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TANZINI Athos

Livorno 30.01.1913 / Malindi (Kenia) 28.09.2008

1936. Scherma. MEDAGLIA D’ARGENTO Sciabola a Squadre

Nomen omen: già nel nome di battesimo pare insito il suo destino di moschettiere e sciabolatore. Allievo del mitico “circolo Fides” di Beppe Nadi (padre dei fratelli Aldo e Nedo), Tanzini si segnala giovanissimo, già nel 1930. Il 31 maggio si piazza 11° nel “Trofeo Dux” di fioretto a Cremona, riservato ai giovani e vinto dall’altro futuro olimpionico Bocchino. Il 17 settembre vince col fioretto la “Coppa Balilla” a Napoli, riservata ai giovani ed a squadre di tre elementi: con lui gareggiano i fratelli De Rosa. Battute le compagini di Genova ed Ancona. Nel 1931 insiste. Il 10 maggio a Cremona finisce ottavo la “Coppa Moretti” di sciabola, riservata ai giovani e vinta da Di Rosa. Nella stessa città 14 giorni dopo vince la “Coppa Avanguardia” di fioretto a squadre, di nuovo assieme ai fratelli Di Rosa. Certamente ha qualità, ma appare ancora acerbo. Difatti nel 1932 partecipa alle selezioni per i Giochi, ma non emerge e deve rinunciare al sogno olimpico. A Cremona il 26 maggio chiude secondo un girone finale di fioretto battuto da Santostefano. Il militare gli crea qualche problema di allenamenti e nel 1933 gareggia raramente, partecipando solo ad alcune esibizioni col fioretto: il 25 febbraio a Livorno perde 6-3 col suo maestro Beppe Nadi, il 28 maggio a Ferrara supera 10-7 Zamorani. Torna presto alla sciabola: il 30 giugno a Cremona chiude nono il torneo vinto da Marzi e definito già (!) “preolimpionico”. Tanzini si rivede il 27 marzo 1934 quando a Firenze chiude al terzo posto il campionato toscano di fioretto, alle spalle di altri due “ragazzi prodigio” come Bocchino e Di Rosa, mentre nella sciabola termina quinto (vince Ughi). Il 16 maggio a Palermo finisce ottavo il tricolore di sciabola vinto da Marzi. Con la stessa arma chiude nono il torneo organizzato il 21 maggio al “Circolo della Stampa” di Roma e vinto da Masciotta. Ancora con la sciabola termina sesto il torneo di Cremona del 27 maggio, vinto da Pinton. Tanzini si rivede ai primi di novembre nei cosiddetti “Giochi Partenopei” di Napoli, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti sportivi nazionali: vince il fioretto a squadre (con Di Rosa e Bocchino) e chiude quarto nella sciabola individuale vinta da Purcaro. Il 9 e 10 marzo 1935 a Livorno si aggiudica il campionato toscano di fioretto mentre nella sciabola chiude al terzo posto, superato da Ughi e Di Rosa. A metà maggio partecipa ai tricolori di Bolzano: chiude quinto nella sciabola ed ottavo nel fioretto, vinti rispettivamente da due emergenti come Bocchino e Montano. Il 14 luglio a Portorose vince il torneo di sciabola a squadre con la compagine livornese, assieme ad Ughi e Di Rosa. Sta crescendo bene, in tecnica e qualità anche se a livello individuale è poco vincente. Si rivede solo il 9 febbraio 1936 quando, alla “Società del Giardino” di Milano, è nel trio di sciabolatori italiani “cadetti” che supera i magiari 5-4: con lui Scopece e Galante. Un mese dopo, è protagonista a Venezia nei tricolori di “II Categoria”: vince il titolo in fioretto e sciabola. Il 22 marzo è a Ferrara per la prima preolimpica di sciabola: chiude secondo, battuto solo da Montano, ed il viaggio a Berlino pare quasi garantito. Anche perchè si conferma nella seconda indicativa, disputata il 28 aprile a Merano: chiude quarto, primeggia Gaudini. Un mese dopo, a Linz termina secondo nella sciabola, battuto solo da Pinton, e settimo nel fioretto vinto da Guaragna. Gli si rimprovera, e non è la prima volta, una certa mancanza di combattività e di grinta, doti che in quell’Italia fascista sono invece di casa. Comunque i risultati parlano a suo favore e viene selezionato per i Giochi.

Si presenta dunque nel ritiro di Pontepetri, piccola località collinare, a circa 700 m di quota, sull’Appennino Pistoiese dove i nostri, è il caso di dirlo, affilano le armi in vista di Berlino, sotto l’attentissima regia di Nedo Nadi. Alla fine Tanzini convince tutti e sale sul treno per la Germania: si parte il 27 luglio da Verona. Alla fine però viene selezionato solo per la sciabola a squadre che si svolge tra “Sportforum”, per il primo turno”, e “Haus des Sports”. Al via del torneo 21 nazioni. Il 12 agosto gli azzurri nel primo turno superano agevolmente il Canada 15-1: in squadra troviamo Pinton, Montano, Masciotta e Tanzini che è l’unico a perdere un punto (con Dalton). Batte invece Otis, Tully e Collinge. Poichè il Canada è battuto anche dalla Francia (13-3) e passano al turno successivo le prime due compagini, si rende superfluo l’incontro tra Italia e transalpini che non viene disputato. Di seguito, nei quarti i nostri affrontano la Cecoslovacchia e si comincia a fare sul serio. In pedana vanno Marzi, Masciotta, Montano e Tanzini. Vinciamo 9-5, con qualche patema di troppo, soprattutto di Montano (2-2). Bene invece Tanzini che supera Benedik e Hildebrand, ma viene sconfitto da Kirchmann. Poichè anche i Paesi Bassi superano i cechi (12-4) e passano al turno successivo le prime due compagini, si rende superfluo l’incontro tra Italia e olandesi. Il giorno seguente, 13 agosto, si disputa la semifinale. Contro l’Austria fatichiamo più del previsto. Gaudini, Pinton, Montano e Tanzini si impongono 9-7. Tanzini è il peggiore dei nostri: vince solo con Hanisch, perdendo con Weczerek, Loisel e Kaschka. Anche Gaudini (2-2) non brilla e ci pensano gli altri due (3-1) a ristabilire le distanze. La prova di Tanzini lasica il segno: viene relegato in panchina e non ai alza più. Va molto meglio con la Francia quando gareggiano Masciotta, Gaudini, Pinton e Marzi che vincono 9-2. Si vola dunque in finale, disputata nel tardo pomeriggio del 13 agosto. Da sempre gli ungheresi dominano la specialità e si ripetono anche stavolta. Ci proviamo, li mettiamo anche talora in difficoltà, ma alla fine perdiamo 9-6, con Tanzini di nuovo assente. In pedana troviamo i deludenti Marzi (0-3) e Gaudini (1-3), un sufficiente Masciotta (2-2) ed un ottimo Pinton (3-1) che però non basta. Ci risolleviamo con gli altri due matches. Con la Polonia non è semplice. Un grande Pinton (4-0) ed un ottimo Marzi (3-1) lanciano i nostri, nuovamente delusi da Gaudini (1-3) e con un Masciotta sempre disinvolto (2-2). Alla fine vinciamo 10-6. Più liscio il match con la Germania, dominata 9-2. Montano è il migliore dei nostri (3-0), ma vanno bene anche gli altri: Marzi (2-0), Masciotta (2-1) e Pinton (2-1). Dunque, battuti solo dai magiari, gli azzurri guadagnano l’ennesimo argento nella sciabola a squadre. Tanzini certamente non è stato il migliore dei nostri, ma ha svolto diligentemente il suo ruolo di rimpiazzo e la sua partecipazione è comunque sufficiente, nonostante uno score non proprio convincente (6-5). I Giochi rappresentano il culmine della carriera per Tanzini che nel 1937 ha un’altra buona annata: sempre con la sciabola, vince il “Trofeo Salvati” a Napoli e chiude quarto il tricolore vinto dall’outsider Perenno. Poi però sparisce di scena, senza più ottenere vittorie eclatanti, pur rimanendo comunque in attività sino alla fine degli anni ’40: nel 1946, con la Toscana, coglie il successo nella “Coppa Gianni” a Bologna, competizione a squadre con le tre armi riservata a compagini regionali.