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TOSI Giovanni

1920. Atletica Leggera. Eliminato Primo Turno 400 m

Pratica atletica sin da adolescente anche se stenta a trovare la giusta via e non si fossilizza su un’unica disciplina. Le sue prime gare significative si sviluppano nel 1912. Il 14 aprile, sul campo dell’US Milanese di Via Stelvio, giunge 4° sui 110hs (1° Villa) e 5° sui 400hs (vince Butti). Ma non sembra questa la sua disciplina. Difatti già il 5 maggio prova il mezzofondo: a Busto Arsizio chiude 4° una gara sui mille vinta dal forte Cartesegna. Il 23 giugno Tosi è poi terzo, ancora sul campo dell’USM[1], sugli 800 appannaggio di Moresco. Capisce però che neppure il mezzofondo si adatta alle sue caratteristiche e vira sulla velocità anche se i risultati sono alquanto scarsi ed il suo nome non compare mai tra i primi delle graduatorie nazionali. La Prima Guerra Mondiale sembra dirimere ogni questione: Tosi è arruolato nel 3° Reggimento Artiglieria di montagna e per quattro lunghi anni di corse non se ne parla. Tosi si ripresenta nel 1919, consapevole di dover puntare tutto sulla velocità. Non sbaglia: il 18 ottobre nei Campionati del Corpo d’Armata di Milano vince i 100 ed è secondo sui 250, superato da Grimoldi. Essendo ancora soldato, in quanto la smobilitazione avviene con molta lentezza, Tosi gareggia anche nei tricolori riservati ai militari, che si svolgono a Roma: il 12 novembre vince i 100 e la staffetta 4x250[2]. Inizia il 1920, annata olimpica, con tutta tranquillità: si rivede in pista solo il 23 maggio, battuto sui 100 da Bernardoni a Bergamo. Il 3 luglio giunge invece 4° sui 100 nella decisiva prova di selezione per i Giochi, tenutasi sul campo dello SC Italia a Milano. Stesso risultato a Busto Arsizio il 18 luglio sia sui 100 che sui 200. A sorpresa però il suo nome figura nella lista degli azzurri per Anversa, anche in chiave staffetta, stilata dal CT Adams, l’americano che la FISA ha scelto per gestire la nostra spedizione in Belgio. Ciò gli dà l’impulso giusto: il 25 luglio, sullo stesso campo dello SC Italia, Tosi vince i 400 ed è la svolta. Il CT Adams si convince: Tosi rappresenterà l’Italia ai Giochi proprio in questa disciplina. Le gare di atletica si svolgono all’Olympisch Stadion. Tosi esordisce la mattina del 19 agosto sui 400 cui prendono parte 37 atleti di 16 nazioni (c’è pure il Principato di Monaco). Non va bene, anzi va proprio male: nella sua batteria finisce quarto su quattro, col tempo di 52”6, lontano cinque metri dal finlandese Wilen, secondo, che chiude in 52’0 alle spalle del forte sudafricano Rudd (51”6), poi medaglia d’oro davanti al britannico Butler e lo svedese Engdahl. Tosi è preceduto anche dall’estone Saulmann.

Niente da fare: poichè passano i primi due, Tosi viene subito eliminato e la sua parentesi olimpica si chiude già qui, con rammarico e delusione. Il prosieguo della stagione non è favorevole: si rivede solo il 24 ottobre quando è secondo, battuto dallo specialista Croci, sulle 100y a Lecco. L’anno seguente insiste, tra alti e bassi. Il 17 aprile a Como è secondo nei 100 (dietro Orlandi) e terzo nei 400 alle spalle di Ambrosini e Saporiti. Terzo è anche il 14 maggio a Londra, Stamford Bridge, sui 400 vinti dal britannico Mawby. Chiude solo 5° a Milano sui 100 nella prova di selezione a fine maggio per l’incontro internazionale di Praga dove comunque Tosi viene inviato: buon secondo sui 200, battuto dal francese Jamois, vince la staffetta 4x400m[3] su Francia e Cecoslovacchia. Il 17 luglio vince a Gallarate i 400 ed il giorno 31 è primo sui 100 ad handicap sul campo dello SC Italia a Milano. Il 7 agosto Tosi vince i 100 a Busto davanti al “vecchio” Barozzi. il 14 agosto a Marsiglia è terzo sui 400, battuto dallo svizzero Imbach e Bonini. Il 21 agosto vince i 100 a Rivarolo ed è 4° sugli 800 vinti da Porro. Poi sparisce di scena, per dedicarsi anche al calcio: gioca con la Pro Patria di Busto, ruolo ala sinistra, sfruttando la sua velocità e le grandi doti atletiche: nei primi anni Venti colleziona 41 presenze e 4 reti. In primavera però la pista lo reclama. Il 7 maggio 1922 Tosi vince i 400 a Sesto. Il 14 bissa sul nuovo campo della “Forza e Coraggio” mentre è secondo sui 100 battuto da Orlandi. Il 28 maggio a Legnano vince il titolo lombardo sui 400, distanza sulla quale vince anche l’8 luglio a Praga. 15 giorni dopo, si impone a Somma Lombardo su 400 e 4x400. Il 13 agosto è quarto sui 100 a Baveno. Il 3 settembre vince i 400 a Trento, il 9 settembre a Gonzaga è battuto da Bogani sui 100 ma vince i 400. Il 17 settembre vince 100 e 400hs a Locarno: è ancora sulla breccia. Nel 1923 inizia però il suo calo di rendimento. Gareggia con meno intensità anche se sui 400 i risultati non mancano: il 3 giugno vince a Sesto, il 24 giugno è secondo nei tricolori battuto da Cominotto ed il 15 luglio è secondo a Berlino, superato dal tedesco Renell. A fine luglio vince i 400 nella preolimpica di Roma ed il 5 agosto sulla stessa distanza primeggia in una riunione organizzata dallo SC Italia. Nel 1924 tenta di qualificarsi per i Giochi ma, in netto calo di condizione, non riesce ad entrare nemmeno nel gioco delle staffette. Ha un ultimo sussulto il 21 settembre ai tricolori di Bologna, sul campo della Virtus: vince il titolo nella 4x400[4]. Poi lascia l’attività.


[1] La pista misura 365 m ed il fondo è in pirite

[2] Con lui, per il 3° Corpo d’Armata, gareggiano Simonazzi, Merli e Grimoldi

[3] Con lui gareggiano Ambrosini, Contoli ed Orlandi. Per gli azzurri si tratta della prima affermazione nella specialità a livello internazionale

[4] Con lui, per la Ginnastica Gallaratese, gareggiano Facelli, Maffiolini e Bertoni. Con 3’25”4/5 realizzano pure il nuovo record italiano