VALENTE Armando
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Sampierdarena - Genova 12.01.1903 / Genova 08.12.1997
1924. Atletica Leggera. 7° 10 km Marcia
Marcia sin da adolescente: già nel 1917 è tesserato per la “Pro Marassi”, seguito con passione dal campione ligure Casarino che gli insegna i primi segreti. Valente apprende in fretta: nel 1918 vince il Campionato Genovese per “giovanetti”. Tesserato per la “Pro Liguria”, anche l’anno seguente gareggia nella categoria giovanile, ma trova un avversario formidabile in Frigerio che il 27 luglio lo supera nella gara di 9,5 km organizzata dall’US Cenisio di Milano, con partenza ed arrivo al rondò della Cagnola. In precedenza lo stesso Frigerio, baby-fenomeno, aveva vinto anche la prova organizzata dal “Wonderland” a Milano il 17 maggio e nella quale Valente era giunto 5°. Valente ha più fortuna nella sua regione: il 3 agosto vince il “Giro di Sampierdarena” su 4,5 km ed il 17 agosto svetta in una 10 km a La Spezia. L’11 ottobre Valente giunge sesto nei 10 km tricolori vinti da Frigerio a Milano, sul campo dell’Inter di Via Goldoni. Sesto si piazza pure nel “Giro di Milano”, nuovamente vinto da Frigerio, del 7 dicembre. Sette giorni dopo, all’Acquasola di Genova vince il campionato ligure sui 10 km. Alto 1,70 m per 68 kg, si tratta comunque di un giovane molto promettente. Nel 1920, passato all’“Ardita Spartana”, si conferma il migliore della sua regione: l’8 giugno a Bolzaneto, sul campo di Via Colombo, vince una 3 km. Cinque giorni dopo, è a Udine, per la prima prova di selezione in vista dei Giochi: a sorpresa, vince la 10 km davanti al tricolore Umek, complicando ancor di più la situazione per il CT Adams vista l’abbondanza di ottimi marciatori. Valente comunque è in forma: nel primo weekend di luglio, nella decisiva prova di selezione olimpica, sul campo dello SC Italia a Milano, giunge 3° sui 3 km, alle spalle di Pavesi e Bossi, e 2° sui 10 km dietro Frigerio. Teoricamente, meriterebbe una maglia azzurra, ma non c’è posto per lui anche perchè nell’ultimissima gara di selezione, il 18 luglio a Busto sui 5 km, si ritira: il sogno svanisce. Terminata la sbornia dei Giochi (con Frigerio che ottiene due ori!), Valente si ripresenta il 5 settembre nella sua Genova, sul campo in Piazza di Francia, dove vince la 5 km. Il 18 settembre è secondo dietro il grande Frigerio nella gara dell’ora ai tricolori di Roma, risultato che lo lancia definitivamente nell’èlite dei nostri marciatori. Chiude l’annata il 3 ottobre a Genova, vincendo una 10 km.
Nel 1921 si conferma a sprazzi. Il 1° maggio vince un tremila ad handicap a Genova. A fine maggio, sul campo dello SC Italia a Milano, dopo aver primeggiato in una 5 km a Pola, partecipa alle selezioni per il grande incontro internazionale di Praga, ma trova un insuperabile Frigerio che lo relega al secondo posto nei 10 km mentre sui 3 km è superato pure da Bossi. Valente torna al successo il 10 luglio in una 3 km a Genova. Il 7 agosto è battuto da Zaffaroni sui 10 km a Busto, il 13 da Pavesi nella gara dell’Agamennone a Milano ed il 14 da Frigerio a Carate sui 5 km. Il 21 agosto a Rivarolo è sopravanzato da Frigerio sui 3 km. L’11 settembre Valente vince il campionato ligure di marcia sui 3 km al campo della “Spes” a Genova. Nel weekend successivo tocca ai tricolori di Bologna: 3° sui 3 km dietro Frigerio e Billi, secondo sui 10 km vinti ancora dallo strepitoso Frigerio. Il 2 ottobre Valente è secondo anche a Legnano sui 3 km, superato stavolta da Bossi. Ritrova il successo il 16 ottobre nel “Giro di Genova”. Il 6 novembre chiude terzo a Monza una 3 km, ancora dietro Frigerio e Billi. Il 27 novembre vince una 3 km a Sestri Ponente ed il 4 dicembre a Genova batte Pavesi in una sfida a due sui 3 km. Rimane tra i migliori del momento, solo Frigerio gli è superiore. Nel 1922 Valente torna alla “Pro Marassi” e la prima vittoria arriva il 26 marzo nella “Coppa Malvezzi” a Milano su 15 km, con Pavesi ritirato. Il 9 aprile si ripete in una 3 km a Rivarolo. Il 17 aprile vince una 5 km a Pola davanti al forte triestino Umek ed il 2 maggio sulla stessa distanza è primo anche a Genova, sul campo della “Spes”. Il 7 maggio a Venezia, sul campo di S. Elena, è battuto solo dal “solito” Frigerio. Il 28 maggio a Genova si aggiudica con disinvoltura il titolo di campione ligure sui 5 km. Il 3 giugno è a Londra, per l’importante meeting di Pentecoste, ma è squalificato sulle 3 miglia mentre sui 5 km, per paura di essere nuovamente espulso dalla prova, non dà il meglio e chiude nono. L’11 giugno ritrova il successo in una 5 km a Genova dove il 2 luglio, sul campo della “Spes”, vince sui 3 km. Il 16 luglio a Sanremo è primo sui 5 km davanti a Bossi e Pavesi, sta crescendo. Ma Frigerio è ancora troppo forte e lo relega al secondo posto a Trento il 3 settembre sui 5 km. Tutto cambia però, inopinatamente, ai tricolori di Busto il 17 settembre: Valente affronta ad armi pari l’imbattibile Frigerio che, in giornata-no, cede e si ritira, sdraiandosi sfinito sull’erba. Un successo che, non senza sorpresa, lancia Valente ai vertici assoluti della nostra marcia. Il 15 ottobre a Mantova Frigerio si “vendica”, relegandolo alla piazza d’onore sui 5 km.
Valente inizia il 1923 con una sconfitta: il 22 aprile allo Stadium di Roma è terzo sui 5 km, superato ancora da Frigerio ma anche da Fradegrada. Il 13 maggio vince a Genova il campionato ligure sui 10 km. Il 24 giugno nei 10 km che valgono il titolo tricolore a Bologna si difende strenuamente da Frigerio che però alla fine lo supera: il secondo posto dietro al più forte marciatore del mondo non sminuisce il prestigio del sempre valido Valente che da questa sconfitta trae nuova linfa. Difatti il 2 settembre a Sanremo vince sui 5 km, battendo Bossi e Pavesi. Quindi in rapida successione guadagna la “Biella-Oropa” ed il “Giro di Sampierdarena” su 12 km. Il 14 ottobre a Bologna in una 10 km ad handicap non riesce a recuperare lo svantaggio iniziale e chiude secondo, alle spalle dello sconosciuto Accoroni, ma col miglior tempo. Poi si ammala di bronchite e rimane diverse settimane a letto. Guarito, è alle prese col servizio militare. Nel 1924 è in Marina a La Spezia e si tessera con la “Nafta”. Le autorità militari gli rilasciano apposite licenze solo per le gare più importanti. Il 23 marzo a Genova si aggiudica il campionato ligure dei 10 km. Non gareggia molto e si prepara in silenzio per i Giochi. Nel momento cruciale, l’ultima prova di selezione olimpica sui 10 km, disputata l’8 giugno a Milano, sul campo di Viale Lombardia, lotta bene coi migliori, ma un malore improvviso lo costringe al ritiro. Sembra tutto perduto però, con gesto magnanimo, la Commissione Tecnica (presieduta dall’ex ostacolista Colbachini) lo inserisce tra i “rivedibili” ovvero tra coloro che dovranno manifestare una buona condizione di forma a breve scadenza. Valente ci prova, ma non pare un fenomeno: il 15 giugno nella 10 km di Borgo S. Donnino, vinta da Frigerio su Bosatra, chiude solo quinto. Il 22 giugno, a Busto, è il momento della verità, una sorta di trial: nella 10 km Valente chiude secondo alle spalle di Bosatra ed i due, non senza sorpresa, si garantiscono il viaggio a Parigi ai danni di Fradegrada, solo quarto, che pure è stato migliore di loro per mesi e che difatti è già iscritto ufficialmente ai Giochi[1]. Nella marcia ai Giochi si svolge solo la 10 km, nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”. Alla prova partecipano 24 atleti di 14 nazioni. Valente esordisce il 9 luglio nella semifinale. Giunge buon quarto e guadagna l’accesso alla finale visto che ne passano cinque. La prova viene vinta dal grande Frigerio, a caccia del bis, che supera agevolmente il sudafricano MacMaster e lo svizzero Schwab.
Buona performance di Valente che sogna una medaglia, ma la concorrenza è forte. In finale, dove vi sono ben quattro italiani su dieci partenti (gli altri azzurri sono Pavesi e Bosatra), in effetti Valente non va oltre il settimo posto, in 50’07”, a ben un minuto dal terzo posto dello stesso Mac Master, preceduto dal grandioso Frigerio (che dunque bissa il trionfo di quattro anni prima) e dal britannico Goodwin. Per Valente comunque una prova più che sufficiente e, dato il distacco, ben poche recriminazioni anche perchè è riuscito a precedere Bosatra (ottavo mentre Pavesi ha chiuso in quarta posizione). Valente è quindi invitato a Londra, per la riunione organizzata il 23 luglio dal Landsbury Club: vince le 2 miglia. Si rivede solo il 7 settembre quando domina la “Biella-Oropa”, migliorando il suo tempo dell’anno precedente. Il 21 settembre ai tricolori di Bologna, sul campo della Virtus, niente può però contro lo strapotere di Frigerio che lo relega di nuovo al secondo posto sui 10 km. Nel 1925 Valente è tesserato dal “GS Nafta” che sta approntando uno squadrone polisportivo. Il 12 aprile, sul campo del Genoa a Marassi, vince una gara sulle 5miglia davanti a Pavesi. Si ripete, superando lo stesso Pavesi, il 3 maggio sui 10 km a Sesto. Identica situazione il 10 maggio nel “Giro dei sei ponti” a Verona, su 7,2 km e nel “Giro di Como” il 31 maggio (10 km). Il 14 giugno Valente vince una 10 km a Biella. Si conferma 14 giorni dopo a L’Aja, Paesi Bassi, dove si aggiudica una prova sulle 2 miglia. Bissa il 5 luglio a Rotterdam, primeggiando sui 3 km. Rientrato in Italia, torna subito al successo, il 26 luglio a Torino in una 10 km. Con Frigerio fermo ai box per una malattia e Pavesi ormai in declino, Valente può essere considerato il miglior marciatore italiano del momento. Il 9 agosto vince a Loano sui 5 km. Nel weekend successivo altre due belle vittorie: a Diano Marina su 8 km ed in Piazza di Francia a Genova su 6 km. Si conferma il 6 settembre, aggiudicandosi il “Giro di Saluzzo” su 10 km. Sette giorni dopo, vince i 3 km sul campo del Milan, battendo Olivoni e Pavesi. Il 20 settembre un altro bel successo, a Bologna sui 10 km ad handicap, rimontando lo svantaggio iniziale. Nel weekend successivo brilla sul campo meneghino della “Forza e Coraggio”, aggiudicandosi nettamente i 5 km. Recatosi a Biella per disputare la gara che arriva fino ad Oropa, si sente male e viene ricoverato in ospedale: ha il tifo e rimane nel nosocomio oltre un mese. Ovviamente per lui stagione finita. Si ripresenta nella primavera del 1926. Il 9 maggio guadagna il titolo ligure della 10 km a Sestri Ponente. Il 1° giugno fa suo il “Giro di Piombino” su 5 km. Il 12 e 13 giugno a Napoli, sulla pista dell’Arenaccia, consegue il titolo di campione italiano sui 10 km.
Si ripete il 20 giugno a Genova, sul campo di Piazza di Francia, in una prova sulle 2 miglia. Sulla stessa distanza viene squalificato ai primi di luglio nei campionati inglesi di Stamford Bridge mentre è al comando. Valente si rivede solo il 14 settembre a Noventa dove si aggiudica una 5 km. Sei giorni dopo, bissa il successo a Bologna. Il 26 settembre è nella sua Genova, in Piazza di Francia, per la grande manifestazione in memoria di Lunghi: vince bene i 5 km. Si rivede il 17 ottobre quando si impone di nuovo nella “Biella-Oropa”. Dà spettacolo il 14 novembre quando trionfa nel “Giro di Milano”. Viene considerato il miglior marciatore italiano e lo dimostra stabilendo alcuni record. Il 21 novembre a Bologna realizza il nuovo primato italiano sulle 10 miglia e, di passaggio, quello su 14, 15 e 16 km. Non riesce invece a superare il limite dei 20 km, ma ci riprova il 2 dicembre e stavolta fa centro, stabilendo addirittura, sia pure per due soli secondi, il record mondiale con 1h39’20”2/5[2]. Suoi anche diversi primati italiani di “passaggio”. Dopo che Callegari gli ha tolto il record, Valente se ne riappropria il 6 gennaio 1927 a Genova: percorre i 20 km in 1h36’59”, battendo di 1’54” il precedente primato. Ottiene anche diversi record italiani intermedi, sollevando unanimi consensi. Si conferma il 18 aprile a Genova, vincendo la 5 km. Si rivede un mese dopo, ancora nel capoluogo ligure: il 22 maggio si aggiudica un’anomala prova su 8 km. Il 10 luglio a Torino vince il “GP Michelin” su 10 km ed ancora nel capoluogo sabaudo si impone sette giorni dopo nel “Giro dei 4 Ponti” su 15 km. Il 7 agosto arriva il prestigioso successo nel “Giro di Milano”, 22 km. Si rivede solo ai tricolori di Bologna, disputati nel nuovo “Littoriale” tra il 17 ed il 19 settembre: vince nettamente la 10 km. Il 25 settembre a Genova, nel meeting dedicato a Lunghi, si aggiudica una 5 km, distanza sulla quale si impone anche a Bari il 16 ottobre. Il 27 novembre a Genova partecipa all’inaugurazione del nuovo stadio del “GS Nafta”: vince una 10 km davanti a Pavesi. Nel 1928 la musica non cambia. Il 9 aprile sul campo della Nafta a Genova vince una 5km. Un mese dopo, il 6 maggio, si aggiudica il “Giro di Milano”, 24 km davanti a Pretti che si prende la rivincita il 20 maggio nella “Milano-Miradolo”. Il 16 giugno Valente è nei Paesi Bassi, per una trasferta col “GS Nafta”: a L’Aja si aggiudica una gara di 2 km. 15 giorni dopo, a Milano, sul campo della “Forza e Coraggio”, vince i tricolori della 10 km: non può che rammaricarsi per l’assenza della marcia dai Giochi di Amsterdam. In estate, complice la mancanza di gare, non si vede.
Ritorna in auge il 4 novembre quando a Cornigliano si aggiudica la 3 km dei “Campionati della Milizia”. Si rivede il 28 aprile 1929 all’Arena di Milano quando vince una prova sui 3 km davanti a Bosatra. Il 5 maggio si aggiudica una 10km nel Parco Ducale di Parma. Sette giorni dopo, a Roma, nello stadio del PNF, primeggia in una prova di 4,6 km. Il 15 giugno Valente vince una prova di 2 miglia a Londra. Si rivede ai tricolori di Bologna, disputati il 21 e 22 settembre al “Littoriale”: riguadagna il titolo sui 10km. Sette giorni dopo, allo stadio di Colombes a Parigi vince la 25km, battendo il quotato tedesco Schwab. Stesso risultato il 21 aprile 1930 in una 5km sulla pista della Nafta a Genova. Il 4 maggio Valente è protagonista delle prime fasi nel “Giro di Milano”: fa selezione, va in testa, ma viene raggiunto da Pretti e Bosatra. Sfiduciato, si ritira non appena i due forzano il ritmo (vince Pretti). Il 29 maggio partecipa alla 5km valida per l’incontro Liguria-Spagna, disputato sul campo della Nafta a Genova: viene sconfitto da Garcia. Gli iberici comunque sono nettamente battuti, 90-64. Il 5 luglio è a Londra per i Campionati Inglesi: chiude 4° la gara delle 7 miglia vinta da Hyde. Dopo un’estate senza gare, nella quale diserta pure i tricolori, si rivede il 28 settembre a Parigi e compie un grande exploit: si aggiudica la 25 km col tempo record di 2h03’49”, stabilendo pure il primato mondiale sulle due ore con 24,275 km. Il 19 ottobre si impone in una 20km sulla pista del campo meneghino dello “SC Italia”, sfiorando il limite mondiale di Pavesi. Ci riprova sei giorni dopo, sulla stessa pista e stavolta ottiene il record con 1h36’34”2/5. Il 16 novembre a Roma vince la “Coppa Gasparri”, 18 km su strada. Quattro giorni dopo, alla Farnesina, ritenta i record: ottiene il nuovo limite italiano sui 15 km con 1h12’40”4/5 e sulle 15 miglia con 1h59’21”4/5 ma manca l’obiettivo primario, il mondiale sulle 15 miglia, per una trentina di secondi. Inizia il 1931 sulla pista della Nafta a Genova dove il 6 aprile primeggia sui 5km. Il 24 maggio a Firenze si ritira nella prima prova tricolore sui 10km: cerca di resistere al ritmo del ritrovato Frigerio, ma non resiste al suo forcing vincente ed abbandona. Nel weekend successivo è grande protagonista a Riga, in Lettonia: il 30 maggio finisce terzo in una 5km, alle spalle dello svizzero Schwab e del lettone Dalins. Il giorno seguente però stravince la 15km, col record italiano di 1h11’40”4/10. Rimane a Riga dove gareggia anche il 7 giugno in una prova sulle 7 miglia nella quale però si ritira (vince Dalins). Nel viaggio di ritorno in Italia si ferma a Berlino dove il 14 giugno chiude al secondo posto una 5km, nella scia del vincitore Schwab.
Si rivede due mesi dopo, il 15 agosto quando a Lavagna termina terzo una prova sui 3km, superato da Gobbato e Frigerio. 15 giorni dopo, a Borgosesia in una 10 km supera addirittura lo stesso Frigerio. E’ in forma: il 6 settembre allo stadio Colombes, Parigi, vince una 25 km, stabilendo il record mondiale sulla distanza con 2h03’13”; di passaggio, realizza anche il primato mondiale sulle due ore, coprendo 24,373km. Si conferma il 13 settembre nella “Coppa Città di Napoli”, dominando sui 30 km del percorso. Sette giorni dopo, incappa in una giornata-no ai tricolori della 50km, disputati da Milano a Como, e si ritira a metà percorso: vince Rivolta. Ci riprova sui 40km della “Coppa Ripamonti”, tra Cornigliano e Voltri: parte bene, ma nel finale è superato dallo stesso Rivolta. Nel 1932 cerca, come tutti, i Giochi e nella prima preolimpica va bene: il 24 aprile sui 31,2 km del “Giro di Roma” chiude secondo, a tre minuti dal vincitore Olivoni. Compie un preoccupante passo a vuoto il 7 maggio nel tricolore di “maratonina di marcia”, disputato a Firenze nel parco delle Cascine su 35km: sofferente ad un piede, si ritira mentre Brignoli e Frigerio si involano, dimostrando una grande condizione. Al contrario, Valente non sembra in formissima e capisce di non avere chances per i Giochi al punto da accettare l’invito dei lettoni e recarsi a Riga dove il 22 maggio chiude al terzo posto una 10km, superato dall’idolo locale Dalins e dal britannico Pope. Rientrato in Italia, non gareggia più ad alti livelli e sembra perduto per la marcia. Invece si ripresenta nel 1933 ed inizia con un exploit, primeggiando sui 18km della “Nizza-Monaco” il 30 aprile. Si rivede il 20 agosto quando, sulla stessa distanza, si aggiudica la “Coppa Dogali” a Sampierdarena. Il 24 settembre finisce al terzo posto il “Giro di Milano”: sui 23,3 km è superato da Gobbato e Brignoli. Il 15 ottobre è tra i più attesi del tricolore, disputato sul percorso Milano-Como, ma si ritira senza mai essere stato protagonista. Si riscatta 14 giorni dopo, aggiudicandosi la “Varazze-Cornigliano-Varazze” di 32 km. Il 12 novembre a Cornigliano vince una 5km in pista. Inizia bene il 1934: il 29 aprile si aggiudica una 10km in pista a Nizza.
Si ripete il 17 giugno nella Roma-Lido. E’ tra i più attesi il 22 luglio nel tricolore dei 50km a Milano, ma si ritira senza aver mai dato l’impressione di guadagnare un buon piazzamento. Trova il riscatto sette giorni dopo, aggiudicandosi la “Cornigliano-Voltri-Cornigliano” di 22 km. Poi vive un lungo momento buio, sembra sull’orlo del ritiro agonistico. Nel 1936 ha un rigurgito d’entusiasmo, pensando ai Giochi: il 19 aprile chiude al quinto posto la “Coppa Galbusera” (30km), vinta da Brignoli. Sette giorni dopo, si torna ad una 10km, a Milano, e Valente viene battuto da Bosatra. Si comporta bene anche nei tricolori della 50km, valevoli ovviamente come indicativa per Berlino e disputati a Milano il 7 giugno: chiude quarto e si accende una speranza (vince Rivolta su Brignoli, olimpionici sicuri) che svanisce presto. Frigerio, il responsabile azzurro della marcia, non lo considera, preferendogli marciatori più resistenti alla distanza, in particolare Gobbato: così Valente è escluso dai Giochi. Si “vendica” il 19 luglio quando vince una gara di 17km a Genova. Ormai però è tardi: quello stesso giorno difatti gli azzurri selezionati partono per Berlino. Valente ci ha provato fino all’ultimo, ma è andata male. Torna in gara ed al successo il 20 agosto, in una 15km a Fornovo. Il 29 agosto è a Torino per Italia-Giappone: chiude secondo la 5km, battuto da Andreini. I nostri vincono il confronto 92-81. Il 20 settembre Valente si impone nella “Coppa Porto” a Genova, su 16.5 km. Si ripete il 28 ottobre nella “Coppa Città di Imperia”, su 12km. Nel 1937 insiste, ma ormai ha dato il meglio di sè: secondo nella “Coppa Porto” a Genova l’11 luglio, battuto da Malaspina, termina quinto il 19 luglio nella “Coppa Impero” (23 km) a Corbetta, vinta da Rivolta. È questo il suo ultimo risultato di alto livello. Poi sparisce di scena. Si chiude così la carriera di un grande marciatore che per 20 anni ha saputo rimanere ai vertici del movimento nazionale.
[1] La decisione è talmente repentina ed all’ultimo momento che Valente gareggia proprio col nome di Fradegrada, dunque sotto mentite spoglie
[2] Il record difatti apparteneva al danese Petersen con 1h39’22”