TOZZI Silvio
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Piombino (LI) 14.04.1908 / Loano (SV) 31.01.1986
1932. Lotta greco-romana. Ritirato pesi leggeri
1936. Lotta greco-romana. 5° pesi welter
Nato in Toscana, ma torinese d’adozione. Inizia a praticare la greco-romana già prima dei 18 anni. I suoi primi risultati significativi risalgono al 1927. Il 1° agosto termina al terzo posto i tricolori dei “leggeri” a Como: a superarlo sono Postini e Canini. È un ottimo esordio ed insiste: lo stesso Postini però gli impedisce di partecipare agli Europei, superandolo nell’apposita selezione. L’anno seguente, tesserato per lo “SC Michelin”, aumenta di peso e passa nei “medi” dove la concorrenza pare più forte. A febbraio si disimpegna con onore nel torneo disputato nella “Sala Carpegna” a Milano: batte Belletti, ma viene sconfitto da Gruppioni e Gattai che lo relegano al terzo posto. Non cambia il suo risultato ai tricolori di Milano, disputati tra 17 e 18 marzo nella “Casa del Balilla” ed organizzati dalla “Costanza”: Gruppioni e Malossi lo costringono al gradino più basso del podio. Capisce di non avere futuro nei “medi”: si sottopone ad una dieta ferrea e riesce a rientrare nei “leggeri”, categoria nella quale combatte nel 1929. Il 27 gennaio a Torino, nella palestra del suo “SC Michelin”, vince il torneo, superando Dellavalle e Lovelli. Attraversa poi un periodo di appannamento. Disertati i tricolori di Bari, si rivede solo il 24 ottobre quando in un altro torneo torinese, ancora organizzato dallo “SC Michelin”, viene battuto da Belletti e chiude al secondo posto. Poi è convocato per la selezione azzurra in vista degli Europei di Dortmund. Nella sua categoria trova la forte concorrenza di Molfino che però riesce a superare in un apposito confronto voluto dal CT Breznotits. Tozzi dunque si garantisce la maglia azzurra. In Germania è la sorpresa più lieta dei nostri: batte il polacco Rejniak ed il francese Rivolier, ma poi perde col tedesco Sperling (che si aggiudica l’oro). Guadagna comunque una grande medaglia di bronzo, alle spalle anche dello svedese Bergstrom. Tozzi in pratica salva il bilancio della nostra spedizione. Nel 1930 si mantiene su alti livelli. Il 30 marzo a Roma, nella palestra dell’Audace, Tozzi batte ai punti il romano Cerroni ed il pratese Gattai. Sette giorni dopo, a Milano stravince la “Coppa Borghi”, disputata nella palestra di Via Moscati, aggiudicandosi tutti gli incontri rapidamente per schienamento dell’avversario. Si ripete nel match Piemonte-Lombardia, organizzato nei locali della “Società Ginnastica Torino” e vinto dai sabaudi 5-2. Battuta d’arresto ai tricolori di Napoli: il 2 novembre viene relegato al secondo posto da Cerroni. Nel 1931 è sempre tra i migliori. Il 29 marzo si aggiudica il campionato piemontese dei “leggeri” a Torino. Il 2 e 3 maggio gareggia nella prima preolimpica, organizzata dalla “Sempione” nella palestra di Via Moscati a Milano: perde solo con Gallegati e chiude secondo. Vince invece il torneo che si tiene a Torino nei locali della “Società Ginnastica” il 24 maggio. Si ripete a Bologna il 21 giugno, nella seconda preolimpica, dove supera Saviotti, Sabbadini e lo stesso Gallegati con cui dunque si prende la rivincita. Con Gallegati è guerra aperta anche ai tricolori di Roma del 17 e 18 ottobre nella categoria “medio-leggeri”, ma stavolta Tozzi perde e la strada per i Giochi si fa in salita.
Nel 1932 ovviamente punta comunque a Los Angeles. Il 29 gennaio ad Hornberg, in Germania, batte ai punti Halter e gli azzurri superano i tedeschi 10-7. Due giorni dopo, a Stoccarda altro successo di Tozzi, stavolta con Weitert, e dei nostri che si impongono 4-3 su una rappresentativa locale. Tozzi è grande anche nella prima prova tricolore, la “Coppa Dentis” che si svolge il 6 marzo a Torino, nella palestra del Circolo Doglia: nell’annata olimpica difatti è stato deciso di assegnare il titolo italiano a punti, basandosi sui risultati di tre gare che servono anche da indicative. Intanto Tozzi vince la prima, ancora nei “leggeri”. Il 24 aprile a Genova batte ai punti Montigel nell’incontro Liguria-Baviera: Tozzi è stato appositamente “prestato” alla formazione di casa che vince 4-3. Selezionato per il collegiale azzurro preolimpico, tenutosi a Roma nello Stadio PNF dai primi di giugno, si infortuna leggermente e la Commissione Tecnica, col CT Raicevich, gli chiede ulteriori garanzie. È costretto, sia pur non ancora rimessosi dall’infortunio, ad incontrare Brenda con cui riesce a pareggiare, convincendo i severi tecnici azzurri e guadagnando definitivamente il viaggio a Los Angeles. Si va dunque in America. Dapprima, il 1° luglio, tutti gli azzurri sono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. A poppa dell’imbarcazione viene pure allestito un ring nel quale si allenano prevalentemente i pugili, ma dove pure i lottatori talora si cimentano nelle varie “prese”. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura e Tozzi appare in buone condizioni.
Le gare olimpiche di lotta si tengono al Grand Olympic Auditorium, non lontano dal centro di Los Angeles, nella zona sud-ovest della città. Alla gara dei “leggeri”, peso-limite 66 kg, partecipano solo sei atleti e la medaglia non appare impossibile. Il regolamento è macchinoso: in pratica vince chi ottiene meno punti e la loro attribuzione è veramente cervellotica. Zero in caso di vittoria prima del limite, uno per vittoria ai punti, tre per qualsiasi sconfitta. Quando un lottatore raggiunge 5 punti, viene eliminato. Tozzi esordisce il 4 agosto, col finnico Reini. Va subito in difficoltà, ma poi subisce un infortunio alquanto anomalo: nella foga del combattimento cade fuori dal tappeto ed urta la testa a terra. Sviene, si rialza, sviene di nuovo. Trasportato in infermeria, si riprende presto ma ovviamente non può continuare. L’incidente lascia il segno: per precauzione il suo torneo finisce qui, subito. L’oro va allo svedese Malmberg, l’argento al danese Kurland ed il bronzo al tedesco Sperling. Per Tozzi una partecipazione mesta ed incolore. È difficile smaltire la sbornia e la delusione olimpiche: tra viaggio di ritorno, feste, ricevimenti, premiazioni (Duce e principe Umberto compresi) passano praticamente due mesi. Tozzi non torna in pedana sino al 5 marzo 1933 quando a Torino, nei locali della YMCA, si disputa la prima prova tricolore: vince facile tra i “medio-leggeri”. Rientrato nei “leggeri”, dopo una decina di giorni partecipa agli Europei di Helsinki dove i nostri arrivano con un viaggio lungo ed avventuroso, via treno passando per la Russia dato il Mar Baltico ghiacciato. Tozzi viene schienato dallo svedese Karlsson (poi argento) in 10’48” e perde ai punti col norvegese Dahl, venendo comunque classificato al quinto posto. Si tessera quindi al “Dopolavoro Fiat”, passaggio che viene autorizzato appositamente dalla FAI. L’8 aprile nel match Liguria-Piemonte, disputato a Genova e vinto 4-3 dai padroni di casa, Tozzi batte Molfino. Il 19 novembre a Faenza guadagna la seconda prova tricolore e si aggiudica il titolo italiano. Ad inizio 1934 è sfortunato: selezionato in Nazionale per gli Europei, si infortuna in allenamento e deve rinunciare alla rassegna continentale. Si dedica anche alla “libera” ed il 13 maggio a Novara si aggiudica la prima prova tricolore a Novara tra i “medio-leggeri”. Partecipa al Campionato Italiano a squadre col “Gioda”, vince diversi incontri, ma non ha compagni all’altezza ed i torinesi non giungono neanche in semifinale. Si rivede in pedana il 20 gennaio 1935 quando ad Imola si impone tra i “medio-leggeri” nella prima prova tricolore mentre nella seconda gara di Campionato, disputata il 7 aprile a Genova, viene battuto da Romagnoli.
Il 22 giugno a Genova partecipa ad Italia-Francia che i nostri si aggiudicano 6-1: Tozzi dà il suo contributo, vincendo ai punti con Lubach. Il 30 giugno a Faenza, nella terza ed ultima prova tricolore, sfrutta l’assenza di Romagnoli e vince, guadagnando così il titolo italiano. Il 28 settembre è in Nazionale, a Roma, per Italia-Cecoslovacchia: batte Zvonar e gli azzurri vincono 5-2. La sua annata finisce qui. Torna in gara il 1° marzo 1936 a Torino, vincendo l’eliminatoria interzonale di campionato, superando Laviosa e Romagnoli. Il 20 marzo è a Budapest in tournée con la Nazionale: è battuto da Finyak ed i nostri, oltre tutto, non vincono un solo incontro. Il 19 aprile a Prato vince i tricolori tra i “medio-leggeri”, mettendo in valigia la maglia azzurra di Berlino. Intanto il 25 aprile a Roma, Teatro Italia, partecipa ad Italia-Ungheria: vince con Finyak ed i nostri prevalgono 4-3. Viene convocato per il grande ritiro collegiale azzurro che si tiene a partire dal 12 maggio ad Impruneta, sulle colline fiorentine, presso la Scuola Paolieri, sotto la guida del CT, il finnico Onni Sirenius. Il 20 giugno si tirano le prime somme: Tozzi schiena Censki e fa un primo passo verso Berlino. Quello decisivo lo compie il 12 luglio quando batte il veterano Malossi, ottenendo la maglia azzurra. Si parte per Berlino, in treno, il 27 luglio da Verona. Le gare olimpiche di lotta si disputano nella “Deutschlandhalle”, grande Palazzo dello Sport, situato alla periferia sud-occidentale di Berlino. Tozzi gareggia nei “welter” il cui limite di peso è 72kg: partecipano 18 lottatori. Il regolamento è alquanto particolare: si attribuiscono zero punti per la vittoria con schienamento, 1 punto per la vittoria ai punti, 2 punti per la sconfitta ai punti 2-1, 3 punti per la sconfitta ai punti 3-0 o per schienamento. Quando un lottatore raggiunge i cinque punti, è eliminato. Il 6 agosto Tozzi parte come meglio non si potrebbe: schiena difatti il greco Zakharias dopo 16’29” di lotta. Il giorno seguente vince bene ai punti, 3-0, col ceco Zvonar. Iniziano poi i problemi: l’8 agosto Tozzi viene schienato prima dal finnico Virtanen (in 15’03”) e poi dal tedesco Schafer (in 4’46”). Avendo totalizzato sette punti, viene eliminato e classificato al quinto posto. L’oro va allo svedese Svedberg, argento per Schafer e bronzo per Virtanen. Non disprezzabile comunque il torneo di Tozzi, in sostanza sconfitto solo da due medagliati. Nel 1937 Tozzi rivince il titolo italiano dei “welter”. Poi però non ottiene più vittorie eclatanti e la guerra spezza irrimediabilmente la sua carriera.