TORRE Enrico
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Bagni di Lucca (LU) 07.10.1901 / deceduto nel 1975
1924. Atletica Leggera. Eliminato Semifinale 4x100 m (con Bonacina, Frangipane, Pastorino), Eliminato Quarti di Finale 100 m
1928. Atletica Leggera. 25° p.m. Salto in Lungo, Eliminato Primo Turno 4x100 m (con Toetti, Ryser e Castelli)
Inizia l’attività intorno ai vent’anni e si segnala a livello locale, con risultati di discreto livello su più discipline, soprattutto salti e corsa. Nel 1922, per il CS Bagni di Lucca, si aggiudica il titolo toscano nel lungo oltre a chiudere 3° nell’alto e 4° sui 100. L’8 ottobre vince i 100 a Ponte a Moriano, correndo in 11”2/5. Il 5 novembre chiude la stagione alle Cascine di Firenze col successo nel lungo. Nel 1923 passa alla Cantoni Coats di Lucca dove già a gennaio, in Piazza d’Armi, vince i 100. Il 13 maggio a Firenze si aggiudica il campionato toscano dei 110hs, confermandosi atleta eclettico, mentre sui 100 è battuto da Pucci. Il 10 giugno, all’ippodromo di Montecatini, Torre è secondo nel lungo dietro Contoli. Il 30 settembre nella sua Bagni di Lucca vince i 100. Il 10 e 11 novembre è a Napoli dove, nella mitica Arenaccia, si disputa una riunione definita “preolimpica” e riservata agli atleti dell’Italia centro-meridionale. Torre vince i 100 e la staffetta mentre è secondo nel triplo, battuto da Pighi, e quinto nel lungo appannaggio di Frangipane. Si conferma comunque atleta interessante, in crescita, e può sognare i Giochi. In effetti nel 1924 parte col piede giusto: nei campionati toscani di Firenze il 16 marzo vince 100 e 110hs. Sette giorni dopo, bissa col titolo di 200, lungo e triplo: a livello regionale non teme confronti e può ambire a traguardi più ambiziosi. Nell’importante preolimpionica di Genova, disputata il 12-13 aprile nello stadio comunale, Torre viene battuto sui 100 solo dal siciliano Frangipane. Per sperare in una maglia azzurra deve confermarsi. Non vi riesce a Busto l’11 maggio, in un’altra preolimpica, dove sui 100 chiude solo quinto (vince Bonacina). Ha un sussulto il 29 maggio a Sesto, sul campo del GS Breda, vincendo i 100. Tutto si chiarisce il 7 e 8 giugno, sul campo di Viale Lombardia a Milano, nella decisiva prova di selezione olimpica: Torre vince i 100, a pari merito con Frangipane, e guadagna la maglia azzurra anche perchè con la 4x100 stabilisce il nuovo record italiano, con 43”3/5[1]. Torre si conferma nell’ultimissima rifinitura il 29 giugno a Busto, aggiudicandosi i 100 davanti a tutti i compagni azzurri e dimostrando di valere la convocazione per Parigi. I nostri velocisti paiono in forma: stabiliscono difatti il nuovo record italiano della 4x100, con 43”2/5[2]. Le prove olimpiche di atletica si svolgono nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”.
Ai 100 m partecipano 86 atleti di 34 nazioni. Torre gareggia il 6 luglio e giunge 2° nella sua batteria, correndo in 11”2, battuto dal francese Mourlon ma sopravanzando l’unico altro concorrente, il lussemburghese Hilger. Passano i primi due e dunque Torre si qualifica. Poche ore dopo torna in pista per i quarti di finale e non va altrettanto bene: finisce sesto su sei, battuto nell’ordine dallo statunitense Bowman, dal neozelandese Porritt, dal britannico Rangeley, dal francese Mourlon e dall’ungherese Kurunczy. L’oro va al britannico Abrahams sullo statunitense Scholz e lo stesso Porritt. Il 12 luglio tocca alla 4x100. Con Torre gareggiano Frangipane, Pastorino e Bonacina. Nel quarto di finale giungiamo secondi, alle spalle degli svizzeri (42”2) ma davanti agli argentini e passiamo il turno. Il giorno seguente è semifinale: vince la Gran Bretagna in 41”8 davanti all’Ungheria (42”5) ed all’Italia che supera la Danimarca, col nuovo primato nazionale di 42”9. Ma passano le prime due e gli azzurri sono eliminati. L’oro va agli inarrivabili statunitensi, col record del mondo (41” netti) su Gran Bretagna e Paesi Bassi. Per Torre dunque una partecipazione olimpica senza infamia e senza lode. Continua a gareggiare sullo stesso trend. Il 14 settembre sul campo di Vigentino è battuto sui 100 da Maregatti. Nel weekend successivo tocca ai tricolori di Bologna, disputati sul campo della Virtus. Torre è nettamente sconfitto sui 100 dove chiude terzo, alle spalle di Maregatti e Pastorino. Stesso risultato nel triplo, superato da Trabucco e Pighi. Qualcuno gli consiglia di lasciar perdere i salti: farà esattamente il contrario. Intanto il 28 settembre vince i 100 a Galluzzo, alle porte di Firenze. All’inizio del 1925 si trasferisce a Genova e gareggia per la Milizia Portuaria. Si rivede il 13 aprile, in una grande riunione internazionale organizzata dalla “Virtus” sul suo campo bolognese. Torre chiude 4° sia i 100 (vinti dal francese Rousseau) che i 200 (appannaggio di Bogani). Non appare certo nella forma migliore. La trova tre settimane dopo: il 3 maggio difatti vince il campionato toscano dei 100 a Firenze, davanti a Pucci. Sette giorni dopo, primeggia sulla stessa distanza a Venezia e si qualifica per l’incontro internazionale di Berlino, detto “meeting delle 5 nazioni”, dove però non va troppo bene: sui 100, vinti dall’ungherese Rozsahegy, Torre chiude solo 4°. Va meglio il 30 maggio a Praga: è secondo, battuto solo dal padrone di casa Vycopuil. Il 14 giugno nei campionati liguri vince il lungo, ma sui 100 è battuto da Pastorino e sui 200 da Gargiullo. Gareggia in queste tre specialità anche ai tricolori di Bologna, tra 28 e 29 giugno, con esito agrodolce: vince difatti i 200, ma è terzo sia sui 100 (alle spalle di Maregatti e Reyser) che nel lungo (primo Tommasi su Pennati).
Il 12 luglio a Nervi s’impone agevolmente sui 100, di fronte peraltro ad una concorrenza di scarsa qualità. Si rivede solo il 13 settembre a Milano, sul campo del Milan, dove chiude terzo i 100, sopravanzato da Cesani e Oldoni. Sette giorni dopo, a Bologna è battuto nel lungo da Baracchi. Un infortunio muscolare in apertura del 1926 blocca la sua preparazione. Rientra il 9 maggio nei campionati toscani a Firenze, dimostrando di essere tornato in palla: vince difatti 100, 110hs e pentathlon. Il 6 giugno è in pista per l’incontro Toscana-Cecoslovacchia: vince il lungo. Nel weekend successivo è a Napoli, all’Arenaccia, per i tricolori: finisce 3° nel lungo (vince Tommasi) e 4° nel triplo (appannaggio di Trabucco). L’11 luglio nella sua Bagni di Lucca stupisce tutti, dedicandosi al mezzofondo ed aggiudicandosi 400 e 800. Torna alla velocità 14 giorni dopo a Milano, nella selezione per l’incontro con l’Ungheria: 2° sui 200 e 3° sui 100, prove entrambe vinte da Maregatti; inoltre chiude terzo nel lungo vinto da Bocchese. Viene comunque convocato proprio per il lungo dove, un po’ a sorpresa, l’8 agosto a Budapest vince con l’ottima misura di 7,08m. I nostri però perdono il confronto con i magiari 49 a 53. A Bologna il 20 settembre Torre finisce secondo sia sui 100 che sui 200, superato rispettivamente da Reyser e Maregatti. Sei giorni dopo, è a Genova, in Piazza di Francia, per la grande manifestazione in memoria di Lunghi: finisce terzo sui 100, battuto dagli stessi Maregatti e Reyser cui è evidentemente inferiore, ma vince il lungo. In quest’ultima specialità guadagna il titolo nazionale della FGNI il 17 ottobre a Bologna: vince anche i 110hs mentre sui 200 invece è secondo, battuto da Reyser. Nel 1927 torna in Toscana, accasandosi al CS Firenze. Prima uscita stagionale il 10 aprile a Cesena: vince i 100 ed il triplo. Otto giorni dopo, a Genova è battuto sui 100 da Carlini e nel lungo da Tommasi. Il 21 aprile a Roma, al Motovelodromo Appio, partecipa all’incontro Italia-Polonia: terzo sui 100, sopravanzato da Reyser e Szenajch, chiude secondo nel lungo, battuto da Pikorski. I nostri comunque stravincono 78-54. Tre giorni dopo, a Firenze tocca a Toscana-Polonia: Torre vince 200 e lungo, ma i polacchi vincono 59-50. Il 15 maggio nella preolimpica di Bologna è battuto sui 200 da Maregatti e nel lungo chiude terzo, superato da Tommasi e Caliari. Sette giorni dopo, è ad Atene, per una riunione contro i più forti atleti greci: vince i 200 ed il lungo, è secondo sui 100, battuto da Maregatti. Vince anche la 4x100 (assieme a Carlini, Baracchi e Maregatti) e l’anomala staffetta dei 3mila, con Ferrario, Carlini, Garaventa e Maregatti. Il 16 giugno a Venezia, nella preolimpica dello stadio S. Elena, è secondo sui 110hs, battuto da Carlini e terzo sui 100, superato da Maregatti e Toetti. Dieci giorni dopo, nella preolimpica di Faenza è battuto da Tommasi nel lungo e chiude 4° nel triplo vinto da Trabucco. Il 17 luglio a Busto, nel nuovo stadio della “Pro Patria”, vince il lungo e finisce quarto sui 100. 14 giorni dopo. nella preolimpica sul campo del GSOM si aggiudica il triplo mentre nel lungo è battuto da Tommasi.
Il 7 agosto corre in casa, a Bagni di Lucca, e si aggiudica 100 e 200. E’ in forma: 14 giorni dopo a Firenze vince 100 e 110hs dei campionati regionali. Il 28 agosto, sempre nel capoluogo toscano, altri tre titoli toscani: 200, lungo e triplo. Il 4 settembre è in Nazionale a Brno contro la Cecoslovacchia: vince il lungo e la staffetta olimpionica[3], ma i nostri perdono per un solo punto, 58,5 contro 57,5. Due giorni dopo, a Praga, Torre vince il lungo. Si presenta ai tricolori di Bologna, disputati nel nuovo “Littoriale” tra 17 e 19 settembre: vince il lungo, specialità nella quale primeggia anche a Genova il 25 settembre. Il 2 ottobre, al “Littoriale” di Bologna, partecipa all’incontro Italia-Ungheria: vince il lungo, con un bel balzo a 7,13m che gli vale la miglior prestazione stagionale italiana. I nostri vincono 56-46. Sette giorni dopo, nella preolimpica di Trieste è battuto sui 100 da D’Agostino. Si rivede il 26 novembre, all’inaugurazione del nuovo campo del “GS Nafta” a Genova: nel lungo è battuto dall’olandese De Boer. Selezionato tra i “probabili olimpici”, partecipa in inverno a vari collegiali e segue le istruzioni del CT Gaspar. Nel 1928 esordisce il 18 marzo a Bologna, vincendo il lungo. Si ripete il 9 aprile a Genova, sul campo della Nafta. Il 20 maggio a Bologna, sul campo della “Virtus”, in una delle tante riunioni preolimpiche, si aggiudica il lungo. Nella stessa specialità sette giorni dopo è battuto dal redivivo Tommasi a Milano, sul campo dello “SC Italia”. Il 10 giugno è selezionato per il triangolare Francia-Svizzera-Italia che si tiene nello stadio parigino di Colombes: chiude quarto nel lungo vinto da Tommasi e terzo nella 4x100[4] dove gli azzurri realizzano il nuovo record italiano con 42”2/5. I nostri perdono il confronto con la Francia (132-108), pur superando nettamente la Svizzera (ferma a 69). Torre attende i tricolori di Milano per guadagnarsi definitivamente la maglia azzurra ai Giochi, ma l’improvvisa morte della madre non gli consente la partecipazione. Si rivede nell’ultimissima preolimpica, l’8 luglio a Bologna: pur battuto nel lungo da Tommasi, ha ottenuto il “minimo” e viene inserito nella lista per Amsterdam. Ripaga la fiducia sette giorni dopo, sullo stesso campo della “Virtus”, con un bel balzo a 7,13m: è pronto alla sfida. Le gare olimpiche di atletica si svolgono all’Olympisch Stadion. Torre esordisce nel salto in lungo cui prendono parte 41 atleti di 23 nazioni. Il 31 luglio affronta le qualificazioni, ma la sua corsa si ferma subito. Ottiene difatti 6,76m, risultato mediocre che gli vale il sesto posto del suo girone e soltanto il 25° generale, a pari merito con l’altro italiano Tommasi. Torre dunque viene subito eliminato. L’oro va allo statunitense Hamm con 7,73, argento per l’haitiano Cator con 7,58 e bronzo all’altro statunitense Bates con 7,40: risultati inarrivabili per Torre, autore di una prestazione al di sotto della sufficienza. Torre ci riprova nella staffetta 4x100, assieme a Castelli, Toetti e Reyser.
Alla prova prendono parte 13 nazioni ed i nostri non vanno molto lontano. Il 4 agosto giungono difatti terzi nella loro batteria, battuti da Canada e Gran Bretagna, sopravanzando comunque Grecia e Spagna. Ma il terzo posto non basta ed è un’altra eliminazione immediata per Torre. L’oro della staffetta va, immancabilmente, agli USA davanti a Germania e Gran Bretagna. Per Torre due prestazioni certamente poco esaltanti. Si rivede in gara solo il 9 maggio 1929 quando a Firenze si aggiudica il titolo provinciale nel lungo e nel giavellotto, specialità per lui inconsueta. Tre giorni dopo, a Roma chiude terzo nel lungo, battuto da Tommasi e Baracchi. Ritrova il successo a Cesena nel lungo il 23 giugno davanti all’emergente Maffei. Il 14 luglio Torre partecipa al triangolare Italia-Francia-Svizzera, disputato a Bologna, ma nel lungo chiude terzo, sopravanzato dallo svizzero Meier e Tommasi. I nostri comunque si aggiudicano l’incontro, con 127 punti contro i 122 dei francesi ed i 62 degli elvetici. Torre torna in azzurro il 25 agosto a Barcellona, contro gli spagnoli: vince lungo e 4x100[5]. I nostri si impongono nettamente nel computo globale. Il 1° settembre a Genova, sul campo della Nafta, Torre vince il lungo. Nella stessa specialità è battuto da Tommasi ai tricolori di Bologna, disputati il 21 e 22 settembre al “Littoriale”. Il 6 ottobre a Firenze Torre termina secondo i 110hs, superato da Valle. Il 20 ottobre è in Nazionale a Genova, sul campo della Nafta, per Italia-Ungheria: finisce 4° su 4 nel lungo ed i nostri perdono il confronto 64 a 78. Si rivede a buoni livelli solo il 29 giugno 1930 quando a Firenze consegue il titolo regionale nel lungo. Il 13 agosto a Borgo San Lorenzo vince il giavellotto mentre sui 100 è preceduto da Lucci. Si rivede solo il 26 aprile 1931 quando a Firenze si aggiudica il titolo regionale nel giavellotto. Ha difatti perso lo spunto puro del velocista e si dedica alla multidisciplinarietà: il 14 giugno vince a Firenze una gara di decathlon, già preparatoria in chiave olimpica. 14 giorni dopo, si cimenta nel giavellotto sul campo genovese della Nafta, nella seconda prova tricolore, ma chiude solo quinto: vince Spazzali. In vista dei Giochi si dedica al decathlon con continuità: il 23 agosto vince a Bologna, ma il suo punteggio non soddisfa i tecnici. Sette giorni dopo, a Borgo S. Lorenzo chiude secondo su 100, 110hs e lungo. È poliedrico, ma non abbastanza. Nell’indicativa olimpica per i decathleti di Padova, disputata il 13 settembre, chiude difatti solo quinto, lontano dal vincitore Contieri. Va meglio nel tricolore di pentathlon, disputato sette giorni dopo a Bologna, sul campo della “Virtus”: finisce secondo, battuto da Spazzali.
Termina invece solo quarto nell’eptathlon del “GP Regioni” il 18 ottobre a Firenze: vince di nuovo Contieri. Nel 1932, come tutti, coltiva il sogno olimpico che però, appunto, rimane sogno e basta. Nel lungo Tommasi e Maffei gli sono ormai superiori e difatti lo superano il 15 maggio all’Arena di Milano nella preolimpica. Oltre tutto qualche disturbo muscolare non gli permette di raggiungere la massima forma. Non riesce ad essere selezionato per i Giochi, nemmeno per il decathlon[6], ma non si arrende: ai primi di ottobre guadagna il titolo italiano nella staffetta “svedese”[7]. Il 23 ottobre a Bergamo chiude al secondo posto il tricolore di pentathlon vinto da Spazzali. Il 4 novembre a Napoli, nella finale del “GP Regioni”, finisce 4° nell’eptathlon appannaggio di Reggio. Sette giorni dopo, a Firenze vince i 200 ad handicap, sfruttando l’ampio vantaggio concessogli da Toetti. Il 13 novembre, ancora nel capoluogo toscano, termina secondo il tricolore di decathlon, superato da Contieri. Si rivede il 2 aprile 1933 quando a Firenze vince il campionato sociale del “Giglio Rosso” nel giavellotto e nel peso. Il 14 maggio, ancora nel capoluogo toscano, chiude terzo il giavellotto e quinto il lungo, prove vinte rispettivamente da Agosti e Biebach. Il 4 giugno a Bologna primeggia nel giavellotto. Sette giorni dopo, è in Nazionale, allo stadio parigino di Colombes, per Francia-Italia: chiude terzo proprio nel giavellotto, sopravanzato da Spazzali e Grassner. I nostri si aggiudicano l’incontro 80-68. Il 16 luglio a Firenze guadagna il titolo regionale nel giavellotto e nel pentathlon. Torre si rivede a buoni livelli solo il 3 giugno 1934 nel “GP Fidal” a Torino: chiude al terzo posto nel giavellotto vinto da Spazzali. Sette giorni dopo, nella stessa specialità, a Bologna è battuto da Botteon. Il 22 luglio a Firenze guadagna il campionato zonale di giavellotto e pentathlon. Un infortunio ad una spalla, provocato dalla rovinosa caduta a terra durante un salto con l’asta per la rottura dell’attrezzo in fase di slancio, rallenta la sua attività. Si rivede il 20 e 21 ottobre quando a Firenze termina all’ottavo posto il tricolore di decathlon vinto da Contieri. È l’ultimo suo risultato di rilievo perchè dopo poco abbandona l’attività.
[1] Con lui gareggiano Zucca, Bonacina e Frangipane
[2] Con lui gareggiano Zucca, Pastorino e Bonacina
[3] Con lui gareggiani Maregatti, Gargiullo e Tavernari
[4] Con lui gareggiano Maregatti, Bonacina e Toetti
[5] Con lui gareggiano Carlini, Toetti e Tavernari
[6] Peraltro nessun azzurro viene inviato a Los Angeles per questa specialità dati i risultati ottenuti nelle selezioni, piuttosto lontani anche dalla possibilità di un buon piazzamento
[7] Con lui, per la “Giglio Rosso Firenze”, gareggiano Giacomelli, Orlandini e Trevisan