TORNIELLI DI BORGOLAVEZZARO Luigi
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Novara 13.03.1888 / Santa Margherita Ligure (GE) 1944
1924. Bob a Quattro/Cinque. 6°
Appartenente ad una nota famiglia aristocratica piemontese le cui origini risalgono almeno al 12° secolo e che più volte domina su Novara al tempo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini. Luigi ha il titolo di marchese come il nonno omonimo, influente personalità politica e senatore del Regno. Tornielli, ovviamente, ha amici altolocati ed allo sport lo porta in particolare uno di questi, il conte Bonacossa, col quale condivide la passione del tennis[1] e che, tra l’altro, è il deus-ex-machina della nostra spedizione ai Giochi di Chamonix, i primi riconosciuti ufficialmente dal CIO. L’influenza di Bonacossa su Tornielli è così forte che lo convince a partecipare come membro dell’equipaggio di una nostra squadra di bob. Anzi di più: Tornielli, che possiede una minima esperienza di sport invernali, sarà alla guida di “Italia 2”. Il nostro paese difatti sarà rappresentato da un’altra squadra, costituita tutta da elementi di Vipiteno, che prende il nome di “Italia 1”. Gli elementi di “Italia 2”, ribattezzatisi “diavoli azzurri”, si allenano come possono: a gennaio partecipano ai campionati di Francia sulla stessa pista olimpica di Chamonix, ma non vanno troppo bene, acquisendo comunque esperienza. Alla vigilia dei Giochi il bob si rovescia due volte e ne fa le spese Arrigo Muggiani che, ferito alla testa sia pur in maniera lieve, non partecipa alle prove olimpiche. Alla fine gli azzurri riescono a schierarsi alla partenza. Le gare di bob si svolgono sulla pista di Les Pelerins, lunga 1370 m e caratterizzata da 19 curve. Al via 9 equipaggi di 5 nazioni.
Il regolamento prevede indifferentemente squadre di 4 o 5 componenti: in quel periodo difatti non si ritiene così importante il peso totale da portare a valle al punto che gli equipaggi di 5 persone sono solo 4, i due italiani e belgi. Su “Italia 2”, oltre a Tornielli, troviamo altri amici di Bonacossa: Spasciani, Bonzi, Bocchi e Visconti. La gara è semplice: vince chi totalizza il tempo minore su quattro discese. “Italia 2” non va benissimo: nelle 4 discese ottiene sempre il sesto tempo e quella è la sua posizione nella classifica generale. Non possono esserci recriminazioni: l’oro va alla Svizzera davanti a Gran Bretagna e Belgio che ottiene un totale di 6’02”29: “Italia 2” segna solo 7’15”41 ma mai come stavolta vale la massima decoubertiniana “l’importante è partecipare”. L’altro equipaggio italiano addirittura si rovescia nella prima discesa e si ritira. Certo non una partecipazione memorabile per il nostro bob. Dopo la pausa olimpica, Tornielli, come tradizione di famiglia, si dedica alla vita sociale e politica. Ma non dimentica lo sport ed il tennis in particolare: nel 1925 perde la finale del torneo di Padova proprio contro Spasciani, suo vecchio compagno nel bob di Chamonix. I due poi sono protagonisti nel vittorioso incontro Svizzera-Italia che si tiene a Territet il 23 e 24 maggio e vinto dai nostri 16-8. Ai primi di ottobre Tornielli vince il torneo di Bologna sia in singolare, battendo in finale il veronese Ferrari, che doppio, assieme ad Antongini, superando i fratelli Sertorio. Tra il 1927 e 1933 Tornielli diventa poi Presidente della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio. Contemporaneamente, dal 1928 al 1938, esercita la carica di Podestà nella sua Novara. Muore improvvisamente a 56 anni.
[1] I due sono compagni di doppio e nel 1923 vengono sconfitti nella finale del torneo di Stresa da Swirsky-Spasciani