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TASSELLI Luigi

Virgilio (MN) 20.10.1901 / Mantova 05.11.1971

1928. Ciclismo. MEDAGLIA D’ORO Inseguimento a Squadre (con Facciani, Lusiani, Gaioni)

Sin da ragazzino va in bicicletta, essendo fattorino del telegrafo. Col passare degli anni si accorge di andare più forte di tutti ed alla fine della Prima Guerra Mondiale inizia a gareggiare con continuità. Il 12 ottobre 1919 vince il campionato mantovano, sul percorso Mantova-Valeggio-Mantova, staccando tutti in salita e si parla di lui come di una “bella promessa”. Tesserato per l’US Mantovana, nel 1920 insiste, passando anche alla pista: il 23 maggio a Parma vince una gara di velocità. Il 13 giugno si piazza 4° nel “Circuito del Mincio” ed il 26 luglio è secondo nel campionato italiano dei postelegrafici dell’Alta Italia, battuto allo sprint da Zucchi. Quindi va militare e perde un anno intero: si rivede solo nel novembre 1922 quando a Brescello si aggiudica un individuale a punti. Nel 1923 torna a gareggiare con continuità, alternando pista e strada. Il 14 giugno a Padova giunge 3° nella seconda prova dei tricolori di velocità dietro a Del Grosso e Guasco. Tre giorni dopo, vince l’australiana a Bologna. Rivaleggia coi pistards più forti. Alla fine è 4° nella generale dei tricolori di velocità, disputati su tre prove e vinti da Del Grosso: è un ottimo piazzamento perchè Tasselli è impossibilitato a correre l’ultima prova causa le ferite riportate in un incidente dove viene travolto da un’auto mentre si sta allenando. Si riprende totalmente ed il 23 settembre, su strada, vince il “Circuito di Belfiore” nei pressi di Mantova. Certamente è un corridore interessante, veloce e resistente, che deve ancora dare il meglio. Si conferma il 28 ottobre col successo nella “Coppa Autunno” a Piubega, dimostrandosi coi fatti tra i migliori corridori mantovani del momento. Il 9 dicembre nel neonato “Palazzo dello Sport” di Milano vince lo scratch e nelle riunioni seguenti, per tutto l’inverno, è sempre buon protagonista al punto che si parla di lui come di “astro nascente” della pista. Nel 1924 si conferma, ma solo parzialmente. Il 27 gennaio al “Palazzo dello Sport” chiude al 4° posto il prestigioso “GP UVI” di velocità, superato nell’ordine da Boiocchi, Zucchetti e Fiorasi. Ci si aspetta molto da lui, ma la sua maturazione è più lenta del previsto. A metà aprile vince la velocità nella riunione di inaugurazione del velodromo di San Nicolò, nel mantovano. Il 27 aprile altro successo nella velocità a Cremona. il 25 maggio è al “Sempione” di Milano per i tricolori di velocità dove viene eliminato di misura da Zucchetti nei quarti. Ha buone qualità, ma pare ancora acerbo. Tuttavia il consiglio direttivo dell’UVI, su segnalazione della Commissione Tecnica, lo inserisce nella lista degli azzurri per i Giochi di Parigi, comunicata ufficialmente il 29 giugno, anche se nel ruolo di riserva per la velocità e l’inseguimento a squadre. A Vincennes, dove si tengono le gare olimpiche, Tasselli scalpita come un puledro. I tecnici sono indecisi, nelle prove si comporta bene, ma alla fine non se la sentono di rischiare e non viene schierato titolare.

Peccato, ma la scelta si rivela giusta perchè il quartetto dell’inseguimento vince l’oro. Gli danno il “contentino” di disputare i Mondiali di velocità, ancora a Parigi. Nella prova iridata il 2 agosto supera bene il primo turno, ma negli ottavi incappa nel fortissimo francese Michard e viene eliminato. Però ha acquisito ulteriore esperienza ed è entrato nel giro che conta. Continua a farsi valere: il 10 agosto a Montagnana supera nella velocità Dinale, neo oro olimpico del quartetto. Il 7 settembre a Cremona è battuto da Boiocchi nella velocità, ma vince l’americana con Donini. Si prende piccole rivincite: nel weekend 20-21 settembre batte gli olimpionici De Martini e Menegazzi in velocità e individuale, aumentando i rimpianti per non essere stato scelto nelle prove dei Giochi. Ma primeggia anche su strada dove si impone nel campionato mantovano grazie al suo spunto finale. Nel 1925 prosegue la sua ascesa. Il 5 aprile alle Cascine vince velocità ed eliminazione, davanti rispettivamente a Fiorasi e Cerasa. Il 13 aprile, lunedì di Pasqua, rivince alla Cascine velocità e corsa a punti. Si cimenta anche nelle corse su strada ma con risultati mediocri: il 19 aprile è 6° nella “Coppa Saselli” a Mantova, vince Grandi. Il 10 maggio al “Sempione” si aggiudica lo scratch. Il 21 giugno a Padova nei tricolori di velocità termina secondo, battuto solo da Boiocchi di cui si “vendica” il 28 giugno a Cremona, superandolo nettamente. Boiocchi però è un osso duro e tre giorni dopo, ancora a Cremona, si aggiudica l’eliminazione proprio davanti a Tasselli con cui ormai è sfida aperta. Il 1° luglio al “Sempione” Tasselli primeggia nella velocità e chiude terzo la corsa a punti, sopravanzato da Corsi e Cattaneo, altri due futuri olimpionici a conferma della pista meneghina come fucina di talenti. Il 5 luglio Tasselli domina nella sua Mantova un individuale a punti. Sette giorni dopo, a Suzzara è superato dal “solito” Boiocchi nella velocità, ma vince l’americana con Donini. Il 13 luglio al “Sempione” si impone nella velocità, ma ancora Boiocchi lo sopravanza nella corsa a punti. Il 19 luglio, appositamente invitato, è a Berlino: chiude ottimo secondo nella velocità, bruciato dal tedesco Rieger. Rientrato in Italia, coglie altre piazze d’onore: il 26 luglio a Forlì è secondo sia nella velocità, bruciato da Bertoni, che nell’americana, accoppiato a Ruozzi, dietro allo stesso Bertoni con Borsi. Il 16 agosto a Parabiago vince velocità ed australiana. Sette giorni dopo, ad Asola si impone facilmente in velocità. Il 25 agosto, nell’ultima riunione serale della stagione al “Sempione”, guadagna velocità ad handicap e individuale a punti. Il 13 settembre primeggia anche a Jesi, in una gara di velocità. Sette giorni dopo, festeggia il 20 settembre, in quel tempo festa nazionale che celebra la “presa di Porta Pia”, dominando a Suzzara nella prova di velocità.

Passano altri sette giorni e ritenta l’avventura su strada, sia pure in un circuito di 100 km totalmente pianeggianti, a Pegognaga: viene battuto solo da Ghini. Ma è la pista, ormai, la sua specialità ed il suo destino. Il 4 ottobre a Brescello vince scratch, giro di pista a cronometro e individuale a punti anche se in quest’ultima prova, proprio sul traguardo, cade rovinosamente e rimane esanime al suolo alcuni minuti, facendo temere il peggio. Si riprende bene ed il 25 ottobre maramaldeggia a S. Nicolò Po dove si aggiudica velocità, mezzofondo ed inseguimento a squadre. Tasselli si ripresenta in pista solo nel 1926 che inaugura il 3 gennaio al “Palazzo dello Sport” di Milano dove chiude al terzo posto una prova di velocità, preceduto da Boiocchi e Corsi. Sette giorni dopo, stessa sede, si aggiudica l’americana assieme a Cattaneo. I due però il 7 febbraio sono sconfitti nella stessa prova da Martinetti-Galvaing. Sette giorni dopo, Tasselli vince la prova di velocità nell’ultima riunione invernale al “Palazzo dello Sport”. Il 15 marzo vince a Verona velocità e individuale. Il 4 aprile, giorno di Pasqua, si inaugura la stagione al “Sempione”: Tasselli vince la velocità, battendo il quotato Boiocchi e suscitando ottima impressione in stampa e tecnici. 14 giorni dopo, sulla stessa pista meneghina, Tasselli rivince la gara di velocità e l’americana a coppie con Cattaneo. Ormai è tra i nostri migliori pistard e come tale è inviato il 3 maggio a Colonia, per un’importante riunione internazionale. Di fronte a 10mila spettatori, Tasselli gareggia nell’americana con Bocchia che però cade e costringe al ritiro la coppia quanto si trovava in ottima posizione. Vincono i tedeschi Ozmella-Schorn. Tasselli ci riprova nel quarto di miglio a cronometro dove termina buon terzo, alle spalle del danese Jensen e dello stesso Ozmella. Tasselli continua ad alternare pista e strada: appena rientrato dalla Germania, il 9 maggio si aggiudica il “GP Pedale Mantovano” su strade che conosce come le sue tasche. Il 13 giugno a Padova vince alla grande la prova di velocità davanti all’enfant du pays Malatesta. Quindi a Cremona è superato nella velocità da Boiocchi e Zucchetti. Nella stessa pista il 29 giugno vince un handicap. Pochi giorni dopo, rientra alla strada e chiude terzo la “Coppa Brom” a Mantova, alle spalle di Altissimo e Sesenna. Diserta i tricolori su pista e si ripresenta l’8 luglio in una notturna al “Sempione”: vince velocità e individuale, sollevando ulteriori dubbi sulla sua assenza ai campionati italiani (peraltro non è stato l’unico assente di rilievo).

L’11 luglio è di nuovo sulla strada: vince in volata la “Corsa Militi Nazionali” a Mantova, riservata ai “legionari” delle varie MVSN. Sette giorni dopo, a Brescello vince la gara di velocità, davanti a Boiocchi: le posizioni si invertono nell’individuale a punti. I due comunque, tra i migliori sprinters del periodo, guadagnano entrambi la convocazione per i Mondiali che si disputano al “Sempione” il 24 e 25 luglio. Tasselli vince il turno eliminatorio con l’olandese Leene, ma soccombe negli ottavi per causa del belga Debenne. L’oro va al nostro Martinetti. Tasselli torna in pista solo il 17 agosto ad Orbetello: vince individuale ed eliminazione mentre nella velocità è superato dal padrone di casa Cerasa e Boiocchi. Cinque giorni dopo, viene battuto in volata da Meschini nella “Coppa Moretti” a Padova. Il 26 agosto è di nuovo in pista, a Torino, per una riunione “promiscua” dove si comporta bene: vince la velocità ed è secondo nell’eliminazione, battuto dall’Indipendente Bertolino. Tre giorni dopo, è a Firenze, alle Cascine: nella riunione d’attesa dell’arrivo del “Giro di Toscana” vince la velocità. Il 5 settembre primeggia invece a Bologna in velocità e individuale. Il 12 settembre è al Motovelodromo di Torino dove gareggia, e vince, nella velocità con gli Indipendenti: nell’ordine supera Prato, Bertolino e Chiusano, tutta gente più esperta di lui. I panni del dilettante gli stanno stretti, ma, dopo la non felice esperienza del 1924, ha ancora il chiodo fisso dei Giochi e ritiene più opportuno, nonostante i 25 anni, rimanere tra i “puri”. Anche perchè continua a primeggiare: il 19 settembre a Cremona guadagna velocità ed americana (con Brambilla). Nelle stesse due specialità vince anche il giorno dopo al “Sempione”: nella prova a coppie è affiancato dal giovane Pellizzari. Il 17 ottobre ritenta l’avventura su strada, ma nel “Campionato Mantovano” finisce terzo, sopravanzato da Altissimo e Donini. Come riapre la stagione invernale al “Palazzo dello Sport”, Tasselli è tra i grandi protagonisti: il 5 dicembre vince la velocità e si piazza secondo nell’americana, con Boiocchi (primi Cattaneo-Pellizzari). Sette giorni dopo, vince il tandem con Boiocchi che lo supera di misura nella velocità. Sette giorni dopo, è solo quinto in una prova ad handicap vinta da Sala: non riesce a recuperare lo svantaggio iniziale. Vince però l’inseguimento a squadre, denotando buona attitudine alla specialità. Nel 1927 è sempre tra i migliori. Il 2 gennaio al “Palazzo dello Sport” vince un individuale a punti. Nella stessa sede dieci giorni dopo ottiene due terzi posti: nella velocità e, con Boiocchi, nell’americana vinta da Cattaneo-Pellizzari. In Primavera se la prende comoda, complice qualche malanno di stagione. Stenta a ritrovare la forma. Si rivede difatti solo il 29 maggio in una riunione ad Este dove si piazza secondo sia nella velocità, battuto da Saoncella, che nell’americana, in coppia con Donini, superato dallo stesso Saoncella con Lusiani. Il 5 giugno a Iesitten, in Svizzera, vince l’omnium con Boiocchi e chiude terzo l’americana con Cattaneo (vincono Boiocchi-Merlo).

Il giorno seguente è grande a Basilea: vince velocità, americana con Cattaneo e “GP Nazioni” davanti a Svizzera e Germania. A fine maggio gareggia a Copenaghen dove è eliminato in semifinale nel torneo di velocità. Brilla nello scratch dove è superato solo da due grandi e ben noti sprinter come Engel e Falk Hansen. A metà luglio, a Colonia, viene eliminato nei quarti del Mondiale velocità da Beaufrand. Nella stessa sessione, in gare di contorno, si piazza secondo nella corsa a punti dietro Debenne e 4° nell’americana, assieme a Boiocchi, vinta da Engel-Steffes. Il 31 luglio è protagonista dei tricolori di velocità, disputati a Como nel nuovo stadio dedicato al grande canottiere Sinigaglia: battuto da Severgnini in semifinale, finisce al terzo posto dopo aver superato Martini nella “finalina”. Chiude invece soltanto al nono posto il “mezzofondo” che in sostanza è una corsa a punti: si impegna nelle fasi iniziali, va in testa alla graduatoria, ma poi perde due giri e finisce lontano dal vincitore Piano. Il 3 agosto in una notturna al “Sempione” vince la gara di velocità. A metà settembre compie una tournée in Polonia: a Lodz gareggia ma, indisposto, non ottiene risultati significativi. Va meglio a Varsavia dove coglie due piazze d’onore dietro al forte olandese Mazairac: nella velocità e, assieme ad Einsiedel, nell’americana (con Mazairac gareggia Galvaing). Appena rientrato in Italia, vince su strada il campionato mantovano davanti al giovanissimo Bergamaschi[1]. Il 2 ottobre si aggiudica al “Sempione” un’americana, con Cazzaniga. Pochi giorni dopo, vince la “Coppa Brom” a Mantova, continuando ad alternare strada e pista. Il 6 novembre termina al quarto posto la “Coppa Boschetti” a Brescia, vinta da Rovida. Dopo pochi giorni, chiude l’annata con due buone prestazioni: vince la “Coppa Due Comuni” a Ferrara e finisce secondo nel “Campionato Milizia Mantovana” a cronometro, battuto da Altissimo ma solo perchè colpito da due forature. Il 4 dicembre è al “Palazzo dello Sport” di Milano dove viene superato da Piano dell’individuale a punti. Nel 1928, ovviamente, fa di tutto per la maglia azzurra ai Giochi. La prima preolimpica si disputa il 6 maggio al “Sempione”: Tasselli domina l’individuale a punti (che ad Amsterdam però non è previsto) mentre stenta nella velocità. I tecnici sono perplessi: merita di essere selezionato, ma in quale disciplina? Intanto complica ulteriormente la scelta: il 12 e 13 maggio ad Orbetello si aggiudica due gare di velocità. Il 17 maggio brilla ad Arezzo, cogliendo ben 4 successi: velocità, individuale a punti, inseguimento a squadre ed americana (con Boiocchi). Dieci giorni dopo, partecipa alla preolimpica del “Sempione”: vince i 400m a cronometro, ma chiude quarto la velocità dove in molti gli sono superiori. Difatti ai tricolori di Genova, disputati l’8 luglio sulla pista della Nafta, non emerge nella velocità ma vince il “mezzofondo”, corsa a punti, a traguardi intermedi: mostra velocità e resistenza, qualità che fanno pensare i tecnici, guidati da Alfredo Corti, vecchio marpione del ciclismo italiano. Alla fine viene prescelto per l’inseguimento a squadre anche se la compagine è tutta da formare e soprattutto da testare. Intanto il 15 luglio Tasselli si fa luce a Firenze dove chiude secondo, alle spalle di Severgnini, nell’eliminazione e nella corsa a punti.

C’è poco da fare: Tasselli merita il posto da titolare ma le cose si complicano. Piano, un altro designato titolare, cade malamente in allenamento e non può garantire una giusta efficienza in vista dei Giochi. Si svolge un test supplementare al “Sempione”: Tasselli svetta, ma a sorpresa emergono anche Lusiani (riserva della prova su strada) ed il semisconosciuto Gaioni, un “passistone”. Come quarto uomo viene scelto il solido ed esperto Facciani: la squadra dell’inseguimento è fatta. Anche se raffazzonata all’ultimo momento, la compagine è costituita da passisti veloci e resistenti che nelle ultime prove trovano anche un certo affiatamento: si va nei Paesi Bassi con l’intento di confermarsi “padroni” della disciplina. Le gare olimpiche di ciclismo su pista si disputano nell’Olympisch Stadion, appositamente attrezzato con un anello in cemento. Al via dell’inseguimento a squadre si presentano 12 nazioni. I quattro esordiscono il 5 agosto contro la Lettonia, facilmente raggiunta dopo 3300 m di gara sui 4mila previsti. Gaioni è la “locomotiva” dei nostri, ma tutta la squadra sembra girare bene. La sera dello stesso giorno gli azzurri affrontano i quarti di finale e superano anche la Germania, con 110 m di vantaggio, con un tempo non eccezionale ma comunque buono (5’06”2). S’è perfezionato il sistema dei cambi, gli azzurri migliorano di gara in gara. Il 6 agosto tocca alla semifinale contro i temibili britannici che schierano i tre fratelli Wyld ed autori il giorno prima del nuovo record olimpico (5’01”6). È la sfida cruciale ed i nostri, ancora trascinati da un grandissimo Gaioni, partono all’attacco, guadagnando una dozzina di metri. I britannici tentano il recupero, a due giri dalla fine fora proprio Tasselli, ma i tre superstiti non mollano e si aggiudicano la prova, sia pure con un tempo superiore di un secondo al record olimpico: poco importa, i britannici sono battuti per 30 metri. Poche ore dopo, la finale contro i padroni di casa olandesi, sorretti ovviamente da un gran tifo. Sfida incerta, dove ognuno fa pienamente la propria parte, con Tasselli che si rialza all’ultimo km dopo aver dato tutto, come stabilito, nelle prime fasi. Alla fine i nostri prevalgono per una ventina di metri: è medaglia d’oro! La terza consecutiva per l’Italia in una disciplina nella quale ormai siamo maestri riconosciuti. Il bronzo va ai britannici, i grandi sconfitti del torneo. Il 21 agosto Tasselli festeggia l’oro olimpico al “Sempione”: col compagno e conterraneo Gaioni vince un’americana internazionale. I due si ritrovano il 14 ottobre nel gruppo di testa che disputa la volata decisiva del circuito di Roncoferraro: vince Tasselli su Gaioni. Sette giorni dopo, brilla all’inaugurazione del nuovo velodromo di Carpi: primeggia nella velocità ed in un match di inseguimento contro l’iridato Grandi. Sullo stesso anello il 4 novembre chiude al terzo posto un individuale a punti, superato da Bianchi e Piano. Il 19 novembre si aggiudica la “Coppa Pastore” a S. Martino di Cusnago. Nel 1929 Tasselli passa Indipendente, ma non raccoglie grandi successi. Vince due edizioni consecutive (1929 e 1930) del “GP S. Gottardo” a Fiesse, una corsa di secondo piano mentre su pista negli stessi anni sale sul gradino più basso del podio nel tricolore di velocità della sua categoria. Nel 1931 si ritira al “Giro d’Italia” e chiude al 65° posto la “Sanremo”, conseguendo un risultato similare (63°) l’anno seguente, l’ultimo di attività. Grande dilettante, Tasselli non ha avuto lo stesso successo nelle categorie superiori.


[1] Vasco Bergamaschi, nato a Malcantone di S. Giacomo delle Segnate (MN) il 29.09.1909. Ottenne il suo massimo alloro aggiudicandosi a sorpresa il “Giro d’Italia” 1935 grazie ad una condotta di gara garibaldina e sfruttando l’apatia dei grandi favoriti (tra cui il suo “capitano” Guerra). Altre sue vittorie: Giro del Veneto 1935, Milano-Modena 1940, tre tappe al Giro d’Italia ed una al Tour de France


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