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SCOTTI Giovanni

Milano 01.09.1911 / Garden City (USA) 26.10.1992

1936. Hockey su Ghiaccio. Eliminato Primo Turno

Giovanissimo impara a pattinare e da adolescente si avvicina all’hockey su ghiaccio, tesserandosi per l’HC Milano, compagine antesignana della disciplina. Finisce in prima squadra già alla fine del 1926, nonostante non abbia ancora compiuto 16 anni: si dimostra un ottimo giocatore, capace di giostrare a tutto campo, difendere, impostare e soprattutto segnare. Il 26 dicembre è nella squadra che partecipa al torneo di Villars, in Svizzera: il Milano batte 5-1 il Servette e Scotti segna due gol. Il giorno seguente non va altrettanto bene: in mattinata il Milano perde 2-1, ai supplementari, col Bellerive e nel pomeriggio soccombe 5-2 contro il Villars. In quest’ultima occasione Scotti segna un altro gol. Ed un’altra rete la infila il 29 dicembre nel 6-0 con cui il Milano regola il Kandersteg. In quest’ultima località altro incontro il 31 dicembre: lo Zurigo supera 2-1 il Milano. Il 23 gennaio 1927 a Cortina il Milano pareggia 1-1 coi padroni di casa ed il gol meneghino è segnato proprio da Scotti. La rivincita si sviluppa il 4 febbraio e stavolta il Milano stravince 6-2, uscendo alla grande nella ripresa dopo che il primo tempo s’è chiuso 2-2. Scotti realizza una doppietta. Il 26 e 27 febbraio il Milano affronta due impegni in rapida successione al Palazzo del Ghiaccio: dapprima strapazza Cortina 8-1 nella “Coppa Cinzano[1]” e poi subisce una netta sconfitta, 15-2, contro i maestri canadesi del Victoria di Montreal, in applauditissima tournée europea. Se ne riparla nel 1928. Ai primi di gennaio l’HC Milano si reca in Svizzera. A Grindewald supera una squadra dell’Università di Cambridge 2-0 ed il Thirty Skiers Club per 15-0. Poi Scotti è nella Nazionale che disputa i Mondiali Universitari a Cortina: i nostri vincono con l’Austria 1-0, con gol segnato proprio da Scotti, ma perdono in finale 5-1 con la Polonia. La nuova stagione invernale inizia a dicembre: il giorno 9, al Palazzo del Ghiaccio, il Milano travolge 7-1 lo Star di Losanna. Scotti gioca una gran partita, con diversi assist ed un gol. A fine anno il Milano, con Scotti primattore, partecipa alla “Coppa Sprengler” di Davos. In un incontro preliminare i meneghini perdono 0-1 contro una selezione canadese di studenti universitari a Parigi. Poi il 29 dicembre vincono 3-1 con Oxford ma il giorno seguente perdono 0-2 contro Berlino. Disputano la “finalina” del torneo contro i bavaresi del Riessersee di Monaco ma perdono 0-2.

scotti grandeChiudono quarti. Il 1929 è un’altra bella stagione per Scotti anche se inizia male. Il 4 gennaio, al Palazzo del Ghiaccio, il Milano perde 2-6 con gli austriaci del Wiener. L’11 gennaio ottiene un anomalo 0-0 col Londra e viene in massa trasferito in nazionale per gli Europei di Budapest (il CT è Francesco Roncarelli). Intanto il 20 gennaio Scotti è nel Milano che a Renon batte 6-0 il Cortina e 4-1 la squadra locale (in un solo tempo). Quindi si va a Budapest per gli Europei. Il 28 gennaio l’Italia-Milano batte 2-1 l’Ungheria ed il giorno seguente supera il Belgio 1-0. Siamo in semifinale, in ogni caso un successo. Il 2 febbraio perdiamo 1-0 con la forte Cecoslovacchia dopo un incontro equilibrato: peccato. La finale 3°-4° posto parte bene, con l’Italia che va sul 2-0, ma subisce poi la rimonta dell’Austria che si impone 4-2. Chiudiamo dunque quarti, ma dimostrando una certa crescita sul piano tecnico. Nel viaggio di ritorno in Italia, il 5 febbraio a Vienna il Milano è battuto 5-2 dal Davos. Il 16 marzo Scotti segna una bella doppietta nell’8-3 che i meneghini, al Palazzo del Ghiaccio, infliggono ai carinziani del Villach. Il giorno seguente fa ancora meglio e realizza 4 gol al Renon, dominato 8-0 sullo stesso campo. Il 23 marzo ecco un altro bel successo dei milanesi contro gli svizzeri di Chateau d’Oex per 4-3 al termine di un match entusiasmante, in cui Scotti è grande protagonista come assist-man. Alla partita assistono anche i tre figli del Duce (Edda, Bruno e Vittorio), a conferma della popolarità assunta dall’hockey. Scotti si rivede sul ghiaccio all’inizio della stagione invernale. Il 30 novembre è nel Milano che batte 5-0 gli svizzeri del Lycée Jaccard: segna due gol. Si ripete il 7 dicembre contro gli austriaci del Klagenfurt: altra doppietta e 4-0 finale. Stessa situazione sette giorni dopo con gli altri austriaci del Villach. A fine gennaio 1930 Scotti è in Nazionale per i Mondiali di Chamonix, ma gli azzurri perdono 2-0 la prima partita con la modesta Ungheria e vengono inaspettatamente subito eliminati. È il suo ultimo match stagionale. Si ripresenta il 29 novembre, nell’incontro inaugurale della nuova annata, contro lo Zurigo: il Milano vince 2-1 e Scotti segna un gol. Il 6 dicembre i meneghini pareggiano 0-0 col St. Moritz. Sei giorni dopo, sulla stessa pista, Il Milano batte 4-2 i campioni bavaresi del Fussen e Scotti realizza una bella doppietta. Il 22 dicembre i milanesi vengono però sonoramente sconfitti per 4-0 dagli svizzeri del Rosey Gstaad. Quindi effettuano la consueta tournée di fine anno in Svizzera: pareggiano 1-1 col St. Moritz, perdono 0-1 con lo Zurigo e 0-3 con i forti tedeschi del Berliner Schlittschuclub. Il 9 gennaio 1931 al Palazzo del Ghiaccio per il Milano arriva un’altra sconfitta, stavolta ad opera degli inglesi del London Team che vincono 2-0.

Cinque giorni dopo, i meneghini pareggiano 0-0 col Wiener. Il 26 gennaio il Milano torna alla vittoria, battendo 10-2 gli svizzeri del Bellerive e Scotti è protagonista assoluto, segnando ben 5 gol. Ne segna tre invece all’Innsbrucker, battuto 7-0 quattro giorni dopo. Tra il 7 ed il 9 febbraio al Palazzo del Ghiaccio meneghino si disputa il Campionato Italiano: il Milano batte 12-0 l’Ortisei e 18-0 il Varese. Quindi in finale supera 6-1 il Cortina, guadagnando meritatamente un altro titolo: Scotti è grandissimo protagonista, capo-cannoniere del torneo, con 3 gol anche nell’ultimo atto. A metà febbraio il Milano brilla a Cortina dove supera 3-0 il Riessersee di Monaco e 2-1 una rappresentativa austriaca, con Scotti che realizza i due gol. Quindi, al Palazzo del Ghiaccio, affronta i campioni mondiali del Manitoba, università canadese che ha appena vinto il titolo iridato. La differenza c’è e si vede: i meneghini escono sconfitti 10-0 e 11-2 nelle partite giocate il 24 e 25 febbraio. Scotti inizia la nuova stagione il 16 novembre quando, al Palazzo del Ghiaccio, il Milano affronta l’Aik Stoccolma, uscendo sconfitto 2-4. I meneghini si riscattano appena cinque giorni dopo, superando 8-4 lo Zurigo, recuperando da 1-4, con ben 4 gol di Scotti e quindi il 12 dicembre battono anche il St. Moritz, per 8-2, con altre due reti di Scotti. Passano solo tre giorni ed è doppia sfida col Cambridge, liquidato dapprima 2-1 (con doppietta di un ottimo Scotti) e poi 3-0, con altri due gol del cannoniere Scotti. La prima parte di stagione si chiude il 18 dicembre con un altro bel successo sui bavaresi del Fussen, superati 5-1 con l’ennesima marcatura di Scotti. Quindi si va in Svizzera per la “Coppa Spengler”, ma i risultati sono poco lusinghieri: la squadra di Milano difatti perde dapprima con Davos 4-2, dopo aver condotto 2-0, e quindi 2-1 con i tedeschi del Berliner Rissersee, venendo subito eliminata. Il Milano affronta poi il torneo di St. Moritz dove il 2 gennaio 1932 perde il primo incontro, contro il forte Racing Parigi per 5-2, comunque dopo una partita equilibrata e decisa solo al terzo tempo supplementare, in un clima polare con la temperatura a -15°C.  Il giorno seguente i meneghini conquistano il terzo posto del torneo, superando 2-1 i locali del St- Moritz. Il 7 gennaio il Milano è già al Palazzo del Ghiaccio per l’importante incontro con i fortissimi canadesi dell’Ottawa che vincono 5-0. Tre giorni dopo, va in scena la rivincita che finisce 11-0, con i meneghini incapaci di reggere il confronto. Va male anche il 16 gennaio con gli zurighesi del Grasshoppers che si impongono 5-2. Il 7 febbraio il Milano affronta, fuori casa, il Cortina nella finale del Campionato Italiano: dopo un viaggio disagevole, arrivati all’una di notte, i meneghini scendono in campo in formazione rimaneggiata, senza il forte portiere titolare Calcaterra e sottovalutando l’avversario, più volte battuto.

Così perdono 1-2 ed il titolo va meritatamente, per la prima volta nella storia, a Cortina. Si tratta tuttavia solo di una brutta parentesi perchè già il 19 febbraio il Milano, al Palazzo del Ghiaccio, pareggia 4-4[2] con i forti campioni austriaci del Poetzleinderfer che, non a caso, batteranno poi nettamente proprio il Cortina, suscitando inevitabili rimpianti nella compagine meneghina. Anche perchè i risultati di prestigio continuano: il 26 febbraio i meneghini difatti battono 5-3 i cechi del Troppauer, altra squadra di grande livello, con una bella doppietta di Scotti, all’ultimo incontro della stagione. Si riparte a novembre: il 19 il Milano affronta i parigini dell’HC Central e vince 3-0. Si ripete sette giorni dopo col St. Moritz, ma per 6-0 e con un gol di Scotti. Il 3 dicembre ecco la prima sconfitta, 3-2 con gli svizzeri del Grasshoppers Zurigo. Sette giorni dopo, il Milano pareggia 2-2 col Davos e Scotti realizza una rete. Ne segna invece due il 21 dicembre nel vittorioso match con gli inglesi del Cambridge, battuti 5-3. Il 4 gennaio 1933 altra bella vittoria con i romeni del TC Roman, superati 3-0, con grande doppietta di Scotti. Cinque giorni dopo, i forti canadesi dell’Edmonton battono 6-2 il Milano che comunque non sfigura totalmente. Va peggio il 19 gennaio contro i forti americani del Massachussetts Rangers di Boston che vincono 8-0. Scotti si rivede in campo il 15 febbraio a Cortina dove si disputa la finale d’andata del Campionato: il Milano sconfigge i padroni di casa 3-0, grazie anche ad un gol di Scotti, e si spiana la strada verso il titolo. Poi però Scotti, tra infortuni ed impegni lavorativi, è costretto a disertare i Mondiali di Praga dove peraltro non facciamo una bella figura (eliminati al primo turno). Il 12 marzo si gioca il ritorno della finale di Campionato, al Palazzo del Ghiaccio meneghino: il Milano trionfa 5-0, con un gol di Scotti, e guadagna l’ennesimo titolo italiano. Nella stagione successiva Scotti passa all’HC Excelsior, la seconda compagine di Milano che sta imbastendo una squadra di buon livello e che cambia il proprio nome in “Diavoli Rossoneri”, essendo in pratica un’emanazione dell’AC Milan. La squadra è in pratica rifondata, acquisendo diversi elementi dell’HC Milano (tra cui il fuoriclasse Trovati) e sembra subito quadrata e ben preparata. Ai primi di gennaio 1934 vince la “Coppa Villars” e la “Coppa d’Italia”, disputate proprio a Villars, in Svizzera: in entrambe le occasioni supera in finale gli inglesi del Cambridge, regolati nell’ordine 4-0 e 5-1, con Scotti che mantiene intatte le sue doti di goleador, segnando a raffica. Quindi viene momentaneamente “prestato” al Milano per una tournée in Germania. Il 13 gennaio, a Monaco, i meneghini battono 2-0 il Riessersee, con una doppietta proprio di Scotti. Il giorno seguente, a Garmisch, le “Camicie Brune” (squadra di evidente matrice nazista) superano 2-0 il Milano.

Scotti torna nei “Diavoli Rossoneri” che però il 19 gennaio perdono 5-2, al Palazzo del Ghiaccio meneghino, contro il Wiener AC: una rete comunque è siglata proprio da Scotti. Quattro giorni dopo, Scotti è il solito goleador nel 7-0 che i “Diavoli” realizzano sulla pista del Bolzano. Poi tocca ai Mondiali, disputati proprio al Palazzo del Ghiaccio meneghino. Intanto il 31 gennaio una rappresentativa milanese, in pratica la stessa Nazionale, perde 0-1 con i francesi dello Chamonix e non è un bel viatico per la rassegna mondiale. Non va meglio l’ultima amichevole di preparazione con i fortissimi USA: perdiamo 0-5. La prima partita dei Mondiali è con la Germania, il 4 febbraio: incontro alterno ed emozionante, conduciamo 2-0, con un gol di Scotti, ma subiamo la rimonta tedesca e perdiamo 2-3. Tutto è demandato al match con la temibile Austria: gagliarda partita azzurra, andiamo subito in vantaggio e resistiamo sino alla fine nel tripudio dei 4mila spettatori presenti. Entriamo così nei gironi di semifinale dove il 6 febbraio impattiamo 0-0 con l’Ungheria dopo tre tempi supplementari. Due giorni dopo, perdiamo 0-3 con la Svizzera e siamo così relegati al girone di consolazione dove il 9 febbraio battiamo 3-0 la Romania, con due gol di Scotti, ma poi il giorno seguente perdiamo 1-4 con l’Inghilterra. Giochiamo l’ultima partita l’11 febbraio con l’Austria, ma l’affaticato Scotti non scende in pista: è un altro pareggio, 2-2. Chiudiamo al nono posto, vince il Canada che in finale piega 2-1 gli USA. Scotti comunque s’è confermato goleador di razza. I “Diavoli” però battono qualche colpo a vuoto: il 22 febbraio perdono 2-4 coi tedeschi del Fussen ed in Campionato trovano un Cortina irresistibile che in semifinale li costringe due volte alla resa. La stagione seguente inizia per i “Diavoli” col piglio giusto. Il 17 novembre al Palazzo del Ghiaccio vincono contro lo Zurcher di Zurigo, domato 3-2. Si ripetono sei giorni dopo, 9-3 al Berna. Il 27 novembre i “Diavoli” impongono un bel pareggio (3-3) allo Slavia che però rimonta da 0-3. Il 1° dicembre i meneghini superano 2-0 il St. Moritz sulla pista di casa. Il 10 dicembre arriva a Milano la forte squadra inglese del Wembley Lions che supera i “Diavoli” 3-1. Due giorni dopo, riscatto meneghino contro i tedeschi del Fussen, battuti 6-4. Il 22 dicembre altro successo, stavolta sui magiari del Budapest per 8-1. Quindi si va a Davos per la “Coppa Spengler”.

Il 28 dicembre grande prova dei “Diavoli” che impongono il pareggio ai forti svizzeri del Davos: 1-1, con rete siglata proprio da Scotti. Il giorno seguente sonora vittoria, 12-1, sul Cambridge, con tripletta di uno scatenato Scotti: poichè il Davos ha vinto 10-1 con gli inglesi, i meneghini accedono alla finale. Il 31 dicembre gli inglesi di Oxford sono battuti 2-0 e così i “Diavoli” sono la prima squadra italiana di hockey a conquistare uno storico successo internazionale. Scotti è poi selezionato per la rappresentativa milanese, una sorta di Nazionale, che il 4 gennaio 1935 a Milano perde 2-3 con gli altri inglesi del Queen’s Club di Londra: un gol è firmato proprio da Scotti. Sette giorni dopo, altra bella prova dei “Diavoli” che perdono onorevolmente, 4-5, con un’altra forte compagine inglese, lo Streatham: Scotti sigla un’altra rete. Il giorno seguente, in un tour de force che serve da preparazione ai Mondiali, la Nazionale torna in pista, stavolta col Cambridge (ancora inglesi!) e vince 4-1: Scotti segna di nuovo un gol. Infine il 15 gennaio i “Diavoli” perdono 1-3 coi fortissimi canadesi del Winnipeg Monarchs. Poi si torna a Davos, ma per i Mondiali. L’Italia inizia alla grande, battendo 2-0 la Germania il 19 gennaio. Gli entusiasmi sono presto smorzati dall’inatteso pareggio, 1-1, con la Francia il giorno seguente. Il 21 gennaio si impatta anche con la Polonia, ancora 1-1, ma ciò vale il passaggio del turno. Iniziano però gli incontri più ostici: il 22 gennaio, dopo una gran partita, perdiamo 5-1 con la Cecoslovacchia, ma il risultato è bugiardo perchè i tempi regolamentari si sono chiusi 1-1 e gli azzurri hanno ceduto, anche mentalmente, nel primo supplementare. Il giorno seguente riceviamo una bella batosta (0-9) dai fortissimi canadesi. Il 24 gennaio ecco un altro 1-1, stavolta con la Svezia. Il nostro torneo si chiude il 26 gennaio con una sconfitta per 1-2 contro l’Austria. Alla fine chiudiamo al settimo posto e tutto sommato non è un risultato disprezzabile: vince il Canada che in finale supera 4-2 un’ottima Svizzera. Per Scotti comunque un Mondiale sotto tono, non avendo peraltro mai trovato la rete avversaria. La trova invece due volte il 1° febbraio al Palazzo del Ghiaccio dove i “Diavoli” superano 8-0 il Wiener. Nella settimana seguente Scotti partecipa ai Mondiali Universitari di St. Moritz, ma gli azzurri vincono solo con la Francia e chiudono al quinto posto (su sei). Il 20 febbraio i “Diavoli” battono 5-0 il Milano, conquistando l’ambita “Coppa del Podestà” che vale la supremazia cittadina: il precedente incontro, cinque giorni prima, era finito 3-3. Poi ai primi di marzo tocca alle finali di Campionato, disputate al Palazzo del Ghiaccio meneghino: il giorno 2 i “Diavoli”, in formazione rimaneggiata perchè il regolamento vieta la partecipazione di giocatori stranieri, superano per 2-0 la seconda squadra del Milano, con un gol di Scotti. Tutto si decide tre giorni dopo quando l’avversario è la prima squadra del Milano che viene sconfitta 2-1, con un altro gol di Scotti: per i “Diavoli”, prima società hockeystica italiana con mentalità imprenditoriale e “moderna”, arriva il primo storico scudetto, tra il tripudio dei numerosi tifosi. La nuova stagione inizia già il 12 novembre al Palazzo del Ghiaccio meneghino, col successo per 5-1 contro lo Slavia Praga.

I “Diavoli”, rinforzati da altri arrivi nordamericani (in particolare Poirier e Hayes), sono la squadra da battere e si confermano presto. Il 24 novembre superano 6-1 i magiari del Ferencvaros e tre giorni dopo superano 2-0 gli austriaci del Wiener. Il 6 dicembre altro successo casalingo, stavolta col St- Moritz, dominato 8-1, con un gol di Scotti. La serie vincente viene bruscamente interrotta nel derby cittadino dell’11 novembre, con il Milano che, a sorpresa, si impone 5-3 sui “Diavoli” stranamente in balia dell’avversario, più determinato e concreto, per lunghi tratti del match. Il riscatto rossonero non arriva subito, anzi: tre giorni dopo, il Davos supera 4-3 i “Diavoli” (con un gol di Scotti) che ritrovano il successo il 19 dicembre, sconfiggendo 6-1 il Milano, per l’agognata e netta rivincita, grazie anche ad un’altra rete di Scotti. Quindi viaggio in Svizzera, dapprima per il torneo natalizio di St. Moritz: il 25 dicembre stentata vittoria (2-1) sul Grasshoppers, regolato poi 5-0 nel secondo incontro del giorno seguente, con bella doppietta di Scotti. In finale i “Diavoli” vincono 2-0 col St. Moritz e conquistano l’ambito trofeo, a conferma di una loro forte crescita tecnico-agonistica. Si spostano quindi a Davos, per la tradizionale “Coppa Spengler”. Iniziano alla grande: 5-0 allo Zurigo il 28 dicembre. Successo bissato il giorno seguente col 7-0 al Cambridge (altra doppietta di Scotti) che anticipa il facile 4-0, con le seconde linee in campo, sulla seconda squadra del Davos. La finale si disputa il 31 dicembre, contro la prima squadra del Davos: partita dura, scorbutica, ricca di falli ed espulsioni. 2-2 alla fine dei tempi regolamentari e qui avviene il fattaccio: il Davos, protestando per il secondo gol meneghino, non intende proseguire il match. Gli arbitri invece comandano la ripresa del gioco per i supplementari, i “Diavoli” segnano, coi giocatori di casa praticamente fermi o assenti dalla pista, e la partita termina col pubblico inferocito ed il successo italiano. I dirigenti elvetici, sportivamente, consegnano la coppa ai “Diavoli” che incamerano così un altro bel successo. Tre giorni dopo, pareggiano 2-2 ad Arosa con la squadra locale. Scotti ovviamente è inserito dal CT Giuseppe Medri nella lista degli azzurri per i Giochi, basata peraltro sull’ossatura dei “Diavoli”: la preparazione avviene al Palazzo del Ghiaccio meneghino ma non sembra molto promettente.

Nell’unico test-match, disputato contro una selezione di stranieri che giocano in Italia, gli azzurri perdono 6-1 ed il gol della bandiera è proprio di Scotti che non ha perso il “vizietto” di bucare le porte avversarie. Il torneo olimpico di hockey su ghiaccio inizia il 6 febbraio e vi partecipano 15 nazioni. Scotti titolare fisso. Nel primo turno l’Italia esordisce il 7 febbraio contro la Germania che, nettamente superiore, vince 3-0. Il giorno seguente affrontiamo gli Stati Uniti ed è una partita sorprendentemente equilibrata, nella quale i nostri reggono bene il confronto con i quotati americani. Il risultato si sblocca solo nel terzo tempo: al 39° Garrison porta in vantaggio gli USA. Sembra finita, ma passano appena tre minuti e Mario Zucchini pareggia. Si va ai supplementari dove proprio una rete di Scotti regala all’Italia il primo storico successo ai Giochi. Il risultato infonde fiducia ai nostri ma il 9 febbraio arriva il patatrac. Affrontiamo la Svizzera che ha perso le due precedenti partite, ma non riusciamo a confermarci: al 20° Kessler porta in vantaggio gli elvetici e non riusciamo più a recuperare. L’incontro termina 1-0 per i nostri avversari. La classifica del girone viene così stilata: al primo posto Germania e USA con 4 punti, poi Italia e Svizzera con 2. Poichè passano le prime due, azzurri eliminati. Non senza recriminazioni: siamo stati in grado di superare gli USA, ma abbiamo sciupato tutto con la Svizzera. L’oro, a sorpresa, va alla Gran Bretagna, argento al Canada e bronzo agli USA. All’Italia rimane un senso di occasione sprecata ed a Scotti il grande merito di aver segnato il gol del successo nella prima vittoria azzurra nell’hockey ai Giochi. I “Diavoli” tornano in pista il 4 marzo quando perdono 1-4 con una rappresentativa zurighese al Palazzo del Ghiaccio dove il 17 marzo va in scena la finale di Campionato. I “Diavoli” vincono 1-0 contro il Milano, con gol decisivo nel terzo tempo del giovane L. Zucchini, e guadagnano il secondo titolo nazionale. Negli anni seguenti Scotti, per un decennio tra i nostri migliori giocatori di hockey, non ottiene più vittorie rilevanti e presto emigra negli USA dove muore all’età di 81 anni.


[1] Questa gara a posteriori sarà poi considerata come finale del Campionato Italiano, col titolo dunque assegnato al Milano

[2] Scotti segna un gol