QUARANTOTTO Antonio
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Pola (Croazia) 11.06.1895 / Trieste 28.03.1987
1920. Nuoto. 5° Staffetta 4x200 m sl (con Bisagno, Frassinetti, Massa), Eliminato Primo Turno 400 m e 1500 m sl
Nato nella penisola d’Istria quando questa ancora apparteneva all’Impero Austro-Ungarico, cresce tra Orsera e Pola. Comincia l’attività negli anni di guerra, ma si segnala solo nel 1919 quando, tesserato per la “Grion Pola”, vince prima il Campionato Polese e poi il Campionato Istriano. Gli sconvolgimenti della Prima Guerra Mondiale lo portano ad essere cittadino italiano a tutti gli effetti ed i tempi ottenuti (17’32” sui mille e 29’54” sul Miglio) lo fanno ritenere in grado di poter rivaleggiare a livello nazionale coi più forti nuotatori del momento. Difatti nel 1920, col sogno olimpico a portata di...bracciata, si cimenta nelle selezioni per Anversa che si svolgono il 10 e 11 luglio in una località inconsueta, addirittura sulle Alpi Marittime, a Millesimo, in Val Bormida, sulle alture di Savona. Qui difatti esiste una delle rare piscine olimpioniche italiane (dimensioni 50x20 m), realizzata dai munifici proprietari della SIPE che nei pressi ha un’importante fabbrica. La vasca è situata in un complesso sportivo all’avanguardia che rappresenta una specie di “cattedrale nel deserto” e vi confluiscono tutti i più forti nuotatori e pallanotisti italiani. Quarantotto, ancora poco noto e tesserato per l’Edera di Trieste, dà spettacolo e riceve entusiastici commenti da stampa e tecnici: vince difatti i 400 (a pari merito con Bisagno perchè i giudici d’arrivo non riescono a indicare esattamente il primo classificato) e soprattutto i 1500 dove supera lo stesso Bisagno ed il quotato Bacigalupo. Inevitabile per Quarantotto l’inserimento nella lista degli azzurri per Anversa. Anche perchè giunge la conferma dei tricolori di La Spezia: se il 31 luglio Quarantotto è secondo sui 1500, battuto da Bisagno, invertendo così il risultato di Millesimo, il giorno seguente è l’istriano a precedere il rivale sui 400, guadagnando il suo primo titolo tricolore. Poi, in treno via Modane e Parigi, si va in Belgio. Le gare di nuoto si svolgono nello Zwemstadion, una sorta di “stadio del nuoto”, situato nella zona sud di Anversa, al confine coi sobborghi di Hoboken e Wilrijk, ricavato in un canale la cui acqua ha una temperatura non certo adeguata.
Quarantotto esordisce il 22 agosto alle 17.00 nei 1500 cui prendono parte 24 nuotatori di 13 paesi. Non vi sono corsie e le gare si trasformano spesso in una corrida, un tutti contro tutti dove non mancano gomitate e colpi proibiti, almeno all’inizio. Nella sua batteria Quarantotto si difende, ma trova avversari più forti. Chiude quarto, davanti al solo ceco Hrasek, ma ad oltre 25’ dal vincitore, lo statunitense Langer (24’28”8) che batte il britannico Peter e l’olandese Zegger. Poichè passano i primi due, Quarantotto viene subito eliminato: a 14’ dal secondo posto che valeva la qualificazione, non si possono avere rimpianti. L’oro va allo statunitense Ross, argento al canadese Vernot e bronzo all’australiano Beaurepaire. Il 25 agosto, alle 14.30, Quarantotto torna in acqua per la 4x200. Con lui Frassinetti, Bisagno e Massa. Sette le nazioni al via. In semifinale l’Italia è seconda, col tempo di 11’01.02”[1], davanti al Belgio (nettamente staccato di 10”) e dietro alla Gran Bretagna che vince in 10’51”. Poichè anche qui passano le prime due, i nostri accedono alla finale che si disputa il 29 agosto alle 17.15. Trionfo statunitense, col nuovo record mondiale (10’04”4); argento per l’Australia e bronzo per la Gran Bretagna, con gli azzurri quinti ed ultimi, superati anche dalla Svezia. Comunque un risultato discreto di fronte ai più forti del mondo. Quarantotto ci riprova il 26 agosto, alle 15.50, sui 400 cui partecipano 22 nuotatori di 11 nazioni, ma va proprio male: quinto su cinque nella sua batteria vinta dallo statunitense Langer e dunque, ovviamente, di nuovo eliminato al primo turno. Vince ancora lo statunitense Ross, davanti proprio al connazionale Langer ed al canadese Vernot. Quarantotto chiude qui la sua esperienza olimpica, non certo fulminante ma comunque dignitosa e pur sempre con la finale della staffetta. Si rivede il 13 settembre quando vince a Fiume il Campionato del Carnaro su 400 e mille, distanza in cui si laurea Campione Istriano il 3 ottobre a Parenzo. Nell’estate del 1921 Quarantotto si mantiene sulla breccia: il 17 luglio vince i mille a Fiume ed il 15 agosto guadagna il tricolore della staffetta nei tricolori di Passignano, sul Trasimeno, con l’Esperia di Fiume, dopo aver chiuso al secondo posto i 400 dietro al sempre formidabile Massa.
Il 21 agosto è battuto dal giovane rampante Tausani sui mille dei Campionati Giuliani a Trieste, ma vince comunque la staffetta. Nel week-end 25-26 settembre chiude l’annata: terzo nel campionato istriano a Parenzo sui 400 (dietro Tausani e Boico), è poi primo a Fiume sui mille e sugli stessi 400. Si rivede nell’estate seguente: il 30 luglio 1922 a Grado vince 100 e 400; il 14 agosto è primo nel Campionato Polese sui 100. Delude parzialmente ai tricolori Abbazia: 4° sui 100 (vinti da Frassinetti), 3° sui 400 (primo il triestino Sperber) e secondo nella staffetta dietro lo “Sturla”. L’anno seguente ottiene risultati significativi solo a livello locale: il 12 agosto vince il Campionato Polese dei 100. Nel 1924 non riesce ad ottenere la qualificazione olimpica e sembra ormai perduto per le prime posizioni. Invece, dopo i Giochi, si rivede ai tricolori di Pesaro, disputati a metà agosto: tesserato per il “Grion” di Pola, è terzo sui 100, alle spalle di Polli e Frassinetti, e chiude ottimo secondo sui 400, staccato di 5” da Bacigalupo, l’eroe di quell’edizione (tre successi). Rinfrancato, Quarantotto passa all’US Triestina. Il 9 agosto 1925 partecipa ai campionati giuliani di Trieste: vince 400 e staffetta, chiude secondo sui 100, battuto da Blasich. Nel weekend successivo si va a Pusiano per i tricolori: terzo sui 400, alle spalle di Bacigalupo e Patrignani, Quarantotto vince la staffetta 4x200[2]. Sette giorni dopo, a Padova è battuto sui 100 dal semisconosciuto Belli ed il giorno seguente si piazza secondo anche nella “Coppa Patavium”, superato dal conterraneo Perentin. Il 17 settembre chiude bene la stagione, aggiudicandosi a Fiume i 400 nella riunione riservata alle “legioni fasciste”, superando il ligure Valle. Sui 100 invece è battuto da Negovetich. Nel 1926 si rivede solo in piena estate: il 1° agosto a Trieste, Bagni Savoia, vince il campionato giuliano su 400 e 4x200[3]. Sette giorni dopo, è a Sampierdarena dove nel porticciolo si disputano i tricolori. Quarantotto chiude 4° i 400, ma con l’US Triestina vince due staffette: 5x50 e 4x200, con i rispettivi primati italiani[4]. Ormai però ha fornito il meglio di sè. Nel 1927 si ripresenta ai tricolori, ma non va lontano a livello individuale. Coglie però un buon secondo posto nella 4x200[5]. È il suo utlimo risultato ad alti livelli, al termine di una carriera comunque piuttosto significativa.
[1] Il tempo rappresenta il primato nazionale della specialità
[2] Con lui gareggiano Blasich, Parenzan e Tausani
[3] Con lui gareggiano Negovetich, Parenzan e Blasich
[4] Nella 5x50 con lui gareggiano Parenzan, Maurig, Rizzi e Blasich. Nella 4x200 troviamo Blasich, Bravin e Parenzan. In quest’ultimo caso il primato è di 11’21”2/5
[5] Con lui, per l’US Triestina, gareggiano Omero, Maurich e Bravin