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TUBINO Giovanni Battista

Sampierdarena – Genova 22.08.1900 / Genova 27.12.1989

1920. Ginnastica Artistica. MEDAGLIA D’ORO Concorso a Squadre

Tesserato con la “Sampierdarenese”, si allena fin da adolescente agli attrezzi. Ottiene il suo primo risultato significativo il 21 settembre 1919 a Genova, nel primo concorso di buon livello del dopo-guerra: giunge terzo nella gara artistica tra gli juniores, alle spalle di Costigliolo e Bottaro. Nel 1920, nonostante la giovane età, si conferma. Le selezioni olimpiche si svolgono, in due sessioni, a Genova alla fine di giugno, nei locali della gloriosa “Andrea Doria”. Tubino si mette in mostra con sufficiente disinvoltura e si guadagna la selezione per il ritiro collegiale di rifinitura nella lussuosa Villa Badia a Cornigliano, di proprietà del munifico conte Raggio. In un clima cameratesco gli azzurri possono allenarsi al meglio, sotto la guida del CT Manlio Pastorini e l’egida di Enrico Gualdi, presidente della Commissione Tecnica federale. Sono radunati 32 atleti dai quali poi alla fine, tramite apposite ed ulteriori selezioni, saranno scelti i 24 titolari che vengono definitivamente comunicato il 28 luglio: Tubino è tra questi ed oltre tutto è il più giovane della compagnia. Manca il fenomenale Braglia, è vero, ma Zampori pare in forma ed il livello tecnico medio dei nostri ginnasti è molto alto. Si può essere fiduciosi: la “prova generale” di Sampierdarena, disputata il 16 agosto, mostra tutti gli azzurri in grande forma. Si raggiunge Anversa in treno, via Modane e Parigi. Le gare di ginnastica si tengono nell’Olympisch Stadion. Nel pomeriggio dei giorni 23 e 24 agosto, si inizia con la prova a squadre, simile ma non uguale a quella del 1912 e redatta sul “modello tedesco”.

Consta di 5 tipi di esercizi: prova di gruppo con gli strumenti (clave e bastoni), corsa ad ostacoli (4 di 70 cm), sbarra, parallele e cavallo con maniglie. Negli attrezzi i ginnasti, che si esibiscono a gruppi, devono eseguire esercizi obbligatori e liberi. Punteggio massimo ottenibile 404. Assenti i massimi interpreti di questa disciplina, svizzeri e tedeschi, i nostri ripetono il trionfo di Stoccolma, ottenendo 359,8 punti ovvero l’89% del possibile. Secondi i sorprendenti padroni di casa del Belgio, con 346,7, che superano la Francia, bronzo con 340,1. Grande successo per gli azzurri (ancora in maglia bianca) ma su un numero alquanto esiguo di squadre: le altre due nazioni partecipanti difatti sono la Cecoslovacchia, “medaglia di legno”, e la Gran Bretagna. Ancorchè appena ventenne, con l’oro Tubino ha toccato il vertice della sua carriera. Già l’anno seguente difatti non emerge particolarmente: nella gara artistica del grande concorso di Savona chiude al sesto posto (vince Maiocco). Negli anni seguenti si barcamena tra più bassi che alti. Nel 1924 ritenta l’avventura olimpica e si schiera alle selezioni di Monza, il 5 e 6 gennaio. Non va bene: il CT Corrias non lo inserisce nella lista degli “azzurrabili”, ma gli lascia una piccola speranza, probabilmente per il suo passato, collocandolo fra gli “incerti”. Tuttavia nei ritiri collegiali che si susseguono nei mesi seguenti, anche al Parco Reale di Monza dove viene allestita un’apposita palestra all’aperto, Tubino non dà le necessarie garanzie e viene definitivamente escluso, anche perchè i titolari sono solo otto ed effettivamente vi sono molti ginnasti migliori di lui. Continua a gareggiare per alcuni anni con la “Sampierdarenese”, ma senza più raggiungere livelli di eccellenza. Quindi rimane nel mondo della ginnastica come giudice.