KASEBACHER Giovanni
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San Candido (BZ) 13.12.1910 / Bolzano 04.06.1987
1936. Sci di Fondo. 4° 4x10 (con Gerardi, Menardi, Demetz), 13° 50km
Sin da bambino impara a sciare, impegnandosi poi col fondo. Coglie i primi risultati significativi nel 1931: il 1° febbraio ad Asiago chiude al 15° posto il “Campionato delle Tre Venezie” su 18 km (vince Vuerich). Sette giorni dopo, si impone nella “Coppa Città di Genova” a Funes, una sorta di campionato provinciale per Trento e Bolzano, disputata su 20 km. Il 15 febbraio viene battuto da Colli nel “Trofeo Acquarone” a S. Candido. Un mese dopo, il 15 marzo, a Cortina gareggia nella 50km che vale il titolo italiano, ma chiude solo 13° (vince Sertorelli). Nel 1932 prosegue la sua ascesa. Il 3 gennaio chiude al secondo posto la “Coppa Traversi”, alle spalle di Schiller. 14 giorni dopo, finisce terzo nella “Coppa Marziali” a Villabassa, dietro i fratelli Giovanni e Luigi Prenn. Il 24 gennaio Kasebacher si aggiudica il Campionato Provinciale Atesino, disputato a Castelrotto su 17 km, dimostrandosi fondista dalle grandi potenzialità. Il 4 febbraio torna a Villabassa e rivince, imponendosi nel “Trofeo Lago di Braies”. Tre giorni dopo, invece è battuto per 34” da Giovanni Prenn nel campionato della provincia di Bolzano, 12 km tra S. Candido e Dobbiaco. Un altro Prenn, ma Luigi, lo supera il 14 febbraio sui 18km della “Coppa Città di Genova” a Funes. Il 19 febbraio nella sua S. Candido, in un freddo polare, vince il Campionato Italiano Giovani Fascisti di discesa. Due giorni dopo, si impone anche nella prova a squadre, su 12 km, assieme a Holzner, L. Prenn e Schenk. Il 13 marzo all’Alpe di Siusi finisce terzo la “Coppa Starace”, superato da Demetz e L. Prenn. Ormai è lanciato e nel 1933 si conferma tra i migliori. L’8 gennaio vince una 18km a San Candido. Sette giorni dopo, è battuto da Demetz nella 20km di Villabassa, accusando 1’15” di ritardo. Si riscatta a fine mese: il 29 gennaio, a Courmayeur, difatti vince la “Coppa Provincia di Aosta”, gara a squadre; con lui, per l’Alta Pusteria, gareggiano i fratelli Prenn. Pochi giorni dopo, a S. Candido si aggiudica il “Trofeo Acquarone” sui 18km. Il 12 febbraio finisce sesto il “Premio Eiar” ad Ortisei, 18 km, vinto da Luigi Prenn. Sei giorni dopo, delude nella 18km dei tricolori a Cortina: termina infatti solo 17° (vince Dezulian). Il 22 febbraio è nella squadra di S. Candido che chiude al quinto posto il tricolore della 4x10km vinto dalla Guardia di Finanza: con lui Fischnaller ed i fratelli Prenn. Il 26 marzo Kasebacher termina la stagione col secondo posto nella 18km di Castelrotto, denominata “Coppa Segretario del Partito”, alle spalle di Demetz. Inizia bene il 1934: il 21 gennaio vince la “Coppa Prefetto di Bolzano”, disputata su 20km a Villabassa, con ben 10’ di margine sul secondo, Leiter. Il 4 febbraio, a Selva Val Gardena, finisce al sesto posto il “Trofeo Eiar” vinto da Demetz.
Sette giorni dopo, a San Martino di Castrozza chiude al quarto posto il Campionato Zonale vinto da E. Vuerich. Il 3 marzo termina solo 27° la gara tricolore sui 18km, disputata al Sestriere e vinta a sorpresa dal piemontese Gerardi. Va bene a livello locale, ma non trova il risultato importante nei Campionati. Si rivede il 19 gennaio 1935 quando sulle nevi del Mottarone chiude al secondo posto, battuto da Menardi, la 18km che vale come indicativa per i Giochi dell’anno seguente. La FIS, che ha indicato in Gianni Albertini il supervisore della nostra preparazione, ha fatto le cose per bene: già in ottobre ha convocato i “probabili olimpici”, tra cui Kasebacher, per uno stage a secco nei locali della Farnesina a Roma. Poi si è tenuto un collegiale a Claviere, quindi è arrivato il nuovo CT del settore fondo, il finnico Sares che proprio al Mottarone prende confidenza coi nostri atleti. Il 1° febbraio Kasebacher appunto gareggia nella preolimpica di Garmisch sui 18 km: chiude solo 28°. Due giorni dopo però ci riprova nella 4x10: inaspettatamente e davanti a ben 25mila persone che hanno raggiunto Garmisch con ogni mezzo, gli azzurri conquistano uno splendido terzo posto, alle spalle dei “colossi” Norvegia e Finlandia. Con Kasebacher gareggiano Menardi, Nasi e Demetz. Il 10 febbraio Kasebacher, deludendo un po’ le attese, chiude al 9° posto la 18km dei tricolori, disputata a Cortina e vinta da Demetz. Si riscatta subito: tre giorni dopo si aggiudica la 50km e finalmente arriva la consacrazione tricolore. Il 17 febbraio nella 3x10, con la squadra di S. Candido, chiude invece al terzo posto: con lui gareggiano i fratelli Prenn, vince la Val Formazza. Il 3 marzo a Selva Val Gardena si aggiudica il “Trofeo Eiar” su 18km. A novembre viene convocato per l’ulteriore collegiale azzurro, tenuto alla Farnesina di Roma, con altri esercizi atletici “a secco”. Si va poi al Passo Rolle dove, con sede nella Scuola Alpina della Regia Guardia di Finanza, i “probabili olimpici” si allenano intensamente, sotto la guida del CT Vaino Sares. Sono in una dozzina ed alla fine si dovranno scegliere 7-8 uomini per Garmisch. Il primo test di verifica si svolge il 22 dicembre, al Passo Rolle su una 10km: Kasebacher giunge sesto, su una distanza peraltro poco adatta alle sue caratteristiche, vince Menardi. Tutto si decide ai tricolori, disputati a Madonna di Campiglio: il 9 gennaio 1936 Kasebacher chiude al quinto posto la 18km vinta da Gerardi, ma tre giorni dopo supera tutti nella prova di “gran fondo” il cui percorso è stato ridotto dai 50km previsti a 38km causa la temperatura primaverile che altera il fondo nevoso. Con un altro titolo tricolore in tasca, ovviamente Kasebacher guadagna la maglia azzurra per i Giochi.
Gli azzurri partono direttamente dalla sede dei tricolori per Garmisch dove arrivano il 17 gennaio. Si tengono quindi alcuni test per stabilire definitivamente i titolari: il 31 gennaio Kasebacher è terzo, alle spalle di Gerardi e Menardi, in una gara su 10km ed ottiene il posto. Kasebacher esordisce ai Giochi il 10 febbraio nella staffetta 4x10, la prima gara del fondo, una novità del programma olimpico. È l’ultimo frazionista: prima di lui partono Gerardi, Menardi e Demetz. Al via 16 nazioni. Cominciamo bene: Gerardi si installa ottimo quarto anche se gli scandinavi filano via. Manteniamo la posizione con Menardi, il migliore dei nostri a giudicare dai tempi parziali, e con Demetz che fa il suo. I primi però sono troppo forti, ma resistiamo bene: Kasebacher non molla e chiudiamo quarti. Stavolta però la “medaglia di legno” non è un disonore. Anzi, al contrario, la prova degli azzurri è ottima. L’oro va alla Finlandia che nell’ultima frazione toglie il primato alla Norvegia, sin lì sempre al comando, ed il bronzo è della Svezia. Ma dopo i formidabili scandinavi, a 7’02” dal podio, ci siamo noi e ci lasciamo alle spalle nazioni importanti come Cecoslovacchia, Germania, Austria ed i cugini francesi. Per il nostro movimento un risultato comunque di prestigio, il migliore in assoluto dei primi 40 anni olimpici ai Giochi Invernali. Kasebacher ci riprova il 15 febbraio nella 50 km, con al via 36 sciatori di 11 nazioni. La gara, già impegnativa di suo, è resa ancor più difficile dalle condizioni meteo, con una temperatura che oscilla dai -2°C ai +3°C, arrivando fino intorno ai 10°C, rendendo complicata la scelta della sciolina. Gli svedesi azzeccano tutto al punto che conquistano i primi quattro posti: oro a Wiklund in 3h30’11”, argento per Wikstrom (3h33’20”), bronzo ad Englund (3h34’10”) e “medaglia di legno” per Bergstrom. Kasebacher, nonostante la sciolina sbagliata, si disimpegna bene, chiudendo 13° in 3h53’08” e risultando il migliore degli azzurri. I 19 minuti di ritardo dal bronzo parlano chiaro: troppo netto il divario coi primi, per una prestazione troppo condizionata dalle scelte tecniche e le condizioni ambientali. Peccato, si poteva indubbiamente fare meglio. Kasebacher torna in pista il 23 febbraio sulle nevi del Tonale, per il “Trofeo Ponzoni” su 18km: chiude quarto, vince Demetz che poi riesce a superare, per soli 4”, sui 16 km del “Trofeo Falzeben”, disputato l’8 marzo ad Avelengo. Negli anni seguenti brilla sempre più raramente, poi la guerra interrompe tutto. Ma dopo il conflitto, Kasebacher si ripresenta alla grande, aggiudicandosi la 50km dei tricolori nel 1946, ultimo successo importante di una carriera comunque brillante.