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ROMAGNOLI Paride

Giubiasco (Svizzera) 20.03.1909 / Genova 10.08.1992

1936. Lotta Libera. Eliminato Quarti di Finale pesi leggeri

Nato in Svizzera, nel Canton Ticino, ma rientrato presto a Genova dove si dedica alla greco-romana. “Esplode”, a sorpresa, il 29 giugno 1933 quando proprio a Genova si aggiudica il tricolore “juniori” nella categoria “medio-leggeri”. L’anno seguente si conferma. L’11 marzo a Faenza, nella prima prova tricolore tra i “medio-leggeri”, è battuto solo da Laviosa. Viene comunque convocato per la prima volta in Nazionale: il 5 maggio è a Cagliari dove, al Politeama Margherita, gli azzurri affrontano la Romania. Romagnoli supera Meszaros ai punti ed i nostri vincono 5-1 il confronto globale. Si dedica anche alla “libera”: il 13 maggio a Novara chiude al terzo posto la prima prova tricolore, battuto da Tozzi e Cernsky. Il 22 luglio a Bologna si svolge la seconda ed ultima prova tricolore di greco-romana: Romagnoli perde solo con De Filippi e, per il computo dei punti, guadagna comunque il titolo italiano. Gareggia quindi nelle prove di Campionato Italiano a squadre, ma Romagnoli disputa pochi incontri ed i suoi non vanno lontano. Si rivede in pedana il 20 gennaio 1935 quando ad Imola si disputa la prima prova tricolore di greco-romana: tra i “medio-leggeri” Romagnoli chiude secondo, sconfitto solo da Tozzi. Torna alla “libera” e ne ha ben donde: il 31 marzo a Forlì si aggiudica la prima prova tricolore. Si barcamena alla perfezione tra le due specialità: il 7 aprile a Genova vince pure la seconda gara di Campionato della greco-romana. Ai primi di giugno parte con la Nazionale per una tournée di greco-romana in Cecoslovacchia: nel primo incontro, a Praga, viene battuto ai punti da Samec, ma il verdetto è talmente scandaloso che protesta pure il pubblico. I nostri, vessati dai giudici, perdono 4-3. Nella seconda gara, ancora nella capitale ceca, altra sconfitta ai punti, stavolta contro Zvonar, ma gli azzurri si impongono 5-3. Romagnoli coglie la prima vittoria a Pilsen contro Herzig ed i nostri dominano 7-0. Infine a Reichemberg ulteriore sconfitta ai punti, da parte di Soukup: peraltro è l’unico azzurro a perdere dato che vinciamo 6-1. Per Romagnoli certamente non una tournée fortunata. Rinuncia poi alla terza prova tricolore, disputata il 30 giugno a Faenza, vedendo così sfumare il titolo italiano che va a Tozzi, chiudendo al terzo posto la classifica finale, superato anche da De Filippi. Il 21 luglio a Genova viene battuto da Tozzi nella seconda prova tricolore di “libera”, ma totalizza il maggior numero di punti nella generale (11) e guadagna così il titolo italiano. I due comunque sono vicini come prestazioni ed i tecnici sono indecisi: per la scelta del rappresentante azzurro agli Europei viene fatto disputare un ulteriore match.

Vince Romagnoli che così va a Bruxelles dove però, ai primi di settembre, delude. Perde difatti due combattimenti di fila, con lo svizzero Angst ed il britannico Fox, venendo subito eliminato. Torna alla greco-romana ed il 15 dicembre a Genova guadagna il campionato ligure. Nella stessa specialità affronta la prima uscita del 1936, a Torino: vince con Sabbadini, ma è battuto ai punti dal “solito” Tozzi. Irrequieto, ripassa alla “libera” ed il 5 aprile a Roma guadagna il titolo italiano nei “medio-leggeri”. Poi il 25 aprile, in questa specialità, a Roma, Teatro Italia, partecipa ad Italia-Ungheria: perde con Karpathy ed i nostri sono battuti 0-3. Viene convocato per il grande ritiro collegiale azzurro che si tiene a partire dal 12 maggio ad Impruneta, sulle colline fiorentine, presso la Scuola Paolieri, sotto la guida del CT, il finnico Onni Sirenius. Il 20 giugno si tirano le prime somme: nella “libera”, dove sembra avere più chances di qualificazione, Romagnoli batte il triestino Fidel, guadagnando una bella fetta d’azzurro. Si ripete il 12 luglio e non vi sono dubbi: il titolare a Berlino sarà lui. Si parte per la Germania in treno da Verona il 27 luglio. Le gare olimpiche di lotta libera si disputano nella “Deutschlandhalle”, grande Palazzo dello Sport, situato alla periferia sud-occidentale di Berlino. Romagnoli gareggia nei “leggeri” il cui limite di peso è 66kg: partecipano 17 lottatori. Il regolamento è alquanto particolare: si attribuiscono zero punti per la vittoria con schienamento, 1 punto per la vittoria ai punti, 2 punti per la sconfitta ai punti 2-1, 3 punti per la sconfitta ai punti 3-0 o per schienamento. Quando un lottatore raggiunge i cinque punti, è eliminato. Il 2 agosto Romagnoli parte bene vince ai punti 3-0 con l’australiano Garrard. Il giorno seguente fa ancora meglio: dopo 3’04” di combattimento riesce a schienare il belga Lalemand. Il 4 agosto però perde ai punti 3-0 col magiaro Karpati. Poche ore dopo, nei quarti, subisce la stessa sorte col tedesco Ehrl: avendo superato i cinque punti, viene eliminato. Chi lo ha battuto comunque fila verso le medaglie: l’oro va a Karpati, l’argento ad Ehrl ed il bronzo al finnico Pihlajamaki. Dunque Romagnoli è stato sconfitto (ai punti) dai migliori lottatori del mondo: la sua prestazione è comunque onorevole. Con la partecipazione olimpica ha comunque raggiunto l’apice della sua carriera: non ottiene difatti più vittorie di spicco anche se rimane buon protagonista, anche in Nazionale, sino ai primi anni ‘40[1]. Nel 1938 chiude secondo ai tricolori di greco-romana, battuto da Ghetti.


[1] Tra gli altri incontri, nel 1938 a Firenze supera il magiaro Karoly ed a Roma lo jugoslavo Grujic; nel 1942 a Zagabria è battuto dal croato Moguliak