FRIDA Clara
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Cornedo all’Isarco (BZ) 06.01.1909 / Bolzano 18.01.1986
1936. Sci Alpino. 12a Combinata
Coglie il primo risultato significativo a 25 anni, tra 3 e 4 marzo 1934: al Sestriere si piazza terza nella discesa, seconda nello slalom e nella combinata alpina, gare tutte vinte dalla grande Paula Wiesinger, la sciatrice italiana più forte e completa dell’epoca. La stessa Wiesinger si aggiudica anche la discesa della Marmolada, disputata il 6 maggio in alta quota, dove Frida chiude comunque ottima seconda. Il 14 gennaio 1935 Frida finisce seconda la discesa “preolimpionica” del Sestriere, alle spalle dell’imbattibile Wiesinger ma davanti a Dei Rossi: le tre, in pratica, si guadagnano già la convocazione tra le “probabili azzurre” da parte del CT per il settore femminile, l’austriaco Wolfgang. Il 30 gennaio Frida, commettendo troppi errori, chiude 16a la discesa di Garmisch, organizzata proprio per testare gli impianti in vista dei prossimi Giochi (vince la tedesca Cranz). Il giorno seguente termina 20a lo slalom vinto nuovamente da Cranz. Due prestazioni onorevoli ma niente di particolare. L’11 febbraio a Cortina, nella discesa tricolore, Frida chiude quinta, lontana dalla vincitrice Wiesinger che si aggiudica il giorno seguente anche il gigante dove Frida termina quarta. Stesso risultato nello slalom del 13 febbraio e nella combinata alpina, gare vinte rispettivamente da Dei Rossi e Wiesinger che si impone il 10 marzo nello slalom a S. Martino di Castrozza dove Frida termina ottima seconda. La stagione non è finita perchè si gareggia sui ghiacciai: il 28 aprile Frida vince la discesa della Marmolada, sfruttando le incertezze di Wiesinger che perde pure un bastoncino; si tratta comunque di un grande successo che la conferma ottima sciatrice.
La preparazione olimpica inizia già a novembre quando le migliori sciatrici, tra cui pure Frida, vengono convocate all’Accademia Femminile di Educazione Fisica ad Orvieto dove inizia l’allenamento atletico, con lavoro “a secco”. Un mese dopo si va al Sestriere, sotto la direzione dell’austriaco Wolfgang e la supervisione del Commissario Gianni Albertini. Al termine del collegiale, il 31 dicembre si disputa uno slalom-test: Frida chiude terza, preceduta da Crivelli e Gadda. Quindi tocca ai tricolori di Madonna di Campiglio dove Frida è ottima seconda in discesa, slalom e combinata, sempre superata dalla grande Wiesinger. Ovviamente, il suo nome figura nella lista per i Giochi di Garmisch dove le medagli sono assegnate solo nella combinata che, per la prima volta ai Giochi, consiste di discesa e slalom (in due manches), con classifiche separate in base ai tempi impiegati. Vengono poi assegnati punti (100 alla prima) in base ai distacchi accumulati, a scalare, secondo una determinata tabella. Questa gara assume particolare significato storico: è difatti la prima volta in assoluto che si disputa una prova femminile per le medaglie ai Giochi Invernali. La discesa si svolge il 7 febbraio, su un percorso di 3,3km ed 820m di dislivello, in località Kreuzeck. Al via 37 sciatrici di 13 nazioni. Temperatura qualche grado sotto zero. La più veloce risulta a sorpresa la giovanissima e sconosciuta norvegese Nilsen in 5’04”4 davanti alle tedesche Resch (5’08”4) e Grasegger (5’11”0). Frida, che forse scende con troppa circospezione, chiude 16a in 6’16”8: prestazione onorevole. Il giorno seguente tocca allo slalom in due manches. Con Nilsen in difficoltà, ne approfittano le tedesche: prima Cranz in 2’22”1 e seconda Grasegger (2’33”4). Frida è brava, la migliore delle nostre e termina nona, in 3’13”2.
Fatti i conti, è dominio tedesco: oro a Cranz (97,06 punti), grazie ad un fenomenale recupero nello slalom, argento per Grasegger (95,26) e bronzo a Nilsen (93,48). Frida chiude 12a, con 77,17 punti, ed è comunque la prima delle azzurre: un risultato significativo anche se finisce lontana dal podio. Si conferma pochi giorni dopo: il 21 febbraio nella discesa FIS di Innsbruck termina quarta (vince l’inglese Pinching) mentre 24 ore dopo chiude 15a nello slalom di Seefeld (primeggia l’austriaca Baumgarten), finendo nona nella combinata appannaggio della stessa Pinching. Si tratta comunque di risultati onorevoli, ottenuti in un contesto internazionale di primo rango. Frida a metà marzo partecipa al prestigioso “GP Kandahar” di St. Anton: dopo aver chiuso 14a la discesa vinta dall’olandese Schimmelpenning, finisce settima nello slalom appannaggio dell’austriaca Baumgarten che vince pure la combinata dove Frida si piazza decima. La stagione non è finita: il 19 aprile Frida vince la discesa della Marmolada, riuscendo a precedere la grande Wiesinger. Sette giorni dopo, nella “discesa del Canin” invece Frida termina terza, superata dalla stessa Wiesinger e dalla svizzera Osirnig. Continua a gareggiare tra alti e bassi. Ha la sua grande annata nel 1938 quando ai tricolori vince la discesa e si piazza seconda sia nello slalom che nella combinata, gare vinte da Ansbacher. Poi, complice la guerra e l’età, sparisce di scena, chiudendo una carriera comunque di alto livello.
Garmisch 1936. Le azzurre di sci: tra loro anche Frida, prima a destra ed evidenziata dal tondo