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TERNELLI Otello

Modena 23.11.1912 / Modena 28.01.1974

1936. Ginnastica Artistica. 5° Concorso a Squadre, 21° p.m. Cavallo con maniglie, 38° Sbarra, 42° Concorso Individuale, 45° Corpo Libero, 56° p.m. Volteggio, 61° Anelli, 69° Parallele

Sin da ragazzino alterna calcio e ginnastica che poi prende il sopravvento. Nel 1928 è già nella prima squadra della “Panaro” nel concorso ginnico di Milano, ma il primo successo significativo con la sua compagine arriva a Napoli nel 1930 quando già ha cominciato a lavorare in una carrozzeria. Il 17 maggio 1931 nel grande concorso nazionale di Venezia finisce terzo la gara per “juniori”, superato da Tettamante e Paoletti. Va peggio, ancora nella categoria juniori, ai tricolori di Roma del 25 ottobre dove chiude settimo: vince Morandi che poi è l’unico a superarlo il 29 novembre nel “GP Brunetti” a Bologna. Giovane interessante, dicono i tecnici, ma deve maturare. Nel 1932 continua la sua ascesa. Il 24 luglio a Forlì è secondo nei campionati emiliani juniores alle spalle di Antonioli. Il 27 novembre vince il titolo italiano juniores a Napoli davanti a Fioravanti che si prende la rivincita l’11 dicembre a Bologna nel “GP Brunetti”, peraltro per un solo decimo. I due sembrano i giovani più promettenti del panorama nazionale. Il 1933 diventa per lui anno cruciale. Il 4 e 5 novembre è a Milano, per i tricolori disputati nella palestra della “Pro Patria”: vince tra gli juniores e si guadagna la convocazione in Nazionale. Viene difatti già stilata una lista di 24 ginnasti “azzurrabili” dal CT Braglia. Nel 1934 Ternelli è in predicato di andare a Budapest per gli Europei: in effetti va, ma rimane confinato al ruolo di riserva. Si ripresenta nel 1935, ma all’inizio non emerge: il 25 maggio nella preolimpica di Asti, vinta dal grande Neri, chiude ottavo. Entra comunque in Nazionale, coordinata stavolta dal CT Brombale, e partecipa ai primi stages preolimpici. Si rivede in gara solo il 1° febbraio 1936 a Venezia dove, al Teatro Fenice, si affrontano Italia ed Austria: termina nono (vince Guglielmetti su Neri) e gli azzurri vincono 183,85-175,75. Mantiene il suo posto in Nazionale e viene convocato per gli ulteriori raduni preolimpici, l’ultimo dei quali si svolge a Como presso la palestra Negretti. Alla fine il suo nome è tra i selezionati per Berlino dove si arriva in treno, partendo il 27 luglio da Verona. Le prove olimpiche di ginnastica si tengono il 10 e 11 agosto, in una sorta di teatro all’aperto, il Dietrich Eckart Freilichtbuhne, a poche centinaia di metri dall’Olympiastadion.

Ternelli gareggia nell’individuale la cui classifica si basa sui punteggi ottenuti nei sei esercizi previsti, obbligatori e liberi. Partecipano 111 ginnasti di 14 nazioni. Ogni nazione può schierare un massimo di otto atleti e la classifica a squadre sarà realizzata per semplice somma dei punteggi ottenuti dai migliori sei. L’oro va al tedesco Schwarzmann, argento per lo svizzero Mack e bronzo all’altro tedesco Frey. Ternelli non va bene e finisce 42°, lontano undici punti dal terzo posto. Nella prova a squadre gli azzurri terminano quinti, con un totale di 615,133 punti: sono preceduti nell’ordine da Germania, Svizzera, Finlandia e Cecoslovacchia, col bronzo distante oltre 23 punti. Non certo una grande prova di squadra, discreta e sufficiente ma poco brillante rispetto al passato. Sono validi ad anelli e cavallo con maniglie, deludono alla sbarra. Si assegnano anche le medaglie per ogni attrezzo, tramite la somma dei punti ottenuti nell’esercizio obbligatorio e nel libero. Ternelli sviluppa la prova migliore al cavallo con maniglie, terminando 21° p.m. ad un punto abbondante dal podio. L’oro va al tedesco Frey sugli svizzeri Mack e Bachmann. Negli altri attrezzi è un mezzo disastro: se si difende alla sbarra (38°), va decisamente male nel corpo libero (45°), volteggio (50° p.m.), anelli (61°) e parallele (69°)[1]. Finisce settimo tra gli azzurri e dunque non viene neppure considerato per la classifica a squadre. Per Ternelli una prova da dimenticare, ma è tutta la ginnastica italiana che, dopo i fasti del passato, esce piuttosto ridimensionata da Berlino. Ternelli rientra alle gare il 3 e 4 ottobre ai tricolori di Bologna dove finisce quarto (primeggia Fioravanti). Negli anni seguenti si disimpegna sempre a dovere, rimanendo pedina fissa della nostra Nazionale nei pochi incontri internazionali che, complici gli eventi internazionali, si possono ancora disputare. Nel 1938 Ternelli coglie un bel terzo posto ai tricolori, dietro Guglielmetti ed Armelloni, ma poi la sua parabola vira verso il basso: la quarta piazza nel Campionato Italiano del 1941 è il suo ultimo risultato importante. Alla soglia dei 30 anni e con la guerra di mezzo, la sua carriera si arena.


[1] In questi attrezzi le medaglie vengono così assegnate, nell’ordine: sbarra Saarvala (SF), Frey (D), Schwarzmann (D); corpo libero Miez (CH), Walter (CH), Frey (D) e Mack (CH); volteggio Schwarzmann (D), Mack (CH), Volz (D); anelli Hudec (CS), Stukely (YU), Volz (D); parallele Frey (D), Reusch (CH) e Schwarzmann (D)


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