Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/tavernari_piccola.jpg

TAVERNARI Ettore

Modena 16.01.1905 / deceduto nel 1981

1928. Atletica Leggera. Eliminato Primo Turno 800 m e 4x400 m (con Carlini, Cominotto e Facelli)

Appartiene ad una famiglia umile, di operai, e numerosa: ha 4 fratelli e 4 sorelle. Alto 1,73m x 64kg, possiede un fisico adatto alla corsa, “da levriero” come diranno i cronisti. Difatti coglie buoni risultati già prima dei vent’anni. Detto “Taja”, inizia a correre nel 1922, per scherzo, in una gara di sagra paesana lunga 5 km, a Villa Crocetta: arriva secondo e viene casualmente notato da Pietro Berardi che lo porta subito con sè alla “Fratellanza” di cui è factotum e deus-ex-machina. Tavernari non ha esperienza e deve conciliare il lavoro di operaio con lo sport, ma vi riesce, anche se non esplode subito. Nel 1923 ottiene un buon 4° posto nel “Giro di Mantova”. Stesso risultato l’anno seguente nella “Traversata notturna di Mantova”, vinta da Filippini. Nel “Giro di Rovigo” è secondo alle spalle del forte Biscuola mentre coglie in casa il suo primo successo di rilievo, nel “Giro di Modena”. Corre bene, sciolto e disinvolto, con falcata lunga ed il busto in avanti: può solo migliorare. Il 1925 è la sua prima annata veramente importante. Il 22 gennaio è 5° nel campionato emiliano di cross a Modena, vinto da Pagani. Il 13 aprile a Bologna, sul campo della “Virtus”, si piazza terzo nei 5mila, preceduto da Lippi e Testoni. Il 7 giugno è secondo sugli 800 dei tricolori juniores, disputati a Riva del Garda, battuto da Bertuzzi. Il 29 giugno disputa i tricolori dei 1500 a Bologna: chiude al quarto posto, sopravanzato nell’ordine da Ferrario, Garaventa e Giovanardi. È ancora giovane, può solo migliorare e sembra ben avviato. Il 17 settembre termina al secondo posto, superato dall’olimpionico Bruni, gli 800 a Fiume, in una riunione di propaganda, riservata alle “legioni fasciste”. Vince però i 3mila. Tre giorni dopo, si impone nel “Giro di Bazzano”, su 5,5 km. Si rivede solo il 29 novembre quando chiude settimo il “Giro di Modena”, disputato con la neve ai bordi delle strade e vinto dal fiorentino Lippi. Nel 1926 Tavernari prosegue la sua scalata ai vertici. Il 25 aprile a Bologna viene battuto sugli 800 da Svampa. Nella sua Modena il 9 maggio si aggiudica il titolo regionale sui 1500 e 4 giorni dopo a Forlì bissa sugli 800. Il 23 maggio ad Ancona nei tricolori juniores è terzo sugli 800, battuto dall’astro nascente Beccali e Svampa. Il 12 e 13 giugno ai tricolori assoluti di Napoli, disputati sulla pista dell’Arenaccia, termina secondo sugli 800, superato solo da Cominotto, e 4° sui 1500 vinti da Garaventa. Il 18 luglio a Modena vince gli 800 e sette giorni dopo è a Milano per le selezioni in vista dell’incontro Italia-Ungheria: sugli 800 è battuto solo da Facelli, ma non viene convocato. Il 1° agosto a Legnano vince gli 800 riservati agli juniores. Poi si prende una lunga pausa, causa anche qualche piccolo infortunio. Non si rivede sino al 10 aprile 1927, a Cesena: secondo sui 400 dietro il veneziano Vianello. Otto giorni dopo, a Genova chiude terzo gli 800, sopravanzato da Cominotto e Facelli. Il 21 aprile a Roma, al Motovelodromo Appio, partecipa all’incontro Italia-Polonia: vince la 4x400 (con Facelli, Carlini e Cominotto) e chiude 4° i 400. I nostri stravincono 78-54.

Il 15 maggio Tavernari vince gli 800 nella preolimpica di Bologna: sogna i Giochi anche se manca ancora un anno. Sette giorni dopo, ancora nel capoluogo felsineo, vince un 400 ad handicap. Il 17 luglio a Modena coglie un bel bis, 400 e 800, sia pure su una concorrenza poco qualificata. 14 giorni dopo, nella preolimpica sul campo del GSOM è battuto sugli 800 da Davoli. Il 7 agosto a Bagni di Lucca si aggiudica 800 e 1500. È in forma ed il 21 agosto dà spettacolo ai campionati regionali di Modena: vince 100, 400 e 1500. Sette giorni dopo, a Bologna si ripete e guadagna i titoli emiliani di 200 e 800. Il 4 settembre è in Nazionale, a Brno contro la Cecoslovacchia: vince la staffetta olimpionica[1], impiegato nell’ultima frazione di 800m, ma i nostri perdono per un solo punto, 58,5 contro 57,5. Due giorni dopo, a Praga, Tavernari vince gli 800. Su questa distanza si conferma ai tricolori di Bologna del 17 e 18 settembre: guadagna il titolo davanti a due ottimi specialisti come Cominotto e Davoli. Il 2 ottobre, al “Littoriale” di Bologna, partecipa all’incontro Italia-Ungheria: vince la staffetta olimpionica[2] come ultimo frazionista. I nostri si impongono 56-46. Sulla stessa pista il 6 novembre chiude solo quarto gli 800 vinti da Cominotto. Venti giorni dopo, vince il “Giro di Persiceto”. Ormai è tra i nostri migliori mezzofondisti. Difatti è selezionato tra i “probabili olimpici”, partecipa in inverno a vari collegiali e segue le istruzioni del CT Gaspar. Nel 1928 esordisce il 18 marzo a Bologna, chiudendo quarto gli 800 vinti da Cominotto. Il 29 aprile a Modena guadagna il titolo regionale sui 400 e sette giorni dopo, a Bologna, bissa sugli 800. Il 20 maggio a Bologna, sul campo della “Virtus”, si aggiudica gli 800 di una delle tante riunioni preolimpiche. Si ripete sette giorni dopo a Milano, sul campo dello “SC Italia”, ma sui 400: si avvia alla conquista della maglia azzurra. Anche perchè rivince il 3 giugno a Bologna sui 400. Sette giorni dopo, partecipa al triangolare Francia-Svizzera-Italia che si tiene nello stadio parigino di Colombes: chiude secondo sugli 800, battuto dal francese Martin dopo una partenza bruciante quanto coraggiosa, e nella 4x400[3] mentre finisce 3° sui 400. I nostri perdono il confronto con la Francia (132-108), pur superando nettamente la Svizzera (ferma a 69). Tavernari si conferma definitivamente ai tricolori di Milano, disputati il 30 giugno e 1° luglio sul campo della “Forza e Coraggio”: vince 400 e 800. Nessuno può negargli la maglia azzurra ai Giochi, anche in chiave staffetta dove la preparazione procede benissimo: il 15 luglio a Bologna è difatti nel quartetto che stabilisce il nuovo primato italiano della 4x400[4]. I nostri paiono pronti per Amsterdam anche se nessuno si nasconde le difficoltà.

Le gare olimpiche di atletica si svolgono all’Olympisch Stadion. Tavernari esordisce sugli 800 cui prendono parte 49 atleti di 24 nazioni. Il 29 luglio chiude quarto in batteria, sopravanzato nell’ordine dal francese Baraton, lo statunitense Fuller ed il norvegese Strand. Pur riuscendo a superare il belga Coenjaerts ed il britannico Houghton, viene subito eliminato poichè accedono al turno successivo i primi due. L’oro va al britannico Lowe sullo svedese Bylhen ed il tedesco Engelhard. Tavernari ci riprova nella 4x400 cui partecipano 14 nazioni, ma i nostri non vanno lontano. Il 4 agosto giungono terzi in batteria, alle spalle di Germania e Svezia, venendo subito eliminati (passano le prime due). L’oro va agli USA sulla stessa Germania e Canada. Per Tavernari dunque una partecipazione piuttosto incolore, dovuta secondo molti osservatori ad una preparazione dispendiosa e non oculata, con troppe gare di selezione in cui probabilmente s’è spremuto troppo. La riprova si verifica a Zurigo il 12 agosto: vince difatti 400 e 800 su una buona concorrenza internazionale. Si conferma il 2 settembre a Genova, nel meeting intitolato alla memoria di Lunghi: vince gli 800, la prova clou della manifestazione. Si ripete il 16 settembre a Budapest, nell’incontro Ungheria-Italia, terminato 55-47 per i magiari: Tavernari vince gli 800 e la staffetta olimpionica[5] dove termina sfinito, ma primo, dopo un gran duello col magiaro Barsi. Tavernari rimane a Budapest per alcune riunioni internazionali. Quattro giorni dopo, nello stadio dell’MTK, si aggiudica i mille davanti a Beccali, stabilendo pure il nuovo primato italiano, con 2’28”24. Il 23 settembre, sul campo del MAC all’isola Margherita, primeggia sugli 800, battendo il forte tedesco Peltzer. Grandi performances, giustamente elogiate dalla stampa: peccato siano giunte in ritardo rispetto ai Giochi. Sulla stessa distanza il 30 settembre vince a Modena. Il 7 ottobre batte di nuovo tutti sui 400 a Bologna, sul campo della “Virtus”, dove è secondo sui 200, sopravanzato da Castelli. Il 21 ottobre a Cesena corre i 500 in 1’04”4/5: sarebbe nuovo record italiano, ma il tempo non viene omologato per alcune problematiche regolamentari[6]. Sette giorni dopo, vince gli 800 sul nuovo campo del Galluzzo a Firenze. Il 1° novembre a Milano realizza il primato italiano sui 400, con 48”4/5. Tre giorni dopo, è grande protagonista ai “Campionati Italiani della Milizia” di Cornigliano, con la doppietta 400-800. Chiude l’ottima annata il 19 novembre a Trieste, vincendo i 400: in sostanza ha deluso solo ai Giochi, ma la concorrenza era piuttosto elevata ed il picco di forma non ancora al culmine. Si rivede il 1° aprile 1929 sulla pista della Nafta a Genova dove si aggiudica gli 800. Primeggia invece sui mille il 28 aprile all’Arena di Milano, superando anche il quotato francese Ladoumegue. Il 9 maggio si aggiudica in scioltezza a Modena il titolo provinciale sui 400.

Altro bel trionfo tre giorni dopo a Roma, nello stadio del PNF, stavolta sugli 800. Il 19 e 20 maggio è grandissimo protagonista pure a Parigi: vince 400 ed 800. Il 2 giugno primeggia anche all’Arena di Milano sui 500 ad handicap con una grande prova: partito scratch, al palo, recupera tutto lo svantaggio e chiude in 1’03”4/5 che gli vale il nuovo primato italiano. Il 15 giugno è straordinario a Budapest: con 1’02”9 stabilisce addirittura il primato mondiale dei 500 metri, a dimostrazione della raggiunta maturità atletica e delle sue notevoli qualità di mezzofondista. Il grandissimo Nurmi, che lo aveva visto alcuni mesi prima in uno scontro diretto, lo elogia pubblicamente e non è un complimento da poco. Il giorno seguente Tavernari vince in scioltezza gli 800. Si conferma il 19 giugno a Praga dove si aggiudica 300 e 800. Il 30 giugno a Torino, sul campo dello “SC Michelin”, si impone sui 400. Sette giorni dopo, è a Londra, Stamford Bridge, dove nella gara del mezzo miglio, vinta da Ellis, chiude al quarto posto. Il 14 luglio gareggia a Bologna nel triangolare Italia-Francia-Svizzera: vince bene gli 800 e, come ultimo frazionista, la 4x400[7] che stabilisce il nuovo record italiano in 3’18”3/5. Termina invece secondo sui 400, battuto dal francese Moulines. I nostri si aggiudicano la classifica finale con 5 punti di margine sulla Francia (127-122) mentre gli elvetici finiscono addirittura doppiati (62). Si rivede l’11 agosto, all’Arenaccia di Napoli dove partecipa ad una riunione ad handicap: sugli 800 finisce terzo, sopravanzato da Vianello e Baia, non riuscendo a recuperare lo svantaggio iniziale. Cinque giorni dopo, è a Modane, in Francia, dove si aggiudica agevolmente gli 800. Il 25 agosto riveste la maglia azzurra a Barcellona, nel match contro gli spagnoli: vince nettamente 400, 800 e 4x100[8]. I nostri si impongono agevolmente sugli iberici nel computo finale. Il 1° settembre Tavernari a Genova, sulla pista della Nafta, vince gli 800 e chiude secondo sui 300, battuto da Carlini. Sette giorni dopo, stessa sede, nel “GP Regioni Alta Italia”, si impone sui 400. Il 21 e 22 settembre Tavernari guadagna una bella doppietta, 400-800, ai tricolori di Bologna, disputati nel “Littoriale”. Il 20 ottobre è in pista per l’incontro Italia-Ungheria, disputato alla Nafta di Genova: è battuto da Barsi su 400 e 800 ma non ha molto da rimproverarsi, se non forse un’eccessiva fiducia nei suoi mezzi. Nei 400 tuttavia stabilisce il nuovo primato italiano con 48”3/5 mentre nella staffetta “olimpionica”[9] i nostri sono superati dai magiari che si aggiudicano pure il confronto globale 78-64. Quattro giorni dopo, Tavernari vince gli 800 a Mestre davanti al quotato magiaro Szabò. Il 3 novembre è a Napoli per il “GP Regioni”, disputato nel nuovo “Stadio del Littorio”, situato al Vomero: vince 400 e 800 (dove batte Beccali). Il 10 novembre si aggiudica la “Traversata di Trento”.

Chiude la sua ottima annata con una sconfitta casalinga: il 24 novembre è superato da Lippi nella “Traversata notturna di Modena”. A dicembre subisce un intervento chirurgico all’uretra che gli fa perdere un mese di preparazione. Dunque inizia tranquillo il 1930: l’11 maggio, non ancora a posto ed attardato, si ritira sui 400 disputati sul campo meneghino dello “SC Italia” (vince il francese Galtier). Tuttavia continua ad avere problemi fisici e qualche malanno gli impedisce di continuare la preparazione. A settembre poi viene operato di appendicite e praticamente passa l’intera stagione senza risultati significativi. Si ripresenta timidamente solo il 10 maggio 1931, nel campionato emiliano dei 200, a Minerbio, dove viene battuto da Giovenzana. Mostra però, finalmente, timidi segnali di ripresa. Tuttavia la risalita è più lenta del previsto: il 26 luglio a Roma, in una prova tricolore, chiude al terzo posto gli 800, superato da Beccali e Tugnoli. Il 9 agosto torna in Nazionale, a Budapest nell’incontro Ungheria-Italia vinto dai magiari 78-64: stenta ancora a trovare la forma migliore e chiude 4° i 400 vinti dal magiaro Szitva. Il 22 agosto è a Londra, Stamford Bridge, per Inghilterra-Italia, vinto 83,5-62,5 dai padroni di casa: sulle 880y, vinte da Hampson, chiude nuovamente al quarto ed ultimo posto. Il 6 settembre a Firenze, nell’ultima prova tricolore, è battuto sui 400 da Facelli mentre nell’apposita graduatoria a punti per il titolo termina solo quinto: c’è chi vede questi risultati come un principio di rinascita, chi scuote la testa. Il 12 e 13 settembre Tavernari partecipa all’incontro Polonia-Italia, disputato a Posen, e finalmente sembra un campione ritrovato, almeno in parte: sui 400 chiude secondo, battuto da Biniakowski, ma fa parte del quartetto vincente nella 4x400[10] che in pratica consegna la vittoria finale ai nostri i quali si impongono 73-69. Ritrova la Nazionale ed il successo individuale il 27 settembre al “Brumana” di Bergamo dove gli azzurri affrontano la Svizzera: Tavernari si impone sui 400 oltre che nella 4x400 dove lo affiancano De Negri, Gerardi e Facelli. Successi che rinfrancano tutti sulla ritrovata efficienza di Tavernari il quale si conferma il 4 ottobre all’Arena di Milano dove vince gli 800 davanti a Beccali che però si impone nella classifica tricolore della distanza, a punti, sullo stesso Tavernari, forse un campione ritrovato. Difatti il 18 ottobre si aggiudica i 400 del “GP Regioni” a Firenze. Dieci giorni dopo, vince gli 800 nel “GP Milano” all’Arena. Nella stessa specialità, ma in una prova ad handicap, chiude la sua annata vincendo il 4 novembre a Napoli.

Ormai ritrovato, nel 1932 punta i Giochi. Il 10 aprile esordisce con una vittoria sugli 800 a Bolzano, ripetendosi agevolmente 11 giorni dopo a Firenze, nella prima preolimpica. L’8 maggio a Bologna, sul campo della “Virtus”, si aggiudica il titolo regionale sui 400. Un infortunio muscolare in allenamento lo blocca proprio nel momento clou della stagione e gli fa saltare l’ultima preolimpica, disputata il 5 giugno a Firenze. Comunque viene convocato per il ritiro preolimpico, tenuto allo Stadio Berta di Firenze, con sede alla pensione “Monte Senario” di Bivigliano, sulle colline a nord del capoluogo. Ma gli altri quattrocentisti si dimostrano superiori: nell’ultimissimo test, che dovrebbe dirimere la questione una volta per tutte, Tavernari corre in 51”, gli avversari in 49 e rotti. Troppa differenza, a malincuore i tecnici escludono Tavernari che non s’è dimostrato in forma. Peccato perchè forse meritava la chance: il 17 luglio vince gli 800 a Bologna, sia pure su una concorrenza non molto qualificata (i migliori sono in America). Sette giorni dopo, torna in Nazionale a Udine per Italia-Austria: sugli 800 è clamorosamente superato dal giovane outsider Nannetti. I nostri vincono 76-55. Tavernari si rivede ai tricolori di Pisa, disputati il 17 e 18 settembre: con molti azzurri assenti dato che non hanno ancora smaltito la sbornia olimpica, vince bene i 400 ma certo la concorrenza non è elevata. Primeggia pure sette giorni dopo a Genova sugli 800 del “GP Lunghi”, ma il discorso è lo stesso: vince pure i 300. Ai primi di ottobre si impone pure nel campionato italiano degli 800, disputato al “Littoriale” di Bologna, battendo l’olimpionico Furia: sembra, di nuovo, un campione ritrovato. Il 16 ottobre però nel match Italia-Ungheria, disputato a Torino, subisce due sconfitte: sui 400 da Barsi e sugli 800 da Szabò. I nostri comunque vincono, sia pure di misura, 72-69. Il 4 novembre a Napoli, nella finale del “GP Regioni”, Tavernari vince i 400 mentre sugli 800 è battuto dal grande Beccali. L’11 novembre a Firenze è invece superato da Facelli sui 400, distanza in cui è secondo otto giorni dopo, ancora nel capoluogo toscano, stavolta battuto da Righi. Tavernari si rivede l’8 gennaio 1933 quando a Modena si aggiudica il campionato provinciale di cross. Il 23 aprile esordisce in pista, a Genova, con un bel successo sui 400, distanza sulla quale all’Arena di Milano è battuto il 7 maggio dal tedesco Borchmeyer. Il 14 maggio a Firenze consegue una bella doppietta, aggiudicandosi 400 e mille. Sette giorni dopo, si ripete sui 400 nella sua Modena. Affronta baldanzoso la trasferta a Londra, ma il 27 maggio sulle 880y finisce solo terzo (vince Scrimshaw). L’11 giugno è in Nazionale, allo stadio parigino di Colombes, per Francia-Italia: chiude terzo negli 800, battuto da Beccali e Keller, ma si impone nella 4x400[11]. I nostri si aggiudicano l’incontro 80-68. Un mese dopo, il 9 luglio a Molinella, Tavernari primeggia nel campionato regionale dei 400. Il 23 luglio vince sulla stessa distanza a Ferrara.

Poi sparisce, ancora alle prese con qualche fastidio fisico. Si rivede solo il 10 giugno 1934 quando a Torino è battuto sui mille da Cerati. Sette giorni dopo, ritrova la Nazionale per Svizzera-Italia a Losanna: vince 400 e 4x400[12]. Gli azzurri si aggiudicano il confronto 91-66. Il 24 giugno Tavernari è ad Anversa per un’importante riunione internazionale nello Stadio Olimpico: sugli 800 è battuto dallo svedese Ny. L’8 luglio a Bologna si aggiudica il campionato zonale dei 400 mentre 14 giorni dopo a Forlì è secondo sui 200, battuto da Gonnelli. Poi tocca ai tricolori di Milano, disputati all’Arena: il 28 luglio Tavernari è battuto dall’emergente Lanzi sugli 800, ma il giorno seguente vince bene i 400 dove si impone anche a Bologna il 12 agosto. Tavernari torna in Nazionale il 19 agosto per Ungheria-Italia, disputata a Budapest di fronte a 30mila spettatori: vince i 400 e la staffetta olimpionica[13], ma i nostri perdono 65-76. Poi tocca alla prima storica edizione degli Europei, disputati a Torino: dopo il secondo posto in batteria, alle spalle del francese Boisset, l’8 settembre Tavernari chiude al quarto posto la finale dei 400, superato nell’ordine dal tedesco Metzner, il francese Stawinski e lo svedese Wachenfelt. Ottiene comunque il record italiano (48”6) pur se la “medaglia di legno” brucia sempre un po’. Anche perchè ne arriva un’altra il giorno seguente nella 4x400[14], sopravanzata nell’ordine da Germania, Francia e Svezia. Il 16 settembre Tavernari vince 400 e 600 a Trieste. Sette giorni dopo, all’Arena di Milano viene battuto sui 400 dal polacco Biniakowski. Il 2 ottobre a Napoli vince 400 e staffetta olimpionica[15] nell’incontro Italia-Austria che i nostri vincono 76-56. Quindi è protagonista ai cosiddetti “Giochi Partenopei” di Napoli, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti atletici nazionali: il 1° novembre vince i 400 mentre dieci giorni dopo è battuto da Lanzi sugli 800. L’esordio del 1935 è ottimo: il 21 aprile, sulla pista genovese della Nafta, Tavernari vince i 400. Si ripete il 16 giugno a Torino nel “GP Fidal” e 14 giorni dopo all’Arena di Milano. Il 28 luglio si aggiudica a Firenze il titolo italiano dei 400, confermandosi il massimo esponente italiano di questa distanza.

Il 25 agosto all’Arena di Milano, sotto la pioggia e davanti a 25mila spettatori, sulle 440y viene battuto dallo statunitense Fuqua. Il 31 agosto torna in Nazionale, a Berlino per il pentagonale con Germania, Ungheria, Svezia e Giappone: chiude terzo sui 400, alle spalle dello svedese Von Wachenfeldt ed il tedesco Hamann. Gli azzurri finiscono quinti. Il 22 settembre altro match internazionale di spicco, stavolta a Torino contro la Francia: Tavernari sui 400 è battuto da Boisset, ma i nostri comunque vincono 83-65. Il 20 ottobre Tavernari vince i 300 a Rapallo. Si rivede il 13 aprile 1936 quando già siamo in piena preparazione preolimpica: non è in forma e sulla pista genovese della Nafta chiude solo quarto i 400 vinti da Carlini. Trova presto però il ritmo giusto: il 26 aprile a Firenze vince i 400, per i Giochi c’è anche lui. Ma il 17 maggio a Bologna suona un campanello d’allarme: sui 400 si ritira mentre vince Lanzi che gli strappa il record italiano. Non va molto meglio il 30 maggio nella preolimpica all’Arena di Milano: termina sesto (ed ultimo) i 200 vinti dal magiaro Kovacs. Il 7 giugno, al “Giurati” meneghino, Tavernari è battuto sui 400 dal giovane Rossi che, in forte ascesa, vince pure il titolo tricolore a Bologna il 29 giugno. In quest’occasione Tavernari chiude solo quarto ed il suo ridimensionamento è notevole. Tuttavia viene comunque convocato dal CT Comstock per il ritiro collegiale preolimpico, con sede di nuovo alla “Pensione Monte Senario” di Bivigliano, sulle colline toscane, con allenamenti al “Berta” di Firenze dove il 15 luglio Tavernari vince una serie di 400, con un tempo però (49”5) lontano dai migliori. In chiave-staffetta la sua esperienza può servire e dunque viene inserito nella lista per Berlino dove si riverificheranno tempi e ruoli. Si parte il 19 luglio, in treno, da Firenze. In Germania però Tavernari è confinato al ruolo di riserva e non scende mai in pista. I tecnici non hanno tutti i torti e la verifica arriva il 29 agosto quando Tavernari torna in Nazionale, per Italia-Giappone a Torino: sui 400, vinti da Lanzi, chiude quarto su quattro. I nostri si impongono 92-81. In effetti la sua carriera ha virato, da tempo, verso il basso ed a 31 anni suonati in pratica finisce i suoi lampi: non ottiene difatti più risultati di alto livello. Diventa poi custode dello “Stadio Braglia” di Modena.


[1] Con lui gareggiano Torre, Maregatti e Gargiullo

[2] Con lui gareggiano Reyser, Maregatti e Gargiullo

[3] Con lui gareggiano Carlini, Cominotto e Facelli

[4] Con lui Cominotto, Facelli e Carlini

[5] Con lui gareggiano Toetti, Castelli e Facelli

[6] Manca il numero legale di cronometristi e la pista non è a norma FIDAL

[7] Con lui gareggiano Carlini, Facelli e Jodice

[8] Con lui gareggiano Carlini, Toetti e Torre

[9] Con lui gareggiano Maregatti, Piva e Carlini

[10] Con lui gareggiano Giacomelli, De Negri e Facelli

[11] Con lui gareggiano Giacomelli, Carlini e Facelli

[12] Con lui gareggiano Carlini, Perghem e Turba

[13] Con lui gareggiano Gonnelli, Toetti e Lanzi

[14] Con lui gareggiano Carlini, Ferrario e Rabaglino

[15] Con lui gareggiano Lanzi, Zonzini e Toetti


Vai alla gallery