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SPASCIANI Alfredo

1924. Bob a Quattro/Cinque. 6°

Classe 1891, ingegnere affermato, deve la sua partecipazione olimpica all’amicizia che lo lega al conte Bonacossa, deus-ex-machina della nostra spedizione ai Giochi di Chamonix, i primi riconosciuti ufficialmente dal CIO. Bonacossa e Spasciani si conoscono bene anche per la loro grande frequentazione sui campi da tennis. L’influenza del conte su Spasciani, tennista con all’attivo anche qualche successo[1], è così forte che lo convince a partecipare come membro dell’equipaggio di una nostra squadra di bob. Alla guida della slitta si trova il marchese Tornielli, altro grande amico di Bonacossa e Spasciani ha il ruolo del frenatore. L’equipaggio si battezza “diavoli azzurri” ed il bob è “Italia 2”: c’è difatti un’altra squadra, costituita tutta da elementi di Vipiteno, che prende il nome di “Italia 1”. Gli elementi di “Italia 2” si allenano come possono: a gennaio partecipano ai campionati di Francia sulla stessa pista olimpica di Chamonix, ma non vanno troppo bene, acquisiscono comunque esperienza. Alla vigilia dei Giochi il bob si rovescia due volte e ne fa le spese Arrigo Muggiani che, ferito alla testa sia pur in maniera lieve, non partecipa alle prove olimpiche. Le gare di bob si svolgono sulla pista di Les Pelerins, lunga 1370 m e caratterizzata da 19 curve.

Al via 9 equipaggi per un totale di 39 concorrenti di 5 nazioni. Il regolamento prevede indifferentemente squadre di 4 o 5 componenti: in quel periodo difatti non si ritiene così importante il peso totale da portare a valle al punto che gli equipaggi di 5 persone sono solo 4, i due italiani e belgi. Su “Italia 2”, oltre a Spasciani e Tornielli, troviamo Bonzi, Bocchi e Visconti. La gara è semplice: vince chi totalizza il tempo minore su quattro discese. “Italia 2” non va benissimo: nelle 4 discese ottiene sempre il sesto tempo e quella è la sua posizione nella classifica generale. Non possono esserci recriminazioni: l’oro va alla Svizzera davanti a Gran Bretagna e Belgio che ottiene un totale di 6’02”29: “Italia 2” segna solo 7’15”41 ma mai come stavolta vale la massima decoubertiniana “l’importante è partecipare”. L’altro equipaggio italiano addirittura si rovescia nella prima discesa e si ritira. Certo non una partecipazione memorabile per il nostro bob. Spasciani dimentica in fretta e si consola col tennis. Nel 1925 vince il torneo di Padova, superando in finale Tornielli, il pilota del bob di Chamonix, in 4 set: 3-6, 6-3, 6-2, 6-4 il risultato tra i due vecchi compagni di Nazionale. I due poi sono protagonisti anche nell’incontro Svizzera-Italia che si tiene a Territet il 23 e 24 maggio, con i nostri che vincono 16-8. Nel 1926 Spasciani vince il torneo di Bologna. Non sarà un tennista di prima fascia, da Coppa Davis, ma rimane un buon giocatore anche se poi alla fine degli anni Venti sparisce di scena.

spasciani grande

Chamonix 1924. La squadra di bob con Spasciani, primo a sinistra ed evidenziato dal tondo. Con lui da sinistra: Bonzi, Tornielli, Visconti e Bocchi. Il primo a destra è Alberto Bonacossa, il deus-ex-machina della nostra spedizione olimpica


[1] Nel 1923, assieme a Swirsky, ha vinto il doppio del torneo di Stresa, sconfiggendo in finale lo stesso Bonacossa che gareggia con Tornielli