SIMONAZZI Agide
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Roverbella (MN) 11.02.1896 / Monza 04.11.1951
1920. Atletica Leggera. Eliminato Primo Turno 400 m e 800 m
Tesserato per l’US Mantovana, inizia a gareggiare nelle competizioni su strada fin da adolescente anche se spesso trova avversari molto più forti. Prima della guerra il suo risultato migliore è il secondo posto, alle spalle del noto Lussana, ottenuto nel “Giro di Mantova”, 7 km, il 31 agosto 1913. L’entrata in guerra del nostro paese blocca la sua ascesa come quella di tanti altri suoi coetanei. Si rivede in gara solo nel 1919 quando si divide tra strada e pista. Il 27 luglio è 5° nel “Giro di Cremona” vinto da Martinenghi, poi si mette in luce ai tricolori di ottobre, disputati sul campo dell’Inter in Via Goldoni a Milano. Difendendo i colori dello “SC Italia” vince due staffette, la olimpionica e la 4x400[1] oltre ad ottenere diversi piazzamenti sul podio: secondo nei 1200 siepi (battuto solo dal grande Lunghi), terzo nei 400, negli 800 e nei 1500. Si dimostra tra i migliori mezzofondisti italiani. La conferma arriva il 18 ottobre nei Campionati del Corpo d’Armata di Milano: Simonazzi difatti è ancora soldato, per la precisione bersagliere, e vince i 400. Non è propriamente un velocista e forse non è neppure un mezzofondista puro: i 400, forse, sono la “sua” specialità. Difatti è primo su questa distanza anche nei tricolori riservati ai militari e disputati a Roma dove, il 12 novembre, al successo sui 400 abbina anche la staffetta 4x250 m[2]. A 24 anni è appena entrato nel pieno della maturità agonistica ed affronta il 1920, cruciale annata olimpica, pieno di speranze ed opportunità. Tesserato per il Brescia FC, gareggia già il 1° gennaio, nella “Traversata Notturna di Bergamo” dove chiude 4°. Stesso risultato cinque giorni dopo nel cross di Mantova. Il 10 gennaio coglie il primo successo della stagione, in una prova di 2 km disputata all’ippodromo di Bergamo. Cinque giorni dopo, chiude al quarto posto il cross di Brescia vinto da Marenco e nella stessa città il 15 febbraio si aggiudica un 400, distanza che comincia ad amare. Tuttavia pare un mezzofondista a tutto tondo: il 22 febbraio vince l’americana di 6.6 km a Busto, assieme ad Ambrosini e davanti a Lussana-Parisio. Il 28 marzo Simonazzi è battuto da Porro in un 800 a Busto Arsizio ed il 9 maggio è terzo in un 400 a Gonzaga, alle spalle di Alfieri ed Ambrosini. Stesso risultato quattro giorni dopo, a Cremona, ma sugli 800, sopravanzato dallo stesso Ambrosini e Bruni. Il 30 maggio a Brescia è invece secondo, dietro Bernardoni, nei 400 e nei 1200 siepi, stavolta alle spalle di Ambrosini. Piazzamenti per Simonazzi, ripassato intanto nelle file dell’US Mantovana, anche nella prima gara di selezione per i Giochi, il 13 giugno ad Udine: 3° nei 400 (superato da Bernardoni ed Alfieri), secondo negli 800, battuto da Ambrosini.
Entra comunque nella lista del CT Adams, in attesa di conferme che arrivano al momento giusto, nell’ultima occasione utile, il 18 luglio a Busto Arsizio dove Simonazzi vince i 400, guadagnando definitivamente la maglia azzurra. Ciò anche se sette giorni dopo, sul campo dello SC Italia a Milano, viene battuto sulla stessa distanza da Tosi che sarà suo compagno in Belgio dove si arriva al termine di un lungo viaggio in treno, via Modane e Parigi. Le gare di atletica si svolgono all’Olympisch Stadion. Simonazzi esordisce il pomeriggio del 15 agosto negli 800 ai quali sono iscritti 40 concorrenti di 17 paesi. Non va bene: finisce difatti settimo ed ultimo nella batteria vinta dal britannico Baker. Peccato perchè passano il turno i primi quattro ed il compito non sembrava proibitivo. La prova degli 800 sarà poi vinta dal britannico Hill sullo statunitense Eby ed il sudafricano Rudd. Simonazzi ci riprova la mattina del 19 agosto sui 400 cui prendono parte 37 atleti di 16 nazioni (c’è pure il Principato di Monaco). Nella sua batteria chiude al terzo posto, riuscendo a superare solo l’indiano Bannerjee, col tempo di 53’0. Viene preceduto dallo svedese Sundblad, che vince in 52’0, e dal canadese Phillips (52’3”) che lo distanzia di circa 5 metri. Niente da fare: poichè passano i primi due, Simonazzi viene subito eliminato e la sua parentesi olimpica si chiude qui, con rammarico e delusione. Al rientro in Italia, il 5 settembre giunge terzo, sopravanzato da Lambri e Marocchi, in una prova di due km a Mantova. Sette giorni dopo invece vince sui 4 km a S. Martino dall’Argine, chiudendo bene una stagione altalenante. Nel 1921 i risultati sono altalenanti. Il 27 marzo è 3° sui 400 e 2° sui 1500 ad Adria (1° Lussana). Il 3 aprile vince i 400 a Genova e la 4x400 con lo SC Italia. Il 10 luglio è terzo sugli 800 a Cavarzere dietro Ambrosini e Cominotto. Il 20 settembre è secondo ai tricolori dei 400hs, battuto da Contoli. Il 16 ottobre a Rovigo vince i 110hs ed è secondo sugli 800. A 26 anni inizia la sua parabola discendente e nel 1922, oltre tutto, gareggia poco. Il 9 aprile a Codogno è sopravanzato sui 400 da Maffiolini ma vince i 400hs davanti allo stesso Maffiolini. Il 7 maggio a Montecarlo è battuto sui 400 dal francese Fery. Il 1° giugno nei campionati emiliani a Bologna è superato nei 400 da Alfieri ed il 18 giugno, nella stessa sede e specialità, da Azzoni. Poi sparisce di scena. Si rivede solo ai tricolori di Bologna del 1923 dove è 5° su 800 e 400hs, risultati che parlano chiaro. Il 1° luglio però vince la “Traversata di Mantova”. Nel 1924, a sorpresa, si ritrova: il 23 marzo a Bologna vince il titolo emiliano su 400hs e 800, sette giorni dopo fa suo anche quello dei 1500. Sembra un tentativo di “rinascita”, ma così non è. Simonazzi non emerge nelle varie selezioni olimpiche e, dopo un excursus sugli 800 dove a Venezia l’11 agosto giunge 4° nella gara vinta da Facelli, termina praticamente qui la sua carriera ad alti livelli.
[1] Nella olimpionica con lui gareggiano Bernardoni, Orlandi e Vigani; nella 4x400 Orlandi, Vigani e Bertoni
[2] In questo caso con lui gareggiano Tosi, Merli e Grimoldi