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SANTELLI Orazio

1900. Scherma. Eliminato Semifinale Sciabola Maestri

Fratello di Italo. Mancino. Dopo aver studiato scherma a Roma col maestro Pessina, senza mai prendere il diploma di maestro nè militare nè civile, vive all’ombra del fratello di cui risulta inferiore, ma riesce comunque a crescere costantemente ed a ritagliarsi un suo spazio importante, non solo a Budapest dove ha seguito Italo, coadiuvandolo ed assorbendo da lui i dettami principali della sua grande tecnica schermistica. Orazio è capace di muoversi in piena e totale autonomia: divenuto Maestro, è nominato direttore dell’Accademia Militare di Lemberg, in Austria, per poi spostarsi a Praga, aprendo una sala di scherma sulla falsariga di quanto ha già realizzato il fratello Italo a Budapest. Ottiene buoni risultati, ma il fratello è di un’altra caratura. Comunque anche Orazio va a Parigi nel 1900, per disputare un torneo che i concorrenti giudicano “normale”, seppur prestigioso, in quanto nessuno di loro ne conosce la valenza olimpica. Quell’edizione dei Giochi difatti è la più caotica in assoluto e le gare sono “mischiate” a quelle dell’Esposizione Universale, spesso senza possibilità di distinzione tra le due appartenenze. Il torneo di sciabola si svolge dal 23 al 27 giugno nel Salone delle Feste dell’Esposizione, al Campo di Marte. 27 concorrenti di 7 nazioni. Orazio, superato il turno eliminatorio, termina il suo cammino nel girone di semifinale dove chiude 8°, all’ultimo posto. Quindi contribuisce allo sviluppo della scuola schermistica boema e mitteleuropea in generale: nel 1904 vince il torneo di Praga, tra i maestri, sia nella spada che nella sciabola. Nella capitale boema Orazio invita periodicamente maestri italiani, fra cui ricorrono spesso Foresto Paoli ed il leggendario fratello Italo, per accademie a titolo pubblicitario. Le tracce di Italo si perdono nel 1913, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Il suo lavoro in Boemia sarà in qualche modo ripreso successivamente dal livornese Bino Bini e da Livio Di Rosa, mantenendo viva la tradizione italiana della sciabola in quel paese.

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Orazio Santelli, a destra col più noto fratello Italo