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GERARDI Giulio

Pietraporzio (CN) 30.11.1912 / Vinadio (CN) 10.07.2001

1936. Sci di Fondo. 4° Staffetta 4x10km (con Menardi, Demetz, Kasebacher), 19° 18 km

Nato in un paesino della valle Stura, sulla strada del Colle della Maddalena, non lontano dal confine francese, dove sin da bambino si diletta nella caccia al camoscio di cui diverrà uno dei massimi esperti nella zona. Sugli sci rimane un perfetto sconosciuto sino al 1934 quando letteralmente “esplode” come un fulmine a ciel sereno. Negli anni precedenti s’è fatto notare solo a livello locale, con qualche vittoria in competizioni di secondo piano. Ma l’11 febbraio primeggia nel campionato zonale a Gressoney ed il 3 marzo, al Sestriere”, domina la gara tricolore sui 18 km: tra la sorpresa generale guadagna il titolo italiano, superando tutti i favoriti e ben più noti fondisti veneti ed altoatesini. Nel 1935 si conferma: dopo uno sfortunato ritiro al Mottarone il 17 gennaio (sciolina sbagliata), il 1° febbraio nella 18 km di Garmisch, prestigiosa preolimpica, termina 12° e non è un risultato da disprezzare. Ma è ai tricolori di Cortina che dà il meglio di sè: il 10 febbraio giunge secondo nella 18km, alle spalle di Demetz e pochi giorni dopo è in testa a metà gara nella 50km (che in realtà si corre su 46km), ma cade rovinosamente ed è costretto al ritiro quando tutti lo ritenevano già vincitore. Il 3 marzo finisce terzo nel “Trofeo Eiar” a Selva dietro Kasebacher e Demetz. A novembre Gerardi viene convocato per il primo collegiale azzurro, tenuto alla Farnesina di Roma, con esercizi atletici “a secco”. Si va poi al Passo Rolle dove, con sede nella Scuola Alpina della Regia Guardia di Finanza, i “probabili olimpici” si allenano intensamente, sotto la guida del responsabile settore fondo, il finnico Vaino Sares. Sono in una dozzina ed alla fine si dovranno scegliere 6-7 uomini per Garmisch. Le gare decisive sono i tricolori, disputati a Madonna di Campiglio: il 9 gennaio Gerardi vince la 18km, con 23” di margine su Demetz ed ovviamente guadagna i Giochi. Gli azzurri partono direttamente dalla sede dei tricolori per Garmisch dove arrivano il 17 gennaio. Si tengono quindi alcuni test per stabilire definitivamente i titolari: il 31 gennaio Gerardi vince una gara su 10km ed ottiene il posto. Sembra in grande forma ed i tecnici sono fiduciosi. Gerardi esordisce ai Giochi il 10 febbraio nella staffetta 4x10, la prima gara del fondo, una novità del programma olimpico. È il primo frazionista: lo seguono nell’ordine Menardi, Demetz e Kasebacher. Al via 16 nazioni. Partiamo bene: Gerardi si installa ottimo quarto anche se gli scandinavi filano via.

Manteniamo la posizione con Menardi, il migliore dei nostri a giudicare dai tempi parziali, e con Demetz che fa il suo. I primi però sono troppo forti, ma resistiamo bene: Kasebacher non molla e chiudiamo quarti. Stavolta però la “medaglia di legno” non è un disonore. Anzi, al contrario, la prova degli azzurri è ottima. L’oro va alla Finlandia che nell’ultima frazione toglie il primato alla Norvegia, sin lì sempre al comando, ed il bronzo è della Svezia. Ma dopo i formidabili scandinavi, a 7’02” dal podio, ci siamo noi e ci lasciamo alle spalle nazioni importanti come Cecoslovacchia, Germania, Austria ed i cugini francesi. Per il nostro movimento un risultato comunque di prestigio, il migliore in assoluto dei primi 40 anni olimpici ai Giochi Invernali. Gerardi ci riprova due giorni dopo nella 18 km che vede al via 75 sciatori di 22 nazioni. Gerardi è tra i più attesi, ma sente troppo la pressione al punto da essere “irriconoscibile” (parole dei tecnici) e delude: termina difatti solo 19°, in 1h21’25”, a 4’26” dal terzo posto del finnico Niemi (1h16’59”). L’oro va allo svedese Larsson (1h14’38”) e l’argento al norvegese Hagen (1h15’33”). Il trionfo scandinavo non è certo una novità, ma Gerardi sulla carta poteva essere più vicino ai primi. Peccato, una giornata-no. Nonostante la delusione, Gerardi non molla e prosegue la sua carriera sia pure tra alti e bassi. Nel 1937 entra definitivamente nella nostra storia sportiva perchè è un componente della staffetta 4x10[1] che coglie il bronzo ai Mondiali di Chamonix: è la prima medaglia del genere per gli azzurri, superati da Norvegia e Finlandia[2]. L’anno seguente vince la prestigiosa 18km di Garmisch, ma delude ai Mondiali di Lahti[3]. Nel 1940 è battuto da Jammaron nella 18km dei tricolori, ma torna grande nel 1941 ai “Mondiali” di Cortina che tuttavia non saranno riconosciuti ufficialmente dalla FIS in quanto non sono presenti le nazioni in guerra con l’Italia. In questa rassegna difatti conquista nuovamente il bronzo nella 4x10[4] e termina 11° la 18km. La guerra pone fine alla carriera di Gerardi, oggi spesso dimenticato ma invece personaggio di primo piano nel fondo italiano degli anni Trenta.


[1] Con lui gareggiano A. Compagnoni, Confortola e Demetz

[2] In quei Mondiali Gerardi termina 9° nella 18 km vinta dal norvegese Bergendahl

[3] Nella 18km finisce addirittura solo 70° mentre nella staffetta i nostri chiudono al sesto posto

[4] Con lui gareggiano Jammaron, A. e S. Compagnoni


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