CRIVELLI Giuseppe
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Milano 05.10.1900 / Milano 17.11.1975
1928. Bob a Quattro/Cinque. 21°
Milanese purosangue, di buona famiglia, ama gli sport della neve: frequentando le località alpine ha conosciuto Isaline Massazza, provetta sciatrice, diventata sua moglie. Massazza poi, nota appunto come Crivelli dopo il matrimonio e pure ottima giocatrice di golf, è tra le migliori sciatrici italiane degli anni Trenta al punto da partecipare pure ai Giochi del 1936 (vedi scheda relativa). Giuseppe Crivelli invece si cimenta soprattutto nel bob, sport allora praticato da veri e propri gentlemen, di cui il conte Bonacossa è il deus-ex-machina anche per le spedizioni olimpiche. Alla fine Crivelli, dotato anche di buone qualità atletiche e con le giuste conoscenze, viene selezionato per i Giochi di St. Moritz del 1928. Alla gara olimpica possono partecipare indifferentemente equipaggi a 4 o 5 membri. L’Italia ne schiera cinque, con Morpurgo pilota ed al suo fianco Sem, Cerutti, Crivelli e Marchetti. Il bob viene ribattezzato “Giovinezza” dalla celebre canzone in voga nel tempo. Al via 23 squadre di 14 nazioni. Inizialmente la prova è prevista in quattro manches, ma le cattive condizioni del tempo (col fohn a riscaldare neve e pista) fanno posticipare la gara al 18 febbraio con solo due discese. Si gareggia sulla mitica Olympia Bobrun, tra St. Moritz e Celerina, costruita già nel 1904, lunga 1570 metri con 120 metri di dislivello. I nostri hanno dato una buona impressione nelle prove della vigilia, ma la loro gara è costellata da troppi errori, pure con un rischio di rovesciamento, e finiscono lontanissimi: 21° posto, praticamente il penultimo, superati pure da Lussemburgo e Messico, non proprio due nazioni dalla grande tradizione negli sport invernali, a dimostrazione di una prestazione molto deludente. In effetti parla soprattutto il distacco dal bronzo di “Germania 2”: quasi sette secondi! Oro ed argento per i due equipaggi statunitensi, con “USA II” davanti a “USA I”. Quasi più una scampagnata che una gara vera e propria per gli azzurri. Di Crivelli poi si perdono le tracce, ma seguirà appassionatamente le gesta della moglie che sicuramente ha ottenuto risultati sportivi molto più brillanti.