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STOCCHI Vittore

Piacenza 12.12.1895 / deceduto nel 1987

1928. Canottaggio. Eliminato Quarti di Finale otto con

Già da adolescente voga sul Po. Poi la Prima Guerra Mondiale interrompe tutto: Stocchi è pontiere su Isonzo e Piave. Riprende l’attività remiera dopo il conflitto e nel 1920, con un equipaggio costituito tutto da ex-pontieri, vince i tricolori nella “jole a 4”. Poi torna alla “Vittorino”, gareggiando con vari armi, ma non riuscendo a cogliere risultati importanti finchè, in chiave olimpica, non viene costituito un otto che dà subito buoni frutti. Il 24 luglio 1927 l’otto della “Vittorino”, con a bordo Stocchi, si aggiudica la gara di S. Margherita Ligure ed a metà agosto, sorprendendo tutti gli addetti ai lavori, a Como si impone nei tricolori. Nel weekend successivo, il 21 agosto, i nove si ripetono alla grande negli Europei, disputati nelle stesse acque lariane, vincendo con 4” di margine sulla Svizzera, al termine di una gara emozionante. Il 20 settembre a Lecco l’otto piacentino vince una gara internazionale. Cinque giorni dopo, sono i favoriti della “Milano-Gaggiano”, ma si lasciano sorprendere in partenza dallo spunto della “Milano” che diventa irraggiungibile, relegandoli al secondo posto. La compagine della “Vittorino” è comunque ormai collaudata ed affiatata. In vista dei Giochi 1928 si allenano intensamente e con profitto. Il 29 aprile, nella prima preolimpica disputata sul Ticino a Pavia, i nove (timoniere Achilli) sbaragliano la concorrenza e pongono una candidatura autorevole per un posto ad Amsterdam. Si ripetono a Piacenza il 27 maggio e soprattutto l’8 luglio a Pallanza nei tricolori dove lasciano a 6” i veneziani della Bucintoro.

Col successo arriva anche la maglia azzurra dei Giochi. Il ritiro collegiale preolimpico viene svolto, a luglio, nella stessa Pallanza, sotto la guida degli ex campioni Del Giudice e Caccavallo: l’otto, che intanto ha ritrovato Polledri come timoniere, si dimostra in forma ma nessuno si nasconde la difficoltà della prova olandese. Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono nel Ringvaart, un canale a Stolen, sobborgo a sud-ovest del centro di Amsterdam. Il canale non è molto ampio e si devono confrontare non più di due equipaggi alla volta: dunque i turni sono numerosi ed il torneo diventa macchinoso. Stocchi gareggia nell’otto cui prendono parte 11 nazioni. L’esordio non è positivo: il 2 agosto i nostri sono battuti dalla Gran Bretagna, per 2”6. Il giorno seguente però c’è la scappatoia del repechage ovvero i recuperi: chi vince, continua. E gli azzurri vincono, nettamente, infliggendo alla Francia un distacco di 13”. Dunque il 4 agosto tornano in acqua per il secondo turno, per un altro successo: olandesi lasciati a 5”. Siamo nei quarti di finale e si comincia a sognare in grande, ma il risveglio è brusco. Il 7 agosto difatti gli Stati Uniti ci infliggono una sonora lezione, lasciando i piacentini a 12”: la marcia azzurra termina qui. D’altra parte gli USA sono una potenza: difatti si aggiudicano l’oro davanti a Gran Bretagna e Canada. Per l’otto azzurro comunque una prestazione sufficiente. La carriera remiera su alti livelli di Stocchi termina praticamente qui: non otterrà più difatti risultati importanti.

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L’otto piacentino ai Giochi di Amsterdam del 1928. Stocchi, evidenziato dal rettangolo, è al remo tre

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