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SARAUDI Carlo

Civitavecchia 04.02.1899 / Civitavecchia 22.11.1973

1924. Pugilato. 4° pesi massimi-leggeri

Uno dei tanti “ragazzi del’99”, giocoforza inizia l’attività pugilistica solo dopo la Prima Guerra Mondiale. Tesserato per la “Civitavecchiese”, mostra subito buone qualità anche se ottiene i primi risultati significativi ben oltre i 20 anni. Il 14 aprile 1923 vince il campionato laziale, battendo Bianchi per kot al 2° round. Appena 4 giorni dopo, è a Milano, per una grande riunione al Teatro Carcano dove sconfigge il campione lombardo Varisco ai punti. Il 28 aprile batte Monti per kot. Il 7 giugno a Firenze guadagna il “Campionato dell’Italia centro-meridionale”, superando Reggiani per kot alla terza ripresa: dinamico e potente, possiede colpi vincenti. Il 30 giugno ad Ancona, al Teatro Vittorio Emanuele, si aggiudica il titolo italiano dei medio-massimi, battendo il fiorentino Marchetti ai punti. I tecnici lo definiscono “molto resistente anche se primitivo nella tecnica”. Ormai però s’è affermato ed il 20 settembre è selezionato in Nazionale per il match Italia-Belgio che si tiene al Velodromo Sempione di Milano. I nostri vincono 4-3 anche se Saraudi perde il suo incontro con De Bie che lo domina ai punti in maniera netta ed indiscutibile. Il 26 dicembre nella sua Civitavecchia, al Teatro Guglielmi, batte il neofita Pollastrini per kot dopo 1’40”. Inizia il 1924, cruciale annata olimpica, come ha finito l’anno precedente, con una vittoria: il 13 gennaio a Roma batte Palombacci ai punti. Il 22 febbraio Saraudi partecipa all’incontro Lombardia-Lazio, tenutosi al Politeama Milanese di Corso Buenos Aires e valido per la “Coppa Ferrario”: vince ai punti contro Gry ma i laziali perdono 3-5 nel computo totale. Saraudi è di nuovo grande ai tricolori di Firenze, disputati al Politeama: il 15 marzo supera lo spezzino Grillo ed il giorno seguente in finale batte di nuovo Gry ai punti. Con un simile curriculum, ovviamente è inserito nella lista dei 30 “azzurrabili”, indicati dal CT Bianchi e dall’allenatore in seconda Zanatti. I selezionati si radunano nel il ritiro collegiale di Bellusco, con sede nella sontuosa Villa Bartesaghi di proprietà del cav. Ostali (vice-presidente della FIP), attrezzata a palestra con tanto di ring in giardino e punching ball nel patio. Non mancano scherzi e divertimento, con frequenti bagni nel vicino Adda. La scelta però non è semplice, qualcuno deve essere “tagliato” e parte tra abbracci e lacrime dei compagni. Vengono indicati due pugili per categoria e Saraudi, che ha migliorato ulteriormente la sua tecnica sotto le cure del CT Bianchi, è tra i prescelti nei “massimi leggeri” accanto a quello stesso spezzino Grillo da lui già battuto. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono al famoso Vel d’Hiv, il velodromo d’inverno teatro di numerose competizioni ciclistiche di rilievo. Il torneo dei massimi-leggeri (peso-limite 79,379 kg) è ad eliminazione diretta e vi partecipano 20 pugili di 14 nazioni.

Esentato per sorteggio dal primo turno, Saraudi esordisce il 17 luglio, battendo ai punti il danese Lindberg. Il giorno seguente supera ai punti anche il britannico Courtis, nettamente, mettendolo pure al tappeto dove viene contato 5”. Giunge a vele spiegate in semifinale e sogna una medaglia, nonostante un dolore alla mano destra. Ma il 19 luglio è sconfitto ai punti dall’altro britannico Mitchell, in un match dove non demerita, anzi mette più volte alle corde l’avversario, addirittura “lo sballotta” secondo le cronache dell’epoca. Mitchell resiste ed alla fine si vede premiato da un verdetto scandaloso. Poichè non è il primo a sfavore degli azzurri, la decisione della FPI è clamorosa quanto comprensibile: per protesta gli azzurri lasciano immediatamente il torneo, non disputando dunque nemmeno le finali per il bronzo. Per questo Saraudi è classificato quarto ma il suo torneo rimane rimarchevole, una grande prestazione inficiata dai verdetti scandalosi delle giurie: purtroppo non è la prima volta e soprattutto non sarà l’ultima. L’oro va allo stesso Mitchell, argento per il danese Petersen e bronzo al norvegese Sorsdal. Saraudi comunque ha dimostrato tutta la sua forza ed è un punto fermo della Nazionale. Il 10 novembre al Politeama Milanese è in maglia azzurra anche per l’incontro Italia-Francia: batte Diolez ai punti e le due compagini impattano 4-4. Saraudi si conferma a Copenaghen, in Danimarca-Italia: il 20 novembre batte ai punti Lojmar e tre giorni dopo viene, di nuovo, ingiustamente dichiarato sconfitto contro Petersen, spedito peraltro al tappeto e contato sei secondi. I nostri comunque vincono nettamente il confronto. Quindi Saraudi passa professionista. Si comporta molto bene e per due anni non perde un incontro. Poi va in America, combatte tra Boston e New Jersey, anche con lo pseudonimo di Jack Moresco: nel 1927 perde un solo incontro (il 28 novembre a Brooklyn contro l’italo-americano Mercurio). Nel 1928 rientra in Italia e si adatta al ruolo di sparring-partner per il concittadino Tamagnini (che anche grazie ai suoi insegnamenti guadagna l’oro ad Amsterdam). Quindi Saraudi risale sul ring, sia pure con meno frequenza. Ha la sua grande occasione il 10 febbraio 1931 quando combatte per il titolo italiano dei massimi-leggeri, ma viene sconfitto ai punti da Merlo. L’anno seguente abbandona l’attività con uno score di buon livello: 30 incontri, 20 vittorie, 3 sconfitte, 7 pareggi. Si dedica quindi all’insegnamento del pugilato, seguendo in particolare i figli Giulio e Vittorio che gli daranno numerose soddisfazioni[1]. Civitavecchia gli ha dedicato il campo sportivo principale della città.


[1] Giulio Saraudi, nato a Civitavecchia il 03.07.1938. Grande tra i dilettanti dove conquista il titolo europeo nel 1961 oltre a cinque titoli italiani nei massimi-leggeri (o mediomassimi). Tre successi ai Mondiali militari. Suo anche il bronzo olimpico ai Giochi di Roma nel 1960 ed il bronzo europeo nel 1959. Giunti tardi tra i “pro”, ottiene 9 vittorie, 1 sconfitta e 3 pareggi. Vittorio Saraudi, nato a Civitavecchia l’11.02.1941, ottiene da professionista il titolo italiano dei mediomassimi nel 1965, detenendolo per circa tre anni. Ottimo il suo score: 27 vittorie, 3 sconfitte, 2 pareggi