DA COL Bruno
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Cibiana di Cadore (BL) 25.02.1913 / Milano 29.07.1995
1936. Salto con gli sci. 37°
1948. Salto con gli sci. 18°
Già a 15 anni salta a buoni livelli. Il 16 marzo 1930 a Claviere chiude al quarto posto la gara juniores del “Trofeo Gancia”: è superato nell’ordine da Bonomo, Canova e Menardi. Nel 1931 continua la sua ascesa. Il 15 febbraio a Cortina ottiene un altro quarto posto in un’importante gara internazionale di salto: lo precedono grandi campioni come i cechi Holubec e Kolarik oltre al futuro olimpionico Zardini, terzo. Tra il 10 e 12 marzo a Cortina gareggia nei tricolori, ma non va molto bene: solo 61° nella gara di fondo sui 18 km, recupera qualcosa nel salto e termina la classifica assoluta della combinata in sesta posizione (vince Tavernaro). Poi espleta il servizio militare ed in pratica per due stagioni non ottiene risultati importanti: il 19 febbraio 1933 chiude al 16 ° posto i tricolori di salto a Cortina, vinti da Venzi. Si rivede il 4 marzo 1934 quando termina al quinto posto il Campionato Italiano di salto al Sestriere: vince il veneto Bonomo. L’11 marzo ad Oropa finisce solo 15°, ma bisogna riconoscere che il livello qualitativo è alto (vince il norvegese Mursted). Non va meglio però sette giorni dopo a Claviere dove chiude 20° (primeggia Ruud, altro norvegese): Da Col sembra ancora acerbo per certi palcoscenici. Nel 1935 comincia a farsi vedere nelle prime posizioni. Il 10 marzo guadagna un bel terzo posto nell’importante gara di salto a S. Martino di Castrozza, alle spalle di Demenego e Schmid. Il 31 marzo si conferma col quinto posto nella “Coppa d’Oro del Duce” di salto al Mottarone dove vince Rigoni. Allievo dell’Accademia di Educazione Fisica a Roma (in sostanza l’ISEF di quel tempo), viene convocato, a novembre, per il primo collegiale azzurro, tenuto alla Farnesina di Roma, con esercizi atletici “a secco”.
Si va poi al Passo Rolle dove, con sede nella Scuola Alpina della Regia Guardia di Finanza, i “probabili olimpici” si allenano intensamente, sotto la guida del responsabile settore salto, il norvegese Olav Ulland che ha affiancato Kjellberg. Per la selezione olimpica finale si attendono i tricolori che si svolgono a Madonna di Campiglio il 12 gennaio 1936: un po’ a sorpresa, ma evidentemente ben sfruttando gli allenamenti, Da Col vince, superando di misura il quotato Bonomo, garantendosi così la maglia azzurra ai Giochi. Si parte per Garmisch già il 17 gennaio e si arriva in Germania via Trento. Sei giorni dopo, viene organizzata una gara internazionale di salto: vince il grande norvegese Ruud e Da Col, caduto nell’ultimo salto, chiude solo 18°. Non è certo un bel viatico per la prova olimpica di salto che è l’ultima gara dei Giochi e si svolge il 16 febbraio. Partecipano 48 atleti di 14 nazioni. L’avvenimento è attesissimo al punto che si presentano oltre 100mila spettatori. In tribuna d’onore perfino Hitler, contornato da Goering e Goebbels. L’oro va al norvegese Ruud con 232 punti. Argento allo svedese Eriksson con 230,5 mentre il bronzo è dell’altro norvegese Andersen (228,9). Da Col si rivela comprimario e termina solo 37°, col misero bottino di 179,6. Non certo una prova grandiosa, meglio dimenticare in fretta. Quindi si conferma tra i nostri migliori saltatori per un decennio anche se, inevitabilmente ed a lui come a tanti altri, la guerra toglie tante soddisfazioni. Da Col vince il tricolore di salto nel 1939 mentre nel 1941 chiude al 7° posto la combinata nordica dei “Mondiali” di Cortina, edizione comunque non riconosciuta ufficialmente dalla FIS in quanto non vi partecipano le nazioni in guerra con l’Italia. Nel 1942 e 1947 Da Col rivince il titolo italiano nel salto. Così nel 1948, a 35 anni, torna ai Giochi, a St. Moritz: chiude 18°, lontano dal vincitore, il norvegese Hugsted. Continua ancora a gareggiare finchè nel 1951 una brutta caduta durante un atterraggio ad Oberstdorf pone praticamente fine alla sua bella carriera. Diventa poi un grande istruttore federale.