VESTRINI Pier Luigi
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Firenze 26.01.1905 / Rosignano Marittimo (LI) 30.11.1989
1928. Canottaggio. Eliminato Quarti di Finale due con (con R. Vestrini e Milani)
Dal fisico possente (1,80m x 80kg), appartiene ad una famiglia dell’alta borghesia labronica, con quattro fratelli tutti maschi. Il padre Gino è niente meno che il Sindaco di Livorno, sin dai primi anni Venti: i Vestrini hanno vasti interessi commerciali, in particolare nell’attività edilizia e nel rifacimento di porti e dighe foranee, ma sviluppano anche una certa attività agraria presso una grande tenuta situata a Rosignano che diventa il nucleo centrale della famiglia. Detto familiarmente Lallo, Pier Luigi entra all’UC Canottieri Livornesi a 18 anni, nel 1923, assieme al fratello minore Renzo. I due vincono la loro prima gara già nella stagione d’esordio, a Livorno, nella “jole a 4”. Si confermano presto: il 30 agosto 1924 a Trieste vincono il tricolore juniores nella “yole di mare a 4”; con loro anche Innocenti, Martens ed il timoniere Ceccanti. Nel 1925 proseguono la loro ascesa. Il 13 aprile a Nizza, con l’armo battezzato “I 4 mori”, con la “yole a 4” vincono sia tra gli juniores che tra i seniores. Con loro stavolta ancora Innocenti, Telleman ed il timoniere Ceccanti. Dopo aver vinto sull’Arno a Pisa i campionati regionali, il 19 luglio i Vestrini dominano le regate al Molo Mediceo di Livorno: vincono “jole a 2”, “jole a 4” e “jole a 8”. Sono la spina dorsale labronica. Ai tricolori di Santa Margherita, con un mare mosso che certo non li preoccupa data la loro provenienza, i fratelli danno spettacolo e vincono il “due con”, assieme al timoniere Ceccanti, davanti ai triestini della “Nettuno”. I Vestrini ormai, ad appena vent’anni, rappresentano un’eccellenza del nostro canottaggio. Si confermano il 28 agosto a Como, aggiudicandosi, con il timoniere Milani, la selezione azzurra per gli Europei di Lucerna. Qui il 5 settembre ottengono un bell’argento, dopo un grande duello con gli elvetici Muller-Eggenschwiller. Intanto, nel 1927, entra nell’agone anche il fratello minore Roberto. I tre Vestrini, assieme ad Anchiaro ed il timoniere Milani, il 17 luglio vincono il “4 con” a Livorno. Pier Luigi e Renzo sono inarrestabili e nei tricolori di Como danno spettacolo: vincono sia il “due senza” che il “due con” (con il timoniere Milani). Nel weekend successivo, il 21 agosto, si ripetono alla grande negli Europei, disputati nelle stesse acque lariane: nel “due senza” sopravanzano gli elvetici di 9”, nel “due con” il divario con gli svizzeri è addirittura di 17”. Due gare splendide, dominate con forza e resistenza, che lanciano i fratelli livornesi ai vertici internazionali.
Nel 1928, in vista dei Giochi, sono molto attesi e non deludono. Il 29 aprile a Tombolo, nella prima preolimpica disputata nel Canale de’ Navicelli, si aggiudicano “due senza” e “due con”, assieme al timoniere Milani. Si ripetono esattamente il 27 maggio ad Albano. Ai tricolori di Pallanza l’8 luglio i “fratelloni” livornesi non lasciano scampo agli avversari, imponendosi nel “due con”, assieme al fido Milani, e guadagnando la maglia azzurra per Amsterdam. Il ritiro collegiale preolimpico si svolge nella stessa Pallanza, sotto la guida dei due ex-campioni Del Giudice e Caccavallo, divenuti tecnici di primo piano. Poi tutti ad Amsterdam: nel clan azzurro c’è moderata fiducia, ma nessuno si nasconde le difficoltà. Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono nel Ringvaart, un canale a Stolen, sobborgo a sud-ovest del centro di Amsterdam. Il canale non è molto ampio e si devono confrontare non più di due equipaggi alla volta: dunque i turni sono numerosi ed il torneo diventa macchinoso. Vestrini, in coppia col fratello Renzo ed il timoniere Milani, gareggia nel “due con”, specialità cui prendono parte solo 6 nazioni: la medaglia non sembra impossibile. In effetti i nostri iniziano bene: il 3 agosto battono gli statunitensi (Goetz-Dougherty, tim. Mack) con quasi tre secondi di margine, dopo un bel duello punta-a-punta, deciso solo grazie ad un possente rush finale. Tutto si complica tre giorni dopo, nei quarti di finale, quando gli azzurri affrontano i fortissimi svizzeri, i fratelli Schochlin col timoniere Bourquin. Renzo ha la febbre alta, trema visibilmente, ma non molla. Sale in barca e ci prova. La gara rimane in bilico, ma nella seconda metà Renzo ha un malore, si disunisce, si accascia e la barca si rovescia. I tre finiscono in acqua ed è provvidenziale l’intervento degli altri azzurri Sisti e Bolzoni che aiutano a trascinare fino a riva l’esausto Renzo. I livornesi, con Renzo malato, non riescono a presentarsi nella finalina per il 3°-4° posto. Un vero peccato perchè l’oro va proprio agli elvetici davanti a francesi e belgi. Per i fratelli Vestrini una partecipazione veramente sfortunata. I tre si prendono una bella rivincita l’anno seguente, il 27 e 28 luglio a Pallanza, nei tricolori dove si aggiudicano nettamente il titolo nel “due con”. Ciò garantisce, il 17 e 18 agosto, la partecipazione agli Europei di Bydgoszcz, in Polonia: i tre livornesi conquistano una grande oro, dopo un serrato duello con la Francia, chiuso con tre secondi di margine. Questo è l’acme della loro carriera che in pratica ad alti livelli termina qui: difatti non ottengono più vittorie importanti. Pier Luigi, grandissimo appassionato ed esperto di caccia, si dedica poi con successo all’allevamento di cani, in particolare delle razze setter e pointer.