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RICCIARDI Armando

Roma 01.04.1905 / deceduto

1924. Pugilato. Eliminato Primo Turno pesi gallo

Tesserato sin da giovanissimo con la capitolina “Colombo”, già a 18 anni appena compiuti coglie il primo successo importante, aggiudicandosi i campionati laziali a Roma, il 14 aprile 1923, categoria “mosca”, battendo in finale Porzio ai punti. Dopo appena quattro giorni, è a Milano, per una grande riunione al Teatro Carcano, dove perde ai punti col quotato meneghino Lanzi. Il 20 maggio al Cinema Salario di Roma, in Via Viterbo, Ricciardi pareggia con Di Marzio. L’8 giugno nei campionati centro-meridionali, disputati a Firenze in un gremitissimo Teatro Alfieri, è battuto ai punti dal padrone di casa Cecchi. Ricciardi è ancora giovane, ma ha mostrato buone qualità sia pure a fasi alterne. Il 1924 è annata olimpica ed ovviamente Ricciardi punta ai Giochi, ma non tutto va per il verso giusto. Intanto, aumentato di peso, è costretto a combattere nei “gallo”. A febbraio partecipa all’incontro Lombardia-Lazio, tenuto al Politeama Milanese di Corso Buenos Aires e valido per la “Coppa Ferrario”: perde di misura ai punti col forte Castellenghi. I laziali perdono 5-3. Nei tricolori di metà marzo a Firenze, disputati al Politeama, è battuto a sorpresa nei quarti dal sardo Caddeo, compiendo un brusco passo indietro. Ricciardi non va meglio nella preolimpica di Milano, disputata ai primi di maggio nella Sala Brigatti: è sconfitto al primo turno da Gambi. Rischia di perdere ogni speranza, ma trova lo spunto vincente all’ultimo tuffo, anzi all’ultimo...pugno. Il 15 maggio, nella decisiva selezione che si tiene al Politeama Milanese, batte ai punti Locatelli e convince il CT Bianchi che lo inserisce nella lista dei 30 “azzurrabili”.

I pugili prescelti svolgono l’apposito ritiro collegiale a Bellusco, nella villa Bartesaghi di proprietà del cav. Ostali (vice-presidente della FIP), attrezzata a palestra con tanto di ring e punching ball. Non mancano scherzi e divertimento, con frequenti bagni nel vicino Adda. Poco a poco, tra abbracci e lacrime di commiato, i trenta devono essere “dimezzati”, rimandando a casa coloro i quali non dimostrano di essere pronti al punto giusto per i Giochi. Non è mai semplice escludere qualcuno, ma è la dura legge dello sport ed il CT Bianchi, affiancato dall’allenatore in seconda Zanatti, compie il suo lavoro con giudizio severo ma imparziale. Alla fine Ricciardi, che ha dato evidentemente le opportune garanzie di stile e tenuta, si guadagna il viaggio a Parigi dove arrivano 16 pugili, in pratica due per categoria. Nei “gallo” accanto a Ricciardi troviamo Bernasconi che, tra i due, è sicuramente il più forte ed atteso. In effetti Ricciardi non va lontano. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono al famoso Vel d’Hiv, il velodromo d’inverno teatro di numerose competizioni ciclistiche di rilievo, in un caldo torrido. Il torneo dei gallo (peso-limite 53,524 kg) è ad eliminazione diretta e vi partecipano 21 pugili di 15 nazioni. Ricciardi il 15 luglio affronta nel primo turno l’argentino Pertuzzo che lo supera ai punti, al termine di un match equilibrato tra due picchiatori che non si risparmiano i colpi, ma col sudamericano in chiaro vantaggio. L’avventura olimpica di Ricciardi dunque termina subito e non può certo essere considerata sufficiente. L’oro va al sudafricano Smith sullo statunitense Tripoli ed il francese Ces. Dopo i Giochi, Ricciardi sparisce praticamente di scena: non ottiene più risultati significativi e non passa professionista.

ricciardi grande

I pugili in ritiro per i Giochi del 1924. C’è anche Ricciardi, indicato dal tondo