PELLISSIER Daniele
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Valtournenche (AO) 1904 / Genova 08.11.1972
1924. Sci di Fondo. 15° 18 km
Impara ad andare sugli sci da bambino ed apprende la tecnica con grande disinvoltura al punto da diventare maestro di sci giovanissimo: la sua è la tessera numero 11 di tutta la storia della zona. Inoltre si rivelerà un grande alpinista, con oltre duecento scalate del Cervino dove compie la prima ascensione direttissima per la via di cresta del Furggen. Tuttavia non è male neanche come fondista. Il 29 gennaio 1922 giunge 4° in una 10 km per juniores a Valtournenche: vince Alex Pellissier. Il 12 febbraio, sulle stesse nevi, Pellissier è secondo in una corsa a coppie, la “Targa Cervino”, con Luigi Bich e vinta dai fratelli Edoardo e Maurizio Bich. Il 10 marzo altra piazza d’onore in una 9 km di fondo a Valtournenche dietro Edoardo Bich. Il 6 agosto 1922 si svolge un’inconsueta gara estiva al Passo del Teodulo, ben oltre i duemila metri di quota: sui 10 km Pellissier è terzo dietro Maurizio ed Edoardo Bich. Se ne riparla l’anno seguente. L’11 febbraio 1923, in una gara di contorno ai campionati studenteschi, lunga 15 km e riservata ai valligiani, Daniele chiude terzo dietro Alex Pelissier e Carrel. Si avvicinano i Giochi di Chamonix, i primi riconosciuti ufficialmente dal Cio, ed alla fine del 1923 si svolgono le prime selezioni: il 6 dicembre Pellissier vince la 12 km di Valtournenche ed il suo nome comincia a circolare come “possibile olimpico”. La preolimpica decisiva si sviluppa comunque il 30 dicembre a Claviere: sui 17 km Pellissier chiude buon terzo, a 2’32” dal vincitore Colli. Viene selezionato per i Giochi. Il ritiro collegiale di rifinitura viene svolto al Sestriere, sotto la guida del CT Hosquet. Poi tutti a Chamonix. Pellissier gareggia il 2 febbraio nella 18 km cui partecipano 41 atleti di 12 nazioni e che prevede un dislivello di 130 m, con partenza (dalle 9.30) ed arrivo allo Stadio Olimpico. La prova si svolge tre giorni dopo la massacrante 50 km, ma il risultato non cambia: vince difatti ancora il grandissimo norvegese Haug, col tempo di 1h14’31”, davanti al connazionale Grottumsbraaten (a 1’20”) ed al finnico Niku (a 1’55”). Poi ancora norvegesi, svedesi e finlandesi fino al 12° posto di Colli che chiude in 1h26’32”, dunque a dieci minuti dal bronzo. Distacco ancora sensibile, ma una buona prestazione complessiva per gli azzurri, con Herin 13° e Pelissier 15°, col tempo di 1h33’45”, capace di precedere l’altro italiano Bacher (21°). Il nostro sci di fondo esce comunque bene da Chamonix, dimostrando di essere il miglior movimento “alpino”, e non è poco, con Pellissier degno protagonista. Si conferma nelle gare successive. Il 21 febbraio è terzo, dietro Colli e Herin, nella “Coppa Bich” a Valtournenche.
Sei giorni dopo, con la squadra di Valtournenche, è secondo sui 30 km della “Coppa Marone-Cinzano”, vinta dalla compagine di Cortina[1]. Nel 1925 e 1926, causa impegni militari, non ottiene risultati significativi. Si rivede nel 1927 quando a gennaio partecipa al ritiro collegiale che si svolge a Claviere in vista dei Giochi, coordinato dal nuovo CT, il norvegese Olavsen. Alla fine del raduno si disputa una gara su 18 km e Pellissier è secondo, a 1’17” dal vincitore Demetz. È ancora tra i nostri migliori fondisti. Il 30 gennaio la squadra di Valtournenche, con Pellissier, è seconda nella “Coppa Martini e Rossi” a Bardonecchia, battuta dalla compagine locale. Ai primi di febbraio a Cortina si svolge una grande manifestazione internazionale di fondo, una sorta di “mini-Olimpiade” e Pellissier è buon protagonista: il giorno 3 chiude al nono posto la 50 km ed il giorno 6 è ottavo nella 18 km, primo dei nostri. Entrambe le prove sono vinte dal fortissimo svedese Lindgren. Il 20 febbraio è secondo, battuto da Lantelme, nella 40 km di fondo a Bardonecchia che vale per la “Coppa Principe di Piemonte”. Il 27 febbraio la squadra di Valtournenche, con Pellissier “capitano”, chiude al terzo posto la “Valligiani”, disputata a Bormio, con un distacco di 18’ dai vincitori della Val Formazza e preceduti anche dalla Valtellina. Chiude l’annata il 27 marzo, vincendo la “Coppa Nerchiali”, disputata a Balme su 40 km. Nel 1928 si conferma. Il 31 gennaio è terzo nei tricolori di 30 km a Cortina. Militare di carriera, sergente degli Alpini, è selezionato per partecipare ai Giochi di St. Moritz nella gara di “ski patrol” o pattuglia militare che è solo dimostrativa e non assegna medaglie ufficiali. La prova si svolge il 12 febbraio ed in pratica si tratta di una gara di fondo a squadre della lunghezza di 30 km, cui prendono parte nove nazioni. Vince la Norvegia in 3h50’47” davanti a Finlandia (3h54’37”) e Svizzera (3h55’04”), con i nostri che chiudono quarti in 4h07’30”, lontani comunque 12’26” dal podio[2]. Una prova comunque più che sufficiente. Pellissier si rivede solo il 6 gennaio 1929 quando è terzo nella Coppa Principe di Piemonte a Bardonecchia, su 35 km, alle spalle di Herin e Vuerich. Il 20 gennaio è nella squadra dello “SC Cervino” che si aggiudica a Courmayeur la “Coppa Marone-Cinzano[3]”. Il 3 febbraio chiude al 7° posto a 16 km dei tricolori di Claviere. È questo il suo ultimo risultato su alti livelli. Poi diventa alpinista e guida alpina.
[1] Con lui gareggiano Herin, Carrel ed A. Pellissier
[2] Oltre a Pelissier, gareggiano Silvestri, Confortola e Maquignaz
[3] Con lui gareggiano Herin, Bich, Maquignaz e L. Pellissier