GLUCK Ferdinand
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Selva di Val Gardena 20.07.1901 / 21.12.1987
1928. Sci di Fondo. 21° 50 km
1928. Portabandiera
Gareggia sin dall’età di 20 anni, ma tarda ad emergere. Coglie difatti i primi risultati significativi solo nel 1925. Il 1° febbraio è terzo nel “Campionato delle Tre Venezie”, disputato a Santa Cristina di Val Gardena, lungo 30 km tra Monte Pana ed Alpe di Siusi, alle spalle di Colli e Demetz. Tra 21 e 23 febbraio partecipa ai tricolori di Cortina: 6° sui 35 km, chiude 7° sui 24 km, entrambe le gare sono vinte dal campionissimo Colli. Si rivede nella grande e tradizionale “Valligiani” del 1° marzo che si tiene stavolta proprio in Val Gardena, su un percorso di 31 km, con partenza a Selva ed arrivo a Santa Cristina, attraverso il Passo Sella ed intorno al Sasso Lungo, in uno scenario di incomparabile bellezza. La squadra di casa[1] chiude però soltanto all’ottavo posto: vince la Valtellina. L’8 febbraio Gluck è il capitano della squadra che vince la “Coppa 6° Alpini”[2]. Il 2 agosto un’insolita gara estiva si svolge nelle Alpi Breonie, in alta Val di Fleres, nella zona di Vipiteno, con base al Rifugio Dante, nei pressi del laghetto della Stua, a circa 2500 m di quota. Sui 6 km vince l’austriaco Hoertnagel e Gluck si piazza ottimo secondo, a 23”. Si conferma nel 1926. Il 1° gennaio vince una 12 km a Cortina. Il 7 febbraio è un componente la squadra della Val Gardena nella “Valligiani”, disputata stavolta ad Asiago su 27 km[3]. Il risultato però non è dei migliori: chiudono solo al 13° posto, lontani circa mezz’ora dai vincitori formazzini. Due giorni dopo Gluck partecipa al “Campionato di gran fondo delle Tre Venezie”, ancora ad Asiago, su 35 km: chiude 4° a mezz’ora dal fenomenale Colli. Si riscatta il 14 febbraio quando vince, a Colle Isarco, il Campionato Atesino, su 24 km. Il giorno seguente primeggia anche nell’identica prova riservata alle guide alpine, sua attività nella vita civile e che gli darà molte soddisfazioni[4]. Il 20 febbraio chiude però solo al nono posto i tricolori a Claviere, disputati su 18 km e vinti da Maquignaz: è ancora troppo discontinuo.
Tant’è vero che il 10 marzo vince una 18 km a S. Pietro in Val di Funes e undici giorni dopo si impone nel “Campionato delle Dolomiti” a San Martino di Castrozza. Ha qualità, ma è soggetto a troppi alti e bassi. Il 15 giugno viene replicata la gara estiva nelle Alpi Breonie, in alta Val di Fleres, nella zona di Vipiteno. Stavolta si gareggia su 11 km, ma il risultato non cambia: rivince Hoertnagel, con Gluck a 1’25”. Ad inizio 1927 figura tra gli uomini convocati per il primo collegiale preolimpico dal neo CT, il norvegese Olavsen. Il raduno si svolge a Claviere tra l’11 ed il 20 gennaio. Alla fine del ritiro si svolge una prova su 18 km: Gluck finisce terzo, alle spalle di Demetz e Pellissier. Il 23 gennaio a Calalzo si aggiudica il “Campionato delle Tre Venezie” su 18 km, prendendosi la rivincita su Demetz, stavolta secondo a 27”. Ai primi di febbraio a Cortina si svolge una grande manifestazione internazionale di fondo, una sorta di “mini-Olimpiade”: il giorno 3 Gluck finisce 13° nella 50 km mentre il giorno 6 si piazza 21° nella 18 km. Entrambe le prove sono vinte dal fortissimo svedese Lindgren. Il 20 febbraio Gluck è nella squadra della Val Gardena che giunge seconda nel “Trofeo Campari”, disputato su 35 km a Ponte di Legno. Con lui il Demetz, L. e G. Senoner. Vince la Val Formazza, con 2’58” di margine. La stessa squadra, rinforzata da Stuffer, chiude al 5° posto la tradizionale “Valligiani”, disputata a Bormio il 27 febbraio. Due giorni dopo, a Ponte di Legno chiude al 4° posto i tricolori della 20 km vinti da Demetz. Il 2 marzo finisce solo 12° nel salto, vinto a sorpresa da Patterlini, e finisce 6° nella classifica della combinata tricolore appannaggio di Faure. Il 20 marzo Gluck delude nel “Campionato delle Dolomiti” disputato su 20 km a S. Martino di Castrozza: finisce settimo (vince Vuerich). Il giorno seguente si piazza terzo in un’anomala gara di discesa, dal Passo Rolle a S. Martino, vinta da Massari su Tavernaro.
Nel 1928 punta i Giochi di St. Moritz. L’8 gennaio nella “Coppa Pana” ad Ortisei viene battuto a sorpresa da Noggler che sui 12 km del tracciato lo precede di 20”. Si distingue ai tricolori di Cortina: il 31 gennaio chiude al quinto posto la 30 km vinta da Demetz che lo stacca di 4’04”. Il giorno seguente Gluck è secondo nella 18 km, vinta ancora da Demetz che stavolta lo lascia a 1’15”. I risultati sono così significativi che Gluck, inizialmente escluso, viene inserito nella lista per i Giochi dal CT degli azzurri, il norvegese Lislegaard. A St. Moritz Gluck, dove aver portato la bandiera italiana nella cerimonia di apertura, gareggia nella massacrante 50 km che si disputa il 14 febbraio ed alla quale partecipano 41 atleti di 11 nazioni. Il fohn crea parecchi problemi, portando la temperatura fino a 25°C. La gara è così ancora più difficile e lentissima: il tempo finale di molti atleti supera difatti le 5 ore. Si assiste ad un assoluto trionfo svedese, col podio monopolizzato: vince Hedlund in 4h52’03” davanti a Jonsson in 5h05’30” e Andersson in 5h05’46”. Gluck si difende bene fino a due/terzi di gara: al km 38 si trova in tredicesima posizione. Cede però nettamente nel finale e termina 21° in 5h49’52”, comunque esattamente a metà classifica. I 44’ di distacco dal bronzo per Gluck parlano chiaro, ma s’è reso comunque protagonista di una prova dignitosa, complicata peraltro dall’errata scelta della “scivolina” come viene chiamata allora la sciolina. In effetti Gluck ha applicato sugli sci una miscela adatta alle temperature rigide mentre col passare della mattinata la temperatura s’è alzata di molto, compromettendo lo scivolamento dei suoi sci su una neve sempre più fradicia. Si spiega così, almeno in parte, il poco brillante risultato dei nostri (l’altro italiano, Demetz, chiude 20°). Quindi si sposa e dedica ovviamente alla moglie il suo primo successo del 1929, ottenuto il 6 gennaio nella “Coppa Monte Pana” di 16 km ad Ortisei. Il 3 febbraio non va molto bene nella 16km dei tricolori di Claviere: chiude difatti 12°. Si riscatta il 10 marzo quando si aggiudica la “Coppa Franchetti” ad Ortisei. Si tratta del suo ultimo risultato ad alti livelli, poi si dedica alla montagna.
[1] Con lui gareggiano Demetz, Mussner, E. e L. Senoner
[2] La compagine si chiama “Ladinia” e con Gluck gareggiano Senoner, Nogler, Crepaz e Pychler
[3] Con lui gareggiano Demetz, Senoner, Plancker e Runggaldier
[4] Gluck difatti apre numerose “prime vie”, soprattutto sulle Torri del Sella. È il primo a conquistare la parete sud del Piz Ciavazes, nel 1928