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SERTORELLI Giacinto

Bormio 01.06.1915 / Garmisch (Germania) 28.01.1938

1936. Sci Alpino. 7° Combinata

Detto Cinto, figlio di Costante, un cantoniere della strada sullo Stelvio, tra i primi “maestri” di sci, autodidatti, della zona e guida alpina dei primordi quando i turisti stranieri salivano in montagna con uose ed alpenstock oltre ovviamente ad abbondanti dosi di liquori. Sulla scia dei fratelli Erminio e Stefano, anche Cinto si dà allo sci agonistico. Praticamente sin da ragazzino è un asso in tutte le discipline, fondo e salto in primis. Ma poi decide di dedicarsi esclusivamente allo sci alpino, in particolare alla discesa anche se il suo primo successo importante arriva nello slalom, nei Campionati Italiani Avanguardisti ad Asiago, il 2 marzo 1933. Si ripete l’anno seguente, ancora ad Asiago, l’11 febbraio quando primeggia nello slalom ai Campionati Italiani dell’ONB[1] mentre è secondo nella discesa, superato da Zertanna. Il 25 febbraio si aggiudica la discesa del Tonale davanti ai fratelli Stefano e Cesare, per un podio interamente siglato “Sertorelli”. Nel 1935 parte bene: il 10 gennaio al Sestriere, nella prima delle sei discese previste per la “Coppa del Re”, chiude buon quarto e primo degli italiani (vince Nobl). Ma è raggiunto dalla ferale notizia della morte di un cognato e deve tornare immediatamente a casa, rinunciando alle altre gare. Torna in pista al Mottarone il 19 gennaio, per un gigante dove lo superano solo gli austriaci Latschner e Schmid, per un terzo posto che strappa applausi anche al CT Gasperl, prodigo di consigli verso Sertorelli il quale farà tesoro di queste attenzioni. Intanto il 30 gennaio chiude al terzo posto anche la discesa di Garmisch che sta testando le sue piste in vista dei Giochi: lo precedono solo i fratelli norvegesi Ruud i quali dimostrano, tra la sorpresa generale, di non essere bravi solo a saltare. Sertorelli si ripete nello slalom, disputato il 2 febbraio sotto una pioggia sottile che rovina la pista: chiude ottimo quarto, non lontano dal norvegese Sorensen che si impone pure nella combinata alpina dove Sertorelli termina strepitoso secondo. Evidente che la maglia azzurra dei Giochi è già sua. L’11 febbraio a Cortina chiude terzo la discesa tricolore, superato da Menardi e Paluselli. Il giorno seguente vince il gigante, confermandosi sciatore a tutto tondo. Il 14 febbraio nello slalom termina invece quinto e finisce terzo nella combinata alpina, alle spalle di Chierroni e Paluselli. Un posto ai Giochi è comunque suo. Tuttavia ha un passaggio a vuoto: il 10 marzo nello slalom di S. Martino di Castrozza sbaglia molto e termina solo 11° (vince Chierroni). Il 24 marzo Sertorelli si aggiudica la discesa del Sestriere valida per il “Trofeo Principe di Piemonte”.

sertorelligiacinto grandeSette giorni dopo, chiude al quarto posto lo slalom internazionale di Oropa vinto dallo svizzero Rominger. Il 7 aprile all’Abetone Sertorelli termina al terzo posto la discesa: lo superano l’austriaco Engl e Zanni. Il 17 aprile tocca quindi alla consueta “discesa del Canin”, tra la Sella del Monte Forato (oltre duemila metri) ed il rifugio Nevea, Alpi Giulie: chiude ottimo secondo, battuto solo da Gasperl che vince pure la discesa del Cervino il 5 maggio quando Sertorelli, sbagliando troppo, termina nono. Sette giorni dopo, termina al secondo posto la discesa del Gleno, alle spalle di Dimai: il risultato gli vale il successo nella “Coppa Fisi” che premia il miglior discesista italiano della stagione. Sertorelli pare la nostra punta di diamante per i Giochi di Garmisch. Intanto si conferma il 16 giugno, col primo posto nella discesa del ghiacciaio sul Monte Cristallo a Bormio. Non si limita all’alpino, insiste pure col fondo: il 30 giugno, assieme ai fratelli Compagnoni e gareggiando per l’AEM, vince la “Staffetta dello Stelvio”, peraltro su nevi che frequenta sin da bambino. Ovviamente è nel giro azzurro: difatti viene convocato per il primo collegiale preolimpico, sviluppato già a novembre alla Farnesina di Roma dove si lavora esclusivamente “a secco”, dal punto di vista atletico. Quindi a dicembre è al Sestriere dove il CT Gasperl porta nove sciatori tra i quali deve scegliere i quattro per i Giochi. Il posto per Sertorelli, soprannominato “gambe di ferro” per la sua stabilità sugli sci, non sembra in discussione. Anche perchè, al termine del collegiale, nella discesa-test effettuata a Claviere proprio Sertorelli batte tutti. Il 9 gennaio 1936 invece è superato da Chierroni nella discesa che vale il titolo italiano a Madonna di Campiglio. Si prende però subito la rivincita, guadagnando il giorno seguente il tricolore di slalom. Nella combinata alpina viene battuto dallo stesso Chierroni. Ovviamente, il suo nome figura nella lista per i Giochi dove è probabilmente la nostra miglior carta da giocare. A Garmisch le medaglie vengono assegnate solo nella combinata alpina che, disputata per la prima volta ai Giochi, consiste di discesa e slalom (in due manches), con classifiche separate in base ai tempi impiegati. Vengono poi assegnati punti (100 al primo) in base ai distacchi accumulati, a scalare, secondo una determinata tabella. La discesa si disputa il 7 febbraio, su un percorso di 3,8km e 959m di dislivello, in località Kreuzeck. Al via 66 sciatori di 21 nazioni. Sertorelli è sfortunato nell’attribuzione dei numeri di partenza e si ritrova nel gruppo B: gareggia dunque quando i migliori sono già scesi e la pista è segnata in più parti. Il più veloce risulta il norvegese Ruud in 4’47”4 davanti ai tedeschi Pfnur (4’51”8) e Lantschner (4’58”2). Il migliore dei nostri è proprio Sertorelli che peraltro è ulteriormente danneggiato: verso la fine della discesa si trova davanti il bulgaro Jordanoff, partito un minuto prima di lui (!), che in pratica gli sbarra la strada. Mentre sta per superarlo, il bulgaro cade: Sertorelli non riesce ad evitarlo e cade pure lui.

 


Sertorelli, a destra, col CT Leo Gasperl

Si rialza prontamente e prosegue, ma inevitabilmente perde secondi preziosi (una ventina) e finisce così al 9° posto, in 5’05”0. Senza l’incidente, avrebbe potuto perfino lottare per il primo posto: una vera disdetta. Due giorni dopo, il 9 febbraio, tocca allo slalom in due manches. Con Ruud in difficoltà (salta una porta), ne approfittano i tedeschi: primo Pfnur (2’26”6) e secondo Lantschner (2’37”3) mentre Sertorelli, di nuovo il miglior azzurro seppur caduto nella seconda manche, ferma i cronometri in 2’49”4, chiudendo settimo. Fatti i conti, dominio tedesco: oro a Pfnur (99,25 punti), argento a Lantschner (96,26) e bronzo al francese Allais (94,69). Sertorelli chiude settimo, con 90,39: a 4 punti dal podio è inevitabile pensare all’incidente della discesa, con grandi recriminazioni. Se il risultato è comunque buono, la sua prestazione è notevole: chi parla di occasione perduta, non ha tutti i torti. Difatti il 21 febbraio Sertorelli chiude secondo la discesa ai Mondiali di Innsbruck, sorta di rivincita olimpica: è dunque splendido argento, alle spalle dello svizzero Rominger. È la sua definitiva consacrazione internazionale. Il giorno seguente nello slalom non va altrettanto bene e termina decimo (primeggia l’austriaco Matt), per chiudere quinto nella combinata appannaggio dello stesso Rominger. Si tratta comunque di ottimi risultati al cospetto dei più forti sciatori del mondo ed il rammarico per quanto accaduto ai Giochi aumenta. In effetti Sertorelli è in forma: il 6 e 7 marzo vince le prime due discese delle sei previste al Sestriere per la “Coppa del Re”. Poi però s’infortuna ad una caviglia e deve ritirarsi dalla manifestazione. Intanto parte militare, nel 5° Reggimento degli Alpini. Si rivede il 22 marzo alla Conca di Biandino, in Valsassina: nella discesa viene preceduto da Gargenti e Pariani. Sette giorni dopo, trionfa a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. Il 5 aprile arriva un’altra vittoria appenninica, ma più a nord: primeggia difatti nella discesa dell’Abetone. 14 giorni dopo, finisce quarto la discesa della Marmolada, vince Chierroni. Il 24 maggio vince la discesa del Cervino a Breuil che gli vale di nuovo il primo posto nella “Coppa FISI”, atta a premiare il miglior discesista italiano. Chiude la stagione il 21 giugno con l’ennesimo successo, nella discesa del Cristallo a Bormio. Torna in gara il 20 dicembre a Claviere dove vince la discesa. I successi non si interrompono nel 1937 quando in gennaio primeggia a Chamonix dove torna per i Mondiali, guadagnando un altro bell’argento, a pari merito col francese Lafforgue, alle spalle dell’altro transalpino Allais. Rimane dunque il nostro miglior sciatore, ma il destino è in agguato. Il 26 gennaio 1938 a Garmisch rimane vittima di una rovinosa caduta e tra l’altro non è la prima volta che accade: stavolta però l’evento è molto grave, finendo violentemente la sua corsa contro un albero. Le conseguenze sono fatali: le lesioni interne paiono subito molto gravi, diverse coste risultano fratturate, i polmoni danneggiati. Sertorelli muore due giorni dopo: se ne va così, a soli 23 anni, il primo grandissimo sciatore italiano.


[1] Opera Nazionale Balilla. Definizione esatta Opera Nazionale Balilla per l’assistenza e l’educazione fisica e morale della gioventù