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ZEMI Camillo

Pavia 22.01.1898 / 11.08.1959

1924. Atletica Leggera. 13° Lancio del Martello, 17° Lancio del Disco

1928. Atletica Leggera. 13° Lancio del Martello, 23° Lancio del Disco

Inizia l’attività di un certo livello dopo la Prima Guerra Mondiale. Gareggia per la “Stradellina” e, dato il fisico possente, si specializza nei lanci. La sua prima stagione significativa è il 1922: il 28 maggio è secondo nel disco ai campionati lombardi a Legnano, battuto da Boffelli. Il 3 settembre a Bologna vince disco, peso e martello. Nei tricolori di Busto, a metà settembre, è terzo nel disco battuto da Tugnoli e Longo: pare ancora acerbo. Difatti nella seconda sessione di quei tricolori, nel weekend successivo sul nuovo campo meneghino della “Forza e Coraggio” in Via Trento, Zemi chiude 4° nel martello (vince Nava) e quinto nel peso (primo Bottura). Nel 1923, dopo un poco felice excursus nel disco con il terzo posto ai tricolori FGNI il 19 maggio a Milano, inizia a dedicarsi con maggiore intensità al martello: il 24 giugno è 2° ai tricolori di Bologna dietro Nava, ma il 15 luglio a Milano scaglia l’attrezzo a 40,74m, misura che gli vale il primato italiano. Si migliora in fretta: il 28 luglio a Roma, nella prima preolimpica dove chiude al 4° posto nel peso (vinto da Lenzi), arriva a 41,27m. Quindi nella preolimpica di Milano, disputata sul campo di Viale Lombardia il 15 e 16 settembre, vince peso e martello oltre a giungere secondo nel disco. Fa più di un pensierino ai Giochi. Il 14 ottobre a Bologna è terzo nel disco, superato da Tugnoli e Poggioli, ma vince nettamente il martello di cui ormai è il miglior interprete italiano. Inizia il 1924, ovviamente, con l’obiettivo-Parigi. Il 16 marzo vince il campionato lombardo, disputato sul campo del Milan, nel martello e nel peso, è secondo nel disco dietro Lecchi. Il 12 e 13 aprile gareggia a Genova nella preolimpica: primo nel peso, terzo nel disco, diserta il martello. 14 giorni dopo, altra preolimpica a Bologna: terzo nel peso e nel disco, stravince il martello dove realizza il record italiano con 43,03m. Il risultato toglie ogni dubbio: è questa la specialità su cui concentrarsi per i Giochi. Nella preolimpica di Busto però, disputata l’11 maggio, subisce una brusca battuta d’arresto e chiude solo terzo nel martello mentre il grande rivale Poggioli vince la prova e tutto torna in discussione. Si chiarisce tutto il 7 e 8 giugno nell’ultima gara di selezione, a Milano, sul campo di Viale Lombardia. Zemi è secondo nel disco, dietro Pighi, e vince nel martello. In queste due discipline gareggerà a Parigi. Appare in buone condizioni: il 22 giugno a Busto, al termine dell’apposito ritiro collegiale, vince nel martello e si segnala come il più in forma tra i nostri lanciatori.

Le gare olimpiche di atletica si svolgono nel famoso stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato nel film “Momenti di Gloria”. Zemi esordisce il 10 luglio nel lancio del martello cui partecipano solo 15 atleti di 10 nazioni. Non va troppo bene: lancia a 35,00m e chiude 13°, sopravanzando solo il ceco Zani e l’olandese Kamerbeek. In pratica rimane lontano quasi dieci metri dal sesto ed ultimo posto che consentiva la qualificazione in finale: troppo poco, prestazione mediocre, anche rispetto ai suoi standard precedenti. L’oro va allo statunitense Tootell sul connazionale McGrath ed il britannico Nokes. Zemi ci riprova tre giorni dopo nel disco cui prendono parte 32 atleti di 18 paesi. Non va tanto meglio: il suo 37,46 m gli vale difatti il 17° posto, a cinque metri dalla qualificazione. Un’altra performance non esaltante che chiude la sua parentesi olimpica. L’oro è dello statunitense Houser sul finnico Niittymaa e l’altro statunitense Lieb. Zemi si rivede solo ai tricolori del 20 e 21 settembre, disputati a Bologna sul campo della Virtus. Vince il martello, chiude secondo nel peso e terzo nel disco, gare entrambe vinte da Pighi. È un ottimo lanciatore a livello nazionale, ma ai Giochi poteva fare di più. Zemi si rivede solo il 26 aprile 1925 a Stradella dove vince agevolmente peso e martello, nonostante la pioggia. Il 17 maggio a Busto si conferma il migliore nel martello. Dà spettacolo ai tricolori di Bologna: il 28 giugno, nonostante una fastidiosa pioggia, lancia il martello a 43,38m, ottenendo il nuovo primato italiano e guadagnando ovviamente il titolo. Chiude anche terzo nel peso, dietro Pighi e Tugnoli, e nel disco, alle spalle di Pighi e Poggioli. Torna grande il 20 settembre a Bologna quando si riprende il primato italiano del martello con 46,51m, con un miglioramento di ben tre metri. Nel 1926 ha qualche problemino. Esordisce il 5 aprile a Genova in Piazza di Francia: vince bene il martello. Poi però si sente male e deve subire un intervento chirurgico che lo tiene lontano dall’attività. Si ripresenta a Desio il 1 agosto e ha ritrovato la forma: vince il martello; si piazza secondo, dietro Pighi, nel peso e nel disco. Il 26 settembre è a Genova, per la grande manifestazione in memoria di Lunghi: vince nel martello mentre nel disco è battuto da Pighi.

Nel 1927 continua la sua ascesa. Il 18 aprile a Genova è battuto nel disco da Pighi. Nella stessa specialità però ottiene un bel record italiano il 29 giugno a Milano, sul campo dello “SC Italia”, dove scaglia l’attrezzo a 44,25m. L’11 settembre vince il disco allo stadio militare di Torino. Nel weekend successivo a Bologna guadagna il titolo italiano nel disco oltre a chiudere 4° nel peso vinto da Romanò. Il 25 settembre primeggia nel disco a Genova. Il 2 ottobre, al “Littoriale” di Bologna, partecipa all’incontro Italia-Ungheria, ma termina solo 4° nel disco vinto da Marvalitz, con Pighi che gli strappa il primato italiano con 44,44m. I nostri si impongono 56-46. Il 26 e 27 novembre a Genova partecipa al meeting per l’inaugurazione del nuovo stadio del “GS Nafta”: secondo nel martello alle spalle di Poggioli, chiude terzo nel disco vinto dal magiaro Egri. Selezionato tra i “probabili olimpici”, partecipa in inverno a vari collegiali e segue le istruzioni del CT Gaspar. Esordisce il 18 marzo a Bologna, chiudendo 3° nel disco e 4° nel peso, gare vinte entrambe da Pighi che appare superiore. Nella preolimpica di Genova, il 9 aprile sul campo della Nafta, finisce terzo, superato non solo da Pighi ma anche da Mosca. Si riscatta dodici giorni dopo, nella preolimpica di Bologna dove vince disco e peso (ma Pighi non c’è) oltre a piazzarsi secondo nel martello, battuto da Poggioli. Il 20 maggio nella preolimpica di Bologna, sul campo della “Virtus”, chiude secondo nel martello e terzo nel disco. Le gare sono vinte rispettivamente da Poggioli e Mosca. Identici risultati raccolti da Zemi sette giorni dopo nella preolimpica di Milano, sul campo dello “SC Italia”. Il 10 giugno è selezionato per il triangolare Francia-Svizzera-Italia che si tiene nello stadio parigino di Colombes: nel martello chiude secondo, alle spalle di Poggioli, per una splendida doppietta azzurra mentre nel disco finisce quarto. I nostri perdono il confronto con la Francia (132-108), pur superando nettamente la Svizzera (ferma a 69). Tra la fine di giugno ed i primi di luglio Zemi partecipa ai tricolori di Milano, disputati sul campo della “Forza e Coraggio”: chiude secondo nel disco e nel martello. Ancora in bilico per i Giochi, dà tutto se stesso nell’ultima preolimpica l’8 luglio a Bologna: riesce a battere Pighi nel disco e Poggioli nel martello, complicando i piani della Commissione Tecnica che alla fine decide di portare ad Amsterdam tutti e tre i lanciatori.

Le gare olimpiche di atletica si svolgono all’Olympisch Stadion. Zemi esordisce nel lancio del martello cui partecipano 16 atleti di 11 nazioni. Il 30 luglio affronta le qualificazioni, ma si ferma subito: ottiene difatti 44,47m e si piazza 13°, lontano oltre due metri dal sesto ed ultimo posto utile per la qualificazione (lo statunitense Conner con 46,75). Limite irraggiungibile per Zemi che non va oltre. L’oro è dell’irlandese O’Callaghan con 51,39m mentre l’argento è appannaggio dello svedese Skiold con 51,29m, col bronzo allo statunitense Black (49,03m). Zemi ci riprova il giorno seguente nel disco, cui partecipano 34 lanciatori di 19 paesi, ma è un’altra delusione. Ottiene difatti 39,95m e chiude soltanto 23°, lontanissimo dal sesto posto che di nuovo vale la qualificazione per la finale (il finlandese Kentta con 44,17m). L’oro va allo statunitense Houser con 47,32m, argento al finnico Kivi con 47,23m, bronzo all’altro statunitense Corson con 47,10m. Per Pighi due prestazioni incolori, col risultato del martello tra l’altro identico come posizione a 4 anni prima. Tuttavia non molla. Il 9 settembre vince la gara di selezione nel disco a Bologna e trova un posto nella Nazionale per il match contro l’Ungheria. A Budapest il 16 settembre però delude e chiude solo quarto: i nostri perdono l’incontro 47-55. Il 4 novembre è buon protagonista nei “Campionati Italiani della Milizia” che si svolgono a Cornigliano: vince il disco, è secondo nel peso e nel martello, vinti rispettivamente da Romanò e Poggioli. Si rivede in gara il 1 aprile 1929, sul campo della Nafta a Genova: nel disco è battuto da Mosca. Non va bene neanche il 28 aprile all’Arena di Milano: chiude 4° nel disco la gara vinta dal francese Noel. Nella stessa sede il 9 maggio viene battuto, da Mosca, anche nei campionati provinciali di disco e peso. Tre giorni dopo, a Roma chiude al terzo posto il disco, sopravanzato da Pighi e Poggioli. Il 2 giugno all’Arena di Milano è battuto da Poggioli nel martello. Identico risultato il 23 giugno a Cesena dove Zemi è secondo pure nel disco (battuto da Pighi) e terzo nel peso, alle spalle dello stesso Pighi e Ponzoni. Il 14 luglio è a Bologna, per il triangolare Italia-Francia-Svizzera: sorprende tutti, aggiudicandosi il martello davanti a Poggioli, per poi giungere 4° nel disco. I nostri vincono l’incontro, totalizzando 127 punti contro i 122 dei francesi ed i 62 degli elvetici. Zemi si rivede il 1 settembre a Genova, sul campo della Nafta, dove si impone nel disco e nel martello. Sette giorni dopo, nella stessa sede, chiude al secondo posto la gara del martello nel “GP Regioni Alta Italia”: a superarlo è di nuovo Poggioli. Il 15 settembre, a La Spezia, Zemi si aggiudica disco e martello, ma i grandi specialisti sono assenti. Nel weekend successivo è a Bologna per i tricolori, disputati nel “Littoriale”: vince nel disco e chiude secondo nel peso, superato da Mosca, e nel martello (appannaggio di Poggioli). Il weekend successivo, ancora a Bologna ma sul campo della “Virtus”, Zemi si aggiudica il disco e chiude 4° nel tricolore di palla vibrata vinto da Longo.

Il 20 ottobre è in Nazionale a Genova, sulla pista della Nafta, per l’incontro Italia-Ungheria ma chiude solo 4° (su 4) nel disco (vinto da Marvalitz) ed i nostri, deboli proprio nei lanci, perdono il confronto coi magiari 64-78. Il 3 novembre Zemi gareggia a Napoli nel “GP Regioni”, disputato nel nuovo “Stadio del Littorio”, nella zona del Vomero: vince il martello mentre nel disco, a sorpresa, è battuto da Mignani. Ad alti livelli si rivede solo il 29 giugno 1930 quando si aggiudica la gara del martello ai campionati lombardi. Il 13 luglio è a Parigi, stadio Colombes, dove chiude secondo nel martello e quarto nel disco, gare vinte rispettivamente da Poggioli e Winter: fanno parte dell’incontro Francia-Italia che i nostri perdono 67 a 81. Il 7 settembre a Genova, sul campo della Nafta, è battuto da Ponzoni nel disco. 13 giorni dopo, a Cesena si impone nel disco mentre nel martello è battuto da Poggioli. Il 19 ottobre Zemi si piazza terzo nel martello e 5° nel disco al “Campionato delle Regioni Alta Italia”, tenutosi nel “Littoriale” di Bologna: le due gare sono vinte rispettivamente da Pighi e Vandelli. Il 1 novembre partecipa alla finale del “GP Regioni” a Roma, ma coglie solo due terzi posti nel disco e nel martello, gare vinte rispettivamente da Mignani e Poggioli. È la sua ultima gara dell’annata. Si rivede il 6 aprile 1931 sul campo della Nafta a Genova: vince il martello e finisce terzo nel peso, superato da Pighi e Ponzoni. Venti giorni dopo, sul campo meneghino dello “SC Italia”, guadagna il titolo lombardo nel martello. Il 10 maggio chiude invece secondo, al “Giurati” di Milano, nella gara di peso valida per il titolo regionale: vince Mosca. 14 giorni dopo, a Firenze, termina al terzo posto nel martello la prima prova tricolore, sopravanzato da Vandelli e Poggioli. Il 31 maggio a Bologna vince il disco mentre nel peso, vinto da Rolla, termina quarto. Ottiene lo stesso piazzamento nel disco anche il 7 giugno, ancora a Bologna, nel match Italia-Francia: i nostri si impongono 78-69. Finisce invece terzo, dietro a Vandelli e Poggioli, nella seconda prova tricolore del martello, disputata il 28 giugno sul campo genovese della Nafta. In un’altra sessione di gare per il titolo italiano, a Roma il 26 luglio sul campo Lazzaroni, chiude secondo nel disco e quarto nel peso, vinti entrambi da Pighi. Il 9 agosto gareggia a Budapest nell’incontro Ungheria-Italia vinto dai magiari 78-64: finisce al quarto posto sia il peso che il disco, guadagnati rispettivamente dai magiari Darany e Madarasz. Il 30 agosto ad Alessandria vince il disco e chiude terzo nel martello, sopravanzato da Vandelli e Carpi. Si rivede il 4 ottobre, all’Arena di Milano, per le ultime prove tricolori: finisce 4° nel disco e 5° nel peso nelle cui classifiche per il titolo finisce rispettivamente 2° e 3° (primeggiano Pighi e Rolla). Termina secondo nel disco anche a Firenze il 18 ottobre nel “GP Regioni”, battuto di nuovo da Pighi. Ad oltre 30 anni Zemi ha ormai dato il meglio di sé, ma nel 1932, come tutti, spera in un posto per i Giochi. Tuttavia nella prima preolimpica, disputata a Firenze il 21 aprile, non brilla: terzo nel martello e quarto nel disco. Troppi avversari gli arrivano davanti, il sogno svanisce. Tuttavia non demorde: l’8 maggio a Vimercate si aggiudica il titolo lombardo nel martello. 14 giorni dopo, a Gallarate chiude secondo nel peso e terzo nel disco, gare entrambe vinte da Pighi.

Non selezionato tra gli “azzurrabili”, avrebbe forse un’ultima chance il 26 giugno a Firenze, ma chiude terzo nel martello dietro Vandelli e Poggioli: niente Giochi. In estate, con l’attenzione tutta rivolta ai Giochi, non si gareggia molto e Zemi si rivede solo ai tricolori di Bologna, ai primi di ottobre, ma non va benissimo: chiude terzo nel peso e quarto nel disco, gare vinte rispettivamente da Pighi e Mignani. Terzo finisce pure nel peso e nel martello il 4 novembre a Napoli, nella finale del “GP Regioni”. Si rivede solo il 23 luglio 1933 quando, sul campo meneghino del “Giurati”, si aggiudica il titolo lombardo nel martello. Sei giorni dopo, a Firenze è battuto da Garulli nei tricolori del peso mentre finisce quarto nel martello vinto da Vandelli. Il 29 ottobre a Genova Zemi prevale nel martello mentre nel peso è superato da Rolla che lo batte anche il 4 novembre all’Arena di Milano (nel “peso a due braccia”) e sette giorni dopo a Cornigliano. Nel 1934 esordisce il 3 giugno nel “GP Fidal” a Torino: chiude terzo nel peso, preceduto da Bononcini e Rolla. Nella stessa specialità l’8 luglio si aggiudica il campionato zonale a Milano, ripetendosi 14 giorni dopo nel martello, specialità in cui chiude al sesto posto i tricolori disputati il 28 luglio all’Arena meneghina e vinti da Vandelli. Il 12 agosto a Bologna chiude quinto nel peso e nel disco. Zemi cerca un posto in Nazionale per gli Europei ed il 26 agosto vince il peso a Torino. Ma non viene selezionato e sparisce di scena. Si rivede in campo solo il 2 giugno 1935 quando a Locarno la Pro Patria affronta la squadra locale, vincendo 66-48: Zemi chiude secondo nel peso, alle spalle dell’elvetico Zeli. Il 16 giugno a Torino finisce quarto nel peso vinto da Bononcini. Ai tricolori di Firenze, disputati il 27 e 28 luglio, non va bene: quinto nel martello e settimo nel peso, ormai pare lontano dai vertici. Le due prove sono vinte da Cantagalli e Bononcini. Zemi finisce quinto nel peso il 25 agosto all’Arena di Milano, sotto la pioggia e davanti a 25mila spettatori: la gara è vinta dallo statunitense Lyman. Sette giorni dopo, Zemi vince il peso a Torino, su una concorrenza comunque di secondo livello. Altrettanto fa a Rapallo il 20 ottobre. Si rivede il 21 aprile 1936 nella preolimpica di Verona: finisce solo quinto nel martello, primeggia Cantagalli. Stesso risultato il 30 maggio all’Arena di Milano (dove vince Vandelli): i Giochi rimangono un sogno. A 38 anni ormai la sua carriera è al crepuscolo. L’11 aprile 1937 vince al “Giurati” una gara di martello, ripetendosi il 12 giugno 1938 all’Arena: sono gli ultimi squilli della sua bella carriera.


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