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DEL TORSO Alessandro

Udine 10.09.1883 / Udine 07.11.1967

1928. Skeleton. 7°

Di famiglia benestante, è un vero e proprio sportsman di inizio Novecento. Ottimo schermidore, cerca inutilmente più volte la qualificazione olimpica. Pratica diverse discipline finchè rimane ammaliato dalla neve e dagli sport del ghiaccio, in particolare nelle sue vacanze invernali a St. Moritz dove, in via del tutto amatoriale, si dedica per anni allo skeleton, il cosiddetto “slittino a pancia in giù”, sulla famosa pista “Cresta run”. A quel tempo lo skeleton, assieme al bob, è sport di èlite se non altro per gli alti costi di slitta, equipaggiamento e nolo pista. Nonostante i 40 anni suonati, quando arriva il momento dei Giochi di St. Moritz, grazie ad amicizie influenti ed altolocate, riesce ad essere selezionato proprio per la prova di skeleton, coronando dunque il suo sogno olimpico. Non ha molte speranze ma, considerando tutto, la sua partecipazione non è totalmente disastrosa.

La prova, cui partecipano solo 10 atleti di 6 nazioni, si svolge il 17 febbraio e consiste in tre discese: vince, ovviamente, chi ottiene la somma di tempi inferiore. Del Torso si difende, chiudendo al settimo posto, in 3’14”9, lontano comunque dal bronzo del britannico Carnegie (3’05”1) e sopravanzato pure dall’altro italiano Lanfranchi, quarto. Oro ed argento ai fratelli statunitensi Heaton, con Jennison (3’01”8) davanti a Jack (3’02”8). Per Del Torso una prova dignitosa, in pieno spirito olimpico e dove “l’importante è partecipare”. Tuttavia insiste e ne ha ben donde: il 4 febbraio 1929, sulla stessa Cresta Run di St. Moritz, vince la “Coppa d’Italia” su uno stuolo internazionale di concorrenti. È il suo successo più prestigioso, dimostrando dunque come la partecipazione olimpica in definitiva non sia stata proprio un “regalo”. Alla soglia dei 40 anni è comunque ancora capace di giungere secondo, sulla stessa pista, il 21 gennaio 1932, alle spalle dello statunitense Morgan. Questo però rappresenta il suo ultimo squillo.