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TESTONI Bruto

Bologna 01.07.1891 / Bologna 07.06.1949

1920. Lotta greco-romana. Eliminato Ottavi di Finale pesi massimi-leggeri

1924. Lotta greco-romana. Eliminato Secondo Turno pesi massimi-leggeri

Tesserato per la “Sempre Avanti!” di Bologna, compagine di chiara matrice socialista, esordisce appena diciottenne, nel 1909, nel torneo organizzato nella sua città natale: subisce una sacrosanta sconfitta dal forte Gardini che lo schiena in appena sedici secondi. Esordio doloroso, pure psicologicamente, ma il ragazzo si fa le ossa anche se impiega un paio d’anni ad emergere. Nel 1911 è 5° nel torneo di Pistoia, organizzato in concomitanza del concorso ginnico federale e vinto dall’onnipresente Gardini, tra i più forti lottatori italiani del periodo. Testoni emerge definitivamente a Roma, nel dicembre di quello stesso 1911, ai tricolori: nella categoria dei “massimi” vince in finale contro Caroli anche se poi perde il titolo assoluto contro il pistoiese Bianchi, ma solo per sorteggio (anomalia dei regolamenti di allora), dopo un match lunghissimo ed equilibrato. Nel 1912, annata olimpica, si concentra sulle selezioni per i Giochi che si tengono a Roma dove però compie un grave passo indietro: batte solo Canepa, perde diversi incontri e non viene inviato a Stoccolma. Stabilitosi a Roma per obblighi militari, Testoni si rivede a novembre quando guadagna la classifica finale del campionato sociale della sua nuova squadra, l’Audace, superando facilmente il peso “minimo” Ciai nella finale assoluta. Intanto si dedica anche al sollevamento pesi e nell’aprile del 1913 vince a Roma, riuscendo a sollevare nello slancio ben 105 kg. Continua a dedicarsi pure alla lotta ma anche all’atletica, spadroneggiando nella capitale dove il 15 giugno vince il titolo italiano dei militari (appartiene difatti al 2° Granatieri) nel disco ed è secondo nel giavellotto, superato da Freri. Pochi giorni dopo, confermandosi adatto agli sport di fatica e di forza bruta, guadagna altri due titoli militari, nel sollevamento pesi (con 295 kg totali) e nella lotta che rimane la sua passione preferita. I pesi fanno parte anche del decathlon organizzato a Roma dal Club Enotria dove però Testoni, a disagio nelle prove atletiche, finisce solo quinto (vince Bertozzini). Torna grande ai tricolori di lotta, disputati a novembre nella palestra genovese della “Colombo”: battendo il forte Gardini (che sembra però risparmiare energie per la finale del titolo assoluto), guadagna il campionato dei “massimi”. Perde però con lo stesso Gardini, e non solo, il match nel girone che vale il titolo assoluto e nella generale è solo 4°. Nel 1914 rientra a Bologna e si tessera nuovamente per la “Sempre Avanti!”. In gara si rivede solo a maggio, nell’importante “Targa Pampuri” a Milano nella quale termina 2°, battuto solo dal forte Bianchi ai punti, dopo un match equilibrato durato mezz’ora. Si prende la rivincita, parziale, nei tricolori di Milano, disputati pochi giorni prima di Natale nel teatro Alhambra: vince il titolo tra i “massimi”, superando l’ostico Arpé e lo stesso Bianchi che però guadagna il titolo assoluto nel girone finale.

Qui Testoni, spazientito dal comportamento della giuria, a suo dire troppo favorevole a Bianchi, si ritira polemicamente. L’entrata in guerra del nostro paese, il fatidico 24 maggio 1915, blocca l’attività sportiva per qualche mese e le gare proseguono col contagocce. Testoni si rivede ai tricolori di lotta del 1917 quando si aggiudica il titolo dei “massimi”, battendo ai punti un fin troppo rinunciatario Bianchi, grazie ad una “presa di testa” nel finale che gli assicura il piccolo ma decisivo vantaggio. Nel torneo per il titolo assoluto viene battuto dal “medio” Geri e chiude secondo. Gli obblighi militari lo tengono lontano dalle pedane fino al giugno 1919 quando, tesserato per la “Sempre Avanti!”, partecipa al torneo che si tiene all’Arena di Milano ed organizzato dal Wonderland e vince sia nella categoria dei “massimi” che il titolo assoluto anche se batte Cardinale solo per sorteggio, con un verdetto che suscita parecchie polemiche. Data la sua forza, Testoni non disdegna di cimentarsi anche in altre specialità: il 5 ottobre a Lucca, in Piazza d’Armi, vince il lancio del disco ed è secondo nel Pentathlon (dietro De Lorenzi) oltre a primeggiare nella gara di sollevamento pesi. Nel disco si presenta anche il 12 ottobre ai tricolori di Milano, disputati sul campo dell’Inter di Via Goldoni: chiude terzo, alle spalle di due specialisti come Lenzi e Tugnoli, ai quali comunque arriva molto vicino[1], in una gara di lanci tra le più incerte di tutti i tempi. Quindi per due mesi non gareggia, ma trova modo di instaurare col lottatore Pampuri una polemica, più pubblicitaria che reale, la quale viene risolta solo in un incontro tra i due il 14 dicembre a Milano: vince Pampuri ai punti, ma a spettatori e stampa rimane un po’ di delusione per la mancata aggressività mostrata dai contendenti. Chi parla di delusione, perfino di pastetta, non ha tutti i torti. Quindi è la volta dei tricolori di Genova, organizzati dalla “Colombo”, e del riscatto di Testoni il quale vince sia tra i “mediomassimi”, battendo in finale Pugnetti, che il titolo assoluto anche se solo per sorteggio dopo aver pareggiato col rivale Pampuri (primo nei “medi”). Tra Testoni e Pampuri comunque non mancano le frecciatine ed il primo vuole subito far capire al rivale le sue aspettative per la stagione olimpica.

A metà marzo 1920 difatti Testoni domina il torneo di Bologna che si disputa al Teatro Contavalli, esaurito nelle tre serate di lotta. In rapida successione, ancora nei “mediomassimi”, Testoni batte agevolmente De Candido, Lucchesi, Montalti, Sala e Tiglioli, spesso schienandoli nel giro di pochi minuti. La vittoria di categoria è facilmente sua, ma non gli basta e nel girone di finale che mette in palio il titolo assoluto, supera pure il “massimo” Calz, ai punti, e si aggiudica il torneo tra l’entusiasmo generale. Ma Pampuri non era presente. Testoni è grande anche come atleta completo: prova ne sia che alla fine di maggio, nel grande Concorso Ginnastico Nazionale di Venezia, disputato allo stadio S. Elena, vince il Pentathlon Reale, dominando la prova di giavellotto ed ovviamente distruggendo la concorrenza nella lotta. Inoltre Testoni è secondo nel getto della pietra, superato dal sempre valido concittadino Pasciuti. Il 13 giugno Testoni è a Udine, per la prima prova di selezione olimpica: nel giavellotto è battuto dal solo Bottura che però gli è superiore, lasciandogli poche speranze per una convocazione. Viene battuto nel giavellotto anche a Forlì 14 giorni dopo, ma vince nel disco. Nel primo weekend di luglio Testoni cerca la convocazione olimpica come lanciatore, sul campo dello SC Italia a Milano dove si tengono le prove di selezione. Trova però avversari insormontabili in Lenzi e Bottura che lo costringono alla piazza d’onore nel disco e nel giavellotto mentre chiude terzo nel peso. Non c’è posto per lui. Meglio pensare alla lotta: intanto Testoni ha vinto l’eliminatoria emiliana per le selezioni olimpiche nazionali dove si presenta da favorito. A Genova, nella palestra della “Colombo”, tra 10 e 13 luglio, non tradisce le attese: vince tutti gli incontri tranne che con Cardinale, col quale pareggia. I due guadagnano comunque il pass per Anversa, raggiunta in treno via Modane e Parigi. Le gare olimpiche di lotta si svolgono nel Salone delle Feste della Società Zoologica Reale, nei pressi dello zoo e della Stazione Centrale. Testoni gareggia nei massimi-leggeri il cui peso-limite è 82,5 kg. Al torneo, ad eliminazione diretta, partecipano 18 lottatori di 11 nazioni. Testoni, esentato dal primo turno, gareggia il 17 agosto negli ottavi contro l’olandese Sint. Incontro equilibrato, a lungo in bilico, che si sta avviando verso una conclusione ai punti quando l’olandese trova la mossa vincente a 15” dalla fine del tempo regolamentare (25’) e riesce a “schienare” l’italiano. I Giochi di Testoni finiscono qui. L’oro va allo svedese Johanson (che nel 1912 aveva vinto nei “medi”) davanti al finlandese Rosenqvist ed al danese Eriksen. Testoni si rivede nella prima decade di maggio del 1921 a Prato dove disputa i tricolori dei “massimi”, ma viene battuto dal triestino Calz e chiude secondo. Si dedica anche ai lanci e nel concorso ginnico disputato nella stessa Prato si piazza quarto nel disco, specialità in cui brilla nel concorso ginnico nazionale di Trento il 4-5 giugno.

Nel 1922 dà spettacolo ai tricolori di lotta che si disputano tra 26 e 28 marzo nella sua Bologna. Motivatissimo ed assistito da un grandissimo tifo, vince tra i “mediomassimi” senza perdere un incontro anche se fatica molto a superare l’ostico Cardinale. Testoni guadagna anche il titolo assoluto: è la sua consacrazione a lottatore di vaglia nazionale. Un mese dopo, il 24 aprile, vince facilmente il torneo di Prato, sia di categoria che assoluto. Il 22 giugno a Trieste nel concorso ginnico nazionale, sorta di tricolori FGNI, giunge 4° nel giavellotto (vinto da Bottura) e 5° nel disco (1° Tugnoli). A dicembre si laurea campione sociale della “Sempre avanti!” in lotta e pesi. Il suo sport è comunque la lotta: tra il 18 ed il 20 febbraio 1923 partecipa all’incontro Italia-Germania organizzato dall’US Bolognese nel capoluogo emiliano, prima grande manifestazione sportiva in cui atleti tedeschi fronteggiano italiani dopo la fine della guerra. È il favorito, ma trova un ostacolo insormontabile nel tedesco Gruneisen, pertaltro un “medio”, che lo batte e gli toglie la vittoria assoluta, tra la delusione e sorpresa generale. Può consolarsi con lo scontato successo di categoria. Il 4 e 5 marzo domina i Campionati Emiliani di lotta, svoltisi nei locali della gloriosa “Panaro” a Modena, vincendo tutti gli incontri. Stesso risultato nel torneo di Prato che si conclude il 24 aprile. È ancora il più forte lottatore italiano e si conferma ai tricolori di Genova, nei locali della “Colombo”, tra il 16 e 19 novembre. Tra i “mediomassimi” vince tutti gli incontri, spesso facilmente: in finale batte Limberti in soli 14”. Nel girone per il titolo assoluto accusa un infortunio, ai più apparso diplomatico, e lascia la vittoria all’allievo Donati. Nel 1924 ovviamente punta ai Giochi. Il 4 maggio al Teatro Verdi di Bologna vince la “cintura d’oro” tra i “mediomassimi”. Il 25 maggio nella preolimpica di Torino vince il girone assoluto, superando anche il “massimo” Donati (proprio il suo pupillo), ma perde la finale della categoria “mediomassimi” con Campagnoli. Rimane comunque uno dei migliori lottatori italiani ed il suo posto in Nazionale non è in discussione. Anche perchè vince alla grande il torneo che si conclude il 1° giugno a Genova, nei locali della “Colombo”, ultima e decisiva prova di selezione per i Giochi. Le prove olimpiche di lotta si svolgono al Vel d’Hiv, il famoso Velodromo d’Inverno della capitale francese, teatro di numerose competizioni ciclistiche di primo piano. Testoni gareggia nei “massimi-leggeri”, il cui limite di peso è 82,5 kg. Al via 22 atleti di 15 nazioni. Vige la regola della doppia sconfitta ovvero viene eliminato il lottatore che perde due incontri. Testoni non va molto lontano. Il 6 luglio, all’esordio, perde con l’egiziano Moustafa che riesce a schienarlo in appena 2’07” di combattimento. La sconfitta lascia qualche strascico di troppo nel fisico di Testoni che non si presenta il giorno seguente al secondo turno e viene dunque escluso dal torneo. L’oro va allo svedese Westergren davanti al connazionale Svensson mentre il bronzo è del finlandese Pellinen. La seconda partecipazione olimpica di Testoni rimane dunque alquanto opaca. Termina in pratica qui la sua carriera ad alti livelli.


[1] Le misure rispettivamente sono per Lenzi 37,59 m, Tugnoli 37,57 m e Testoni 37,40 m. Tre uomini in 20 cm


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