SOPRACORDEVOLE Gino
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Venezia 24.09.1904 / Venezia 01.09.1995
1924. Canottaggio. MEDAGLIA D’ARGENTO due con (con Olgeni e Scatturin, timoniere)
Sfruttando il suo fisico minuto, viene imbarcato come timoniere negli armi della “Querini” fin da ragazzino. Ottiene il primo risultato importante il 26 agosto 1923 quando è sul “due con” che a Como, nelle acque di Villa d’Este, guadagna il titolo italiano superando per 7” i grandi rivali della “Bucintoro”: con lui Scatturin e Tassan. Il 2 settembre, nelle stesse acque, i tre guadagnano un bell’argento agli Europei, battuti dagli svizzeri. Tutto sembra filare liscio, ma il colpo di scena si sviluppa nell’inverno seguente. Tassan è costretto a trasferirsi ad Ancona, per motivi di lavoro ed il duo si scioglie. La “Querini” sta attraversando una grave crisi dirigenziale dopo le dimissioni del presidente Toso, ma compagni ed amici, fin da marzo del 1924, sollecitano Scatturin ed Olgeni (39 anni) a ricostituire il tandem vincente dei vecchi tempi (oro ad Anversa nel 1920). Così è e Sopracordevole rimane nel ruolo di timoniere. I tre, col loro armo battezzato “Inqualificabili”, si allenano bene ed il 22 giugno, nelle acque di Sesto Calende, sul Lago Maggiore, entusiasmano i loro tifosi: difatti vincono nettamente la prova di elezione olimpica, lasciando gli eterni rivali della “Bucintoro” a 6”, senza discussioni. Parigi li attende. Nella rifinitura sul Naviglio Grande a Milano, organizzata il 4 luglio, sono gli unici a scendere sotto il tempo-limite indicato dalla Commissione Tecnica (che difatti depenna dalla lista azzurra altri equipaggi): rappresentano la nostra grande speranza. Le gare olimpiche si disputano sulla Senna ad Argenteuil, nei luoghi immortalati dai celebri quadri degli Impressionisti, a nord-ovest di Parigi. Al “due con” prendono parte solo 5 nazioni e per i nostri una medaglia sembra quasi sicura.
Oltre tutto sono fortunati nel sorteggio: il 15 luglio nella batteria gli azzurri affrontano solo la Svizzera e, poichè a qualificarsi sono in due, basta giungere al traguardo per guadagnare la finale. Così è: Olgeni e Scatturin, col timoniere Sopracordevole, se la prendono comoda e giungono ad oltre due secondi dalla Svizzera che comunque sembra in gran forma. La finale si svolge il 17 luglio. I francesi partono a tutta e guidano per tre/quarti di gara, ma poi scoppiano letteralmente. Emergono svizzeri ed azzurri che lottano punta a punta, in uno sprint incertissimo. A cento metri dalla linea gli italiani sono in testa, ma gli elvetici compiono un formidabile rush finale e la loro punta prevale per neanche mezzo metro. Candeveau-Felber col timoniere Lachapelle, chiudono in 8’39”: gli azzurri sono classificati ad un solo decimo, la distanza temporale minima tra l’oro e l’argento. Olgeni e Scatturin abdicano, ma sono stati protagonisti di una grandissima gara, tra le più incerte di tutti i tempi a livello olimpico. Forse si doveva partire con l’allungo finale un po’ prima: peccato, ma l’argento conferma comunque i due veneziani nell’olimpo del canottaggio. Il bronzo va agli USA (Butler-Wilson con il timoniere Jennings) che superano gli esausti francesi. Per Sopracordevole la grande soddisfazione di aver guidato due tra i nostri più grandi canottieri di tutti i tempi. Si aspetta molto dal trio anche negli Europei di Zurigo del 2 agosto: ma vengono nettamente battuti da Paesi Bassi e Svizzera, giungendo ben lontani (6” dal secondo posto, 11” dall’oro) dopo una partenza troppo guardinga. Comunque è bronzo. Si rifanno ai tricolori di Trieste il 31 agosto, dominando con ben 16” di margine sui secondi, i fiorentini della “Canottieri”. Poi Sopracordevole sparisce di scena.
Parigi 1924. Il “due con” argento: il timoniere Sopracordevole al centro, tra Olgeni (a sinistra) e Scatturin