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SERTORELLI Erminio

Bormio (SO) 06.04.1901 / Bormio (SO) 13.11.1979

1932. Sci di Fondo. 12° 50 km

1932. Portabandiera

Figlio di Costante, un cantoniere della strada sullo Stelvio, tra i primi “maestri” di sci, autodidatti, della zona e guida alpina dei primordi quando i turisti stranieri salivano in montagna con uose ed alpenstock oltre ovviamente ad abbondanti dosi di liquori. Gli allievi prediletti di Costante sono ovviamente gli undici figli ed Erminio, che poi prenderà il posto del padre come cantoniere alla sua scomparsa[1], è il primo a segnalarsi. A livello locale, in Valtellina, è spesso tra i migliori sin dai primi anni Venti e per questo viene più volte selezionato nella formazione che rappresenta l’intera zona nella “Valligiani”, la più importante manifestazione annuale, organizzata da “La Gazzetta dello Sport”, una prova di fondo a squadre. La sua prima partecipazione è datata 1922 quando la prova si tiene il 19 febbraio al Passo del Brennero, nei pressi di Colle Isarco, su un percorso di 30 km e sotto una fitta nevicata. La Valtellina chiude al sesto posto, lontana dai vincitori (la Val Formazza). Con Sertorelli gareggiano Martinelli, Riccetti, Pravolini ed Alberti. L’anno seguente va ancora peggio: il 4 febbraio 1923, a Ponte di Legno, su un percorso di 30 km che ha come perno il Tonale, la Valtellina finisce ottava (rivince la Val Formazza guidata dal grande Ferrera). In questa occasione con Sertorelli gareggiano Compagnoni, Martinelli, Alberti e Confortola. Sertorelli dunque è ancora “uno dei tanti”. Ma qualcosa, se non tutto, cambia nel 1925. Ha acquisito esperienza e consapevolezza dei suoi mezzi, appare sempre più forte e migliorato su tecnica e distanza. L’8 febbraio guida lo SC Bormiense al successo nell’eliminatoria valtellinese della “Valligiani”: è il “capitano” della formazione che vede presenti anche Confortola, Martinelli e Canclini. La stessa squadra, rinforzata da Alberti e guidata dal trainer Giuseppe Tuana, vince a sorpresa la grande “Valligiani”, per la prima volta valida come tricolore ufficiale, che si tiene in Val Gardena il 1° marzo su un percorso di 31 km, con partenza a Selva ed arrivo a Santa Cristina attraverso il Passo Sella e girando intorno al Sasso Lungo, in uno scenario di bellezza incomparabile. La Valtellina, favorita da essere partita tra le ultime compagini e trovando (data l’abbondante nevicata) dunque una pista “battuta” dal passaggio degli avversari, supera nettamente (8’04”) i padroni di casa, handicappati da un incidente occorso a Ghedina (che rompe l’attacco di uno sci). Per Sertorelli, il migliore dei suoi ed indiscusso leader del fondo valtellinese, è il primo successo rilevante. Torna protagonista l’8 marzo ai campionati lombardi di Ponte di Legno. Giunge secondo, battuto dal padrone di casa Rossi, nella prova di fondo e 4° nel salto: risultati che gli consentono di chiudere alla piazza d’onore anche la classifica assoluta, alle spalle di Dripisi.

Nel 1926 Sertorelli si mantiene su alti livelli. Il 10 gennaio è secondo, battuto per 22” da Confortola, nel Campionato Valtellinese a Bormio, disputato su 18,8 km. I due guidano la squadra valtellinese nella “Valligiani” che stavolta si tiene ad Asiago il 7 febbraio, su 27 km, ed alla quale partecipano pure compagini di Abruzzo e Toscana. La Valtellina chiude terza, a 6’17” dai vincitori formazzini che superano gli aostani di Courmayeur di 3’51”. Buon risultato per Sartorelli, “capitano” della sua squadra e migliore dei suoi[2]. L’8 marzo a Bormio si aggiudica una 25 km, disputata come contorno ai tricolori militari. Ben considerato a livello nazionale, è tra gli uomini convocati per il primo collegiale preolimpico dal neo CT, il norvegese Olavsen. Il raduno si svolge a Claviere tra l’11 ed il 20 gennaio 1927. Alla fine del ritiro si svolge una prova sui 25 km: Sertorelli finisce 5°, lontano 11’30” dal vincitore Demetz. Il 3 febbraio a Cortina chiude 17° la 50 km vinta dal forte svedese Lindgren. Il 27 febbraio guida nuovamente da “capitano” la Valtellina nella tradizionale “Valligiani”, disputata sulle nevi di casa a Bormio: chiudono secondi, a 6’ dalla Val Formazza[3]. Il 17 luglio, in un’insolita staffetta estiva di 14 km, disputata sulle nevi perenni dello Stelvio, si piazza secondo con la squadra dello Sc Bormiense: assieme a lui Confortola ed Alberti. I tre sono battuti dalla squadra della Guardia di Finanza. Il 31 gennaio 1928 a Cortina chiude al settimo posto la 30 km dei tricolori vinta dal gardenese Demetz che lo stacca di 5’33. Non viene preso in considerazione dal CT Lislegaard per i Giochi di St. Moritz: troppi sciatori gli arrivano davanti anche se viene precettato come riserva della “pattuglia militare”, specialità peraltro non ufficiale. In Svizzera comunque non gareggia. Si rivede in piena estate, il 21 luglio, nella “Staffetta dello Stelvio” dove giunge terzo con la squadra di Bormio, assieme a Confortola ed Alberti: vince la Guardia di Finanza davanti alla compagine di Sondrio. Nel 1929 Sertorelli guadagna successi rilevanti. Il 20 gennaio guida la squadra della “Milizia Confinaria Sondrio” che si aggiudica la “Coppa Corti”, a squadre su 21 km, a Pian del Tivano[4].

Il 17 febbraio è il capitano della Valtellina che vince la “Valligiani”, valevole pure come tricolore a squadre[5]. Stavolta è disputata ad Oropa su un percorso di 31,3 km. Tenta il bis nella “Staffetta dello Stelvio” che si tiene il 30 giugno, ma di nuovo chiude al secondo posto, assieme a Confortola ed A. Sertorelli: vince, come l’anno precedente, la Guardia di Finanza. Nel 1930, disertati i tricolori, Sertorelli si rivede solo alla tradizionale “Valligiani” che stavolta si tiene il 23 febbraio a Collalbo, sull’Altopiano di Renon. Sertorelli guida nuovamente al successo la Valtellina: con lui Confortola, Alberti, Colturi ed il fratello Cesare. Il 2 marzo a Schilpario si aggiudica il campionato italiana dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini), disputato su 25 km. Il 16 marzo è il trascinatore dello SC Bormio che vince a Sestola il “Trofeo Allegri”, staffetta a squadre. Con lui gareggiano Confortola, Alberti e Colturi. Il 22 giugno tocca alla tradizionale “Staffetta dello Stelvio”: Sertorelli trascina al successo lo SC Bormio, coadiuvato da Confortola e Cesare Sartorelli. Nel 1931 si vede solo per la “Valligiani”, disputata l’8 febbraio a S. Martino di Castrozza: è il capitano della Valtellina[6] che chiude seconda, battuta dalla sorprendente Val Cismon. Il 10 marzo è tra i più attesi del tricolore di fondo sui 18 km che si disputa a Cortina dove Erminio è andato...in viaggio di nozze, assieme alla moglie appena sposata. In gara si trova però in difficoltà, anche per la sciolina sbagliata e si ritira quando ormai non ha più speranze di ben figurare. Tutto invece funziona al meglio il 15 marzo nella 50km che Sertorelli domina da cima a fondo, guadagnandosi in pratica una maglia azzurra per i Giochi di Lake Placid visto che il CT, il norvegese Peder Kjellberg, sta già selezionando gli uomini migliori. Si rivede in estate, nell’ormai tradizionale “Staffetta dello Stelvio”, disputata il 28 giugno: chiude al secondo posto, con la squadra della “Bormiense”, assieme a Confortola ed il fratello Cesare. Sertorelli, in base ai tempi registrati, è stato comunque tra i migliori e viene convocato anche per il successivo stage azzurro, tenuto ad ottobre e novembre al Passo dello Stelvio: la maglia azzurra per i Giochi non sembra una chimera. Difatti Sertorelli è convocato anche per il collegiale definitivo, in cui verrà scelta la Nazionale, tenuto a dicembre in un isolato albergo in Val Lunga, nei pressi di Selva di Val Gardena. Qui viene tracciata, con l’aiuto in prima persona del CT Kjellberg, un’apposita pista di una ventina di km in cui gli azzurri vengono ripetutamente testati.

Alla fine Sertorelli è inserito nella lista per Lake Placid. Non solo: poichè è lo sciatore più “anziano” ed il più esperto dato che è l’unico alla seconda edizione[7], viene indicato come portabandiera. I nostri hanno compiuto un viaggio lungo, estenuante, ma anche entusiasmante per chi non s’è mai allontanato dalle proprie montagne: imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano” l’8 gennaio a Genova, dopo uno sbarco tecnico a Napoli con grandi festeggiamenti, hanno attraversato lo Stretto di Gibilterra per sbarcare a New York undici giorni dopo. Un giorno di riposo e poi un altro lungo trasferimento, stavolta in treno, verso Lake Placid, a Nord, non lontano dal confine canadese. Hanno dunque avuto modo di acclimatarsi ed allenarsi a dovere anche in loco, ma le gare deludono le speranze. Sertorelli partecipa alla 50 km che si svolge il 13 febbraio ed alla quale prendono parte 32 sciatori di nove nazioni. La gara, impegnativa già di suo, viene stravolta dalle condizioni meteo: le alte temperature hanno sciolto gran parte della neve e costringono gli organizzatori a cambiare percorso, partendo ed arrivando in un bosco dove il manto nevoso ha resistito di più. Vengono percorsi due giri di 24 km, per un totale quindi di 48 km: in certi punti del tracciato lo spessore della neve è soltanto di pochi centimetri. Tuttavia il giorno della prova la temperatura riscende intorno allo zero e si gareggia in condizioni accettabili. Emergono difatti i reali valori in campo, con dominio dei finlandesi: oro a Saarinen, già bronzo della 18 km, in 4h28’00”, argento a Liikkanen, con un distacco di soli 20”. Il bronzo va al norvegese Rustadstuen. Sertorelli è il migliore dei nostri e, tutto sommato, compie una gran gara, chiudendo 12°, primo degli “alpini”, a circa 27’ dal terzo posto: distacco a parte, si tratta di una prova più che sufficiente, considerando il livello tecnico assoluto del nostro movimento sciistico. Lo è ancor di più se si tiene conto del suo grandissimo gesto sportivo compiuto a favore proprio del vincitore che, perduto il bastoncino in discesa, se lo vede riportare proprio dall’azzurro, alle sue spalle, dopo poche decine di metri. Un gesto in puro stile “fairplay olimpico”. Sertorelli si rivede solo il 26 giugno nella tradizionale “Staffetta dello Stelvio” dove, con la squadra di Bormio, chiude al terzo posto, assieme a Colturi e Cesare Sertorelli: vince la Guardia di Finanza. Nel 1933 gareggia poco, impegnato anche col lavoro. È comunque nella squadra di Bormio che chiude al sesto posto il tricolore della 4x10km: con lui il fratello Stefano[8], Colturi ed Antonioli. I Bormiensi si riscattano, eccome, il 5 marzo alla “Valligiani”, disputata tra Dobbiaco e San Candido: vincono alla grande la prova, con ben 8’45” di margine sulla Val Formazza. Con Sertorelli gareggiano il fratello Stefano, Confortola, Alberti e Colturi. È l’ultimo suo successo rilevante.

sertorellierminio grande

Gli azzurri in partenza per l’America col transatlantico “Conte Biancamano”. Tra loro anche Sertorelli, evidenziato dal tondo


[1] Il padre muore assiderato dopo aver tentato di salvare alcuni turisti sepolti da una valanga

[2] Con lui gareggiano anche i fratelli Alberti e Mascheroni

[3] Con lui gareggiano Confortola, Alberti, Mascheroni e Martinelli

[4] Con lui gareggiano Alberti, Compagnoni e Confortola

[5] Con lui gareggiano Confortola, Alberti, Compagnoni e Colturi

[6] Con lui gareggiano Confortola, Alberti, C. Sertorelli e De Monti

[7] Come già detto, nel 1928 a St. Moritz, difatti, Sertorelli era riserva della squadra di “pattuglia militare”, specialità peraltro non ufficiale

[8] Nato a Bormio il 24.12.1911. Al suo attivo il successo nella prova a squadre di “pattuglia militare” (simile all’attuale biathlon) ai Giochi di Garmisch del 1936: la gara però non era ufficiale, ma “dimostrativa”. Assieme a lui gareggiavano Enrico Silvestri, Luigi Prenn e Sisto Scilligo. Ottimo anche nello sci alpino, ai “Mondiali” del 1941 di Cortina (mai riconosciuti dalla Federazione Internazionale) argento in slalom e combinata. Poi grande tecnico, anche della Nazionale