MAIOCCHI Mario
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Milano 24.04.1913 / deceduto
1936. Hockey su Ghiaccio. Eliminato Primo Turno
È un ottimo pattinatore sin da ragazzino quando entra nelle squadre giovanili dell’HC Milano. Sui pattini è un “drago” e si rivela pure veloce. A fine gennaio del 1933, a Bardonecchia, nei “Littoriali”, i tricolori per universitari, ottiene buoni risultati nel pattinaggio su pista: finisce secondo su 500, 1500 e 5mila, sempre alle spalle del concittadino e compagno Trovati. Nell’inverno successivo si dedica con costanza all’hockey, passando però nelle file dell’altra compagine meneghina, l’Excelsior che poi cambia nome in “Diavoli Rossoneri”, trascinato in questa avventura proprio da Trovati. La squadra è stata in pratica rifondata, acquisendo diversi buoni elementi dell’HC Milano (tra cui il goleador Scotti) e sembra subito quadrata e ben preparata. Ai primi di gennaio 1934 vince la “Coppa Villars” e la “Coppa d’Italia”, disputate proprio a Villars, in Svizzera: in entrambe le occasioni supera in finale gli inglesi del Cambridge, regolati nell’ordine 4-0 e 5-1. Maiocchi si rivede in campo il 23 gennaio quando i “Diavoli” vincono 7-0 a Bolzano. Un mese dopo, il 22 febbraio, è nella squadra che perde 2-4 con i tedeschi del Fussen. Anche il Campionato non va bene: in semifinale i “Diavoli” sono eliminati, un po’ a sorpresa, dal coriaceo Cortina che poi perderà la finale con il Milano. L’anno seguente è ancora nel roster rossonero. Vincono la prima partita stagionale, il 17 novembre al Palazzo del Ghiaccio contro lo Zurcher di Zurigo, domato 3-2. Si ripetono sei giorni dopo, 9-3 al Berna, con Maiocchi che segna un gol. Il 27 novembre i “Diavoli” impongono un bel pareggio (3-3) allo Slavia che però rimonta da 0-3. Il 1° dicembre i meneghini superano 2-0 il St. Moritz sulla pista di casa. Il 10 dicembre arriva a Milano la forte squadra inglese del Wembley Lions che supera i “Diavoli” 3-1. Due giorni dopo, riscatto meneghino contro i tedeschi del Fussen, battuti 6-4 con doppietta di Maiocchi. Il 22 dicembre altro successo, stavolta sui magiari del Budapest per 8-1. Quindi si va a Davos per la “Coppa Spengler”. Il 28 dicembre grande prova dei “Diavoli” che impongono il pareggio ai forti svizzeri del Davos: 1-1. Il giorno seguente sonora vittoria, 12-1, sul Cambridge: poichè il Davos ha vinto 10-1 con gli inglesi, i meneghini accedono alla finale: il 31 dicembre gli inglesi di Oxford sono battuti 2-0, con un gol di Maiocchi (l’altro è di Grant), e così i “Diavoli” sono la prima squadra italiana di hockey a conquistare uno storico successo internazionale. Il 4 gennaio 1935 Maiocchi è in pista a Berna con una rimaneggiata squadra dei “Diavoli” che comunque batte 7-5 una rappresentativa locale.
Quindi l’11 gennaio altra bella prova dei “Diavoli” che perdono onorevolmente, 4-5, con la forte compagine inglese dello Streatham: Maiocchi sigla un bel gol. Infine il 15 gennaio i “Diavoli” perdono 1-3 coi fortissimi canadesi del Winnipeg Monarchs. Poi si torna a Davos, ma per i Mondiali. L’Italia inizia alla grande, battendo 2-0 la Germania il 19 gennaio. Gli entusiasmi sono presto smorzati dall’inatteso pareggio, 1-1, con la Francia il giorno seguente. Il 21 gennaio si impatta anche con la Polonia, ancora 1-1, ma ciò vale il passaggio del turno. Iniziano però gli incontri più ostici: il 22 gennaio, dopo una gran partita, perdiamo 5-1 con la Cecoslovacchia, ma il risultato è bugiardo perchè i tempi regolamentari si sono chiusi 1-1 e gli azzurri hanno ceduto, anche mentalmente, nel primo supplementare. Il giorno seguente riceviamo una bella batosta (0-9) dai fortissimi canadesi. Il 24 gennaio ecco un altro 1-1, stavolta con la Svezia. Il nostro torneo si chiude il 26 gennaio con una sconfitta per 1-2 contro l’Austria. Alla fine chiudiamo al settimo posto e tutto sommato non è un risultato disprezzabile: vince il Canada che in finale supera 4-2 un’ottima Svizzera. Nel torneo, Maiocchi s’è sempre disimpegnato a dovere. Il 1° febbraio al Palazzo del Ghiaccio i “Diavoli” superano 8-0 il Wiener. Nella settimana seguente Maiocchi partecipa ai Mondiali Universitari di St. Moritz, ma gli azzurri vincono solo con la Francia e chiudono al quinto posto (su sei). Il 20 febbraio i “Diavoli” battono 5-0 il Milano, conquistando l’ambita “Coppa del Podestà” che vale la supremazia cittadina: il precedente incontro, cinque giorni prima, era finito 3-3. Poi ai primi di marzo tocca alle finali di Campionato, disputate al Palazzo del Ghiaccio meneghino: il giorno 2 i “Diavoli”, in formazione rimaneggiata perchè il regolamento vieta la partecipazione di giocatori stranieri, superano per 2-0 la seconda squadra del Milano. Tutto si decide tre giorni dopo quando l’avversario è la prima squadra del Milano che viene sconfitta 2-1: per i “Diavoli”, prima società hockeystica italiana con mentalità imprenditoriale e “moderna”, arriva il primo storico scudetto, tra il tripudio dei numerosi tifosi. La nuova stagione inizia già il 12 novembre al “Palazzo del Ghiaccio” meneghino, col successo per 5-1 contro lo Slavia Praga. I “Diavoli”, rinforzati da altri arrivi nordamericani (in particolare Poirier e Hayes), sono la squadra da battere e si confermano presto.
Il 24 novembre superano 6-1 i magiari del Ferencvaros e tre giorni dopo battono 2-0 gli austriaci del Wiener. Il 6 dicembre altro successo casalingo, stavolta col St- Moritz, dominato 8-1, con doppietta di Maiocchi. La serie vincente viene bruscamente interrotta nel derby cittadino dell’11 novembre, con il Milano che, a sorpresa, si impone 5-3 sui “Diavoli” stranamente in balia dell’avversario, più determinato e concreto, per lunghi tratti del match. Il riscatto rossonero non arriva subito, anzi: tre giorni dopo, il Davos supera 4-3 i “Diavoli” che ritrovano il successo il 19 dicembre, sconfiggendo 6-1 il Milano, per l’agognata e netta rivincita. Quindi viaggio in Svizzera, dapprima per il torneo natalizio di St. Moritz: il 25 dicembre stentata vittoria (2-1) sul Grasshoppers, regolato poi 5-0 nel secondo incontro del giorno seguente. In finale i “Diavoli” vincono 2-0 col St. Moritz e conquistano l’ambito trofeo, a conferma di una loro forte crescita tecnico-agonistica. Si spostano quindi a Davos, per la tradizionale “Coppa Spengler”. Iniziano alla grande: 5-0 allo Zurigo il 28 dicembre, con Maiocchi a segno una volta. Successo bissato il giorno seguente col 7-0 al Cambridge che anticipa il facile 4-0, con le seconde linee in campo, sulla seconda squadra del Davos. La finale si disputa il 31 dicembre, contro la prima squadra del Davos: partita dura, scorbutica, ricca di falli ed espulsioni. 2-2 alla fine dei tempi regolamentari e qui avviene il fattaccio: il Davos, protestando per il secondo gol meneghino, non intende proseguire il match. Gli arbitri invece comandano la ripresa del gioco per i supplementari, i “Diavoli” segnano, coi giocatori di casa praticamente fermi o assenti dalla pista, e la partita termina col pubblico inferocito ed il successo italiano. I dirigenti elvetici, sportivamente, consegnano la coppa ai “Diavoli” che incamerano così un altro bel successo. Tre giorni dopo, pareggiano 2-2 ad Arosa con la squadra locale. Maiocchi è inserito dal CT Giuseppe Medri nella lista degli azzurri per i Giochi di Garmisch, basata peraltro sull’ossatura dei “Diavoli”: la preparazione avviene al Palazzo del Ghiaccio meneghino ma non sembra molto promettente.
Nell’unico test-match, disputato contro una selezione di stranieri che giocano in Italia, gli azzurri perdono 6-1. Il torneo olimpico di hockey su ghiaccio inizia il 6 febbraio e vi partecipano 15 nazioni. Maiocchi titolare fisso. Nel primo turno l’Italia esordisce il 7 febbraio contro la Germania che, nettamente superiore, vince 3-0. Il giorno seguente affrontiamo gli Stati Uniti ed è una partita sorprendentemente equilibrata, nella quale i nostri reggono bene il confronto con i quotati americani. Il risultato si sblocca solo nel terzo tempo: al 39° Garrison porta in vantaggio gli USA. Sembra finita, ma passano appena tre minuti e Mario Zucchini pareggia. Si va ai supplementari dove una rete di Scotti regala all’Italia il primo storico successo ai Giochi. Il risultato infonde fiducia ai nostri ma il 9 febbraio arriva il patatrac. Affrontiamo la Svizzera che ha perso le due precedenti partite, ma non riusciamo a confermarci: al 20° Kessler porta in vantaggio gli elvetici e non riusciamo più a recuperare. L’incontro termina 1-0 per i nostri avversari. La classifica del girone viene così stilata: al primo posto Germania e USA con 4 punti, poi Italia e Svizzera con 2. Poichè passano le prime due, azzurri eliminati. Non senza recriminazioni: siamo stati in grado di superare gli USA, ma abbiamo sciupato tutto con la Svizzera. L’oro, a sorpresa, va alla Gran Bretagna, argento al Canada e bronzo agli USA. All’Italia rimane un senso di occasione sprecata. I “Diavoli” tornano in pista il 4 marzo quando perdono 1-4 con una rappresentativa zurighese al Palazzo del Ghiaccio dove il 17 marzo va in scena la finale di Campionato. I “Diavoli” vincono 1-0 contro il Milano, con gol decisivo nel terzo tempo del giovane L. Zucchini, e guadagnano il secondo titolo nazionale. Per Maiocchi è l’ultimo successo: negli anni seguenti difatti non ottiene più vittorie rilevanti e la guerra, dove è inviato nel fronte balcanico, spezza la sua carriera.