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VALENZANO Giuseppe

15.03.1904 / deceduto

1928. Equitazione. 14° Concorso Completo, Non Classificato Concorso Completo a Squadre

Militare di carriera, ufficiale di cavalleria, è sostanzialmente un fantino di galoppo e steeple-chase, con numerose affermazioni. Si segnala già prima dei vent’anni: a Torino nel 1923 vince il “Premio Cittadella”, montando Kirkwelpington. Poi è un crescendo di successi, anche se l’attività militare lo distoglie dalle corse. Grande conoscitore di cavalli, sa cavalcare in qualsiasi circostanza, salti ed ostacoli compresi. Nel 1928 quando il CT Amalfi deve scegliere gli uomini per Amsterdam, pensa a lui e lo inserisce nella lista azzurra per “il completo”, pur se il dressage non è certo il suo forte. Il concorso completo, che allora si chiama semplicemente “individuale” o “evento dei tre giorni”, inizia l’8 agosto e vi partecipano 46 cavalieri di 17 nazioni. Consta, come di consueto, in tre prove: dressage, cross-country ed ostacoli. Valenzano vi gareggia in sella a Jaddo. La prima gara è appunto il dressage che si svolge l’8 e 9 agosto nello Sportpark di Hilversum. Valenzano non parte molto bene: totalizza 145,52 punti e chiude soltanto 38°, ben lontano dal primo classificato, l’olandese De Kruijff (251,26). La medaglia pare già un’utopia. Il 10 agosto si svolge la prova di cross-country, un percorso impegnativo in piena campagna, disputato nella foresta di Maartensdijk, ancora a Hilversum.

Valenzano si riscatta, ottenendo un buon 13° posto p.m., realizzando 1416 punti contro i 1446 del primo classificato, il francese Pernot. La prova conclusiva è il concorso ad ostacoli dove tradizionalmente gli italiani sono maestri: in effetti Valenzano (come l’altro azzurro Cerboneschi) compie percorso netto, assieme ad altri nove cavalieri, e guadagna il massimo ottenibile, 300 punti. Tuttavia le prime due prove, in particolare il dressage, penalizzano il suo piazzamento nella generale: chiude difatti 14° con 1861,52 punti. L’oro va all’olandese Pahud de Mortanges, su Marcroix, con 1969,82 che prevale di misura sul connazionale De Kruijff (1967,82) mentre il bronzo va al tedesco Neumann, con 1944,42. Gli 83 punti (scarsi) di distacco dal bronzo per Valenzano fanno pensare e maledire quella prova veramente opaca al dressage. Ancora peggio va ai nostri nella gara a squadre: causa il ritiro di Lequio nel cross-country, gli azzurri difatti non vengono classificati. L’oro va ai formidabili olandesi (tre nei primi quattro!), l’argento ai norvegesi ed il bronzo ai polacchi, in una classifica fortemente condizionata dai ritiri. Per Valenzano, il migliore degli azzurri, una prova comunque sufficiente, caratterizzata però da troppi alti (ostacoli) e bassi (dressage). Dopo i Giochi pensa solo alla carriera militare e sparisce dai concorsi ad alto livello. Tra l’altro combatte in Etiopia, guadagnandosi sul campo la promozione a Maggiore.

valenzano grande