Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/salviati_piccola.jpg

SALVIATI Gabriele

Bologna 29.03.1910 / Castelfranco Emilia (MO) 16.10.1987

1932. Atletica Leggera. MEDAGLIA DI BRONZO 4x100m (con Castelli, Maregatti, Toetti)

Nasce in una famiglia della buona borghesia: il padre è un letterato, la madre maestra elementare. Già a 12 anni si tessera con la “Virtus” e pratica atletica sin da giovanissimo: l’11 aprile 1926 a Bologna, in una gara per Allievi, vince l’alto e chiude 5° sui 100 vinti da Terzi. Si rivede su buoni livelli due anni dopo: l’8 ottobre vince la finale degli 80m nel “GP Giovani” a Forlì. Il 28 ottobre, al Galluzzo di Firenze, vince i 100 davanti al noto Carlini: si comincia a parlare di lui come di “grande promessa”. Nel 1929 emerge a fine stagione, sempre sui 100: il 6 ottobre primeggia a Firenze, 18 giorni dopo a Mestre, nella riunione di attesa dell’arrivo della Padova-Venezia di marcia. Nel 1930 la sua attività diventa più costante, ottenendo buoni risultati. Il 18 maggio al “Littoriale” di Bologna vince i 100 nell’incontro tra Bologna e Bruxelles, vinto dai padroni di casa 54-41. Si ripete, stessa pista e distanza, il 1° giugno nei tricolori per Universitari. Il 29 giugno viene battuto dal forte Toetti sui 100 a Milano. Guadagna la convocazione in Nazionale per il match Francia-Italia, disputato nel mitico stadio di Colombes a Parigi il 13 luglio: viene però battuto dai transalpini nella 4x100[1], anche se gli azzurri realizzano comunque il nuovo record italiano con 41”3/5. Pedina importante della staffetta, vince la 4x100 anche a Liegi sette giorni dopo e stavolta con lui gareggiano Maregatti, Toetti e Carlini. Il 22 luglio, ancora nella città vallone, viene battuto sui 100 dall’olandese Berger. Poi espleta il servizio militare e praticamente perde un interno anno. Si rivede difatti solo il 28 marzo 1932, lunedì di Pasqua, quando vince i 100 sulla pista della Nafta a Genova, durante la tradizionale “Coppa Piaggio” di inizio stagione: per una maglia azzurra ai Giochi c’è anche lui. Difatti si aggiudica i 100 a Firenze il 21 aprile, nella prima preolimpica, davanti al quotato Toetti. Si ripete nella seconda indicativa, il 15 maggio all’Arena di Milano, stavolta sull’altro grande velocista del periodo, Maregatti. 14 giorni dopo, a Bologna altra bella vittoria di Salviati sui più forti velocisti “azzurrabili”: secondo Toetti e terzo Maregatti! I Giochi sono pressochè certi. Difatti, anche se salta l’ultima preolimpica di Bologna il 5 giugno, è inserito nella lista degli azzurri che partono per il collegiale preolimpico, tenuto a Firenze, allo Stadio Berta, con sede nella pensione “Monte Senario”, a Bivigliano, sulle colline a nord del capoluogo toscano. Il CT è Contoli, ex atleta, che punta molto sulla 4x100 e ha ragione. Il 12 giugno, in un test di allenamento ma ufficiale, la 4x100 uguaglia il primato italiano, correndo in 41”3/5[2].

Salviati è in forma e va in Nazionale il 19 giugno a Zurigo per Svizzera-Italia: chiude secondo sui 100, a pari merito con Toetti, dietro a Vogler, autore di una splendida partenza. I nostri però si aggiudicano la 4x100[3] ed il computo globale per 92 a 65. Sette giorni dopo, è la volta dell’ultimo test dove la 4x100 dà spettacolo e con 41” netti ottiene il record italiano, ma anche un tempo di tutto rispetto che accende speranze olimpiche: con Salviati la squadra titolare è formata da Maregatti, Castelli e Toetti. Il CT Contoli non aveva dunque tutti i torti e prepara a puntino gli azzurri. Poi, terminato finalmente il ritiro fiorentino, è tempo di pensare al viaggio in America. Il 1° luglio gli azzurri vengono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura e Salviati perfeziona la forma e l’amalgama coi compagni della staffetta, ottimizzando il sempre complicato sincronismo dei cambi. Le gare olimpiche di atletica si svolgono nell’imponente “Coliseum”. Salviati gareggia nella 4x100 assieme a Castelli, Maregatti e Toetti. Al via solo 8 nazioni, ma livello elevato. Il 6 agosto in semifinale i nostri giungono ottimi secondi, in 42”8, alle spalle dei fortissimi USA che con 40”6 ottengono il nuovo record mondiale. Il giorno seguente tocca alla finale. USA inarrivabili, con un altro splendido primato, 40” netti. I nostri compiono l’impresa, segnando 41”2, cogliendo un favoloso bronzo alle spalle della Germania (40”9) e battendo di misura Canada, Giappone e Gran Bretagna.

Grandissimi azzurri! Nel viaggio di ritorno i nostri si fermano a Chicago dove il 18 agosto è prevista una grande riunione post-olimpica. Salviati chiude terzo i 100m, sopravanzato dallo statunitense Metcalfe e dal tedesco Borchmeyer. Tre giorni dopo, a Cleveland, Salviati ottiene il nuovo record italiano sulle 80y, correndo in 9”8: non si tratta di una distanza olimpica, però la performance è notevole. Rientrati finalmente in Italia, si torna ad allenamenti e gare. Il 18 settembre a Pisa Salviati è battuto da Toetti nel tricolore dei 100, ma si aggiudica la 4x100[4]. 14 giorni dopo, a Bologna guadagna il campionato italiano della 4x200[5]. Poi partecipa alla grande celebrazione dei successi di Los Angeles, il 2 ottobre all’Arena di Milano dove con la 4x100 del bronzo olimpico infiamma il pubblico con una facile vittoria sui quartetti di “SC Italia” ed “Ambrosiana”. È l’ultima sua apparizione stagionale. In realtà diventa l’ultima apparizione su una pista per molto tempo: alcuni gravi disturbi fisici lo costringono alla forzata inattività per due anni. Si dedica agli studi di lettere antiche, diventa paleografo. Sembra ormai perduto per lo sport, ma a 25 anni ritrova una certa efficienza fisica e ci riprova. Nel 1936 viene selezionato dal CT Comstock per un primo collegiale preolimpico di velocisti, tenutosi alla fine di febbraio a Rapallo: una maglia azzurra per i Giochi pare alla sua portata. Nella stessa località, il 29 marzo si svolge un test preolimpico: Salviati chiude terzo gli 80 e quarto i 90, prove entrambe vinte da Ragni. La convocazione è in bilico, deve fare di più. Dovrebbe soprattutto non lasciarsi andare a certi eccessi privati poco consoni alla vita d’atleta che, per tutta la sua carriera, ne hanno probabilmente impedito risultati ancora migliori. Nella preolimpica del 30 maggio, all’Arena di Milano, termina quarto i 100 vinti da Mariani. Troppo poco, ha troppi avversari davanti: alla fine non viene selezionato neanche per il ritiro preolimpico. La sua carriera in pratica finisce qui. Negli anni ’40 diventa importante dirigente della Virtus.


[1] Con lui gareggiano Lucci, Maregatti e Toetti

[2] Con Salviati troviamo Castelli, Maregatti e Toetti

[3] Con lui gareggiano Toetti, Maregatti e Piva

[4] Con lui, per la Virtus Bologna, gareggiano Senni, Giovenzana e Grigioni

[5] Con lui, per la Virtus Bologna, gareggiano Grandi, Grigioni e Giovenzana


Vai alla gallery