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VANDELLI Fernando

Modena 05.04.1907 / Modena 13.07.1977

1932. Atletica Leggera. 9° Lancio del Martello

Tesserato per la “Fratellanza” sin da adolescente, possente e muscoloso, si orienta subito verso i lanci ed ottiene il suo primo risultato significativo nei tricolori del 1926, disputati il 12 e 13 giugno all’Arenaccia di Napoli: secondo nel martello, battuto solo dal concittadino e primatista italiano Poggioli che lo supera anche il 18 luglio a Modena. Poggioli è sì un avversario, ma anche un importante punto di riferimento. Il 1° agosto, a Desio, Vandelli si piazza secondo nel martello, superato da Zemi. Nel 1927 ottiene solo piazzamenti. Il 21 agosto a Modena, nei campionati regionali, chiude 3° nel martello e 4° nel disco. Il 19 settembre a Bologna partecipa alla gara di martello che assegna il tricolore: chiude quarto mentre il titolo va a Poggioli. Il 9 ottobre nella preolimpica di Trieste è battuto di nuovo da Poggioli nel martello. Stessa solfa nel 1928. Il 29 aprile a Modena, nei campionati regionali, Vandelli chiude secondo nel martello e terzo nel disco, competizioni vinte entrambe dal “solito” Poggioli che si aggiudica il martello anche il 20 maggio a Bologna, nella preolimpica disputata sul campo della “Virtus”, con Vandelli terzo e battuto pure da Zemi. Tra la fine di giugno ed i primi di luglio Vandelli partecipa ai tricolori di Milano, disputati sul campo della “Forza e Coraggio”: chiude terzo nel martello, sopravanzato nuovamente da Poggioli e Zemi che vanno ai Giochi. Vandelli, per il momento, può solo aspettare e rammaricarsi: nell’ultima preolimpica, il 15 luglio a Bologna, chiude soltanto quarto, dando ragione ai tecnici. Si rivede solo il 5 novembre quando termina di nuovo quarto il “Campionato della Milizia” nel martello, vinto da Poggioli. Il 1929 è per Vandelli annata piuttosto deludente. Il 2 giugno all’Arena di Milano chiude al 5° posto la gara del martello vinta dall’imbattibile Poggioli che continua ad essere suo maestro e punto di riferimento. Vandelli si rivede solo il 1° settembre a Genova, sul campo della Nafta, dove termina terzo il martello, superato da Zemi e Carpi. Sette giorni dopo, nella stessa sede, chiude al 4° posto il “GP Regioni Alta Italia”: vince Poggioli. La progressione tecnica di Vandelli è piuttosto lenta: però non molla, e questo è un grande merito, pur trovando sempre avversari in grado di sopravanzarlo. Come ai tricolori di Bologna, disputati nel “Littoriale” il 21 e 22 settembre, dove finisce ancora 4° (rivince Poggioli). Chiude invece terzo nel martello a Napoli il 3 novembre, nel “GP Regioni”, disputato nel nuovo “Stadio del Littorio” al Vomero: a superarlo sono Zemi e Poggioli. Nel 1930 Vandelli inizia tranquillo e si rivede solo il 6 luglio ai campionati regionali dove vince nel martello e giunge 4° nel peso e 5° nel disco. Il 20 luglio esordisce in Nazionale, a Basilea contro la Svizzera: primeggia (finalmente!) nel martello e gli azzurri si impongono 88-69. Sei giorni dopo, a Udine, chiude al secondo posto nel martello i tricolori, battuto dal mentore Poggioli.

vandelli grandeAltra piazza d’onore a Genova il 7 settembre, sul campo della Nafta: stavolta a superarlo è Carpi. Coglie un altro successo importante nel “Campionato delle Regioni Alta Italia”, disputato il 19 ottobre al “Littoriale” di Bologna: nel martello supera di misura, per due soli cm (45,19m contro 45,17m), il mentore Poggioli che si prende comunque la rivincita il 1° novembre a Roma, nella finale del “GP Regioni”. Vandelli torna in pedana il 6 aprile 1931 sul campo della Nafta a Genova: chiude al secondo posto nel martello, battuto da Zemi. Venti giorni dopo, a Forlì guadagna il titolo emiliano del martello. È in forma: il 24 maggio vince a Firenze la prima prova tricolore, davanti a Poggioli che però si prende la rivincita sette giorni dopo a Bologna. Stesso risultato, ancora nel capoluogo felsineo, il 7 giugno nell’incontro Italia-Francia: Vandelli termina alla pari, con la stessa misura di 44,93m, con Poggioli che però la supera nello spareggio. I nostri si impongono 78-69. Il duello col maestro Poggioli, ora suo compagno di squadra, continua: Vandelli vince per una manciata di centimetri la seconda prova tricolore, disputata il 28 giugno sul campo genovese della Nafta. Il 4 luglio a Stamford Bridge, Londra, Vandelli finisce terzo, battuto dagli svedesi Skold e Jansson. Il 30 agosto ad Alessandria vince nel martello. Sette giorni dopo, a Firenze, viene battuto da Poggioli nell’ultima prova tricolore ma si impone comunque nell’apposita classifica a punti che gli vale il primo titolo italiano nel martello proprio davanti al grande mentore. Il 27 settembre, al “Brumana” di Bergamo, Vandelli partecipa ad Italia-Svizzera, vinto dagli azzurri nettamente, 104,5-69,5: chiude secondo, battuto nuovamente da un Poggioli incapace di arrendersi. Il duello si rinnova il 18 ottobre a Firenze, nel “GP Regioni”: Vandelli viene sconfitto per un metro. Inaugura l’annata olimpica 1932 con il successo nel martello sul campo genovese della Nafta, il 28 marzo. Si ripete il 21 aprile a Firenze, nella prima preolimpica, davanti all’amico-nemico Poggioli che però lo supera il 15 maggio all’Arena di Milano nella seconda indicativa. Vandelli è sconfitto anche il 22 maggio nel campionato emiliano a Minerbio. Si riscatta al momento giusto: il 5 giugno a Bologna, nell’ultima preolimpica, tocca i 49 metri e batte nettamente Poggioli. I due comunque, unici tra i lanciatori, danno sufficienti garanzie ed il CT Contoli li convoca entrambi per il collegiale azzurro preolimpico, tenuto allo Stadio Berta di Firenze, con sede alla pensione “Monte Senario” di Bivigliano, sulle colline a nord del capoluogo. Con Poggioli tenuto a riposo, tocca a Vandelli difendere l’onore azzurro in Nazionale il 19 giugno a Zurigo per Svizzera-Italia: vince bene il martello, toccando con regolarità i 49m e guadagnandosi definitivamente i Giochi.

I nostri si aggiudicano il confronto 92-65. Vandelli si conferma nell’ultimissima prova, il 26 giugno a Firenze: Poggioli è ancora battuto, ma i tecnici salomonicamente inviano entrambi a Los Angeles. Poi, terminato finalmente il ritiro fiorentino, è tempo di pensare al viaggio in America. Il 1° luglio gli azzurri vengono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero, ma anche sollevando pesi. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Le gare olimpiche di atletica si svolgono nell’imponente “Coliseum”. Vandelli partecipa al lancio del martello cui prendono parte 14 atleti di 9 nazioni. La gara si disputa il 1° agosto e Vandelli chiude al nono posto, con 45,16: viene pure escluso dalla finale alla quale si qualificano soltanto i primi sei. Il sesto è l’argentino Kleger che lancia a 48,33, tre metri più di Vandelli che rimane abbastanza al di sotto dei suoi standard (prima di arrivare in America toccava i 49m). Peccato, avrebbe potuto fare di più. L’oro, di nuovo, va al grande irlandese O’Callaghan che arriva a 53,92, superando il finnico Porhola e lo statunitense Zaremba. Nel viaggio di ritorno i nostri si fermano a Chicago dove il 18 agosto è prevista una grande riunione post-olimpica. Vandelli chiude quinto nel martello vinto dal finnico Porhola. Rientrati finalmente in Italia, si torna ad allenamenti e gare. Il 18 settembre Vandelli coglie il titolo italiano a Pisa, per una manciata di centimetri sul “solito” Poggioli. Sette giorni dopo, vince pure a Genova dove nel peso è superato da Rolla. Il 4 novembre a Napoli, nella finale del “GP Regioni”, è battuto da Poggioli. Il duello si rinnova nel 1933: il 21 maggio a Modena prevale Vandelli per mezzo metro. I due sono protagonisti anche l’11 giugno allo stadio parigino di Colombes, in Francia-Italia: Vandelli vince il martello, con Poggioli terzo. I nostri si aggiudicano l’incontro 80-68. Il 23 luglio a Ferrara è ancora Vandelli a prevalere sull’eterno rivale, per superarlo anche sei giorni dopo nei tricolori di Firenze. L’8 ottobre ritrova la Nazionale, a Padova per Italia-Svizzera: vince nel martello e gli azzurri si impongono 93-65.

Nel 1934 continua il duello con Poggioli che riesce a sconfiggere nettamente (tre metri) il 29 aprile sul campo genovese della Nafta. Stesso discorso il 20 maggio a Bologna dove comunque la vittoria di Vandelli è meno netta. Il 10 giugno a Torino tornano i 3 metri di distacco, ovviamente a favore di un Vandelli che ormai risulta il miglior martellista italiano. Si conferma subito: il 17 giugno vince a Losanna in Svizzera-Italia, confronto che i nostri si aggiudicano 91-66. Il 28 luglio è poi per Vandelli la volta del titolo italiano, guadagnato all’Arena di Milano. Poi tocca alla prima storica edizione degli Europei, disputati a Torino: l’8 settembre Vandelli guadagna uno splendido argento dietro al grande finnico Porhola. Una prestazione di alto livello, il culmine della sua carriera. Vandelli si rivede ai primi di novembre nei cosiddetti “Giochi Partenopei” di Napoli, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti sportivi nazionali: vince nettamente il martello. Disputa la prima gara del 1935 all’Arena di Milano il 30 giugno, vincendo. A sorpresa, il 27 luglio a Firenze viene battuto da Cantagalli nei tricolori del martello. Sullo stesso campo si “vendica” il 17 agosto, in un test-match durante il primo collegiale preolimpico, vincendo nettamente la prova. Viene ovviamente selezionato anche per il successivo ritiro, organizzato a Rapallo intorno alla metà di gennaio 1936. Nella località ligure ci si rivede il 29 marzo per un primo test preolimpico: stavolta Vandelli viene nuovamente battuto dall’emergente Cantagalli, per circa un metro. Si prende la rivincita il 13 aprile a Genova, sul campo della Nafta, ma otto giorni dopo a Verona è superato di nuovo da Cantagalli che si impone pure nella preolimpica di Bologna il 17 maggio quando Vandelli chiude terzo, battuto anche da Riccitelli. La situazione per i Giochi si ingarbuglia. Qualcosa si chiarisce il 30 maggio, nella preolimpica all’Arena di Milano: Vandelli vince ed il viaggio a Berlino si avvicina. Il 28 giugno è battuto da Cantagalli nei tricolori di Bologna, ma fornisce sufficienti garanzie ed il CT Comstock lo premia, inserendolo nella lista azzurra per il ritiro preolimpico, con sede alla “Pensione Montesenario” di Bivigliano ed allenamenti al “Berta” di Firenze. Il 9 luglio, in un caldo infernale, si svolge il test decisivo: Vandelli è battuto da Cantagalli ed il sogno olimpico sfuma. Il 29 agosto è in azzurro contro il Giappone a Torino: chiude secondo, battuto da Abe, ma davanti a Cantagalli, con rimpianti olimpici. L’11 ottobre vince a Firenze, ma poi arriva il declino finale. Ai tricolori del 1937 è secondo, battuto dal “solito” Cantagalli. Nel 1938 chiude quarto il Campionato Italiano. La guerra sembra porre fine alla sua carriera, invece dopo il conflitto, alla soglia dei 40 anni, si ripresenta in pedana anche se con risultati non eccellenti: nel 1948 comunque è ancora in grado di superare i 40 metri nel “suo” martello. Poi sparisce definitivamente di scena.