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TURBA Giovanni

Milano 25.09.1905 / deceduto

1932. Atletica Leggera. 6° 4x400 (con Facelli, Carlini, De Negri)

Tesserato per la “Pro Patria”, si dedica inizialmente a vari sport. Rispetto ad altri atleti emerge piuttosto tardi. Coglie il primo successo significativo difatti solo l’11 aprile 1926 quando, sul campo meneghino della “Forza e Coraggio”, si impone sui 400. Il 9 maggio, stessa sede e distanza ma gara valida per il campionato lombardo, è superato da Falconi. Non è comunque un fulmine di guerra: si rivede solo il 21 aprile 1927 quando corre i 400 in 53”2/5. Poi, complici anche il militare e qualche vicissitudine, si eclissa. Torna improvvisamente e sorprendentemente alla ribalta nel 1930, quando ha tempo e modo di allenarsi con continuità, iniziando ad ottenere discreti risultati. Il 29 giugno è battuto dal forte Facelli nei campionati lombardi dei 400. Il 7 settembre a Genova, pista della Nafta, chiude al terzo posto i 300, superato da Carlini e Giacomelli. Otto giorni dopo, a Grignasco batte Beccali sulle 100y, distanza anomala per entrambi. Il 21 settembre a Borgosesia finisce terzo sui 100, sopravanzato da Maregatti e Facelli. Cerca di acquisire velocità nella sua falcata, ma sulle distanze brevi in troppi sono più forti di lui. Il 19 ottobre a Bologna tenta la carta del mezzofondo e partecipa agli 800 del “Campionato delle Regioni Alta Italia”, ma si ritira. Il 28 ottobre a Novara vince sui 100. Il 1° novembre a Roma, nella finale del GP Regioni, sui 400 è superato dall’outsider Cerisoli. Il giorno seguente a Firenze, sul campo del “Giglio Rosso”, finisce 4° i 400 vinti da Facelli. Il 9 novembre, al “Giurati” di Milano, chiude al 4° posto le 100y vinte da Maregatti. Non ha ancora una sua fisionomia precisa di atleta, spaziando dai 100 agli 800. Difatti inaugura il 1931 con una prova sui 350m all’Arena di Milano il 22 marzo: chiude terzo, alle spalle di due assi come Facelli e Beccali. Lo stesso Facelli il 6 aprile vince i 400 sulla pista genovese della Nafta dove Turba finisce terzo, superato anche da Carlini. Il 10 maggio altro terzo posto nel campionato lombardo dei 200, alle spalle di Toetti e Fusarpoli, al “Giurati” di Milano. Quattro giorni dopo, all’Arena meneghina termina terzo sui 100, sopravanzato da Zanini e Pellini. Il 24 maggio a Firenze chiude al quarto posto la prima prova dei tricolori sui 400 vinta da Carlini. Fa peggio nella seconda gara di Campionato, il 28 giugno a Genova sulla pista della Nafta: vince di nuovo Carlini e Turba finisce quinto. Il 12 luglio all’Arena, nella riunione di attesa dell’arrivo del “Giro di Milano”, Turba vince i 600. Il 2 agosto, al “Littoriale” di Bologna e gareggiando per la “Pro Patria” meneghina, si aggiudica il titolo italiano della 4x400: con lui Radaelli, Raimondi e Cavallari. Il 27 settembre, al “Brumana” di Bergamo, partecipa ad Italia-Svizzera, vinto dagli azzurri nettamente, 104,5-69,5: Turba chiude secondo i 400, alle spalle di Tavernari.

E’ il suo ultimo risultato significativo dell’annata. In inverno partecipa a vari stages preolimpici, diretti dal CT Contoli e si presenta pimpante alla prima preolimpica, disputata a Firenze il 21 aprile 1932: un po’ a sorpresa, vince i 400. Sulla stessa distanza l’8 maggio è battuto da Gerardi nel campionato lombardo. Rivince tuttavia la seconda indicativa, disputata all’Arena di Milano il 15 maggio: la maglia azzurra sembra già in valigia, se non altro in chiave staffetta. Intanto cerca di velocizzarsi e si testa pure sui 200: a Gallarate il 22 maggio è battuto solo dallo specialista Maregatti. E’ in buona forma: il 5 giugno a Bologna nell’ultima preolimpica vince i 400 e si guadagna la convocazione in Nazionale il 19 giugno a Zurigo per Svizzera-Italia dove chiude secondo i 400, alle spalle di De Negri: i nostri si aggiudicano il confronto 92-65. Il CT Contoli non può più ignorarlo e Turba viene selezionato tra gli “azzurrabili” per i Giochi: entra per ultimo nel ritiro collegiale di Firenze, con sede alla pensione “Monte Senario” di Firenze, dove si conferma, guadagnandosi in extremis i Giochi anche se esclusivamente in chiave-staffetta. Poi, terminato finalmente il ritiro fiorentino, è tempo di pensare al viaggio in America. Il 1 luglio gli azzurri vengono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura e Turba pare in buone condizioni. Le gare olimpiche di atletica si svolgono nell’imponente “Coliseum”. Turba partecipa alla 4x400 cui prendono parte solo sette nazioni. Con lui Facelli, Carlini e De Negri. Il 6 agosto nella semifinale i nostri chiudono alle spalle dei fortissimi USA che con 3’11”8 ottengono il nuovo limite mondiale. Gli azzurri corrono in 3’22”8, giungendo davanti ai tedeschi e passando comunque il turno. Il giorno seguente è finale: altro show USA, col nuovo record mondiale di 3’08”2, davanti a Gran Bretagna e Canada. I nostri deludono, facendosi superare anche dalla Germania e chiudendo malinconicamente al sesto ed ultimo posto, con 3’17”8 che rappresenta comunque il primato italiano. Difficile fare, e chiedere, di più: prestazione azzurra onesta, generosa ed al massimo delle possibilità. Nel viaggio di ritorno i nostri si fermano a Chicago dove il 18 agosto è prevista una grande riunione post-olimpica. Turba chiude quinto i 400 vinti dallo statunitense Fugna.

È difficile smaltire la sbornia olimpica, tra festeggiamenti e premiazioni varie (Duce e Principe Umberto compresi). Turba torna alle gare solo il 4 novembre a Napoli nella finale del “GP Regioni”: sui 400 chiude terzo, sopravanzato da Tavernari e Giacomelli. Il 20 novembre finisce al secondo posto il campionato sociale della “Pro Patria”, assegnato con un esathlon: lo supera solo il grande Beccali. Si rivede il 23 aprile 1933 quando sulla pista genovese della Nafta chiude terzo i 100, sopravanzato da Toetti e Ferrario. Il 7 maggio all’Arena di Milano si aggiudica la staffetta olimpionica (con Beccali, Cani e Ferrario). Sette giorni dopo, a Firenze chiude i 200 al terzo posto, superato da Toetti e Jonath, ma vince la 4x400 (con lui Beccali, Redaelli e Bonfà). Il 27 maggio è a Londra dove termina al terzo posto le 220y, superato da Wolff e Piva. Il 4 giugno a Bologna è battuto sui 400 da Giacomelli ed undici giorni dopo finisce secondo sui 100 all’Arena di Milano, superato da Ferrario. Il 23 luglio, sul campo meneghino del “Giurati”, vince il titolo lombardo dei 400. Sette giorni dopo, a Firenze chiude terzo i 400 dei tricolori, superato da Carlini e Giacomelli. Il 27 agosto all’Arena di Milano vince i 400, bissando il successo a Bergamo il 3 settembre. Il 17 settembre è in Nazionale per Italia-Inghilterra all’Arena di Milano: chiude terzo gli 800, superato da Ward e Powell. I nostri si aggiudicano l’incontro 85-62. Sette giorni dopo, a Firenze vince i 400. Il 1 ottobre ancora in azzurro, stavolta a Vienna per Austria-Italia: chiude al secondo posto i 400, battuto da Rinner, ma gli azzurri vincono 73-58. Turba si rivede solo il 29 aprile 1934 quando sulla pista genovese della Nafta chiude terzo i 400, superato da Ferrario e Rabaglino. Sulla stessa distanza si prende la rivincita l’11 maggio a Gallarate, lasciandosi alle spalle lo stesso Ferrario che però riesce a batterlo nove giorni dopo all’Arena di Milano. Sulla stessa pista il 10 giugno Turba chiude al quarto posto i 400 vinti dal magiaro Barsi. Sette giorni dopo, è in Nazionale a Losanna per Svizzera-Italia: chiude terzo i 400, superato da Tavernari e Goldfarb, ma vince la 4x400[1]. Gli azzurri si aggiudicano il confronto 91-66. L’8 luglio a Milano vince il campionato zonale dei 400 mentre 14 giorni dopo sui 200 finisce quarto (vince Toetti). Il 28 e 29 luglio è buon protagonista ai tricolori di Milano, disputati all’Arena: sui 400 è battuto dal solo Tavernari. Stesso risultato il 12 agosto a Bologna. Il 26 agosto a Torino termina invece terzo i 400, superato da Rabaglino e Carlini. Turba si rivede in pista su buoni livelli solo il 2 giugno 1935 quando a Locarno la Pro Patria affronta la squadra locale, vincendo 66-48: chiude secondo i 200, alle spalle di Ferrario. Il 9 giugno all’Arena di Milano primeggia nella 4x400: con lui Ferrario, Radaelli e Gerbella. Il 27 luglio ai tricolori di Firenze termina sesto sui 200 vinti da Gonnelli, ma si aggiudica il titolo italiano nella 4x400[2]. Il 25 agosto all’Arena di Milano, sotto la pioggia e davanti a 25mila spettatori, si aggiudica le 440y. Il 1 settembre torna in Nazionale, a Berlino per il pentagonale con Germania, Ungheria, Svezia e Giappone: chiude quarto la 4x400[3] e gli azzurri finiscono quinti nella classifica finale vinta dalla Svezia, per una prestazione globale poco esaltante. Il 6 ottobre Turba vince i 400 al “Giurati” di Milano e sette giorni dopo, sulla stessa pista, guadagna il tricolore della 4x400[4]. Il 29 marzo 1936 a Rapallo, dove a febbraio si è tenuto il primo collegiale preolimpico, Turba vince una prova sui 350m: un’altra maglia azzurra ai Giochi, magari in staffetta, non sembra impossibile. Il 26 aprile al “Giurati” di Milano primeggia sui 400. Poi però si perde per strada e sparisce di scena: nelle altre preolimpiche non ottiene risultati rilevanti ed il sogno-Giochi sfuma presto. Turba si rivede solo il 4 ottobre ai tricolori staffette di Parma: con la “Pro Patria” vince la 4x400 assieme a Raddrizzani, Ferrario e Rossi. E’ il suo ultimo risultato di spicco: non coglie più difatti vittorie importanti.


[1] Con lui gareggiano Carlini, Perghem e Tavernari

[2] Con lui, per la Pro Patria, gareggiano Radaelli, Ferrario e Lanzi

[3] Con lui gareggiano Ferrario, Lanzi e Facelli

[4] Con lui, per la Pro Patria, gareggiano Radaelli, Ferrario e Lanzi