ROSSI Giacomo
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1924. Tiro a Volo. 9° Fossa a Squadre, Ritirato Fossa Individuale
Genovese, nel 1923 si aggiudica il campionato piemontese nella “fossa” (o trap) che, poco a poco e non senza difficoltà , sta prendendo il posto del cruento “tiro al piccione”, molto in voga sin dalla fine dell’800. Rossi è tiratore di vaglia ed è tra i favoriti per la conquista di un posto ai Giochi. Inizia difatti la stagione 1924 alla grande, vincendo il 27 aprile il “GP Varese” e chiudendo al secondo posto il Campionato Italiano dietro il conte milanese Scheibler. E’ dunque tra i più attesi nella selezione olimpica che si tiene il 24 e 25 maggio allo stand della “Società dei Cacciatori” di Genova, suo abituale ritrovo di allenamento. Pur non brillando eccessivamente, Rossi non delude: chiude al 5° posto, a pari merito con Bellotto, con 93 su 100. La prova viene vinta dal genovese Rosasco (che non andrà ai Giochi). Alla fine, dati anche i suoi risultati pregressi, Rossi viene inserito nella lista per Parigi. Le gare olimpiche di tiro a volo, specialità fossa (o trap), si svolgono sul campo di Issy-les-Moulineuax, a sud-ovest di Parigi. Si inizia con la prova a squadre, disputata il 6 e 7 luglio da 12 nazioni ciascuna con sei tiratori: vengono scelti per la classifica i migliori 4 risultati. Ogni tiratore spara 100 colpi per centrare altrettanti bersagli: dunque il massimo punteggio ottenibile da una compagine è 400. I nostri deludono: ottengono complessivamente 328 punti e si collocano soltanto in nona posizione, a soli 4 punti dalla Gran Bretagna, ottava.
Sopravanzano Ungheria, Francia e Cecoslovacchia. L’oro va agli USA con 363 punti davanti a Canada e Finlandia. Rossi comunque è il migliore dei nostri, centrando 89 bersagli: un buon risultato anche se gli altri azzurri rimangono molto al di sotto delle aspettative e non si riesce a guadagnare un piazzamento nella prima metà della classifica. Rossi ci riprova nella gara individuale. La specialità consta di tre serie di tiri, disputate in tre giorni, dall’8 al 10 luglio, rispettivamente di 20-30-50 piattelli, con la possibilità di sparare due colpi per centrare il bersaglio. Alla prova prendono parte 44 tiratori di 14 nazioni. Rossi però incappa in una giornata-no e non termina la gara. Vince l’ungherese Halasy, dopo spareggio col finlandese Huber: entrambi centrano 98 bersagli. Bronzo allo statunitense Hughes con 97, dopo un altro spareggio. Risultati irraggiungibili per i nostri e per Rossi, protagonista di una partecipazione olimpica che non ha lasciato segno. Negli anni seguenti si segnala sporadicamente: nel 1926 è terzo ai tricolori, disputati il 26 aprile al Kursaal di Varese e vinti dal milanese Cavaliere. L’anno seguente, il 4 novembre, vince a Monza, a pari merito con Lucchesi. Poi di lui si perdono le tracce. Rimane comunque uno dei nostri migliori interpreti del tiro a volo degli anni Venti, specialità peraltro allora poco praticata.