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ZUCCA Vittorio

Pola 03.10.1895 / Trieste 30.06.1943

1920. Atletica Leggera. Eliminato Quarti di Finale 100 m, eliminato Primo Turno 4x100 m (con Croci, Orlandi, Riccoboni)

1924. Atletica Leggera. Eliminato Primo Turno 100 m

zucca2Sconosciuto negli anni della Prima Guerra Mondiale, anche perché compete “all’estero” visto che l’Istria ricade ancora nell’Impero Austro-Ungarico, inizia a gareggiare in Italia nel 1919 quando le sue terre natie diventano parte integrante del nostro territorio a tutti gli effetti. Tesserato per i nerostellati della “Grion Pola”, per cui gioca anche a calcio, si segnala in estate: il 3 agosto a Mantova giunge 3° sui 100, superato da Croci e Tomasini. Non sembra un fulmine, ma 14 giorni dopo è primo sui 100 nella gara che si tiene sulla spiaggia di Barcola a Trieste, con un tempo (dubbio) prossimo agli 11”. Si conferma il 7 settembre a Novara, bruciando Orlandi ed il “vecchio” Barozzi. Si presenta ai tricolori di Milano, sul campo di Via Goldoni, come un semplice outsider. Ma il 12 ottobre, tra la sorpresa generale, sbaraglia il campo sui 100 dove tra l’altro, notazione da non sottovalutare, ha un avvio fulmineo, quasi bruciando lo starter, nonostante sia l’unico a partire in piedi, posizione ormai anacronistica. Il suo tempo, 11”3/5, è buono, ma non certo eccezionale. I battuti comunque sono Nespoli e Croci, tra i migliori velocisti del momento. Necessitano conferme, che arrivano nel 1920, tra l’altro annata olimpica e quindi doppiamente importante. Il 5 aprile, a Pola, Zucca vince i 100 in 11”1/5 e si ripete il 9 maggio a Gonzaga davanti a Riccoboni. Il 13 giugno è a Udine, per la prima prova di selezione olimpica: guadagna con disinvoltura i 100. Altro successo a Trieste il 27 giugno, per correre poi il 3 luglio la stessa distanza nell’ottimo tempo di 11”, ottenuto nel momento migliore: sul campo dello SC Italia a Milano, zona Baggina, si disputa infatti la seconda e decisiva prova di selezione. Il CT Adams non può avere dubbi: la maglia azzura è sua. Il ritiro collegiale della comitiva si svolge a Busto Arsizio, per diversi giorni, e scrivendo a casa, Zucca si lamenta: “non si può fumare – dice – ma in compenso dobbiamo masticare tutto il giorno una gomma americana dataci dal CT”. Forse utilizzerà anche metodi “stravaganti”, ma Adams ha esperienza da vendere: è lui ad insegnare a Zucca la partenza con quattro appoggi, detta crouch start in inglese, grazie alla quale l’istriano può ulteriormente migliorare i suoi limiti.

Ad Anversa comunque questo nuovo accorgimento non dà i frutti sperati. Le gare di atletica si svolgono nell’Olympisch Stadion la cui pista è in cenere. La gara dei 100 inizia il 15 agosto e vi prendono parte 61 atleti di 22 nazioni provenienti dai 5 continenti: vi sono pure rappresentanti di India e Principato di Monaco. Zucca esordisce col botto e vince la sua batteria, correndo in 11”4 davanti all’olandese Wezepoel. Gli altri battuti, nell’ordine, sono il sudafricano Dixon, lo svizzero Waibel ed il lussemburghese Servais. I primi due passano al turno successivo, il quarto di finale, dove però Zucca cede nettamente: arriva 5° su cinque, ultimo, nel turno vinto dal britannico Hill ed ovviamente viene eliminato. Viene superato anche dallo spagnolo Mendizabal, il sudafricano Bukes ed il danese Sorensen. Tenta il riscatto il 21 agosto nella staffetta 4x100 m cui prendono parte 13 squadre. La batteria per gli azzurri non sembra impossibile: a parte gli inarrivabili statunitensi, dobbiamo confrontarci con Spagna, Norvegia e Lussemburgo. Ma sbagliamo l’ultimo cambio, in curva, tra Croci e Riccoboni, che risulta pasticciato e “lungo”, fuori dalla zona consentita: siamo dunque squalificati. L’oro va inevitabilmente agli USA che comunque, nonostante il record del mondo (42”2), faticano più del previsto per avere ragione di un’ottima Francia mentre per il bronzo la sorprendente Svezia supera la Gran Bretagna. Al limite della sufficienza il comportamento di Zucca, il quale almeno ha passato un turno sui 100, per una partecipazione che in sostanza non ha lasciato il segno.

In Italia però continua ad essere il migliore: il 19 e 20 settembre vince difatti i tricolori allo “Stadium” di Roma su 100 e 200, duellando con Riccoboni che è secondo in entrambe le prove. Zucca chiude l’annata il 3 ottobre, aggiudicandosi facilmente 100 e 400 ai campionati istriani di Parenzo. Riparte il 28 marzo al meeting di Montecarlo, ma è fuori forma e sui 100 viene subito eliminato in batteria. Torna al successo a Pola a fine maggio su 100 e 400, pochi giorni dopo però è solo 4° sui 100 vinti da Croci nella prova di selezione per l’incontro internazionale di Praga, tenutasi a Milano sul campo dello SC Italia. Zucca si rivede il 29 giugno quando ad Abbazia vince i 100. Disertati i tricolori, vince i Campionati Istriani sui 100 il 26 settembre. Termina la stagione, alquanto altalenante, il 6 novembre a Pola, sul Viale XX Settembre, aggiudicandosi i 100. Nel 1922 riparte il 21 maggio, nella stessa Pola ma sulla pista del locale Grion: vince agevolmente i 100. In Istria, e più in generale nella Giulia, non ha rivali. Difatti il 1 agosto a Pola corre i 100 in 10”7 che sarebbe record italiano, ma non viene omologato per impicci bruocratici e molti sollevano dubbi al riguardo. Zittisce tutti il 17 settembre nei tricolori di Busto: vince alla grande i 100, grazie alla sua solita partenza fulminea, con un tempo ufficiale di 11”1/5 che per molti sarebbe stato in realtà inferiore. Poco male: tre giorni dopo, ancora a Busto, Zucca corre in 10”4/5 e stavolta il record è omologato. Zucca torna ad essere il nostro miglior velocista. Difatti viene invitato a Parigi per il prestigioso “GP Bouin” dell’8 ottobre ma, tradito dal freddo pungente, giunge ultimo in batteria, sia sui 100 che sui 150. Sette giorni dopo, si riscatta a Mantova, aggiudicandosi i 100. Il 29 ottobre ha vita facile a Pola dove primeggia su 100 e 200.

Affronta l’inverno con calma e si ripresenta in gara solo il 22 aprile 1923 a Merano, in un triangolare con austriaci ed ungheresi. Sui 100 è battuto dal magiaro Gero. Stesso risultato tre giorni dopo a Venezia, nella rivincita. Nella stessa località lagunare, di nuovo sui 100, Zucca viene superato anche da Tommasi il 6 maggio. Sette giorni dopo, si aggiudica a Pola il titolo di campione giuliano sui 100. Il 20 maggio si impone sui 200, distanza che ancora viene corsa poco, a Trieste. Ai tricolori di Bologna, disputati il 23 e 24 giugno, è secondo sui 100 e quarto sui 200, gare vinte entrambe dal veterano Giongo. Col suo “Grion Pola” chiude secondo anche la staffetta 4x100, battuti dai veneziani de “La Fenice”. L’8 luglio è inviato dalla FISA al meeting di Copenaghen dove coglie il terzo posto sui 100, alle spalle dell’ungherese Gero e del danese Sorensen. Sulla via del ritorno, il 15 luglio è secondo a Berlino sui 100, superato ancora da Giongo che però riesce a battere, sulla stessa distanza, a Roma il 27 luglio, in una riunione già definita “pre-olimpica”. Stesso risultato nella seconda “preolimpica”, disputata stavolta a Milano, sul campo di Viale Lombardia, il 15 e 16 settembre: a batterlo, non senza sorpresa, è lo sconosciuto Oriani. Altra sconfitta un mese dopo, il 14 ottobre a Bologna: chiude solo quarto sui 100, disputati però ad handicap, concedendo vantaggi troppo grandi agli avversari (vince D’Agostino). Inizia il 1924 con la consapevolezza di dover fare di più per guadagnare un’altra maglia azzurra ai Giochi. Non tarda a carburare: il 30 marzo a Trieste vince il titolo giuliano di 100 e 4x100. Delude però nell’importante “preolimpica” di Genova, disputata nel week-end tra 13 e 14 aprile, dove sui 100 è superato a sorpresa dai semisconosciuti Frangipane e Torre.

Va ancora peggio nell’ultima e decisiva prova di selezione, il 7 e 8 giugno a Milano sul campo di Viale Lombardia: Zucca è 4° sui 100, vinti a pari merito dagli stessi emergenti Torre e Frangipane, ma il suo nome non manca nella lista degli azzurri, anche perchè servono 4 uomini per la staffetta dove i nostri, con Zucca, hanno stabilito il nuovo record italiano con 43’3/5[1]. I nostri velocisti paiono in forma: nell’ultimissimo test di rifinitura, il 29 giugno a Busto, migliorano il primato, portando a 43”2/5[2]. Le prove di atletica si svolgono nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”. Zucca gareggia sui 100 cui prendono parte 86 atleti di 34 nazioni. La sua batteria si svolge nel pomeriggio del 6 luglio. Non va bene: chiude terzo in 11”5 dietro lo spagnolo Mendizabal (1° in 11”4) ed il canadese Vince. Supera comunque il polacco Sosnicki ed il lettone Gedvillo. Ma poichè passano i primi due, Zucca esce subito di scena. L’oro va al britannico Abrahams davati allo statunitense Scholz ed al neozelandese Porritt. La prestazione di Zucca, non certo brillante, non gli consente di scendere in pista nella 4x100: la sua avventura olimpica termina qui. Non va molto oltre la sua carriera anche perchè tenta senza fortuna la strada del calcio. Nel 1925 coglie comunque ancora qualche buon risultato: il 14 giugno vince i campionati friulani sui 100 a Trieste. Il 20 settembre a Fiume si aggiudica i 100 in una riunione riservata alle “legioni fasciste”. A livello locale può ancora dire la sua: l’11 ottobre primeggia sui 100 e nella staffetta a Pola. L’anno seguente però praticamente non emerge mai e, superata la soglia dei 30 anni, esce di scena.


[1] Con lui gareggiano Torre, Bonacina e Frangipane

[2] Con lui gareggiano Torre, Pastorino e Bonacina