SISTI Romeo
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1928. Canottaggio. 4° due senza (con Bolzoni)
Cremonese, si tessera per la “Baldesio” anche se stenta ad affermarsi pienamente. La svolta della sua carriera arriva quando incontra il consocio Bolzoni ed i due decidono di vogare insieme. Nel 1928 puntano forte sui Giochi, allenandosi a puntino. Iniziano alla grande l’annata olimpica: il 29 aprile a Pavia, sul Ticino, si aggiudicano la prima regata preolimpica sia nel “due senza” che nel “due con”, in quest’ultimo caso assieme al timoniere Pancini. I due, da soli, si ripetono il 13 maggio a Como. Tra il 7 e 8 luglio a Pallanza ed a sorpresa, perchè poco noti a livello nazionale, si aggiudicano il tricolore dopo un bel duello con l’Eneo di Fiume che nel massimo sforzo si rovescia. Col successo arriva anche la maglia azzurra di Amsterdam. Il ritiro collegiale preolimpico viene svolto, a luglio, nella stessa Pallanza, sotto la guida degli ex campioni Scipione Del Giudice e Gaetano Caccavallo. Sisti e Bolzoni sono gli ultimi arrivati, i meno noti, ma paiono in forma e pronti per l’agone olimpico anche se nessuno si fa illusioni. Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono nel Ringvaart, un canale a Stolen, sobborgo a sud-ovest del centro di Amsterdam. Il canale non è molto ampio e si devono confrontare non più di due equipaggi alla volta: dunque i turni sono numerosi ed il torneo diventa macchinoso. Sisti, in coppia con Bolzoni, gareggia nel “due senza” cui partecipano 8 nazioni. L’esordio dei nostri è vincente: il 2 agosto superano nettamente gli olandesi Van Wankum-Van Suylekom, distanziandoli di ben 18”. Il 6 agosto tocca ai quarti di finale e gli azzurri rivincono, stavolta lasciando a 8” gli svizzeri Reinhard-Muller. Si comincia a pensare ad una medaglia, ma la realtà purtroppo è ben diversa: l’8 agosto in semifinale Sisti-Bolzoni, nonostante un inizio gagliardo, vengono nettamente sconfitti dai britannici O’Brien-Nisbet che li staccano di 8”. Sulla prova pesa però l’indisposizione di Sisti che ha qualche linea di febbre, conseguenza del bagno nel Ringvaart il giorno prima per salvare dall’annegamento Renzo Vestrini dopo il rovesciamento del suo “due con”. I nostri sono così relegati nella “finalina” per il bronzo, ma va male anche stavolta, con Sisti ancora febbricitante: sono difatti battuti dagli statunitensi McDowell-Schmitt che coprono il tracciato in 7’20”4 contro i 7’24”4 degli azzurri.
Niente da fare: è “medaglia di legno”. L’oro va ai tedeschi Muller-Moeschter davanti ai britannici. Per gli azzurri comunque una bella prova, con la medaglia sfuggita di poco ed il rammarico di non aver potuto lottare ad armi pari. I due si rivedono nelle prestigiose acque di Lucerna l’anno seguente. Il 22 giugno si aggiudicano il “due senza” ed il giorno successivo primeggiano nel “due con”, assieme al timoniere Lombardi. Un mese dopo, conquistano il titolo tricolore del “due senza” nelle acque di Pallanza. Ciò vale la partecipazione, il 17 e 18 agosto, agli Europei di Bydgoszcz, in Polonia, dove guadagnano uno splendido oro, con 6” di margine sui polacchi. Aumentano ulteriormente i rimpianti per il risultato ai Giochi dell’anno prima. I due si aggiudicano agevolmente anche la regata di Villa Olmo a Como, disputata il 22 settembre. Si rivedono il 16 giugno 1930 quando a Parigi, sulla Senna, primeggiano nella regata del triangolare Francia-Italia-Belgio che gli azzurri si aggiudicano alla grande. Sisti e Bolzoni si presentano da favoriti ai tricolori del 26 e 27 luglio a Salò, ma vengono superati a sorpresa dai genovesi Giusti-De Magistris, dando praticamente inizio al loro declino. Tuttavia non demordono: il 1° settembre vincono a Barcola, anche nel “2 con” assieme al timoniere Priori. Si ripetono sei giorni dopo a Bari ma solo nel “2 senza”. Nel 1931 la coppia si scinde: Sisti si accasa alla “Bissolati” con Siboni ed il timoniere Spernazzati, per vincere il 26 luglio i tricolori di Como nel “due con”. Ciò vale il pass per gli Europei di Suresnes, sulla Senna, dove il 16 agosto i tre conquistano un bell’argento, superati solo dai padroni di casa francesi. I tre sono favoriti anche nella prima gara remiera mai disputata all’Idroscalo di Milano, l’11 ottobre, ma vengono battuti da Tacchinardi-Bolzoni (sì, proprio il vecchio compagno), con il timoniere Priori, della “Baldesio”. La compagine sembra affiatata, ma non riesce a qualificarsi per i Giochi del 1932. Sisti non molla, continua a gareggiare per qualche anno, ma non ottiene più risultati rilevanti: passato alla “Stamura” di Ancona, tenta pure di qualificarsi per i Giochi del 1936, ma finisce lontanissimo dai migliori. La sua carriera termina senza ulteriori sussulti.