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ZANNI Rolando

Abetone (PT) 08.02.1914 / Breuil-Cervinia (AO) 06.04.2000

1936. Sci Alpino. Ritirato Combinata

Bonariamente detto “Rolo”, si segnala sugli sci sin da ragazzo, praticando un po’ di tutto, dal fondo allo sci alpino e perfino il salto. Il 13 marzo 1932 nel campionato toscano a Boscolungo chiude secondo nella discesa, alle spalle di Gino Seghi, e ottavo nello slalom vinto da Segner: nella classifica finale combinata termina quinto (vince lo stesso Seghi). Il 18 aprile nella discesa nazionale dell’Abetone finisce ancora quinto (vince il cortinese Colli). Zanni apre il 1933 con due secondi posti nel fondo: a gennaio Chierroni lo supera nel campionato toscano e Seghi nel campionato centro-meridionale. In questa manifestazione termina 6° nello slalom e di nuovo secondo nella combinata, alle spalle ancora del concittadino Seghi che diventa la sua “bestia nera”: lo supera difatti anche nella “Targa Abetone”del 5 febbraio, una combinata nordica (fondo più salto). Il 18 febbraio Zanni chiude 13° i tricolori della 18km a Cortina dove si impone Dezulian. Lo stesso giorno (!) finisce 8° nella discesa vinta da Gillarduzzi. Quindi si difende nella prova di salto per la combinata dove alla fine termina decimo (vince Menardi). Sciatore completo, il 20 febbraio termina sesto lo slalom vinto da Valle. Gareggia moltissimo: il 24 febbraio è già a San Candido per il tricolore di discesa dei “Giovani Fascisti”: termina secondo, superato da Schwitzer. Il 12 marzo all’Abetone si aggiudica il campionato toscano di discesa, slalom e, ovviamente, combinata. Galvanizzato, accetta arditamente l’invito degli organizzatori della discesa sul ghiacciaio della Marmolada, ma il 30 aprile non va oltre il 12° posto (vince l’austriaco Nobl). Si rivede il 21 gennaio 1934 quando a Pavullo si aggiudica una prova di fondo sui 14km. Il 13 febbraio è grande sulle nevi di casa dell’Abetone: vince discesa, slalom e combinata[1]. Il 3 marzo al Sestriere chiude al settimo posto i tricolori di discesa dove si impone Lacedelli. Tre giorni dopo, sulle stesse nevi, ottiene la quarta piazza nella prima prova della “Coppa FISI” di discesa, vinta da Lacedelli. Nella seconda prova, disputata sulla pista delle Tofane a Cortina l’11 marzo, chiude secondo, alle spalle di Dimai. Otto giorni dopo, vince una discesa a Corvara. L’8 aprile gareggia nell’ormai consueta “discesa del Canin”, tra la Sella del Monte Forato (oltre duemila metri) ed il rifugio Nevea, Alpi Giulie: chiude 12°, vince l’austriaco Pfeifer. Sette giorni dopo, Zanni termina quarto la discesa valevole per la “Coppa Bargossi” all’Abetone, vinta dall’austriaco Schroll. Il 16 aprile, sulle stesse nevi, è invece quinto nella “Coppa Cassa di Risparmio di Pistoia”, ancora una discesa vinta stavolta dall’altro austriaco Gasperl. La stagione sembra non avere fine: si gareggia difatti in alta quota come sulla Marmolada dove il 6 maggio Zanni chiude nono la discesa vinta dall’austriaco Schroll.

Sette giorni dopo, termina quarto la discesa del Gleno vinta da Lacedelli. Questa prova chiude la “Coppa FIS” che, fatti i conti, viene assegnata proprio a Zanni, peraltro favorito dal fatto di essere l’unico andato a punti in tutte le prove previste. Dunque è indubbiamente tra i nostri migliori sciatori. Nel 1935 è subito protagonista nelle sei discese consecutive che dal 10 al 15 gennaio si svolgono al Sestriere per la “Coppa del Re”: vince l’ultima prova ed ottiene due terzi posti. Nella classifica finale, a punti, chiude ottimo terzo, superato dai forti austriaci Gasperl (che è pure CT della nostra Nazionale alpina) e Wolfgang, confermandosi ai vertici del nostro sci. Il 19 gennaio al Mottarone, Zanni commette qualche errore di troppo nel gigante e chiude settimo: primeggia l’austriaco Lantschner che poi sarà estromesso dalla classifica per problemi burocratici, non avendo ricevuto l’autorizzazione a gareggiare dalla sua federazione. Il 30 gennaio Zanni è a Garmisch che sta testando i suoi impianti per i Giochi: nella discesa va forte, rischia molto e poi perde uno sci, rimanendo in piedi per miracolo e non tagliando nemmeno il traguardo. L’11 febbraio sbaglia troppo nella discesa che, a Cortina, vale il tricolore e chiude settimo, lontano dal vincitore Menardi. Il giorno seguente finisce terzo nel gigante, superato da Sertorelli e Paluselli. Ancora a Cortina il 2 marzo vince lo slalom degli appartenenti alla MVSN. Quattro giorni dopo, di nuovo nella ridente località ampezzana, guadagna la discesa del “Trofeo Duca d’Aosta” sulla già mitica pista delle Tofane. Si cimenta anche nello slalom, ma non va altrettanto bene: il 10 marzo a S. Martino di Castrozza chiude comunque sesto, vince il conterraneo Chierroni. La stagione non è finita: il 7 aprile, sulle nevi casalinghe dell’Abetone, Zanni termina secondo la discesa vinta dall’austriaco Engl. Il 17 aprile tocca quindi alla consueta “discesa del Canin”, tra la Sella del Monte Forato (oltre duemila metri) ed il rifugio Nevea, Alpi Giulie: chiude terzo, superato da Gasperl e Sertorelli. Il 28 aprile si gareggia sul ghiacciaio della Marmolada: Zanni termina settimo la discesa, lontano dal vincitore, il norvegese Larssen. Il 5 maggio nella discesa del Cervino finisce invece quarto, vince Gasperl. Sette giorni dopo, stesso risultato nella discesa del Gleno, ma stavolta si impone Dimai: nella classifica finale della “Coppa Fisi”, destinata a premiare il miglior discesista italiano della stagione, Zanni viene preceduto da Sertorelli. Inevitabilmente Zanni entra nel giro azzurro: difatti viene convocato per il primo collegiale preolimpico, sviluppato già a novembre alla Farnesina di Roma dove si lavora esclusivamente “a secco”, dal punto di vista atletico. Quindi a dicembre è al Sestriere dove il CT Gasperl porta nove sciatori tra i quali deve scegliere i quattro per i Giochi.

Al termine del raduno, il 31 dicembre si disputa uno slalom: Zanni si piazza secondo dietro Chierroni. Poi tocca ai tricolori di Madonna di Campiglio: il 9 gennaio Zanni finisce al terzo posto la discesa, alle spalle di Chierroni e Sertorelli. Stesso risultato, ma coi primi due invertiti, il giorno seguente nello slalom ed in combinata: la maglia azzurra è sua. Zanni è, assieme al conterraneo Chierroni, il primo sciatore appenninico ai Giochi. A Garmisch le medaglie si assegnano solo nella combinata che, disputata per la prima volta ai Giochi, consiste di discesa e slalom (in due manches), con classifiche separate in base ai tempi impiegati. Vengono poi assegnati punti (100 al primo) in base ai distacchi accumulati, a scalare, secondo una determinata tabella. La discesa si disputa il 7 febbraio, su un percorso di 3,8km e 959m di dislivello, in località Kreuzeck. Al via 66 sciatori di 21 nazioni. Temperatura qualche grado sotto zero. Il più veloce risulta il norvegese Ruud in 4’47”4 davanti ai tedeschi Pfnur (4’51”8) e Lantschner (4’58”2). Zanni cade due volte, rompe un bastoncino e, senza più speranze, si ritira. Non disputa così lo slalom dove si assiste al dominio tedesco come nella classifica finale: oro infatti al teutonico Pfnur davanti al connazionale Latschner mentre il bronzo va al francese Allais. Il migliore dei nostri è Sertorelli, buon settimo. Per Zanni una partecipazione da dimenticare. Così come quella del 21 febbraio ad Innsbruck nella discesa FIS dove termina solo 17° (vince l’elvetico Rominger). Tra 6 e 13 marzo Zanni è poi grande protagonista al Sestriere per la “sei giorni sciistica” caratterizzata da sei discese, con classifica finale che assegna la “Coppa del Re”: vince l’ultima e guadagna due secondi posti, ma nella generale è preceduto dall’austriaco Kneissl. Il 18 marzo all’Abetone vince la discesa della “Coppa Basilisco”, ripetendosi 4 giorni dopo a Corno alle Scale. Il 5 aprile all’Abetone, in discesa, è battuto da “gambe di ferro” Sertorelli. Torna alle gare il 20 dicembre quando a Cervinia vince lo slalom. Negli anni seguenti si conferma tra i nostri migliori sciatori anche se non vince moltissimo. Nel 1937 ottiene una caterva di piazzamenti ed una sola vittoria significativa, il “Trofeo Fiocchi” di discesa, nel lecchese[2]. Intanto s’è trasferito a Cervinia. Nel 1938 è protagonista ai tricolori: secondo in slalom e combinata, alle spalle di Noggler, finisce terzo in discesa dove nel 1940 ottiene un secondo posto, battuto solo da Chierroni. Nel 1939 invece si aggiudica nuovamente il “Trofeo Fiocchi” e chiude secondo nel “Trofeo Cervino” dietro S. Sertorelli. Nel 1940 vince la discesa del Piano Rosà a Cervinia, a tempo di record. Torna vincente dopo la guerra: nel 1947 stabilisce il record mondiale del km lanciato con 157 km/h e nel 1951, a 37 anni, guadagna il titolo italiano di discesa libera, ultimo suo grande successo. Rimane a Cervinia per decenni come apprezzato maestro di sci: tra i suoi allievi anche Gianni Agnelli ed Aristotele Onassis.


[1] In queste gare compare, per la prima volta, il nome di Zeno Colò che, appena tredicenne (!), giunge 3° in slalom, quinto in combinata e sesto in discesa

[2] La gara si svolge dalla cima della Valbona alla conca di Biandino