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TROVATI Decio

Genova 16.10.1906 / Milano 21.06.1968

1936. Hockey su ghiaccio. Eliminato Primo Turno

Genovese di nascita ma milanese d’adozione. Nella metropoli meneghina impara sin da bambino a pattinare sul ghiaccio, dedicandosi a prove di velocità. Poi, sin dalla sua fondazione nel 1924, entra nell’Hockey Club Milano che si allena e gioca al Palazzo del Ghiaccio: per Trovati diventa una sorta di seconda casa dove si reca praticamente ogni giorno. L’HC Milano è la prima squadra di hockey italiana a svolgere attività seria e continua. Trovati, per quanto giovane, si inserisce perfettamente nei meccanismi della compagine di cui diventa un pilastro importante. Prova un po’ tutti i ruoli, ma alla fine si schiera attaccante, ala destra. Il primo anno in cui si segnala è il 1925 quando, a 18 anni appena compiuti, è già titolare fisso. Il 25 gennaio partecipa alla trasferta in Svizzera, nel Vallese: i meneghini perdono 1-2 col Bellerive, ma vincono 5-2 col Villars. Il 15 febbraio il Villars rende la visita a Milano e vince 2-1. L’8 marzo si disputa al Palazzo del Ghiaccio la “Coppa Cinzano”: il Milano supera nettamente gli ancora inesperti cortinesi del CS Dolomiti Cortina per 8-0. Trovati segna tre gol ed è il primo momento importante nella storia dell’hockey nostrano. Questa gara difatti, anni dopo, verrà considerata come la finale del primo Campionato Italiano. Il 22 marzo il Milano vince anche con gli elvetici dello Zuoz, giunti peraltro senza il portiere titolare, sostituito da un ragazzino di 15 anni. Il 29 marzo il Milano perde 1-0 col St. Moritz che si impone grazie alle mirabolanti parate del suo portiere Gartman. Nel 1926 il Milano inizia con alcune trasferte importanti. Il 2 gennaio è a Wengen dove perde 2-1 con l’Akademiscer di Zurigo. Due giorni dopo, batte il Wengen 2-1. Poi si va a Davos per il campionato europeo: in pratica l’HC Milano è stato trasferito in blocco in Nazionale. Ma l’Italia/Milano non fa una grande figura: dapprima, il 10 gennaio, in un incontro amichevole di preparazione, i nostri perdono 6-2 col St. Moritz e si capisce che il torneo non sarà una passeggiata. Difatti il giorno seguente, nella prima partita ufficiale dell’Europeo, l’Italia perde 8-1 con l’Inghilterra. Va ancora peggio il 12 quando la Svizzera (che poi vincerà il titolo continentale) ci schianta 13-0. L’Italia/Milano esce così dal torneo, con 21 gol al passivo ed 1 all’attivo. Prima della fine del torneo c’è tempo per un piccolo riscatto: il 17 gennaio in un’amichevole, con un’altra squadra uscita al primo turno, l’Italia/Milano pareggia 2-2 con la Spagna, in rimonta. In queste partite Trovati è sempre in campo, ma certo può fare poco per arginare la forza degli avversari, spesso di caratura ed esperienza superiori. Il 24 gennaio, a Torino, Trovati vince il campionato studentesco di pattinaggio su 500 e 1500 m: studia difatti al Politecnico di Milano. Il 6 marzo al Palazzo del Ghiaccio il Milano batte 6-1 il Wengen e Trovati segna due gol: è già tra i migliori giocatori italiani. Il 13 marzo bis per Milano e Trovati nella “Coppa Cinzano” contro il CS Dolomiti di Cortina, strapazzato 8-1[1], con due reti di Trovati.

Se ne riparla a fine anno. Il 26 dicembre Trovati è nella squadra che partecipa al torneo di Villars, in Svizzera: il Milano batte 5-1 il Servette e Trovati segna un gol. Il giorno seguente non va altrettanto bene: in mattinata il Milano perde 2-1, ai supplementari, col Bellerive e nel pomeriggio soccombe 5-2 contro il Villars. Il Milano si riscatta il 29 dicembre quando domina 6-0 il Kandersteg, con una tripletta di Trovati. Altro match il 31 dicembre: a Kandersteg lo Zurigo batte 2-1 il Milano che segna proprio con Trovati, il goleador. Il 23 gennaio 1927 a Cortina il Milano, di cui intanto Trovati è diventato capitano, pareggia 1-1 coi padroni di casa. La rivincita si sviluppa il 4 febbraio e stavolta il Milano stravince 6-2, uscendo alla grande nella ripresa dopo che il primo tempo s’è chiuso 2-2. Trovati realizza una splendida tripletta. Il 26 e 27 febbraio il Milano affronta due impegni in rapida successione al Palazzo del Ghiaccio: dapprima strapazza Cortina 8-1[2] e poi subisce una netta sconfitta, 15-2, contro i maestri canadesi del Victoria di Montreal, in applauditissima tournée europea. In quest’ultima partita Trovati realizza un bel gol. Ne segna invece addirittura sei il 12 marzo nel match che il Milano stravince 10-2 con gli svizzeri del Villars al Palazzo del Ghiaccio meneghino. In questo momento probabilmente Trovati è il più rappresentativo giocatore italiano. L’HC Milano ai primi di gennaio 1928 è in tournée in Svizzera. A Grindewald supera una squadra dell’Università di Cambridge 2-0 ed il Thirty Skiers Club per 15-0, con Trovati grande protagonista. Alla fine di gennaio Trovati si impegna nei Mondiali Universitari a Cortina sia nell’hockey che nel pattinaggio. Ha poca fortuna: nello sport di squadra i nostri battono 1-0 l’Austria, ma perdono in finale 5-1 con la Polonia. Il gol della bandiera lo segna comunque proprio Trovati. Nel pattinaggio ottiene due quarti posti, nei 1500 e nei 5mila. La seguente stagione invernale inizia a dicembre: il giorno 9, al Palazzo del Ghiaccio, il Milano travolge 7-1 lo Star di Losanna. Trovati gioca una gran partita, con diversi assist ed un gol. A fine anno il Milano partecipa alla “Coppa Sprengler” di Davos. In un incontro preliminare i meneghini perdono 0-1 contro una selezione canadese di studenti universitari a Parigi. Poi il 29 dicembre vincono 3-1 con l’Oxford, ma il giorno seguente perdono 0-2 contro il Berlino. Disputano la finalina del torneo contro i bavaresi del Riessersee di Monaco ma perdono 0-2 e chiudono quarti. Nel 1929 i meneghini insistono, tra alti e bassi. Il 4 gennaio al Palazzo del Ghiaccio perdono 2-6 con gli austriaci del Wiener. Sette giorni dopo, pareggiano inusualmente 0-0 col Londra. Il 20 gennaio Trovati è nel Milano che a Renon batte 6-0 il Cortina e 4-1 la squadra locale (in un solo tempo).

trovati grandeQuindi tocca agli Europei di Budapest dove praticamente il Milano viene trasferito in blocco in Nazionale. Il 28 gennaio l’Italia-Milano batte 2-1 l’Ungheria ed il giorno seguente sconfigge 1-0 il Belgio. Siamo in semifinale, un risultato inaspettato alla vigilia. Il 2 febbraio però perdiamo 1-0 con la Cecoslovacchia, al termine comunque di un match equilibrato. La finalina 3°-4° posto inizia bene per i nostri che vanno sul 2-0, ma poi subiscono la rimonta dell’Austria che si impone alla fine 4-2. Chiudiamo dunque quarti, ma dimostrando una certa crescita sul piano tecnico. Nel viaggio di ritorno, il 5 febbraio a Vienna il Milano è battuto 5-2 dal Davos. Il 16 marzo Trovati segna una bella doppietta nell’8-3 che i meneghini, al Palazzo del Ghiaccio, infliggono ai carinziani del Villach. Sette giorni dopo, altro bel successo dei milanesi contro gli svizzeri di Chateau d’Oex per 4-3 al termine di un match entusiasmante. Trovati protagonista fenomenale con una tripletta mentre l’altro gol è del giovane Mussi. Nella stagione 1929-30 Trovati ritrova ovviamente il suo posto da titolare nell’HC Milano che il 7 dicembre supera 4-0 gli austriaci del Klagenfurt: Trovati, sempre il migliore dei suoi, realizza una bella doppietta. Sette giorni dopo, ancora un 4-0 ad un’altra squadra austriaca, il Villach, con Trovati a segnare un gol. A fine dicembre il Milano partecipa alla “Coppa Sprengler” di Davos, ma subisce due nette sconfitte: 0-2 contro gli inglesi del Cambridge ed un sonoro cappotto di 0-10 contro i forti cechi del TC Praga. All’inizio del 1930 Trovati è nella Nazionale italiana, una sorta di Milano trasferito in azzurro, che si aggiudica il Mondiale Universitario a Davos, battendo la Svizzera in due partite: la prima il 6 gennaio finisce 3-2, la seconda tre giorni dopo termina 7-0, con Trovati sempre grande protagonista. Il 23 gennaio segna il gol della bandiera nel match al Palazzo del Ghiaccio meneghino contro una forte selezione canadese che si impone 4-1. La settimana seguente Trovati è in Nazionale per i Mondiali di Chamonix, ma gli azzurri perdono 2-0 la prima partita con la modesta Ungheria e vengono inaspettatamente subito eliminati. I milanesi si riscattano il 9 febbraio quando a Cortina si aggiudicano il titolo italiano, sconfiggendo 3-0 la squadra locale: un gol lo segna Trovati. Si trasferisce quindi in Germania, per completare gli studi universitari in Ingegneria Chimica. Torna a casa per le feste natalizie e ritrova subito il suo posto nell’attacco del Milano che però il 22 dicembre è travolto 4-0 al Palazzo del Ghiaccio dagli elvetici del Rosey Gstaad. Quindi i milanesi effettuano la consueta tournée di fine anno in Svizzera: pareggiano 1-1 col St. Moritz, perdono 0-1 con lo Zurigo e 0-3 con i forti tedeschi del Berliner Schlittschuclub.

Poi Trovati riparte per l’estero, prima in in Germania e poi in Cecoslovacchia dove gioca col Troppau, chiudendo al secondo posto il campionato nazionale. Da vero globe-trotter, per motivi di studio si trasferisce quindi a Londra dove ritrova il modo di giocare e finalmente a dicembre rientra nel capoluogo meneghino, riprendendo il suo posto nell’attacco del Milano. Il 12 dicembre segna due gol nel vittorioso 8-2 col St. Moritz. Passano solo tre giorni ed è doppia sfida col Cambridge, liquidato dapprima 2-1 e poi 3-0. La prima parte di stagione si chiude il 18 dicembre con un altro bel successo sui bavaresi del Fussen, superati 5-1 con un gol di Trovati. Quindi si va in Svizzera per la “Coppa Spengler”, ma i risultati sono poco lusinghieri: la squadra di Milano difatti perde dapprima con Davos 4-2, dopo aver condotto 2-0, e quindi 2-1 con i tedeschi del Berliner Rissersee, venendo subito eliminata. Il Milano affronta quindi il torneo di St. Moritz dove il 2 gennaio 1932 perde il primo incontro, contro il forte Racing Parigi per 5-2, comunque dopo una partita equilibrata e decisa solo al terzo tempo supplementare, in un clima polare con la temperatura a -15°C. Il giorno seguente i meneghini conquistano il terzo posto del torneo, superando 2-1 i locali del St. Moritz. Il 7 gennaio il Milano è già al Palazzo del Ghiaccio per l’importante incontro con i fortissimi canadesi dell’Ottawa che vincono 5-0. Tre giorni dopo, va in scena la rivincita che finisce 11-0, con i meneghini incapaci di reggere il confronto. Va male anche il 16 gennaio con gli zurighesi del Grasshoppers che si impongono 5-2: Trovati realizza un gol. Poi, laureato in Ingegneria, continua a girare il mondo e, per motivi professionali, va in America dove ha pure modo di recarsi a Lake Placid durante i Giochi e fare il corrispondente per la “Gazzetta”, con articoli dettagliati e competenti. Dunque, purtroppo per i meneghini, non è in campo nella finale del tricolore, vinta a sorpresa da Cortina 2-1 sui suoi compagni dell’HC Milano. Dopo qualche mese, Trovati rientra in Italia e torna a calzare i pattini col Milano di cui tra l’altro è diventato pure vice-presidente. Si riparte a novembre, nel solito Palazzo del Ghiaccio: il 19 il Milano affronta i parigini dell’HC Central e vince 3-0, con un gol di Trovati. Si ripete sette giorni dopo col St. Moritz, ma per 6-0 e con un’altra rete di Trovati. Il 3 dicembre ecco la prima sconfitta, 2-3 con gli svizzeri del Grasshoppers Zurigo. Sette giorni dopo, il Milano pareggia 2-2 col Davos e Trovati realizza una rete. Il 21 dicembre i meneghini tornano al successo contro gli inglesi di Cambridge, battuti 5-3. Il 4 gennaio 1933 altra bella vittoria con i romeni del TC Roman, superati 3-0. Cinque giorni dopo, i forti canadesi dell’Edmonton battono 6-2 il Milano che comunque non sfigura totalmente. Va peggio il 19 gennaio contro i forti americani del Massachussetts Rangers di Boston che vincono 8-0.

Poi Trovati torna al vecchio amore del pattinaggio e fa bene: a fine gennaio trionfa nei “Littoriali” di Bardonecchia, tricolori per universitari. Vince 500, 1500 e 5mila. Il 6 febbraio, al Palazzo del Ghiaccio, è nella squadra di hockey del Milano che supera 2-1 i campioni ungheresi del Budapest. Sei giorni dopo, Trovati è ad Alleghe dove, sul pittoresco lago ghiacciato, si disputano i tricolori di pattinaggio: vince 500 e 5mila. Il 15 febbraio a Cortina si disputa la finale d’andata del Campionato: il Milano sconfigge i padroni di casa 3-0 e si spiana la strada verso il titolo. Poi si va a Praga per i Mondiali di hockey, ma non va troppo bene. Il 18 febbraio perdiamo 3-0 con l’Austria, il giorno seguente vinciamo 2-0 con la Romania, ma il 21 febbraio perdiamo 3-1 con la Cecoslovacchia e siamo eliminati. Perdiamo pure la partita di consolazione con la Lettonia (0-2), disputata peraltro sotto un’abbondante nevicata che ricopre a tratti il ghiaccio. Non certo una bella figura. Il 12 marzo si gioca il ritorno della finale di Campionato, al Palazzo del Ghiaccio meneghino: il Milano trionfa 5-0, con un gol di Trovati, e guadagna l’ennesimo titolo italiano, diventando dunque tricolore in due sport diversi, sia pure similari, nello stesso anno (pattinaggio e hockey). Nella stagione successiva passa clamorosamente all’HC Excelsior, la seconda compagine di Milano che sta imbastendo una squadra di buon livello e che cambia il proprio nome in “Diavoli Rossoneri” dato che in pratica è l’emanazione dell’AC Milan. La squadra è in pratica rifondata, acquisendo diversi elementi dell’HC Milano (tra cui il goleador Scotti) e sembra subito quadrata e ben preparata anche se Trovati, per impegni lavorativi, gioca raramente. Si rivede in pista difatti solo il 23 gennaio 1934 quando i “Diavoli” maramaldeggiano sul campo del Bolzano, travolto 7-0. Poi tocca ai Mondiali, disputati proprio al Palazzo del Ghiaccio meneghino. Intanto il 31 gennaio una rappresentativa milanese (senza Trovati), in pratica la stessa Nazionale, perde 0-1 con i francesi dello Chamonix e non è un bel viatico per la rassegna mondiale. Non va meglio l’ultima amichevole di preparazione con i fortissimi USA: perdiamo 0-5. La prima partita dei Mondiali è con la Germania, il 4 febbraio: incontro alterno ed emozionante, conduciamo 2-0 ma subiamo la rimonta tedesca e perdiamo 2-3. Tutto è demandato all’incontro con la temibile Austria: gagliarda partita azzurra, andiamo subito in vantaggio e resistiamo sino alla fine, con un grande Trovati, nel tripudio dei 4mila spettatori presenti. Entriamo così nei gironi di semifinale dove il 6 febbraio impattiamo 0-0 con l’Ungheria dopo tre tempi supplementari. Due giorni dopo, perdiamo 0-3 con la Svizzera e siamo così relegati al girone di consolazione dove il 9 febbraio battiamo 3-0 la Romania, ma poi il giorno seguente perdiamo 1-4 con l’Inghilterra.

Giochiamo l’ultima partita l’11 febbraio con l’Austria, ma l’affaticato Trovati non scende in pista: è un altro pareggio, 2-2. Chiudiamo al nono posto, vince il Canada che in finale piega 2-1 gli USA. I “Diavoli” battono poi qualche colpo a vuoto: il 22 febbraio perdono 2-4 coi tedeschi del Fussen ed in Campionato trovano un Cortina irresistibile che, un po’ a sorpresa, li costringe due volte alla resa. La stagione seguente Trovati è ancora coi “Diavoli” che iniziano col piglio giusto. Intanto vincono la prima partita stagionale, il 17 novembre al Palazzo del Ghiaccio contro lo Zurcher di Zurigo, domato 3-2. Si ripetono sei giorni dopo, 9-3 al Berna, con Trovati che segna due gol. Il 27 novembre i “Diavoli” impongono un bel pareggio (3-3) allo Slavia che però rimonta da 0-3: Trovati realizza una rete. Due giorni dopo, una rappresentativa milanese, costituita da giocatori del Milano e dei “Diavoli”, batte 5-2 lo Slavia e Trovati segna un altro gol. Il 1° dicembre i meneghini superano 2-0 il St. Moritz sulla pista di casa. Il 10 dicembre arriva a Milano la forte squadra inglese del Wembley Lions che supera i “Diavoli” 3-1. Due giorni dopo, riscatto meneghino contro i tedeschi del Fussen, battuti 6-4 con un gol di Trovati. Il 22 dicembre altro successo, stavolta sui magiari del Budapest per 8-1, con un’altra rete di Trovati che il giorno prima è stato “prestato” al Milano che con gli ungheresi ha perso 2-1. Quindi si va a Davos per la “Coppa Spengler”. Il 28 dicembre grande prova dei “Diavoli” che impongono il pareggio ai forti svizzeri del Davos: 1-1. Il giorno seguente sonora vittoria, 12-1, sul Cambridge, con doppietta di un grande Trovati: poichè il Davos ha vinto 10-1 con gli inglesi, i meneghini accedono alla finale. Il 31 dicembre gli inglesi di Oxford sono battuti 2-0 e così i “Diavoli” sono la prima squadra italiana di hockey a conquistare uno storico successo internazionale. Trovati è poi selezionato per la rappresentativa milanese, una sorta di Nazionale, che il 4 gennaio 1935 a Milano perde 2-3 con gli altri inglesi del Queen’s Club di Londra. Sette giorni dopo, altra bella prova dei “Diavoli” che perdono onorevolmente, 4-5, con un’altra forte compagine inglese, lo Streatham. Il giorno seguente, in un tour de force che serve da preparazione ai Mondiali, la Nazionale torna in pista, stavolta col Cambridge (ancora inglesi!) e vince 4-1. Infine il 15 gennaio i “Diavoli” perdono 1-3 coi fortissimi canadesi del Winnipeg Monarchs. In tutte queste partite Trovati, capitano per classe e carisma delle compagini, ha palesato una grande forma: è indubbiamente il nostro giocatore più esperto e rappresentativo.

Poi si torna a Davos, ma per i Mondiali. L’Italia inizia alla grande, battendo 2-0 la Germania il 19 gennaio. Gli entusiasmi sono presto smorzati dall’inatteso pareggio, 1-1, con la Francia il giorno seguente. Il 21 gennaio si impatta anche con la Polonia, ancora 1-1, ma ciò vale il passaggio del turno. Iniziano però gli incontri più ostici: il 22 gennaio, dopo una gran partita, perdiamo 5-1 con la Cecoslovacchia, ma il risultato è bugiardo perchè i tempi regolamentari si sono chiusi 1-1 e gli azzurri hanno ceduto, anche mentalmente, nel primo supplementare. Oltre tutto Trovati si infortuna e non rientrerà più in pista. Il giorno seguente riceviamo una bella batosta (0-9) dai fortissimi canadesi. Il 24 gennaio ecco un altro 1-1, stavolta con la Svezia. Il nostro torneo si chiude il 26 gennaio con una sconfitta per 1-2 contro l’Austria. Alla fine chiudiamo al settimo posto e tutto sommato non è un risultato disprezzabile: vince il Canada che in finale supera 4-2 un’ottima Svizzera. L’infortunio, al ginocchio, di Trovati è più grave del previsto e deve rinunciare al prosieguo della stagione: non è in pista neanche nelle finali di Campionato, disputate ai primi di marzo al Palazzo del Ghiaccio meneghino. I “Diavoli” comunque sconfiggono 2-1 il Milano e guadagnano il primo storico scudetto, con Trovati ebbro di felicità a portare in alto la relativa coppa dei vincitori nel giro d’onore tra l’entusiasmo generale. Vittoria meritata per la prima società hockeystica italiana con mentalità imprenditoriale e “moderna” di cui Trovati è capitano e giocatore più rappresentativo. La nuova stagione inizia già il 12 novembre al Palazzo del Ghiaccio, col successo per 5-1 contro lo Slavia Praga. I “Diavoli”, rinforzati da altri arrivi nordamericani (in particolare Poirier e Hayes), sono la squadra da battere e si confermano presto. Il 24 novembre superano 6-1 i magiari del Ferencvaros e tre giorni dopo battono 2-0 gli austriaci del Wiener. Il 6 dicembre altro successo casalingo, stavolta col St. Moritz, dominato 8-1, con un gol di Trovati. La serie vincente viene bruscamente interrotta nel derby cittadino dell’11 novembre, con il Milano che, a sorpresa, si impone 5-3 sui “Diavoli” stranamente in balia dell’avversario, più determinato e concreto, per lunghi tratti del match. Il riscatto rossonero non arriva subito, anzi: tre giorni dopo, il Davos supera 4-3 i “Diavoli” che ritrovano il successo il 19 dicembre, sconfiggendo 6-1 il Milano, per l’agognata e netta rivincita. Quindi viaggio in Svizzera, dapprima per il torneo natalizio di St. Moritz: il 25 dicembre stentata vittoria (2-1) sul Grasshoppers, regolato poi 5-0 nel secondo incontro del giorno seguente. In finale i “Diavoli” vincono 2-0 col St. Moritz e conquistano l’ambito trofeo, a conferma di una loro forte crescita tecnico-agonistica. Si spostano quindi a Davos, per la tradizionale “Coppa Spengler”. Iniziano alla grande: 5-0 allo Zurigo il 28 dicembre. Successo bissato il giorno seguente col 7-0 al Cambridge che anticipa il facile 4-0, con le seconde linee in campo, sulla seconda squadra del Davos.

La finale si disputa il 31 dicembre, contro la prima squadra del Davos: partita dura, scorbutica, ricca di falli ed espulsioni. 2-2 alla fine dei tempi regolamentari e qui avviene il fattaccio: il Davos, protestando per il secondo gol meneghino, non intende proseguire il match. Gli arbitri invece comandano la ripresa del gioco per i supplementari, i “Diavoli” segnano, coi giocatori di casa praticamente fermi o assenti dalla pista, e la partita termina col pubblico inferocito ed il successo italiano. I dirigenti elvetici, sportivamente, consegnano la coppa ai “Diavoli” che incamerano così un altro bel successo. Tre giorni dopo, pareggiano 2-2 ad Arosa con la squadra locale. Trovati è ovviamente inserito dal CT Giuseppe Medri nella lista degli azzurri per i Giochi, basata peraltro sull’ossatura dei “Diavoli”: la preparazione avviene al Palazzo del Ghiaccio meneghino ma non sembra molto promettente. Nell’unico test-match, disputato contro una selezione di stranieri che giocano in Italia, gli azzurri perdono 6-1. Il torneo olimpico di hockey su ghiaccio inizia a Garmisch il 6 febbraio e vi partecipano 15 nazioni. Nel primo turno l’Italia esordisce il 7 febbraio contro la Germania che, nettamente superiore, vince 3-0. Trovati non è in campo e si vede. Il giorno seguente affrontiamo gli Stati Uniti e stavolta Trovati entra sul ghiaccio, al posto di Baroni, in difesa. Si rivela una partita sorprendentemente equilibrata, nella quale i nostri reggono bene il confronto con i quotati americani. Il risultato si sblocca solo nel terzo tempo: al 39° Garrison porta in vantaggio gli USA. Sembra finita, ma passano appena tre minuti e Mario Zucchini pareggia. Si va ai supplementari dove una rete di Scotti regala all’Italia il primo storico successo ai Giochi. Il risultato infonde fiducia ai nostri, ma il 9 febbraio arriva il patatrac. Con Trovati di nuovo titolare, affrontiamo la Svizzera che ha perso le due precedenti partite, ma non riusciamo a confermarci: al 20° Kessler porta in vantaggio gli elvetici e non riusciamo più a recuperare. L’incontro termina 1-0 per i nostri avversari. La classifica del girone viene così stilata: al primo posto Germania e USA con 4 punti, poi Italia e Svizzera con 2. Poichè passano le prime due, azzurri eliminati. Non senza recriminazioni: siamo stati in grado di superare gli USA, ma abbiamo sciupato tutto con la Svizzera. L’oro, a sorpresa, va alla Gran Bretagna, argento al Canada e bronzo agli USA. All’Italia rimane un senso di occasione sprecata. I “Diavoli” tornano in pista il 4 marzo quando perdono 1-4 con una rappresentativa zurighese al Palazzo del Ghiaccio dove il 17 marzo va in scena la finale di Campionato. I “Diavoli” vincono 1-0 contro il Milano, con gol decisivo nel terzo tempo del giovane L. Zucchini, e guadagnano il secondo titolo nazionale. Nel 1937 Trovati dà una svolta alla sua vita: abbandona il ghiaccio e si trasferisce nell’Africa Orientale Italiana per motivi professionali. Quando però scoppia la Seconda Guerra Mondiale, rientra in Italia e nel 1941 rivince lo scudetto col Milano che nel frattempo ha cambiato nome, diventando AMDG[3]. Nello stesso anno partecipa anche alla “Settimana Internazionale” di Garmisch con gli azzurri che però perdono malamente le due partite disputate[4]. Poi la guerra irrompe, travolgendo tutto e tutti: Trovati, ormai trentacinquenne, non otterrà più vittorie importanti.


[1] Anche questa gara sarà considerata poi finale del Campionato Italiano

[2] Pure questa partita sarà poi considerata come finale del Campionato Italiano di cui dunque l’HC Milano vince le prime tre edizioni

[3] Acronimo di Associazione Milanese Disco Ghiaccio

[4] 10-3 con la Svezia e 5-2 con la Romania