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SILVESTRI Umberto

Roma 06.09.1915 / Roma 28.05.2009

1936. Lotta greco-romana. 5° pesi massimi leggeri

1948. Lotta greco-romana. Eliminato Primo Turno pesi massimi leggeri

1952. Lotta greco-romana. 6° p.m. pesi massimi leggeri

Fisico possente e michelangiolesco, sin da adolescente pratica diversi sport, dal ciclismo al rugby, ma è in palestra che trova la sua via vincente. Si dedica ai pesi e soprattutto alla greco-romana, sulla scia dei suoi familiari. Tesserato per la “Borgo Prati”, il 18 dicembre 1932 chiude al secondo posto i tricolori di “seconda categoria”, superato dal concittadino Umena. Vince la stessa manifestazione l’anno seguente quando chiude secondo anche nel Campionato Italiano assoluto, battuto dal faentino Bolognesi, il 19 novembre. Erculeo e forzuto, da tutti viene chiamato affettuosamente “Umbertone”. Nel 1934 continua la sua ascesa. L’11 marzo a Faenza chiude al secondo posto la prima prova tricolore, nella categoria “massimi leggeri”: l’unico che riesce a batterlo è Roveda. Il 22 luglio a Bologna si disputa la seconda gara di Campionato: stavolta Silvestri batte tutti e, per il computo dei punti, guadagna il titolo italiano. Il 2 dicembre a Roma, in un incontro con la “Colombo”, schiena il genovese Radaelli ed i capitolini si impongono 5-2. Il 20 gennaio 1935 Silvestri chiude al secondo posto la prima prova tricolore, disputata ad Imola: viene battuto solo da Gallegati. Identico risultato il 7 aprile a Genova. Il 22 giugno a Genova partecipa ad Italia-Francia che i nostri si aggiudicano 6-1: Silvestri è l’unico a perdere, con Poilvè. Otto giorni dopo, a Faenza è di nuovo battuto da Gallegati nella terza ed ultima prova tricolore, chiudendo secondo anche nella classifica finale di Campionato. Nel frattempo s’è dedicato al rugby, vincendo lo scudetto con la Roma. Il 28 settembre è in Nazionale di greco-romana, a Roma, per Italia-Cecoslovacchia: perde con Prokop, ma gli azzurri vincono 5-2. Non inizia bene il 1936, annata olimpica: il 20 marzo a Budapest, in tournée con la Nazionale, è battuto da Bohis ed i nostri, oltre tutto, non vincono un solo incontro. Il 19 aprile a Prato, nel Teatro Metastasio, si aggiudica il titolo italiano tra i “medio-massimi”, facendo un passo decisivo verso Berlino. Intanto il 25 aprile nella sua Roma, Teatro Italia, partecipa ad Italia-Ungheria: riesce a schienare Palotas, cogliendo il punto decisivo per i nostri che si impongono 4-3 tra l’entusiasmo generale. Viene ovviamente convocato per il grande ritiro collegiale azzurro che si tiene a partire dal 12 maggio ad Impruneta, sulle colline fiorentine, presso la Scuola Paolieri, sotto la guida del CT, il finnico Onni Sirenius. Il 20 giugno si tirano le prime somme: Silvestri schiena Fanti, appositamente rientrato dai “massimi”, e Del Genovese, guadagnandosi una bella fetta d’azzurro. Si ripete nei test successivi e dunque il 27 luglio parte per Berlino, raggiunta in treno da Verona.

Le gare olimpiche di lotta si disputano nella “Deutschlandhalle”, grande Palazzo dello Sport, situato alla periferia sud-occidentale di Berlino. Silvestri gareggia nei “massimi-leggeri” il cui limite di peso è 87kg: partecipano 13 lottatori. Il regolamento è alquanto particolare: si attribuiscono zero punti per la vittoria con schienamento, 1 punto per la vittoria ai punti, 2 punti per la sconfitta ai punti 2-1, 3 punti per la sconfitta ai punti 3-0 o per schienamento. Quando un lottatore raggiunge i cinque punti, è eliminato. Il 6 agosto Silvestri parte come meglio non si potrebbe: schiena difatti il francese Houdry nel giro di 5’46”. Il giorno seguente si ripete col norvegese Knudsen, in 13’45”. Poi l’8 agosto iniziano i problemi: viene difatti schienato dallo svedese Cadier in 4’59”. Potrebbe avere ancora qualche chance di medaglia, ma se la gioca male con l’estone Neo che lo schiena dopo 12’19” di combattimento. Avendo totalizzato sei punti, Silvestri viene eliminato e classificato al 5° posto. Il suo comunque è un torneo discreto anche perchè la sua corsa è bloccata da due medagliati: Cadier si aggiudica difatti l’oro e Neo il bronzo mentre l’argento va al lettone Bietags. Dopo i Giochi, Silvestri continua alla grande la carriera di lottatore, ma non solo: nel 1936-37 difatti rivince il titolo italiano di rugby con la Roma. È però nella greco-romana che consegue i risultati più brillanti: dal 1938 al 1943 infila sei titoli italiani consecutivi (nel 1943 tra i “massimi”). La guerra interrompe ma non definitivamente la sua attività che riprende esaltante dopo il conflitto: nel 1947 addirittura consegue il tricolore nella greco-romana, nella “libera” e pure nel rugby, ancora con la Roma (1947-48), oltre ad uno splendido bronzo europeo. Tre titoli italiani nella stessa annata! Non solo: ha difatti già intrapreso pure la carriera cinematografica come attore, in parti secondarie ma comunque in film di un certo livello, spesso a carattere mitologico o gladiatorio dove possono ben risaltare il suo fisico e la sua forza erculea[1]. Nel 1948 torna pure ai Giochi, a Londra, nella greco-romana dove però viene eliminato al terzo turno (l’oro va allo svedese Nilsson). Nel 1949 e 1950 (tra i “massimi”) coglie altri due titoli italiani di greco-romana dove nel 1951 guadagna l’oro ai Giochi del Mediterraneo[2]. Nel 1952 infine partecipa alla terza edizione dei Giochi, ad Helsinki, chiudendo buon sesto p.m. nella greco-romana, con l’oro che va al finnico Gronahl. A 37 anni, è l’ultimo suo risultato di spicco. Una bella carriera, con tre edizioni dei Giochi e 12 titoli italiani, per un grande personaggio ed una figura umana di grande spessore.


[1] Girerà difatti una quindicina di film tra cui spicca “Ulisse” del 1954, con attori del calibro di Kirk Douglas e Silvana Mangano, in cui interpreta la parte di Polifemo

[2] Prima edizione della manifestazione, disputata ad Alessandria d’Egitto


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