BACHER Achille
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Formazza 27.04.1900 / Formazza 02.03.1972
1924. Sci di fondo. 21° 18 km
Impara a sciare da bambino in quella Val Formazza che diventa una sorta di “culla” dello sci italiano grazie all’attività di don Rocco Beltrami, un fervente prete-sciatore che instilla la passione nel circondario: lo Ski Club Val Formazza viene fondato nel 1910. Bacher è tra i giovani più attivi: il 9 febbraio 1913 giunge 6° in una gara “di incoraggiamento” per bambini di 12 anni, vince Rinaldo Ferrera. La Prima Guerra Mondiale blocca ogni attività e di sci se ne riparla solo dopo il conflitto. La Val Formazza costituisce una squadra di validi ed agguerriti sciatori nella quale il ventenne Bacher fa la sua parte. Il 12 gennaio 1921 in Val Formazza si svolge la “Coppa Girola” a squadre: Bacher è nella compagine vincente, coi fortissimi fratelli Ferrera, Zertanna ed Antonietti. La stessa formazione partecipa il 13 febbraio alla grande ed ormai tradizionale “Adunata Valligiana” a Cortina. Il percorso è di 28 km, si parte da Ronco e si arriva nei pressi dell’Hotel Corona dopo un tracciato piuttosto impegnativo, coi passi di Falzarego e Giau. La squadra della Val Formazza chiude al secondo posto, ad oltre 11’ dai padroni di casa di Cortina e davanti alla Val Gardena. Bacher si rivede due anni dopo, ancora nella “Valligiani” che stavolta si tiene il 4 febbraio a Ponte di Legno, 30 km a squadre intorno al Tonale. Trascinati dai fratelli Ferrera, i formazzini dominano, con 13’ su Cortina e 17’ su Valtournenche. Gli altri componenti della squadra vincente sono Antonietti ed Imboden. Il 25 febbraio Bacher è terzo nel campionato piemontese di fondo, superato da Edoardo Bich e Giuseppe Ferrera. L’inverno seguente è dedicato alla preparazione per i Giochi di Chamonix, i primi ufficialmente riconosciuti dal CIO. Il 30 dicembre 1923, a Claviere, Bacher è 4° nella 17 km preolimpica vinta da Colli, staccato di 2’51”. Bacher comunque ha convinto Hosquet, una sorta di CT, il quale lo convoca per il ritiro di Sestriere che dura in pratica per l’intero mese di gennaio 1924. Poi tutti a Chamonix, per la prima grande festa internazionale degli sport invernali. Bacher gareggia il 2 febbraio nella 18 km cui partecipano 41 atleti di 12 nazioni e che prevede un dislivello di 130 m, con partenza (dalle 9.30) ed arrivo allo Stadio Olimpico. La prova si svolge tre giorni dopo la massacrante 50 km, ma il risultato non cambia: vince difatti ancora il grandissimo norvegese Haug, col tempo di 1h14’31”, davanti al connazionale Grottumsbraaten (a 1’20”) ed al finnico Niku (a 1’55”). Poi ancora norvegesi, svedesi e finlandesi fino al 12° posto di Colli che chiude in 1h26’32”, dunque a dieci minuti dal bronzo. Distacco ancora sensibile, ma una buona prestazione complessiva per gli azzurri, con Herin 13° e Pellissier 15° mentre Bacher è il peggiore dei nostri, ottenendo 1h36’03” e chiudendo al 21° posto. Prestazione dignitosa ma nulla più.
Dopo un’annata-no, si rivede nel 1926. Il 24 gennaio si impone nel campionato ossolano di fondo su 15 km, lasciando il grande Ferrera a 1’41”. Con lo stesso Ferrera, guida poi la Val Formazza ad un altro strepitoso successo nella “Valligiani”, disputata stavolta ad Asiago il 7 febbraio su 27 km ed alla quale partecipano pure una squadra abruzzese ed una toscana. I formazzini lasciano a 3’51” Courmayeur per un successo indiscutibile[1]. Altra vittoria, con la stessa formazione, il 21 febbraio a Ponte di Legno nel “Trofeo Campari” su 30 km. Bacher è ancora molto considerato tant’è vero che ad inizio 1927 figura tra gli uomini convocati per il primo collegiale preolimpico dal neo CT, il norvegese Olavsen. Il raduno si svolge a Claviere tra l’11 ed il 20 gennaio. Il 6 febbraio a Cortina giunge 18° in una 18 km a grande carattere internazionale e vinta dal forte svedese Lindgren. Il 20 febbraio guida la Val Formazza al successo nel “Trofeo Campari”, disputato su 35 km a Ponte di Legno. Con lui il “vecchio” Ferrera, Valci ed Imboden. La stessa squadra, rinforzata da Antonietti, vince la tradizionale “Valligiani”, valida anche come tricolore a squadre, disputata il 27 febbraio a Bormio, con tracciato di 31 km che arriva fino ai 2161 m di quota della località Prei, per poi ridiscendere, attraverso Santa Lucia, al punto di partenza. La vittoria, con Bacher “capitano”, è netta: la Valtellina, seconda, chiude a 6’. Alla soglia dei 28 anni Bacher è nel pieno della sua maturità agonistica, forte ed esperto. Stranamente però non viene preso in considerazione per i Giochi di St. Moritz e probabilmente è una pecca del nuovo CT, il norvegese Svesse Lislegaard. Perchè Bacher dimostra coi fatti di essere ancora un ottimo fondista. Come capitano della Val Formazza trascina i suoi alla vittoria non solo il 19 febbraio a Ponte di Legno[2], ma soprattutto sette giorni dopo sui 28 km della “Valligiani”, disputata stavolta nell’insolita cornice abruzzese di Roccaraso[3]. Ai Giochi comunque non va e forse lo meritava.
Lo dimostra anche nel 1929: il 3 gennaio a Claviere si aggiudica il titolo tricolore su 16 km. Sette giorni dopo, fa parte della squadra formazzina che chiude al terzo posto il “Trofeo Campari” a Ponte di Legno[4]. Il 17 febbraio la Val Formazza, con Bacher in bella evidenza, chiude al terzo posto anche la tradizionale “Valligiani”, disputata ad Oropa su 31,5 km[5]. La prova è vinta dalla Valtellina sulla Val Camonica. Il 3 marzo chiude al 4° posto il campionato svizzero della 18 km ad Arosa dove si impone Bussman. Bacher si rivede il 2 febbraio 1930 quando a Bardonecchia termina al secondo posto la 18 km, alle spalle di Elia Vuerich: essendo però il primo piemontese al traguardo, il successo gli vale il campionato regionale. Il 14 febbraio è secondo pure ai tricolori di Ponte di Legno: sui 17 km è superato solo da Dezulian, per soli 7”. Il 23 febbraio guida la Val Formazza nella tradizionale “Valligiani”: chiudono al terzo posto, superati da Valtellina e Val Camonica. Con lui gareggiano Valci, Steffe, Scilligo ed Ambiel. La stessa squadra, ma senza Ambiel, chiude al secondo posto il “Trofeo Lavazè”, disputato il 10 marzo su 17 km, ed alla terza piazza il “Trofeo Allegri”, gara a staffetta disputata a Sestola il 16 marzo: Bacher realizza il miglior tempo assoluto sul giro. Nel 1931 rimane ad alti livelli: l’11 gennaio trascina la Val Formazza al successo nella “Coppa Marone” a Courmayeur. Con lui Antonietti, Scilligo, Steffel e Valci: la stessa compagine si impone anche il 25 gennaio nella “Coppa Ricasoli” a Formazza. Per la “Valligiani” dell’8 febbraio, disputata a S. Martino di Castrozza, Antonietti viene sostituito da E. Steffel, ma i formazzini chiudono al 4° posto (vince la sorprendente Val Cismon). Il 10 marzo nei tricolori della 18km a Cortina Bacher chiude al quinto posto (vince Tavernaro). Si rivede solo l’anno seguente quando il 28 febbraio a Courmayeur, da capitano e veterano, guida nuovamente al successo nella “Valligiani” la Val Formazza che, sul percorso della Val Ferret, si impone sulla Val Camonica per due soli secondi[6]. La stessa compagine il 13 marzo si aggiudica la “Coppa Macugnaga”. Bacher è il capitano della squadra che il 29 maggio vince pure la “Staffetta di S. Giacomo”, disputata in alta Val Formazza: con lui Steffe e Scilligo.
Si rivede il 18 febbraio 1933 ai tricolori della 18km a Cortina: chiude 11° (vince Dezulian). Quattro giorni dopo, è nella squadra della Val Formazza che termina al quarto posto i tricolori della 4x10km vinti dalla Guardia di Finanza: con lui gareggiano Steffe, Zertanna e Scilligo. La stessa formazione, implementata da Valci, termina seconda la “Valligiani”, disputata tra San Candido e Dobbiaco: vince la Valtellina, con 8’45” di margine. Bacher non molla: il 4 giugno guida la Val Formazza (con lui Zertanna e Scilligo) al successo nella staffetta disputata al Passo San Giacomo. I tre ci riprovano il 29 giugno nella “Staffetta dello Stelvio”, ma in un finale thrilling tra cadute e recuperi improvvisi, chiudono secondi, battuti dalla squadra di Sondrio. Bacher si rivede solo l’11 marzo 1934 quando, da capitano, prova a trascinare i suoi nella “Valligiani” che vede i formazzini, come da tradizione, tra le squadre più attese[7]. Invece deludono e chiudono solo al nono posto. Vince la Val Cismon. Il 2 giugno tocca alla staffetta del Passo S. Giacomo: la Val Formazza è seconda, alle spalle della Milizia Confinaria di Domodossola. Con Bacher gareggiano Scilligo e Zertanna. Bacher si rivede il 19 gennaio 1935 quando al Mottarone chiude al quinto posto la 18km, vinta da Menardi, che vale come indicativa per i Giochi dell’anno seguente: anche se viene giudicato e definito da tutti come “anziano”, un pensierino olimpico è comunque lecito farlo. Il 10 febbraio però Bacher chiude solo 16° la 18km tricolore a Cortina, vinta da Demetz. Il riscatto arriva sette giorni dopo: la Val Formazza, con un grande Bacher in prima frazione, si aggiudica la 3x10 tricolore. Con lui gareggiano Zertanna e Scilligo. Alla fine però non viene selezionato per i Giochi, neanche stavolta. Non ottiene poi più successi importanti. Il figlio Mario[8] ha seguito le sue orme con un certo successo.
[1] Con Bacher e Ferrera gareggiano i fratelli Antonietti e Valci
[2] Questa vittoria sarà poi annullata per squalifica a causa dell’irregolare sostituzione di uno sci da parte di Ferrera
[3] Con lui gareggiano Ferrera, Imboden, Antonietti S. e T.
[4] Con lui gareggiano Ferrera, Valci ed Antonietti
[5] Con lui gareggiano Ferrera, Valci, Antonietti ed Imboden
[6] Con lui gareggiano Valci, Steffe, Scilligo e Antonietti
[7] Con lui gareggiano Scilligo, Valci, Antonietti e Zertanna
[8] Nato a Formazza (VB) il 06.09.1941. Nel 1968 partecipa ai Giochi di Grenoble, chiudendo 12° la 50km. Più volte azzurro anche ai Mondiali (1966 e 1970), buon combinatista. Poi grande tecnico federale