THAON DI REVEL Paolo
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Tolone (Francia) 02.05.1888 / Ternavasso di Poirino (TO) 31.05.1973
1920. Scherma. MEDAGLIA D’ORO Spada a Squadre, Eliminato Primo Turno Spada Individuale
Conte. Appartenente ad una delle famiglie più blasonate ed elitarie del Regno, probabilmente originaria della Normandia, nobili sin dal XVII secolo. Suo padre è Vittorio, ministro plenipotenziaro, deputato, senatore. Suo nonno è Ottavio[1], suo zio Paolo[2]. Con simili ascendenze, il suo destino pare segnato. Tuttavia, almeno all’inizio la politica non sembra interessarlo. Nato in Francia dove il padre è in missione diplomatica, rientra presto a Torino e vive nel lussuoso palazzo di famiglia dove è presente il “Club Scherma Torino”, il più importante della città. Ovviamente, Paolo lo frequenta fin da adolescente, tirando soprattutto di spada e venendo seguito anche dal famoso maestro Colombetti. Nel 1910, poco prima di laurearsi in Economia, mette a frutto gli insegnamenti dei maestri schermidori e giunge 2° nel torneo universitario a Torino. Continua poi a cimentarsi sulle pedane, frequentando quell’ambiente colto e raffinato dove lo sport, sulla scia del mondo anglosassone, è visto e vissuto non solo come passatempo ovviamente a livello dilettantistico, ma anche come stile di vita e status-symbol, temprando i giovani alle fatiche future. E tra queste fatiche arriva la Prima Guerra Mondiale, con sfide di ben altro spessore. Thaon di Revel non arretra di un centimetro e si tuffa anche in questo agone ben più complicato. Tenente Colonello di Artiglieria, inquadrato nella 3a Armata, combatte ai confini orientali, nelle famose dodici battaglie dell’Isonzo, anche come pilota di aerei da bombardamento. Compie numerose azioni sulle linee nemiche, pure di notte, soprattutto negli anni 1916-17, distinguendosi per ardimento e perizia fino a guadagnare una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Giunge alla fine del conflitto senza un graffio, e non è cosa di poco conto. Quindi, a 30 anni, rientra in pedana. Ancora dilettante e sempre tesserato per il “Club Scherma”, il 25 maggio 1920 vince il Campionato Piemontese di spada a Torino. Poi con la stessa arma guadagna i tricolori a Roma e viene dunque selezionato nella Nazionale per i Giochi di Anversa. Il capitano dei nostri, ma anche selezionatore occulto, è Nedo Nadi che ha molta stima di Thaon, promuovendolo anche a titolare nel torneo individuale olimpico di spada mentre nella la prova a squadre, pur essendo riserva, potrà comunque servire alla causa nei primi turni, anche per far risparmiare energie ai più forti. La spada tra l’altro è, da sempre, un po’ l’anello debole dei nostri e dunque è importante trovare schermidori come Thaon, in grado di fronteggiare gli avversari più forti, segnatamente i francesi, nostri eterni rivali. Thaon di Revel esordisce ai Giochi il 20 agosto proprio nel torneo di spada a squadre che si svolge al Floralien, il padiglione dei fiori, nel Middelheim Park, nella parte meridionale di Anversa, al confine col sobborgo di Wilrijk. Partecipano 11 nazioni. Non siamo favoriti: la Francia è fortissima, Portogallo e Belgio temibili.
Commettiamo probabilmente un’imprudenza, certamente dettata dal cercare il risparmio di energie e dovuta anche alle imperfette condizioni di Nedo Nadi che ha qualche linea di febbre. Fatto sta che affrontiamo la poule eliminatoria schierando molte seconde linee. Non a caso fatichiamo parecchio a centrare la qualificazione. Perdiamo 7-8 col Portogallo, strappiamo un faticoso 6-6 alla Svezia, domiamo a fatica i Paesi Bassi 7-6, evento che, alla fine, si rivelerà il passo decisivo. Unico spunto importante, il successo 8-4 col Belgio, peraltro dopo un incontro ripetuto perchè i padroni di casa, protestando per l’arbitraggio, sono riusciti ad ottenere l’annullamento del primo match già iniziato. Lo score 3-1 ci consente comunque di approdare in finale. E qui le cose cambiano perchè entrano i tre “titolari fissi”, i fratelli Nadi ed Olivier. I nostri danno spettacolo: Svizzera (con Urbani quarto uomo) è domata 8-7, il Portogallo (con Thaon di Revel in prima fila a vincere due assalti) è schiantato 12-3, la Francia 9-7 ed il Belgio 10-6. Negli ultimi due matches il quarto uomo è l’ottimo Costantino. È praticamente fatta, manca solo l’incontro con gli USA che finisce in un abbraccio collettivo dopo che Nedo ha infilzato Lyon, garantendo ai nostri la stoccata che matematicamente serviva per mettere al sicuro il trionfo. Prima l’Italia, secondo il Belgio col famoso Boin, solo terza la Francia. Un altro oro e nella specialità storicamente meno amata dai nostri! Grandissima prova di squadra anche se poteva certamente essere gestito meglio l’inizio. L’aver fatto risparmiare energie ai “capitani” nel turno eliminatorio, può comunque aver positivamente influito sul loro rendimento in finale, ma ci siamo esposti a troppi rischi. Thaon di Revel, pur poco impiegato, s’è comportato bene, contribuendo ad un successo storico per l’intero nostro movimento, importante anche sotto l’aspetto tecnico e psicologico. Thaon di Revel ci riprova nel torneo individuale di spada che è iniziato quello stesso 20 agosto, ancora al Floralien. Partecipano ben 80 schermidori di 13 nazioni. Gli italiani sembrano avere buone chances anche se i fratelli Nadi, esausti per le vittoriose battaglie dei giorni precedenti, danno forfait ed i francesi hanno il dente avvelenato per la clamorosa sconfitta patita dagli azzurri nella prova a squadre. Ogni assalto si decide alla prima stoccata vincente. Thaon ha un avvio disastroso: nella sua poule eliminatoria, vinta dal belga Goblet, si aggiudica solo tre incontri e ne perde sei, chiudendo 7° a pari merito e venendo subito estromesso. Il torneo si trasforma in una grande trionfo dei francesi che si portano a casa le tre medaglie: oro a Massard, argento a Lippmann e bronzo a Buchard, con il solo Olivier (sesto) a salvare parzialmente l’onore azzurro.
L’avventura olimpica di Thaon di Revel, almeno sotto l’aspetto agonistico, finisce qui ma con un oro al collo, che non è poco. L’impresa di Anversa ed il mondo olimpico rimangono comunque nel cuore a Thaon di Revel che per qualche stagione insiste con la pedana: nel 1921, il 1° dicembre, riguadagna il titolo tricolore di spada a Firenze e nel 1922 a Cremona chiude il girone finale per il titolo al secondo posto, battuto solo dal più giovane Basletta. L’anno seguente, assieme al fido Canova, è tra i protagonisti del match di spada Piemonte-Lombardia che si svolge nei locali della Società Ginnastica di Torino a fine aprile: Thaon vince due assalti ed i sabaudi si impongono 9-6. Quindi è sesto nei tricolori di spada, disputati a Bologna nella palestra dell Virtus e vinti dal romano Spigaroli. Ma nel frattempo Thaon s’è lasciato attrarre anche da un’altra sirena, inizialmente altrettanto ammaliante, rivelatasi poi tremendamente infida. Si iscrive infatti presto al partito fascista del quale diventa un esponente di primo piano, pur rimanendo un fedelissimo di Casa Savoia come richiede la tradizione familiare. Dopo alcuni incarichi minori, nel 1929 viene nominato Podestà di Torino, carica che ricopre fino al 1935. Intanto nel 1933 è diventato Senatore e l’anno prima è entrato pure nel CIO, favorito nella circostanza dall’influente Bonacossa, non dimenticando certo il suo primo amore. Rimarrà nel principale organismo sportivo internazionale per oltre 30 anni. Nel contempo continua la carriera politica: nel 1935 diventa Ministro delle Finanze, ruolo che lascia nel 1943 per recarsi in Sicilia a coordinare, dall’alto delle sue esperienze passate, le difese di artiglieria contro la probabile invasione alleata. Difese che, come tutti sanno, cadranno come un castello di carte. Finalmente ravvedutosi, con una mossa pragmatica, si rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò, ritirandosi nella sua villa di campagna dove aiuta fattivamente sfollati, partigiani ed ebrei. Dopo la guerra, non ha vita facile causa il suo forte coinvolgimento nel regime fascista, ma la famosa “amnistia Togliatti” lo riabilita a tutti gli effetti. Thaon non prosegue la carriera politica, limitandosi alla dirigenza sportiva nel CIO dove dimostra abili qualità diplomatiche, favorendo l’assegnazione all’Italia di due edizioni consecutive dei Giochi: sarà Presidente del Comitato Organizzatore di Cortina 1956 e tra i principali promotori della mitica Olimpiade romana del 1960. Thaon di Revel rimane quindi una figura di primo piano nella storia dell’olimpismo italiano.
[1] Nato a Torino il 26.06.1803. Figura politica di primo piano del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia. Deputato e Senatore, Ministro delle Finanze nel 1848. Moderato e conservatore, fu amico di Cavour anche se spesso ne avversò la politica riformista e soprattutto amico fraterno del Re Carlo Alberto
[2] Nato a Torino il 10.06.1859, figlio di Ottavio. Entra in Marina a 14 anni. Già aiutante di campo di Umberto I, comanda l’Accademia Navale di Livorno. Contrammiraglio nella guerra italo-turca, Capo di Stato Maggiore. Nella Prima Guerra Mondiale è Comandante del Dipartimento Marittimo di Venezia, codificando l’uso dei MAS come arma di attacco. Ammiraglio nel 1918, Ministro della Marina fino al 1925. Insignito dei titoli Duca del Mare e Grande Ammiraglio, l’unico di tutti i tempi. Scampato alle esautorazioni post-fasciste e fedelissimo dei Savoia, è nella cerchia del “re di maggio” Umberto II, poi abbandona la scienza pubblica