VALLA Trebisonda
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Bologna 20.05.1916 / L’Aquila 16.10.2006
1936. Atletica Leggera. MEDAGLIA D’ORO 80hs, 4a 4x100 (con Bongiovanni, Bullano, Testoni)
Detta Ondina, unica figlia femmina dopo quattro maschi, deve il singolare nome di battesimo al vicolo in cui il padre possiede un’officina nel quartiere Santo Stefano di Bologna: la viuzza prende il toponimo dalla città turca di Trabzon che in italiano viene indicata appunto come Trebisonda. Ragazzina vivace al punto da essere definita “un maschiaccio”, Valla inizia presto a sfogare la sua esuberanza nell’atletica. Dotata di un fisico per l’epoca non indifferente (1,74mx66kg), già a 12 anni si tessera per la “Bologna Sportiva” dopo che è stata notata tra le alunne della sua scuola elementare da un noto talent scout dell’epoca, Vittorio Costa, il quale l’ha avviata all’atletica. I primi risultati significativi datano 1929. Il 12 maggio a Bologna finisce quinta nell’alto e nel lungo, vinti rispettivamente dalla belga Stevens e dall’austriaca Wagner. L’8 settembre gareggia, al “Littoriale” di Bologna, nei campionati emiliani: chiude seconda sui 60, superata da Bernardi, terza nell’alto e nel peso, appannaggio rispettivamente di Tonelli e Bacchelli che la supera pure il 20 settembre nell’alto. In questa specialità coglie il 4° posto ai tricolori di Torino, disputati il 6 ottobre nello stadio militare: vince Martini. Il 22 dicembre al “Littoriale” di Bologna si aggiudica il campionato sociale del salto in lungo “da fermo”, con 2,12m, mentre è seconda nell’alto alle spalle di Tonelli. Nel 1930, a fine giugno, a 14 anni appena compiuti (!), esordisce in Nazionale, nei due incontri col Belgio. Il 19 giugno a Napoli, nello “Stadio del Littorio” al Vomero, chiude terza sugli 80hs vinti da Bongiovanni. Si prende la rivincita cinque giorni dopo a Firenze dove sulla stessa distanza, con 14” netti, realizza il nuovo primato italiano. Inoltre finisce terza sui 200, superata da Bravin e Stegers. Le azzurre vincono entrambi gli incontri, 48-41 e 52-39. Il 20 luglio a Torino Valla fa incetta di secondi posti: su 60 piani e 80hs è superata da Bongiovanni mentre nel triathlon a batterla è Borsani. Il 3 agosto brilla a Milano, sul campo di Via Sismondi: vince 200 e alto (con 1,35m), chiude seconda su 100 e lungo, preceduta rispettivamente da Viarengo e Vivenza. Il 6 e 7 settembre è a Praga, per quella che viene definita come prima edizione dei “Mondiali”: sugli 80hs realizza il record italiano con 13”4 anche se, dopo essere giunta seconda in batteria alle spalle della nipponica Nakatoshi, chiude terza in semifinale e viene eliminata.
Valla è grandissima protagonista ai tricolori di Firenze, disputati il 5 ottobre sul campo del “Giglio Rosso”: vince 80hs, alto e alto “da fermo”. Tre vittorie, tre record italiani: rispettivamente 13”1/5, 1,43m e 1,13m. Inoltre chiude seconda nel lungo “da fermo”, superata da Vivenza mentre finisce quarta nel lungo “normale” appannaggio di Viarengo. Ha solo 14 anni, ma si candida già ad essere considerata leader del nostro movimento atletico femminile. Nel 1931 esordisce il 3 maggio a Bologna, nel “Littoriale”: vince 80hs ed alto dove realizza il nuovo record italiano di 1,45m mentre nel lungo è battuta da Testoni, con la quale è già in atto un rapporto di amiche-nemiche: entrambe bolognesi ed ottime atlete, si conoscono da bambine (a scuola insieme). Si rispetteranno, ma inevitabilmente dovranno confrontarsi, “sopportandosi” a vicenda, talora con difficoltà e polemiche. Valla prova anche il giavellotto e chiude terza, superata dalle specialiste Bacchelli e Bertolini. L’8 maggio vince l’alto nel grande concorso ginnico di Venezia dove finisce quinta nel giavellotto dominato di nuovo da Bacchelli. Il 14 maggio dà spettacolo nel “Littoriale” bolognese: sugli 80hs con 13” netti realizza il primato italiano. Sulla stessa distanza si impone tre giorni dopo a Torino, sul campo dello “SC Michelin”. Nella stessa riunione vince anche l’alto e chiude terza nel lungo, superata da Viarengo e Testoni. Alla fine di maggio è protagonista nelle cosiddette “Olimpiadi della Grazia” che si tengono a Firenze, con la partecipazione di undici nazioni: chiude ottima seconda sugli 80hs, battuta dall’inglese Cornell, e quarta nell’alto appannaggio della magiara Pertessj. Il 18 giugno a Bologna realizza con 1,48m il primato italiano nell’alto. La sfida con Testoni si acuisce il 23 giugno nello stesso capoluogo felsineo: Valla vince 50hs, alto, peso e giavellotto; viene battuta da Testoni su 60 e lungo. Discorso similare il 12 luglio a Genova, sulla pista della Nafta: Valla batte Testoni nell’alto mentre domina gli 80hs dove la rivale chiude solo quarta. Inoltre finisce terza nel lungo e nel peso, vinti rispettivamente da Viarengo e Borsani. Il 28 luglio Valla vince il triathlon al “Littoriale” di Bologna davanti a Testoni. L’8 e 9 agosto gareggia a Varsavia nell’incontro Polonia-Italia vinto 89-61 dalle padrone di casa: Valla chiude seconda gli 80hs (dove con 13” netti eguaglia il primato italiano) e l’alto, vinti rispettivamente da Schabinska e Manteufel. Valla brilla poi ai tricolori, disputati il 27 settembre al “Littoriale” di Bologna: vince gli 80hs, eguagliando di nuovo con 13” netti il record italiano, ed il salto in alto mentre chiude seconda l’alto “da fermo”, battuta da Bongiovanni.
La rivalità con Testoni va tra alti e bassi: c’è stima reciproca, ma la pista porta le due a confrontarsi continuamente. L’11 ottobre a Bologna vincono insieme, a pari merito, gli 80hs, realizzando pure con 12”4/5 il record italiano “in coabitazione”, caso più unico che raro. Nella stessa riunione Valla vince il lungo “da fermo” (davanti a Testoni) oltre a chiudere seconda il peso e quarta nel giavellotto “a due braccia”, gare guadagnate entrambe da Bacchelli. Valla si rivede solo il 26 maggio 1932 a Bologna dove vince l’alto a pari merito con la “solita” Testoni che poi la supera nel lungo mentre nel giavellotto è Bacchelli a sopravanzarla. La sfida si rinnova il 29 giugno al “Littoriale”: Valla vince gli 80hs, con tanto di record italiano (12”3/5), davanti a Testoni che però la supera nel salto in alto “da fermo” mentre chiude seconda anche nel giavellotto, sconfitta da Costa. Il CONI non prende minimamente in considerazione l’ipotesi di mandare qualche azzurra ai Giochi di Los Angeles, sia per il livello qualitativo, discreto ma non certo eccezionale, sia per evidenti problemi logistici[1]. L’unica che probabilmente meriterebbe la convocazione è proprio Valla che però, per il momento, deve rassegnarsi a non scendere nell’agone olimpico. La stessa Valla si conferma il 18 settembre a Torino, sul campo del “Michelin”, vincendo gli 80hs, la specialità in cui sembra più a suo agio. Nell’alto difatti viene battuta da Testoni mentre nel peso chiude quarta (primeggia Bartolini). Il 23 ottobre a Venezia si disputano i tricolori: Valla vince 60piani e 80hs mentre è seconda nell’alto, battuta da Coselli, e nelle staffette 4x75 e 4x100 dove la sua “Bologna Sportiva” è superata dalle triestine. Si rivede solo il 4 giugno 1933 nella sua Bologna dove vince alto e 60, battendo in entrambe le occasioni Testoni. Valla chiude anche terza nel disco, superata da Stivani e Lambertini. L’11 giugno vince, nella stessa sede, lungo e 80m dove con 10”2/5 ottiene il primato italiano. Ancora nel capoluogo felsineo, ganglio nevralgico dell’atletica femminile di quegli anni, il 25 giugno Valla realizza il primato italiano sugli 80hs, con 12”1/5. Vince anche alto e peso mentre nel lungo è battuta da Testoni. È in forma: il 2 luglio a Torino spadroneggia. Eguaglia i primati italiani su 80 piani ed ostacoli (rispettivamente 10”4[2] e 12”2), vince il lungo dove sfiora i 5m (4,99) e primeggia nell’alto mentre è seconda nel disco e nel giavellotto, battuta da Bertolini.
Ovviamente, quando vince, Testoni chiude alle sue spalle. Valla è grandissima protagonista anche il 9 luglio, di nuovo a Torino, nell’incontro Italia-Francia che le azzurre si aggiudicano 59-48: vince 80 piani ed 80hs (dove eguaglia il primato italiano con 12”2), chiude seconda nel lungo (dietro Laudré) e nella 4x100[3], finisce terza nell’alto vinto da Verdier. Valla dà nuovamente spettacolo all’Arena di Milano il 27 agosto quando vince 100, 80hs, lungo e alto dove eguaglia il primato italiano con 1,48m. Testoni le finisce sempre alle spalle. Valla si conferma ai Mondiali Universitari di Torino, nella prima decade di settembre: vince alto, davanti alla britannica Hansall ed alla lettone Evers, e 100 sulla britannica Brown e la “solita” Testoni. In questa prova stabilisce il record italiano con 12”8. Il giorno seguente Valla brilla pure sugli 80hs dove, con 12”2, all’oro accoppia il record italiano eguagliato. Le azzurre poi, con Valla ultima frazionista, si aggiudicano pure la 4x100, con un altro primato nazionale (51”5)[4]. Nel lungo invece Valla è bronzo, alle spalle di Testoni e la magiara Perjes. Valla è di nuovo grande ai tricolori di Verona del 1° ottobre: vince 100, 80hs ed alto dove realizza il primato italiano con 1,50m. Nella staffetta invece le bolognesi sono battute dalle triestine. Valla torna in Nazionale l’8 ottobre a Udine per Italia-Austria: vince 80hs (col record italiano in 12” netti), alto (1,51m, altro primato nazionale) e 100, ma perde la 4x100[5]. Le azzurre sono sconfitte 42,5 a 50,5. La rivalità Valla-Testoni continua anche nel 1934. Le due sono protagoniste sin dalla prima gara della stagione, il 16 maggio a Bologna: vincono a pari merito l’alto mentre nel lungo e negli 80hs prevale Valla. Il 1° luglio a Torino, nella “Coppa Principessa di Piemonte”, Valla vince 80piani, 80hs e 4x100. Il 15 luglio a Bologna si disputano i tricolori e Valla, come sempre, è protagonista anche se stavolta limita impegni e vittorie: conquista 80hs e 4x100[6] mentre sui 100, a sorpresa, è superata da Bullano. Si prende pronta rivincita il 29 luglio a Torino dove si impone su 80hs, 100 e alto. Nel weekend 11-12 agosto Valla è a Londra per i “Mondiali”: vince bene la batteria degli 80hs, ma in semifinale inciampa sull’ultimo ostacolo, cade e si ritira. Peccato perchè potenzialmente sarebbe potuta entrare tra le prime anche se le migliori non sono vicine: l’oro va alla tedesca Englehardt col record mondiale di 11”6. Oltre tutto nessuna delle nostre atlete entra in finale, per un movimento femminile che ancora stenta ad essere apprezzato da pubblico e dirigenti (poche gare). Però le azzurre non mollano.
Nel viaggio di ritorno si fermano ad Orleans dove affrontano la Francia il 19 agosto: Valla vince 80piani, 80hs e 4x100[7] (che realizza pure il record italiano con 51” netti) mentre è seconda nel lungo, battuta da Laudrè, e nell’alto, superata da Gruss. Le azzurre vincono 57-50. Va peggio nel seguente match internazionale, il 23 settembre a Vienna contro l’Austria che vince 52,5-40,5: Valla comunque primeggia nell’alto, a pari merito con Nowak, e negli 80hs dove con 12” netti eguaglia il primato nazionale. Poi è seconda nel lungo, superata da Testoni, e nella 4x100[8], che ottiene il record italiano con 50”8, mentre chiude terza sui 100 vinti da Vanenza. Il riscatto azzurro arriva tre giorni dopo a Budapest dove l’Ungheria è superata 52-34: Valla vince 80hs, 100 e 4x100, con la formazione ormai consolidata. Valla chiude seconda nell’alto e nel lungo, superata da Csak (una delle rare vittorie magiare) e Testoni. Chiude la grande annata con l’ennesimo record: a Napoli il 23 ottobre segna 3294 punti nel pentathlon. L’attività riprende solo il 30 maggio 1935: Valla a Torino vince 80hs, lungo ed alto. Tre giorni dopo, a Trento viene superata dall’eterna rivale Testoni su 80 ed alto. Il 9 giugno a Pisa dà spettacolo: sugli 80 stabilisce il record italiano con 10”2, aggiudicandosi pure 80hs ed alto. Sei giorni dopo, è protagonista pure a Piacenza dove le azzurre superano la Francia 63-45: Valla vince 80hs (uguagliando con 12” netti il record italiano) e 4x100[9] mentre nell’alto è battuta da Gruss-Leissner e sugli 80, a sorpresa, da Bullano. Il 14 luglio ad Omegna vince 200 e lungo mentre nel peso e nell’alto è superata rispettivamente da Bertolini e Migliasso. 14 giorni dopo, a Castellanza vince 80hs e lungo mentre nell’alto è superata da Testoni. Il 6 agosto a Bologna altro show, con due record nazionali nello stesso giorno: 12”5 sui 100 e 5,36m nel lungo che ritocca cinque giorni dopo, stessa pedana, portandolo a 5,39m mentre termina terza nel disco, superata da Scaramagli e Taddei. Ai tricolori di Torino del 15 settembre opta per il solo pentathlon che peraltro stravince, col record italiano di 3473 punti. Termina l’annata con l’ennesimo primato nazionale: il 6 ottobre a Bologna eguaglia con 7”8 il limite dei 60 piani. Nel 1936 ovviamente punta i Giochi e viene subito convocata per l’apposito ritiro collegiale preolimpico a Rapallo, ma l’inizio non è dei migliori: il 13 aprile a Genova, pista della Nafta, è superata da Testoni sugli 80piani.
Identico risultato sugli 80hs il 26 aprile nella preolimpica di Firenze: oltre tutto Testoni ottiene pure il record italiano, con 11”8. Valla sembra accusare un momento di difficoltà proprio quando la rivale appare al massimo. Nella 4x100 viene provata quella che i tecnici ritengono essere già la migliore staffetta possibile[10], e non hanno tutti i torti perchè arriva un altro primato nazionale (49”6). A metà maggio altro collegiale, a Firenze. Il 24 maggio si svolge a Torino un’importante preolimpica: Valla vince l’alto, ma a sorpresa sugli 80 piani è superata da Bongiovanni. Ha certamente in mano il passaporto per Berlino, ma deve decidere quali specialità affrontare. Intanto il 7 giugno a Piacenza gareggia in Italia-Austria: vince alto e 4x100[11], sugli 80hs è battuta da Testoni e finisce terza nel lungo, alle spalle ancora di Testoni e Machmer. Le azzurre perdono per un solo punto, 41,5 a 42,5. Valla ovviamente è convocata per il ritiro azzurro preolimpico, con sede a Fiesole, alla “Pensione Aurora”, ed allenamenti allo stadio fiorentino Berta. Nel collegiale la Valla si segnala anche come imbattibile giocatrice di ping-pong. L’ultimo test probante è rappresentato dai tricolori, disputati il 5 luglio sul campo della “Forza e Coraggio” a Vigentino. Valla vince i 100 mentre sugli 80hs è di nuovo battuta da Testoni che sembra ormai averle preso le misure e la supera negli ultimi dieci metri. Il 19 luglio, da Firenze, si parte in treno per Berlino. Le gare di atletica leggera si tengono all’Olympiastadion. Valla esordisce il 5 agosto nella batteria degli 80hs dove viene superata dalla statunitense Schaller. Il secondo posto le vale comunque la qualificazione assieme all’olandese Ter Braake, terza. Seguono nell’ordine la canadese Atkins, la tedesca Klusenwerth e la jugoslava Stefanini. Due ore dopo, tocca alla semifinale e qui Valla letteralmente vola: vince con 11”6 davanti alla canadese Taylor, la tedesca Steuer, la statunitense O’Brien, la britannica Webb e la greca Lanitou. 11”6: addirittura primato mondiale!
Un risultato strepitoso che accende più di una speranza per la finale del giorno seguente quando la gara è serratissima ed in pratica quattro atlete piombano affiancate sul traguardo. Ma i giudici non hanno dubbi: l’oro è proprio di Valla che, con una seconda parte in rimonta, brucia di un’inezia Steuer, Taylor e l’altra azzurra Testoni. Seguono Ter Braake e l’altra tedesca Eckert. Fantastica Ondina che così diventa la prima donna italiana a conquistare l’oro olimpico, entrando nella storia del nostro sport, in un paese dove, è bene ricordarlo, le donne sono ancora bistrattate al punto che non hanno neppure il diritto di voto. In effetti si tratta di un’impresa storica, non sempre celebrata a dovere: Valla, che proprio nei primi mesi del 1936 ha subìto sugli 80hs più di una sconfitta da Testoni, è arrivata tranquilla ai Giochi, senza pressioni, non da favorita, giovandosi di una condizione mentale meno stressante che le ha consentito un risultato favoloso. L’8 agosto tocca alla 4x100 che vede al via solo otto nazioni. Con Valla, in seconda frazione, troviamo Bongiovanni, Bullano e Testoni. Nel primo turno, che poi è una semifinale, le tedesche volano, stabilendo il primato mondiale con 46”4. Alle loro spalle Gran Bretagna, Italia (48”6, primato italiano) e Finlandia. Poichè passano le prime tre, azzurre qualificate. Il giorno seguente dunque è finale dove si verifica una clamorosa sorpresa: le tedesche filano al comando, con un vantaggio netto, quando sbagliano l’ultimo cambio, con Dorffdelt che lascia cadere il testimone, perdendo così ogni speranza. L’oro va agli USA, argento per Gran Bretagna e bronzo al Canada. Le azzurre chiudono quarte, in 48”7, davanti alle olandesi mentre le tedesche disperate vengono consolate da Hitler in persona. Valla esce dunque dai Giochi con un oro al collo ed un quarto posto: francamente, era impossibile pretendere di più.
Dopo Berlino, Valla è una star: la cercano e la vogliono tutti, perfino alcuni produttori cinematografici per un film. Stressata e logorata dal clamore mediatico e dall’improvvisa popolarità, ha un crollo psico-fisico e non si allena per diversi giorni. Si rivede, dopo molti tentennamenti, solo l’11 ottobre a Parigi, per Francia-Italia: vince 80hs e 4x100[12] mentre nel lungo è superata da Testoni. Le azzurre si impongono 59-44. Il 25 ottobre Valla stravince gli 80hs a Carate Brianza su una concorrenza in verità alquanto scarsa. Ha raggiunto l’apice della carriera Nel 1937 riesce a stabilire il primato italiano dell’alto, superando 1,56m a Bologna il 5 settembre, è campionessa nazionale degli 80hs e dell’alto. Nell’incontro Italia-Francia vince la gara ad ostacoli, la staffetta ed ottiene il secondo posto nell’alto. I problemi fisici limitano sempre di più il suo rendimento tanto che negli anni seguenti ai Campionati nazionali riesce a vincere solo la gara di salto in alto nel 1940, collezionando una lunga serie di piazzamenti: quattro volte seconda negli 80hs e una volta nel lungo. Con la nazionale gareggia a Bergamo il 25 giugno 1939 (prima nell’alto e in staffetta, seconda negli 80hs) e nei due incontri con la Germania: è seconda il 13 agosto 1939 a Dresda nella prova ad ostacoli mentre nella sua ultima apparizione con la maglia azzurra, il 28 luglio 1940 a Parma, non va oltre il secondo posto con la staffetta 4x100 ed il terzo negli 80hs. Con i Campionati italiani del 1943 termina la sua attività. Si sposa con il medico Guglielmo De Lucchi e successivamente partecipa solo occasionalmente a gare di scarsa importanza. Nel 1978 le viene rubata la medaglia olimpica e grazie all’interessamento della FIDAL ne riceve una copia nel 1984. L’oro olimpico ovviamente illumina d’immenso la sua carriera nella quale aveva probabilmente le potenzialità per ottenere anche di più: i 17 titoli italiani ed i 33 primati nazionali la dicono comunque lunga sulla sua classe.
[1] Una comitiva azzurra formata per il 99% da maschi con due-tre giovani ragazze, in promiscuità su una nave in mezzo al mare, avrebbe comportato sicuramente problematiche di convivenza che per i costumi dell’epoca apparivano insuperabili. Oltre tutto una diceria, se non una vera e propria fake news, vuole che la potente Chiesa italiana (il Papa era Pio XI) sia appositamente intervenuta sui dirigenti, sportivi e non, per impedire una simile “vergogna”: vero è comunque che la misoginia in quell’Italia fascista e bigotta albergava in molte menti
[2] Il 10”4, col tempo misurato in decimi di secondo, a livello statistico viene considerato migliore del 10”2/5 misurato in quinti di secondo, ottenuto in precedenza dalla stessa Valla
[3] Con lei gareggiano Testoni, Conelli e Viarengo
[4] Le altre atlete sono Bongiovanni, Cosselli e Testoni
[5] Con lei gareggiano Testoni, Cosselli e Bravin
[6] Con lei gareggiano Tommasini, Selmi e Testoni
[7] Con lei gareggiano Bullano, Cosselli e Testoni
[8] Con lei gareggiano Bullano, Cosselli e Testoni
[9] Con lei gareggiano Michiels, Agorni e Bullano
[10] Con Valla troviamo Testoni, Bullano e Bongiovanni
[11] Con lei gareggiano Testoni, Bullano e Bongiovanni
[12] Con lei gareggiano Testoni, Bullano e Bongiovanni