SPECIALE Pietro
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Palermo 29.09.1876 / Palermo 09.11.1945
1908. Scherma. Eliminato 2° Turno Spada Individuale
1912. Scherma. MEDAGLIA D’ARGENTO Fioretto Individuale
1920. Scherma. MEDAGLIA D’ORO Fioretto a Squadre, 12° Fioretto Individuale
È il primo siciliano a partecipare ai Giochi Olimpici. Allievo del noto maestro Alaimo, è già attivo intorno ai 20 anni di età. Avvocato e borghese, emerge più volte tra i dilettanti come specialista della spada, in particolare al torneo di Torino del 1902 dove è tra i migliori anche nella sciabola. È comunque la spada l’arma con cui si trova più a suo agio: nel 1903 vince il torneo di Catania; nel 1904 brilla nel casalingo torneo palermitano ed in quello di Novi Ligure, confermandosi tra i migliori spadisti dilettanti nazionali. Dopo un anno povero di risultati, torna alla vittoria nel 1906, di nuovo nel torneo di Palermo, ancora nella spada. Con questa arma, in quello stesso 1906, fa pure il suo esordio in Nazionale, nell’incontro di Montecarlo con la Francia, malamente perduto dai nostri 28-11, con Speciale, ancora inesperto, peraltro sempre sconfitto nei vari assalti. Figura tra i migliori nel prestigioso torneo di Trieste, ma nel fioretto, mentre con l’amata spada trionfa nel prestigioso ed affollato torneo della milanese “Societa del Giardino”, fucina di schermidori per oltre un secolo. È sicuramente il miglior talento schermistico tra i dilettanti espresso dal Meridione nella prima decade del XX secolo e le sue caratteristiche non passano inosservate. Masaniello Parise, direttore della prestigiosa Scuola Magistrale ed incaricato di selezionare gli uomini per Londra, lo inserisce nella lista degli azzurri anche se solo nella prova individuale. Ai Giochi, sul playground allestito all’esterno dello stadio di White City, il 17 luglio passa il primo turno del torneo di spada, giungendo 3° (su 7) nel raggruppamento eliminatorio, vincendo 3 assalti (battuti il danese Sander, il sudafricano Gates ed il tedesco Jack) e perdendone altrettanti (boemo Lada, francese Collignon, olandese Van Schreven). Il 20 luglio, nella poule del secondo turno, vince un solo incontro (col britannico Davids), perdendone tre[1] e viene eliminato (chiude 4° su 5). Abbandona il campo ma non certo le gare, specializzandosi nel fioretto. Per tre anni sparisce quasi di scena, gareggiando poco, assorbito anche dal suo lavoro di avvocato. Torna in auge a 35 anni suonati, stimolato dal nuovo richiamo olimpico e guadagna la convocazione, anche per i suoi trascorsi e l’esperienza accumulata, certo non indifferente: nelle selezioni comunque è tra i migliori.
Nel 1912 le prove di scherma dei Giochi si svolgono all’Ostermalms Idrottpslats, in centro a Stoccolma, su pedane allestite sopra campi da tennis. Al torneo di fioretto partecipano 94 atleti di 15 nazioni. Assenti i francesi, tra mille polemiche, in quanto contrari al regolamento che non considera bersagli validi le braccia. Il 6 luglio Speciale non sembra in grande forma nel girone eliminatorio: perde infatti due incontri, con lo statunitense Hall ed il belga Willems, ma comunque qualificandosi al turno successivo, col terzo ed ultimo posto (su sette concorrenti) disponibile[2]. Nei giorni seguenti però si riscatta e si scatena: il 7 luglio vince tutti i 5 incontri del suo quarto di finale[3] e si ripete in semifinale, la mattina del giorno 8, denotando grande sicurezza al punto che molti lo indicano favorito per l’oro[4]. Le medaglie vengono assegnate nel pomeriggio del giorno 8, tramite gli incontri di un girone finale a 6 dove gli italiani, sfruttando appieno l’assenza dei francesi, sono la maggioranza, essendo in tre (oltre a Speciale troviamo Nadi ed Alaimo). Speciale perde i due incontri proprio con i connazionali, che lo conoscono bene. Suscita sorpresa la sua netta sconfitta (5-1) con il giovane Nadi che si rivela fenomeno assoluto proprio in questa circostanza, guadagnando il primo oro di una carriera eccezionale. Speciale guadagna comunque un ottimo argento, sfruttando le debacle di Alaimo (alla fine solo 5°) contro gli stranieri. Il bronzo va all’austriaco Verdeber, ben superato da Speciale che batte pure gli ungheresi Bekessy e Berti, i britannici Montgomerie e Seligman. Speciale è così il primo siciliano a salire su un podio olimpico e racconta questo evento anche nelle corrispondenze che invia, come giornalista, a “L’ora di Palermo” che pubblica in quel periodo i suoi articoli da Stoccolma. Nei mesi seguenti gareggia poco ed il suo nome figura raramente anche nelle varie accademie dove invece brillano i suoi colleghi di Stoccolma, tra tutti Nadi. Viene ripescato in Nazionale solo nell’aprile del 1914, per la “Coppa Bregnat” di fioretto a Montecarlo, assieme ad Olivier e Nadi. Dei tre è il peggiore, non riuscendo a vincere nemmeno un incontro: per fortuna ci pensano gli altri due ed i nostri vincono il trofeo davanti a Belgio e Francia. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale riduce l’attività generale ed anche Speciale è costretto a lasciare le pedane. Si rivede nel 1920.
Nonostante i 43 anni suonati, è ancora in forma e non bisogna stupirsi: a quel tempo non è raro vedere quarantenni in pedana ad alti livelli (vedi ad esempio Olivier e Canova). Per questo Speciale, che non dimentichiamo ha vinto un argento otto anni prima, cerca la selezione olimpica. Il capitano indiscusso della nostra Nazionale è il grande Nedo Nadi che, in realtà, svolge anche il ruolo di selezionatore occulto: non si entra in squadra senza il suo consenso. Nedo conosce bene Speciale, è stato suo compagno a Stoccolma, sa che è un elemento valido, ancora in grado di tenere la pedana con disinvoltura. Certo non è più un ragazzino, ma ha esperienza da vendere e può essere utile per far risparmiare energie ai “grandi”. Nadi lo inserisce nella lista per Anversa e mai come stavolta avrà ragione. Ai Giochi, Speciale esordisce nella prima prova in programma della scherma: il fioretto a squadre che inizia lo stesso giorno della cerimonia di apertura dei Giochi, il 15 agosto. Si gareggia in due playground: turni eliminatori al Royal Beerschot Tennis&Hockey Club, nei pressi dell’Olympisch Stadion e la finale al Floralien, il padiglione dei fiori, nel Middelheim Park, nella parte meridionale di Anversa, al confine col sobborgo di Wilrijk. Alla prova a squadre partecipano 8 nazioni ed il regolamento è semplice: si affrontano 4 atleti alla volta, tutti contro tutti, ed ogni singolo incontro viene deciso alla terza stoccata a favore. Sono possibili sostituzioni dopo ogni match ed i nostri adotteranno un cospicuo turn-over, risparmiando i grandi calibri quando possibile. Nella mattina del giorno 15 gli azzurri iniziano con la Gran Bretagna, liquidata 9-7 da una compagine di seconde schiere nella quale anche Speciale fa la sua bella figura (con lui Terlizzi, Costantino e Baldi). Con lo stesso punteggio è superato anche il Belgio (senza Speciale), poi tocca alla Danimarca ed alla Cecoslovacchia, quasi annientate. L’Italia domina il suo girone eliminatorio (4-0) e si prepara alla finale, ben decisa a vendicare la cocente sconfitta dei Giochi Interalleati di Parigi dell’anno precedente. Il giorno della verità è il 17 agosto, si comincia alle 9 di mattina. In finale l’unico dei nostri a non scendere in pedana è Baldi, ma gli altri sono strepitosi. Speciale gareggia, bene, solo con gli USA, battuti nettamente 13-3, con due suoi successi. Poi dalla panchina assiste alle schiaccianti vittorie dei nostri contro Gran Bretagna, schiantata 16-0 e Danimarca, agevolmente superata 12-4. Il match decisivo, come prevedibile, è con la Francia. Gaudin, il “campionissimo” transalpino fa paura, soprattutto quando Nedo Nadi viene battuto 3-2, ma ci pensa uno strepitoso Aldo Nadi a ridimensionarlo. Sul punteggio di 8-7 per noi, tocca a Puliti contro Ducret che è un osso duro e per di più è stato allevato da un maestro italiano, Gabrielli. Quindi conosce le nostre caratteristiche, ma viene steso 3-1 ed è trionfo azzurro, il primo a squadre nella scherma. Argento ovviamente alla Francia, bronzo agli USA.
Per Speciale, che comunque ha ripagato la fiducia di Nadi ed è stato valido protagonista, a 44 anni una gran bella soddisfazione. Sullo slancio, Speciale partecipa anche al torneo individuale di fioretto che si svolge interamente al succitato Floralien. Al via 56 schermidori di 10 nazioni. Si inizia la mattina del 17 agosto e Speciale inizia bene, vincendo nella sua poule eliminatoria 4 incontri e perdendone due, col forte francese Cattiau e l’outsider svedese Enell. Passa comunque in semifinale dove si difende, lottando con grinta ed ardore. Perde tre incontri (col francese Labatut, l’olandese Vigeveno e l’italiano Olivier) ma ne vince due (col belga Verbrugge e lo svedese Enell) e ciò basta a garantirgli il terzo posto che gli vale la finale a dodici, disputata poche ore dopo. Nel turno conclusivo però i 44 anni si fanno sentire e Speciale, sempre più rassegnato, perde dieci incontri di fila. Ma è fenomenale quanto decisivo proprio all’ultimo assalto, per una fine thrilling, quasi da romanzo giallo. Nedo Nadi difatti ha perso solo contro Ducret, lanciatissimo verso l’oro. L’ultimo incontro del francese è proprio col derelitto Speciale che però ricorda a tutti di aver guadagnato l’argento otto anni prima, di possedere ancora classe ed orgoglio e, da buon siciliano, di poter vendere cara la pelle. Entra in pedana gasatissimo, pronto e reattivo mentre al contrario Ducret, come affermerà nelle sue memorie, si sente già l’oro in tasca, troppo sicuro di sé e deconcentrato. In pochi secondi Speciale va sul due a zero ed a niente vale il disperato tentativo di rimonta del francese che alla fine perde l’assalto e, con esso, la vittoria e perfino l’argento che, per il computo delle stoccate, va al connazionale Cattiau. Nedo Nadi così conquista un altro oro, il secondo dei cinque ottenuti in questa edizione. Ma senza il miracolo...Speciale stavolta non sarebbe finita bene. Ecco perchè mai come stavolta Nadi ha avuto ragione nello scegliere il siciliano. Speciale termina 12° la gara, ma la consapevolezza di aver fatto bene il proprio dovere ed il caloroso abbraccio che riceve da Nedo Nadi valgono più di qualsiasi medaglia. Dopo questo grande exploit, Speciale lascia l’attività, felice di aver contribuito, in maniera determinante, al record di Nadi che ad Anversa guadagna cinque ori. Ma un pezzettino di una di quelle medaglie è di Speciale la cui carriera ad alti livelli termina praticamente qui.
[1] Perde difatti col boemo Goppold, francesi Berger ed Alibert
[2] Batte il britannico Martineau, il russo Mordovin, lo svedese Personne ed il danese Olsen
[3] Vince col britannico Seligman, ungherese Foldes, belga Berré, statunitense Breckinridge e boemo Pfeiffer
[4] In semifinale supera britannico Montgomerie, ungherese Toth, magiaro Zulawsky, belga Anspach e tedesco Lichtenfels