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MUSSI Camillo

Besnate (MI) 18.11.1911 / Sidi Barrani (Egitto) 17.08.1940

1936. Hockey su ghiaccio. Eliminato Primo Turno

Tra i nostri migliori giocatori di hockey degli anni Trenta. Si tessera adolescente per l’HC Milano e già a 16 anni figura tra gli Allievi. A poco a poco entra in contatto con la prima squadra, dapprima come riserva, poi sempre più coinvolto in campo. Nel 1929 compie le sue prime esperienze importanti. Il 16 marzo Mussi segna una bella doppietta nell’8-3 che i meneghini, al Palazzo del Ghiaccio, infliggono ai carinziani del Villach. Si ripete il giorno seguente, segnando un gol al Renon, dominato 8-0 sullo stesso campo. Sei giorni dopo, altro bel successo dei milanesi contro gli svizzeri di Chateau d’Oex per 4-3, al termine di un match entusiasmante. Mussi è grande protagonista, segnando un bel gol. Si rivede il 30 novembre quando è nella squadra dell’HC Milano che supera 5-0 gli svizzeri del Lycée Jaccard: Mussi segna una bella doppietta ed è ormai un punto di forza della compagine meneghina. Il 7 dicembre altra vittoria, stavolta 4-0 sugli austriaci del Klagenfurt. Sette giorni dopo, ancora un 4-0, stavolta inflitto agli altri austriaci del Villach, con un gol del sempre più convincente Mussi. A fine dicembre il Milano partecipa alla “Coppa Sprengler” di Davos, ma subisce due nette sconfitte: 0-2 contro gli inglesi del Cambridge ed un sonoro cappotto di 0-10 contro i forti cechi del TC Praga. Ad inizio 1930 Mussi è nella Nazionale italiana, una sorta di Milano trasferito in azzurro, che si aggiudica il Mondiale Universitario a Davos, battendo la Svizzera in due partite: la prima il 6 gennaio finisce 3-2, la seconda tre giorni dopo termina 7-0. A fine gennaio Mussi è in Nazionale maggiore per i Mondiali di Chamonix, ma gli azzurri perdono 2-0 la prima partita con la modesta Ungheria e vengono inaspettatamente subito eliminati. I milanesi si riscattano il 9 febbraio quando a Cortina si aggiudicano il titolo italiano, sconfiggendo 3-0 la squadra locale. Nella nuova stagione Mussi esordisce il 6 dicembre quando il Milano pareggia insolitamente 0-0 col St. Moritz al Palazzo del Ghiaccio meneghino. Sei giorni dopo, sulla stessa pista, Il Milano batte 4-2 i campioni bavaresi del Fussen. Il 22 dicembre i milanesi vengono però sonoramente sconfitti per 4-0 dagli svizzeri del Rosey Gstaad. Quindi effettuano la consueta tournée di fine anno in Svizzera: pareggiano 1-1 col St. Moritz, perdono 0-1 con lo Zurigo e 0-3 con i forti tedeschi del Berliner Schlittschuclub.

Il 9 gennaio 1931 al Palazzo del Ghiaccio per il Milano arriva un’altra sconfitta, stavolta ad opera degli inglesi del London Team che vincono 2-0. Cinque giorni dopo, i meneghini pareggiano 0-0 col Wiener. Il 30 gennaio il Milano batte 7-0 l’Innsbrucker e Mussi è tra i protagonisti. Viene però relegato nella seconda squadra per il Campionato Italiano, disputato al Palazzo del Ghiaccio meneghino tra 7 e 9 febbraio: battuti dal Cortina, finiscono al terzo posto dopo aver superato 3-1 l’Ortisei nella “finalina” mentre la prima squadra del Milano guadagna il titolo. A metà febbraio il Milano, con Mussi rientrato in prima squadra, brilla a Cortina dove supera 3-0 il Riessersee di Monaco e 2-1 una rappresentativa austriaca. Quindi, al Palazzo del Ghiaccio, affronta i campioni mondiali del Manitoba, università canadese che ha appena vinto il titolo iridato. La differenza c’è e si vede: i meneghini escono sconfitti 10-0 e 11-2 nelle partite giocate il 24 e 25 febbraio, con Mussi che segna entrambe le reti subite dai fortissimi canadesi. La stagione 1931-32 lo vede assente dal ghiaccio causa servizio militare. Si riparte, sul Palazzo del Ghiaccio meneghino, a novembre 1932: il 19 il Milano affronta i parigini dell’HC Central e vince 3-0. Si ripete sette giorni dopo, col St. Moritz, ma per 6-0 e con un gol di Mussi. Il 3 dicembre ecco la prima sconfitta, 3-2 con gli svizzeri del Grasshoppers Zurigo, con un’altra rete di Mussi. Sette giorni dopo, il Milano pareggia 2-2 col Davos. Il 21 dicembre i meneghini tornano al successo contro gli inglesi di Cambridge, battuti 5-3. Il 4 gennaio 1933 altra bella vittoria con i romeni del TC Roman, superati 3-0, con un gol di Mussi. Cinque giorni dopo, i forti canadesi dell’Edmonton battono 6-2 il Milano che comunque non sfigura totalmente, con Mussi che torna alla rete (l’altra segnatura è di De Mazzeri). Va peggio il 19 gennaio contro i forti americani del Massachussetts Rangers di Boston che vincono 8-0. Il riscatto giunge il 6 febbraio, al Palazzo del Ghiaccio, quando il Milano supera 2-1 i campioni ungheresi del Budapest. Il 15 febbraio a Cortina si disputa la finale d’andata del Campionato: il Milano sconfigge i padroni di casa 3-0 e, grazie anche ad un gol di Mussi, si spiana la strada verso il titolo. Poi tutti a Praga per i Mondiali, ma non va troppo bene. Il 18 febbraio perdiamo 3-0 con l’Austria, il giorno seguente vinciamo 2-0 con la Romania, ma il 21 febbraio perdiamo 3-1 con la Cecoslovacchia (il nostro gol è proprio di Mussi) e siamo eliminati. Perdiamo pure la partita di consolazione con la Lettonia (0-2), disputata peraltro sotto un’abbondante nevicata che ricopre a tratti il ghiaccio.

Non certo una bella figura. Il 12 marzo si gioca il ritorno della finale di Campionato, al Palazzo del Ghiaccio meneghino: il Milano trionfa 5-0, con un gol di Mussi, e guadagna nuovamente il titolo italiano. La stagione successiva inizia il 24 novembre, al Palazzo del Ghiaccio: il Milano pareggia 2-2 col St. Moritz e Mussi segna un gol. Il 1° dicembre, sulla stessa pista, il Milano pareggia 1-1 con lo Zurcher. Due giorni dopo, i meneghini restituiscono la visita in Svizzera, giocando con una rappresentativa di Zurigo: sono battuti 1-0. Il 10 dicembre, al casalingo Palazzo del Ghiaccio, il Milano batte 5-2 una selezione francese e Mussi realizza un gol. Il 29 dicembre invece secca sconfitta (0-4) contro i tedeschi del Berliner. Poi trasferta a St. Moritz per un importante torneo internazionale: intanto il 31 dicembre sono sconfitti 3-1 dalla squadra locale. Si prendono però subito la rivincita e nella prima partita del torneo, il 2 gennaio 1934, superano lo stesso St. Moritz per 3-2 dopo un tempo supplementare, col gol decisivo siglato proprio da Mussi che in precedenza ne aveva segnato un altro. Il giorno seguente però, in semifinale, si arrendono 4-0 ai forti cechi dell’LTC Praga. Il 4 gennaio giocano dunque la “finalina” 3°-4° posto: pareggiano 2-2 col Berliner e le due squadre, sportivamente, concordano di non giocare il periodo supplementare. Dunque meneghini classificati terzi a pari merito: il torneo, una sorta di Champions dell’epoca, è vinto dal Queen’s Club di Londra che batte i praghesi 3-1. Il Milano torna sul ghiaccio, in casa, il 9 gennaio quando perde 1-3 con gli austriaci del Wiener. Quindi si affronta la trasferta in Germania: il 13 gennaio, a Monaco, il Riessersee è sconfitto 2-0. Il giorno seguente, a Garmisch, le “Camicie Brune” (squadra di evidente matrice nazista) superano 2-0 il Milano. Poi tocca ai Mondiali, disputati proprio al Palazzo del Ghiaccio meneghino. Intanto il 31 gennaio una rappresentativa milanese, in pratica la stessa Nazionale, perde 0-1 con i francesi dello Chamonix e non è un bel viatico per la rassegna mondiale. Non va meglio l’ultima amichevole di preparazione con i fortissimi USA: perdiamo 0-5. La prima partita dei Mondiali è con la Germania, il 4 febbraio: incontro alterno ed emozionante, conduciamo 2-0 ma subiamo la rimonta tedesca e perdiamo 2-3.

Tutto è demandato all’incontro con la temibile Austria: gagliarda partita azzurra, andiamo subito in vantaggio e resistiamo sino alla fine nel tripudio dei 4mila spettatori presenti. Entriamo così nei gironi di semifinale dove il 6 febbraio impattiamo 0-0 con l’Ungheria dopo tre tempi supplementari. Due giorni dopo, perdiamo 0-3 con la Svizzera e siamo così relegati al girone di consolazione dove il 9 febbraio battiamo 3-0 la Romania, ma poi il giorno seguente perdiamo 1-4 con l’Inghilterra: Mussi segna il nostro gol della bandiera. Giochiamo l’ultima partita l’11 febbraio con l’Austria ed è un altro pareggio, 2-2, con Mussi che segna un’altra rete e titolare fisso. Chiudiamo al nono posto, vince il Canada che in finale piega 2-1 gli USA. Il 6 marzo nella prima finale del Campionato i meneghini battono 2-0 il Cortina al Palazzo del Ghiaccio e Mussi sigla una rete. Si ripetono due giorni dopo per 4-1 e riconquistano il titolo italiano. La nuova stagione parte il 31 ottobre, con la novità della “Coppa Internazionale”, una specie di Champions dell’epoca: al Palazzo del Ghiaccio il Milano è sconfitto 1-3 dai parigini dello Stade Français. Non vanno meglio le partite successive: il 7 ed 8 novembre il Milano viene seccamente sconfitto a Londra, prima dallo Streatham (0-9) e poi dai Wembley Lions (0-2). Quindi perde anche il “ritorno” a Parigi (1-6): batoste che testimoniano a dovere il livello internazionale del nostro movimento hockeystico. Il Milano guadagna il primo punto nella manifestazione imponendo lo 0-0 sul suo campo ai tedeschi del Riessersee il 21 novembre. Otto giorni dopo, una rappresentativa milanese, costituita da giocatori del Milano e dei “Diavoli”, batte 5-2 lo Slavia. Il 30 novembre di nuovo in pista: il Milano supera 3-0 il St. Moritz e Mussi segna una bella doppietta. Il 16 dicembre grande vernissage: il Milano ha l’onore di inaugurare lo stadio olimpico di Garmisch dove perde 3-2 col Riesersee. Cinque giorni dopo, al Palazzo del Ghiaccio, forse stanchi per il viaggio, i meneghini a sorpresa sono battuti dal Budapest per 2-1, col gol della bandiera siglato da Mussi. Continuano ad andare su e giù tra le Alpi, come globe trotters: il 28 dicembre si aggiudicano la Coppa Kandersteg, nell’omonima cittadina svizzera, superando 4-2 il Fortshaus di Francoforte.

Quindi si va a St. Moritz per il consueto torneo di fine anno. Dopo aver battuto la squadra locale, il Milano perde in finale 8-2 coi londinesi del Queen’s Club i quali poi si ripetono il 4 gennaio 1935 sul Palazzo del Ghiaccio meneghino contro la rappresentativa milanese, battuta 3-2. Il 10 gennaio altra sconfitta casalinga per Milano, stavolta 3-1 contro gli inglesi dello Streatham, gara valevole per la Coppa Internazionale dalla quale ormai i meneghini sono eliminati. Due giorni dopo, in un tour de force che serve da preparazione per i Mondiali, la solita selezione milanese, che poi è la Nazionale, batte 4-1 il Cambridge (altri inglesi!), con una bella doppietta di Mussi. Infine il 14 gennaio il Milano è sconfitto 3-1 dai fortissimi canadesi del Winnipeg Monarchs. Poi si va a Davos per i Mondiali. Mussi titolare. L’Italia inizia alla grande, battendo 2-0 la Germania il 19 gennaio. Gli entusiasmi sono presto smorzati dall’inatteso pareggio, 1-1, con la Francia il giorno seguente. Il 21 gennaio si impatta anche con la Polonia, ancora 1-1, ma ciò vale il passaggio del turno. Iniziano però gli incontri più ostici: il 22 gennaio, dopo una gran partita, perdiamo 5-1 con la Cecoslovacchia, ma il risultato è bugiardo perchè i tempi regolamentari si sono chiusi 1-1 e gli azzurri hanno ceduto, anche mentalmente, nel primo supplementare. Il giorno seguente riceviamo una bella batosta (0-9) dai fortissimi canadesi. Il 24 gennaio ecco un altro 1-1, stavolta con la Svezia. Il nostro torneo si chiude il 26 gennaio con una sconfitta per 1-2 contro l’Austria. Alla fine chiudiamo al settimo posto e tutto sommato non è un risultato disprezzabile: vince il Canada che in finale supera 4-2 un’ottima Svizzera. Mussi poi partecipa ai Mondiali Universitari di St. Moritz, ai primi di febbraio, ma gli azzurri vincono solo con la Francia e chiudono al quinto posto (su sei). Il 20 febbraio il Milano subisce una dura sconfitta dai “Diavoli Rossoneri”, l’altra squadra meneghina, i quali si impongono 5-0, aggiudicandosi l’ambita “Coppa del Podestà” che vale la supremazia cittadina. Poi ai primi di marzo tocca alle finali di Campionato, disputate al Palazzo del Ghiaccio meneghino: il giorno 3 il Milano, in una sfida in famiglia, supera la...seconda squadra del Milano 11-0. Tutto si decide tre giorni dopo quando il Milano viene sconfitto 1-2 dai “Diavoli” che così guadagnano il loro primo scudetto in un ideale passaggio di consegne. La stagione seguente Mussi rimane col Milano che però ha perso molti giocatori importanti, molti emigrati verso i “Diavoli”. Esordio stagionale il 28 novembre, al Palazzo del Ghiaccio, con gli austriaci del Wiener che vincono 2-0. Il 7 dicembre si torna al successo, 2-0 al St. Moritz. Quattro giorni dopo, a sorpresa, il Milano supera i “Diavoli”, favoriti per tutti, nel derby cittadino, combattutissimo e splendido per intensità e cornice: 5-3, con un gol di Mussi. La rivincita si gioca il 19 dicembre e per il Milano è notte fonda: perde difatti 1-6, col gol della bandiera firmato da Mussi che segna una volta anche nell’incontro seguente, vinto col Klagenfurt 4-2 il 23 dicembre. Le prime partite del 1936 il Milano le gioca a Cortina, con la squadra locale: l’11 gennaio è un pareggio per 1-1 mentre il giorno seguente i meneghini prevalgono 1-0.

Mussi è inserito dal CT Medri nella lista degli azzurri per i Giochi: la preparazione avviene al Palazzo del Ghiaccio meneghino, ma non sembra molto promettente. Nell’unico test-match, disputato contro una selezione di stranieri che giocano in Italia, gli azzurri perdono 6-1. Il torneo olimpico di hockey su ghiaccio inizia il 6 febbraio e vi partecipano 15 nazioni. Mussi titolare fisso. Nel primo turno l’Italia esordisce il 7 febbraio contro la Germania che, nettamente superiore, vince 3-0. Il giorno seguente affrontiamo gli Stati Uniti ed è una partita sorprendentemente equilibrata, nella quale i nostri reggono bene il confronto con i quotati americani. Il risultato si sblocca solo nel terzo tempo: al 39° Garrison porta in vantaggio gli USA. Sembra finita, ma passano appena tre minuti e Mario Zucchini pareggia. Si va ai supplementari dove una rete di Scotti regala all’Italia il primo storico successo ai Giochi. Il risultato infonde fiducia ai nostri ma il 9 febbraio arriva il patatrac. Affrontiamo la Svizzera che ha perso le due precedenti partite, ma non riusciamo a confermarci: al 20° Kessler porta in vantaggio gli elvetici e non riusciamo più a recuperare. L’incontro termina 1-0 per i nostri avversari. La classifica del girone viene così stilata: al primo posto Germania e USA con 4 punti, poi Italia e Svizzera con 2. Poichè passano le prime due, azzurri eliminati. Non senza recriminazioni: siamo stati in grado di superare gli USA, ma abbiamo sciupato tutto con la Svizzera. L’oro, a sorpresa, va alla Gran Bretagna, argento al Canada e bronzo agli USA. All’Italia rimane un senso di occasione sprecata. Il 17 marzo, al Palazzo del Ghiaccio meneghino, Mussi ed il Milano perdono la finale di Campionato coi “Diavoli” per 1-0, al termine di una partita combattutissima e decisa da un gol di L. Zucchini nel terzo periodo. Nelle stagioni seguenti Mussi continua la sua carriera alla grande: nel 1937 e 1938 vince altri due scudetti col Milano e colleziona altre presenze in Nazionale, sino ad un totale di 26. Gioca l’ultima gara il 3 febbraio 1940, contro la Boemia. Poi la guerra spezza brutalmente non solo la sua carriera, ma anche la sua giovane vita. Sottotenente pilota di un “Savoia Marchetti 79”, il famoso “Sparviero”, il 17 agosto 1940 viene abbattuto nei cieli al confine tra Libia ed Egitto in un’azione di combattimento contro alcune navi inglesi (Waspite, Malaya e Ramillies). Non sopravvive allo schianto.

mussi grande

Garmisch 1936. La Nazionale azzurra di hockey: presente anche Mussi, al centro ed evidenziato dal tondo