Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/logobis.jpg

SARZANO Pietro

1908. Scherma. Eliminato 1° Turno Spada Individuale e Sciabola Individuale

Nativo di Casale Monferrato. Mancino. Discreto protagonista nella scherma sin dalla fine dell’800: inizia difatti a segnalarsi nel 1898 quando vince la poule di spada nel torneo di Alessandria. Nel frattempo gareggia anche in bicicletta ma senza grandi risultati. Protagonista di una carriera altalenante, con lunghi periodi di buio a cavallo del 1900. Torna alla ribalta nel 1903 quando, dopo un 13° posto nel torneo di Cuneo, giunge 3° nella classifica del torneo di Mortara. Si aggiudica poi l’importante torneo al Club d’Armi Milanese nel 1904 davanti ad Olivier, per il minor numero di stoccate ricevute. Poi prosegue l’attività tra alti e bassi: nel 1905 è 10° nei tricolori di spada a Vercelli e l’anno seguente si piazza 5° nel torneo di fioretto dello stesso Club milanese e, nella stessa arma, si impone tra i “seconda categoria” nel torneo di Trieste. Con la spada è invece 6° nell’importante torneo della milanese “Società del Giardino”, fucina di talenti da oltre un secolo. Dopo un’annata-no, riemerge nel 1908 quando, ad inizio stagione, si aggiudica il torneo di fioretto del Club d’Armi Milanese dove è terzo nella poule di spada e 7° in quella di sciabola, dimostrandosi comunque a suo agio con ogni arma, aspetto peraltro tipico degli schermidori di quel periodo. Le sue buone performances continuano nel prestigioso torneo di Nizza dove è sesto nella sciabola. Masaniello Parise, direttore della Scuola Magistrale ed incaricato di selezionare gli uomini per Londra, lo inserisce nella lista degli azzurri anche se solo per i tornei individuali dove i nostri non sembrano avere più chances delle prove a squadre.

La performance olimpica a Londra di Sarzano, nel playground allestito all’esterno dello stadio di White City, dura praticamente un giorno solo, il 18 luglio, quando viene eliminato subito, nella poule di qualificazione, sia nel torneo individuale di spada che di sciabola. Nel primo caso giunge 4° p.m. nel girone, vincendo un solo incontro (col tedesco Moldenahuer), perdendone tre (con britannico Amphlett, olandese Doorman e francese Olivier) e pareggiandone uno (con l’ungherese Zulawsky). Nella sciabola invece giunge 6° p.m. nella sua poule, vincendo due assalti (col tedesco Stohr ed il francese Mikorski) e perdendone quattro (boemo Goppold, belga Anspach, magiaro Apathy e olandese Van Schreven). Una partecipazione dunque che lascia pochi segni. Sarzano però insiste ed a livello nazionale può ancora dire la sua: nel marzo 1909 si aggiudica difatti il girone di fioretto nell’importante torneo al Club d’Armi Milanese, ma ottiene buoni piazzamenti anche nella spada di cui vince il girone a Desenzano (ed é 5° a Vigevano). In riva al Garda è anche 4° nel fioretto. Nel 1910 è sempre sulla breccia: rivince il torneo di fioretto del Club d’Armi Milanese e con la spada giunge 4° a Ginevra nell’individuale e primo nella prova a squadre, a pari merito coi padroni di casa, assieme a Mangiarotti e Poggio. L’anno seguente si piazza 6° nel torneo di sciabola disputato a San Sebastian e vinto dall’astro nascente Nadi, poi è secondo, a pari merito, a Vienna nella spada alle spalle di Verdeber. Ancora con la spada chiude quarto la tradizionale “Coppa Ravaschieri” a Roma. Nel 1912 qualcuno lo attende di nuovo ad alti livelli, magari in un posto nella lista della Nazionale per i Giochi di Stoccolma. Non è così. Nel 1913 rimane su livelli discreti (4° nel torneo di fioretto a Rapallo e 10° nella spada a Vercelli) ma poi sparisce repentinamente di scena.